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Ogni volta che osserviamo la realtà diamo una nostra interpretazione (non esiste una ragione assoluta)
Ogni volta che interpretiamo, mutuiamo le nostre stesse interpretazioni
Oggetti capaci di entrare nei processi di interazioni tra gli individui
Società: non è per forza una pluralità di esseri umani (anche il singolo individuo è società)
Ciascuno contribuisce nella forma della società
03/10/2024
Norbert Elias: le azioni cambiano
La società è il risultato delle azioni dei soggetti che la compongono ed è in continuo mutamento
per finalità e interesse
Figurazione sociale ogni essere umano viene concepito già immerso in interdipendenze sociali (non esiste un
individuo isolato da un altro individuo)
È la società che fa gli individui o il contrario? Per Elias non si può rispondere
Spesso si ha la percezione che società e individuo siano due cose diverse (si tratta di variare punto di vista e arrivare
all’idea che gli individui formano la società)
Siamo soggetti in continuo mutamento e movimento e in conseguenza anche la società che è composta da noi
Mutevoli disequilibri di potere capacità di incidere sulle azioni degli altri o di essere influenzati nelle proprie scelta
dagli altri
Ogni essere umano quando vive insieme agli altri (sempre) sta in una posizione di relativa forza o relativa
debolezza (condizionamenti reciproci)
Esempio: Posizione di classe, di genere
La posizione di potere è determinata in chiave relazionale
Non esistiamo se non in relazione agli altri il nostro potere è dovuto dall’esistenza degli altri
Il modo in cui reagiamo a qualcosa orienta il comportamento dell’altro cambia il potenziale di potere d’uno de
dell’altro
Esempio:
Società organizzata per caste questo cambiamento è più difficile
Elias aggiunge:
Mutazione storica le dinamiche che vediamo non valgono allo stesso modo in tutte le società
Attraverso questi meccanismi possiamo vedere sia il rapporto tra due persone sia il rapporto tra aree del mondo
sono rari i momenti
Anche il rapporto tra due persone segue l’andamento concreto della relazione tra due soggetti
in cui c’è un equilibrio di potere (qualcuno contra un po’ di più di qualcun altro)
Soggetti collettivi anche negli Stati si ha cambiamenti di potere
Società: esseri umani che sono legati tra loro da interdipendenza dinamica
Concezione relazionare del potere non esiste un potere assoluto (ho più o meno potere rispetto a qualcun altro)
alla fine si confonde ciò che sto osservando come se fosse
Per osservare la società ho bisogno di semplificarla
tutto ciò che è osservabile (in realtà ho fatto una selezione)
Si deve dichiarare ciò a cui stiamo facendo riferimento
Esempio: Osservare i giovani italiani
impossibilità di intervistare tutti i giovani italiani
chi sono i giovani? Quanti anni hanno??
“Processo di civilizzazione” (libro di Elias) il nostro modo risente delle società dove facciamo esperienza anche sul
piano della reazione emozionale (che sembra meno mutevole)
Esempio: abitudini alimentari
In Italia non mangiamo insetti in altre culture no
È perché non siamo abituati a mangiarli (i gamberi hanno una forma simile, ma non ci disgustano)
Modo di vestire
Le cose note non ci disturbano la rottura del canone condiviso ci fa estraniare (alcune immagini non riusciamo a
collocarle in un contesto in cui risultano “note” e quindi sono strane)
Sono alla base delle nostre relazioni e senza di esse non potremmo comunicare con gli altri
Incide anche sulle indennità collettive che abbiamo
Non è utilizzato da tutte le persone allo stesso modo
Il concetto di individuo è frutto di un percorso di sviluppo della conoscenza che a un certo punto a concettualizzato la
singolarità degli esseri umani in “individuo” un tempo non si percepivano così diversi gli uno da gli altri ma parte di
una entità collettiva
Secondo Elias dovremmo parlare di “processo di individualizzazione” che ha stabilito che ogni essere umano è
diverso dall’altro
Ogni essere umano ha:
Habitus sociale: componente in comune con gli altri
Singolarità: che lo rende individuo
Per questo siamo sia società che individuo (non si può fare a meno né dell’una né dell’altra)
Guardare alla dimensione strutturale (non al singolo)
Ottica di lungo periodo : come e perché nel percorso storico le abitudini si sono trasformate
08/10/2024
Lo scienziato sociale mette in discussione ciò che il senso comune dà per scontato cose abituali radicate dentro le
culture dove viviamo
Sapere scientifico vs sapere comune
Ognuno sviluppa delle routine per non sprecare energie inutilmente pensano a cose di “minore importanza” (es: con
quale piede iniziare a camminare)
Sapere sociologico comune: patrimonio di conoscenze, legato alle esperienze, che ognuno usa per orientarsi nella
vita sociale
capacità di collegare quello che vedo a quello che so (interpretazione delle cose sulla base di come siamo stati
abituati a reagire e interpretare certe situazioni)
Limiti di questo sapere:
• è concentrato sul presente (è capace di interpretare quello che succede ora)
• Lo spazio sociale degli individui è circoscritto
• Influenzabile e deformabile dal “sentito dire” (si basa sul senso comune)
La sociologia, come scienza sociale, attraverso i suoi strumenti, supera i limiti della sociologia ingenua di senso
comune, formulando interrogativi sulla base di una riflessione teorica sedimentata e cercando risposte a questi
interrogativi sulla base di informazioni raccolte sistematicamente.
Arrivare a delle spiegazioni che vadano al di là del senso comune dell’osservatore
Senso comune: tende a farci vedere i fenomeni sociali e le abitudini sedimentate come fatti maturali (non vengono
messi in discussione)
se un comportamento sociale viene reso “naturale”, chi si comporta in modo diverso è definito “sbagliato”
Esempio: genere
La donna non può fare certe attività perché è “naturale” è quindi implicito che questo tipo di distinzione non possa
cambiare
colore della pelle
Immaginazione sociologica: la capacità di comprendere non solo ciò che accade nella propria esperienza
immediata, ma anche ciò che accade nel mondo e di immaginare come la propria esperienza si collochi all’interno di
scenari più ampi.
(intrecci tra dimensione storica e dimensione biografica)
ci permette di definire i problemi di cui facciamo esperienza attraverso il mutamento storico e le istituzioni
interpretare un’immagine attraverso le conoscenze che si hanno in conseguenza alla realtà in cui viviamo
Chi la possiede:
È capace di fare un certo ordine nell’ambiente sociale che lo circonda, di percepire l’ordito della società e la trama
➢
tessuta da uomini e donne
È in grado di riconoscere la sua condizione come simile a quella di altre persone, con le quali condivide problemi e
➢
prospettive
E’ in grado di capire che la propria esperienza è comprensibile solo collocandoli nella propria epoca
➢ Riesce a distinguere difficoltà personali dai problemi pubblici
➢
Secondo Mills la sociologia è una produttrice di immaginazione sociologica: la produce e la diffonde. Si tratta cioè
di produzione di informazioni attendibili su fenomeni sociali e di interpretazioni e spiegazioni delle loro cause e della
loro possibile evoluzione.
nuove esperienze generano nuova immaginazione sociologica (un oggetto che in un contesto è interpretato in un
certo modo, in un altro può essere interpretato in un altro)
La conoscenza è sempre parziale, provvisoria e soggetta a modificazione
in quanto qualità della mente, l’immaginazione sociologica non è patrimonio esclusivo dei sociologi.
La sociologia è solo uno dei modi con cui si conosce la società; da sempre storici, filosofi, geografi, pittori, poeti,
➢
romanzieri ci hanno fatto conoscere aspetti della società del loro tempo o modi di concepire la vita di relazione così
come nel loro tempo era possibile.
Senza una certa dotazione di immaginazione sociologica nessuno potrebbe vivere in società.
Definizione di metodo:
Descartes (discours de la méthode)
Metodo deve essere chiaro, non ambiguo e da chiunque utilizzabile — chiunque lo userà correttamente arriverà agli
stessi risultati (che a questo punto possono essere definiti “veri”) (non devono dipendere dal ricercatore)
si arriva al risultato vero senza sprecare energie
Francis Bacon si devono seguire delle regole e lasciare fuori credenze e condizioni che le modificherebbero
Una volta applicate si arriva tutti allo stesso risultato (queste regole garantiscono la “scientificità”)
Garantiscono l’oggettività della conoscenza
Il metodo passa dall’essere un mezzo per conoscere ad essere un fine in sé, va ricercato perché necessario per fare
scienza
• Le regole da seguire sono facili, automatiche, alla portata di tutti;
• Se seguite fedelmente - aggiunge Descartes le regole di questo metodo "condurranno alla conoscenza vera".
• Speciali conoscenze, capacità, iniziative personali non solo non sono richieste, ma sono bandite; le regole sono
cogenti per tutti;
UNA PARTICOLARE SERIE DI PROCEDURE, IDENTIFICATA CON "IL METODO SCIENTIFICO", È CONSIDERATA
NECESSARIA AFFINCHE' LA SCIENZA POSSA PROCEDERE PER RAGGIUNGERE UNA CONOSCENZA DELLA
REALTÀ OGGETTIVA, AFFIDABILE, VERIFICABILE E CONDIVISIBILE.
"IL METODO SCIENTIFICO" VIENE REIFICATO E DIVENTA UN FINE IN SÉ INVECE CHE UN MEZZO PER
CONOSCERE.
KAPLAN "Come in tutti i rituali, l'attenzione passa dal contenuto alla forma, e la virtù finisce per consistere nell'
«esecuzione corretta di una sequenza fissa di atti».
Non riconoscono l'importanza del ricercatore nell'applicazione delle regole si converte in un “esecutore di regole”
Logici di port royal dicono che insieme la successione dei passi del metodo c’è anche l’intervento dell’abilità del
ricercatore
No reificazione delle regole e delle procedure e quindi del metodo
Il metodo è un mezzo e non un fine
Fondamentale ruolo attivo del ricercatore
Scelta delle tecniche in base all'oggetto sotto indagine e al problema cognitivo
NON ESISTE "IL METODO SCIENTIFICO", PER TUTTI UGUALI, CAPACE DI PORTARE ALLA CONOSCENZA
VERA.
Nasce l&rsquo