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SUICIDIO E RELIGIONE
Una distinzione a parte merita la religione e la situazione politica:
I protestanti sono più inclini al suicidio perché la loro religione è più
individualistica e lascia solo il soggetto con la fede e con la sua morale,
mentre le altre religioni sono più aggregative e solidali.
La chiesa protestante è meno integrata rispetto alla chiesa cattolica, poiché il
cattolico è sottoposto ad una autorità di gruppo alla quale il protestante è
libero; il punto cruciale è che la libertà del protestante non è facoltativa perché
egli è di fatto libero: solitario nel suo rapporto con Dio.
SUICIDIO E POLITICA
L’individuo che si trova in un contesto drammatico (come la guerra) è più coeso
contro il nemico comune.
Ma l’eccessiva integrazione fa sì che egli si possa percepire inferiore rispetto al
proprio gruppo e quindi possiamo assistere al “suicidio altruistico”.
Un kamikaze riceve la promessa della vita eterna e la sicurezza economica per
la sua famiglia, oltre la gloria e gli onori per il gesto eroico.
IL SUICIDIO
Come è possibile per Durkheim, arginare il suicidio?
Se il suicidio è un fenomeno individuale dovuto a cause sociali, l’unica risposta
possibile per arginarlo è costituita da azioni di reinserimento del soggetto
all’interno del gruppo sociale di riferimento
La reintegrazione delle persone in un gruppo è possibile attraverso il lavoro,
che permette all’individuo di ricostruire il sentimento di apparenza a un gruppo
sociale e di riappropriarsi delle regole sociali.
L’educazione costituisce per Durkheim un ulteriore antidoto e un mezzo con cui
è possibile prevenire o curare il senso di frustrazione che può portare
all’individuo al suicidio.
In conclusione:
l’individuo solo, non legato da vincoli sociali, non trovando sostegno
nell’integrazione sociale sarà più incline all’autodistruzione.
Più la società si sposta verso l’organico e più l’idea di individuo diventa precisa.
Troppa società dentro all’individuo rischia di schiacciarlo, l’anomia per non
soddisfa i suoi bisogni e gli provoca insoddisfazione.
CONTESTI DIFFERENTI
Il contesto intellettuale tedesco dell’epoca era molto differente da quello
francese di Durkheim. In Francia, grazie al positivismo di Comte, la scienza era
un’impresa unitaria a cui contribuiva anche la sociologia.
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La tradizione tedesca dibatteva invece sulla scienza considerata dualistica:
opposizione fra scienze dello spirito e scienze della natura (la Germania
ha avuto Nietzsche). MAX WEBER (1864-1920)
Azionismo
L’attore sociale contribuisce con il suo agire alla vita sociale.
È una sociologia “comprendente” in quanto occorre comprendere
dall’interno l’agire sociale basato sullo studio del senso soggettivo che gli
attori sociali attribuiscono alle loro azioni.
TIPO IDEALE
L’analisi scientifica è unilaterale perché il ricercatore attribuisce uno specifico
significato culturale a ciò che ricerca (in base al suo interesse) e non è quindi
neutrale come affermava il positivismo.
Le cause sociali che determinano un fenomeno sono molteplici e non è
possibile per il ricercatore dare un peso specifico a tutte.
Il ricercatore dovrà assumere un punto di vista e selezionare i fattori di suo
interesse.
L’insieme dei fattori assunti come essenziali costituisce il modello concettuale
che Weber chiama tipo ideale.
Come agisce l’attore sociale?
AGIRE RAZIONALE AGIRE NON RAZIONALE
RISPETTO ALLO SCOPO: AGIRE AFFETTIVO:
le decisioni vengo prese calcolando costi/ alla base vi è l’emozione e il sentimento
benefici (alla base del capitalismo). che soddisfa il un bisogno interno (rabbia,
gioia, slancio emotivo).
RISPETTO AL VALORE: Questo agire può trasferirsi in un altro agire
(religioso, etico, estetico, …): il soggetto a seguito di razionalizzazione.
agisce indipendentemente dalle (picchiare per rabbia si trasforma dopo in
conseguenze. Accetta il rischio per senso di colpa e voglia di spiegare con
rimanere saldo al suo valore che reputa razionalità l’accaduto).
preminente.
(non mangio care perché rispetto gli AGIRE TRADIZIONALE:
animali). routine quotidiana, non ci si interroga sul
perché e ci si possono essere azioni
alternative. E il “senso comune”.
POTERE E AUTORITA’
Weber distingue il concetto di POTERE da quello di AUTORITA’:
- POTERE:
possibilità di trovare obbedienza dentro ad una relazione sociale ad un
comando di contenuto (in questo caso c’è interesse anche da una parte
del soggetto debole).
- AUTORITA’:
nella reazione è previsto il diritto di dare ordini e dovere di ubbidire; diritti
e dovere sono considerati legittimi da tutti (il potere diventa autorità)
13 La legittimità della tradizione (Re carlo III ha
POTERE <-> ereditato il potere ma la popolazione la rispetta
TRADIZIONALE come se l’avesse votata)
Si fonda su qualità eccezionali che vengono
POTERE CARISMATICO <-> attribuite ai leader (Hitler, Napoleone, …) di solito
un leader mantiene il potere per un breve periodo e
a volte è tanto tiranno quanto eroico.
È una legittimità che si fonda su regole esplicite e
POTERE LEGALE- <-> scritte.
RAZIONALE (la Costituzione, la burocrazia, nei luoghi di lavoro il
“manuale del dipendente”)
POTERE CARISMATICO
L’appello di un leader carismatico può essere straordinario, ispirando i seguaci
a compiere insoliti sacrifici o perseverare nel mezzo di grandi difficoltà e
persecuzioni.
Emergono in tempi di crisi e offrono soluzioni innovative o radicali (es. l’ascesa
di Hitler nella depressione economica postbellica della
Germania). LA BUROCRAZIA
Divisione stabile dei ruoli,
Struttura gerarchica dei ruoli,
Competenza specializzata,
Il posto occupato non può essere ceduto per
eredità. CLASSI E CETI SOCIALI
Weber si differenzia da Marx in merito alla definizione
di classe: ciò che conta è la forza del mercato e
non il fattore di produzione (come per Marx).
Intorno alle forze di mercato si dispongono i diversi
strati sociali che non sono solo capitalisti e lavorativi ma anche la classe media.
Poi analizza i ceti che si distinguono per stile di vita, prestigio ed educazione.
PROTESTANTESIMO E CAPITALISMO
Weber vede nell’etica protestante (luterani e calvinisti) la base dello sviluppo
capitalistico.
I protestanti sono i fautori del capitalismo perché favoriscono i risparmi, gli
investimenti e la produttività. Essi credono nel duro lavoro e nell’impiego per il
successo economico che è un segno di predestinazione divina.
Il cattolico prega Dio per ottenere qualcosa, il protestante prega Dio per
ringraziare. Le chiese cattoliche sono piene di oro e di cerimonie sfarzose,
quelle calviniste sono spartane e servono solo per pregare.
GEORGE SIMMER (1858-1918)
Relazionismo
Relazione <-> interazione, azione reciproca
La società è caratterizzata da una incessante interazione dei suoi elementi
individuali.
L’interazione può avvenire in mille modi diversi, anche con uno sguardo, ma si
consolida nel tempo come relazione ovvero si oggettivizza, si fissa in relazioni
stabili dovute di autonomia.
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La società esiste perché esistono le interazioni, che possono essere:
- Temporali,
- Permanenti. LA SOCIALIZZAZIONE
La sociologia dovrebbe descrivere le forme che le relazioni reciproche
assumono in tempi e luoghi differenti, attraverso la formazione di
raggruppamenti, cerchie sociali e associazioni.
Il mondo moderno è caratterizzato da questi gruppi e quindi l’individuo si trova
ad intersecarsi di innumerevoli situazioni.
Ovviamente, una grande città, una metropoli, si presta molto di più a questi
raggruppamenti provocando però una iper eccitazione nervosa ed una elevata
monetizzazione.
Più il gruppo e più l’individuo è in grado di esprimere se stesso; più è ristretto e
meno saranno le occasioni per differenziarsi.
Visione diametralmente opposta a quella di Durkheim che considerava i fatti
sociali come “cose”.
Il pericolo, nella metropoli, è quello del raffreddore e del distanziamento dei
rapporti chiusa l’individuazione e la differenziazione del singolo.
LA FIDUCIA
Gli scambi interpersonali necessitano di FIDUCIA RECIPROCA.
La fiducia è essenziale sia in campo economico che nei rapporti personali.
La mancanza di fiducia porta al CONFLITTO.
LA DISTANZA SOCIALE
Simmel induce il concetto di distanza sociale, essa
definisce la qualità della relazione tra i membri di
un gruppo.
Più precisamente Simmel afferma che la stessa
costruzione dei gruppi sociali (e delle relazioni che
tra essi si instaurano), sia il risultato di processi
di distanziamento.
I soggetti sono influenzati da pregiudizi e
atteggiamenti, modellando le forme delle
interazioni tra i soggetti, aprendo o chiudendo la
possibilità di relazione, o meno, diversi livelli di
distanza sociale tra questi soggetti.
IL DENARO
Nella sua opera la <<filosofia del denaro>>
Simmel descrive il denaro come ‘un ponte verso
valori definitivi’ ma su questo ponte non si può dimorare.
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Il denaro è un mezzo essenziale alla formazione della società ma esso è
‘volgare’ perché favorisce gli atteggiamenti
blasé (di indifferenza) nelle classi
benestanti.
La diffusione del denaro non accresce il
livello di coscienza interno anzi, conduce
ad un certo lassismo e sconsideratezza
nelle azioni.
Ma il denaro serve ed è quindi un male
necessario per l’individuo.
NETWORK ANALYSIS
Simmel è il precursore della network
analysis in quanto il suo lavoro sulle proprietà dei gruppi (cerchie sociali) getta
le basi alla sociologia che studia le connessioni tra gli individui e le
conseguenze di tali relazioni. ANALISI DI RETE
Si rappresentano le relazioni sociali graficamente come una rete di linee. I nodi
della rete, da cui tali linee partono, sono costituite dagli individui o dai gruppi.
A
B C
A è direttamente connesso con B e C; B e C sono connessi l’uno dall’altro
indirettamente. SOCIOLOGIA XX SECOLO
Tutte le teorie sociologiche fin qui analizzate, subiscono grandi trasformazioni
perché è la socie