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ETNOMETODOLOGIA

Studia l'interazione come il modo costante e organizzato con cui gli individui, nella vita quotidiana, svolgono le loro pratiche e le rendono comprensibili per l'osservatore.

L'azione sociale è morale. Azione e spiegazione sono inseparabili (accountability: significa spiegabile ed è la peculiarità di un comportamento, spiegabile a partire dagli assunti del senso comune.)

L'uomo è un attore razionale e lo status quo impegnato continuamente a dimostrare la tipicità del proprio comportamento.

Che l'uomo sia un attore razionale possiamo dedurlo anche da alcune espressioni nei discorsi, volte a dare spiegazioni, chiarificazioni o a rivelare la razionalità dei propri ragionamenti, che prendono forma un po' alla volta, passo per passo. L'uomo è attore razionale anche per rispetta esegue il senso comune, come se fosse legge.

Per l'etnometodologia, il senso comune è l'arte di

nascondere la base su cui costruiamo i nostri pensieri. L'implicito è ampio, ma possiamo chiedere di specificare, attendere chiarificazioni, attendere durante la progressività della comunicazione per avere degli argomenti più chiari, e infine indessicalità, che è l'aspetto per cui ogni conoscenza deriva dal contesto (senza contesto non c'è conoscenza).

BREACHING EXPERIMENTS

Servono a dimostrare la valenza delle aspettative, si effettuano spezzando le routine. Si realizzano violando:

  1. l'attesa di chiarificazioni
  2. l'interscambiabilità dei punti di vista (es. entrare in un negozio e violare la distribuzione dei ruoli, l'uso dello spazio, la fissità del prezzo)
  3. le aspettative inespresse.

Esempio:

(S) Ciao. Come sta la tua ragazza?

(E) Cosa vuol dire quando dici "Come sta", intendi fisicamente o mentalmente?

(S) Intendo come sta? Che problemi hai? (Appare irritato).

(E) Niente. Puoi spiegare

più chiaramente cosa intendevi?

Ma che hai? Sei malato?

SCUOLA DI CHICAGO

Prima scuola sociologica americana, che si forma nel contesto di un riformismo protestante, mentre per quanto riguarda la politica è diffuso il Capitalismo, l'aumento dei flussi migratori e di conseguenza la scoperta della "devianza". Una scuola che si sviluppò nel corso del tempo: da una Small School dei primi anni, fino alla Seconda Scuola e poi alla dispersione nel mondo dei componenti. L'ascesa della Scuola di Chicago andò di pari passo con lo sviluppo e la crescita della città. "Erano uomini, bambini e giovani consapevoli che la loro vita giornaliera costituiva un problema all'interno di quello più generale dell'esistenza".

Le ricerche, condotte sotto la direzione di Parks e Burgess, vedono soprattutto l'utilizzo della mappatura sociale e dell'etnografia, oltre all'uso di dati statistici per descrivere al

Meglio il fenomeno studiato. Oggetti di studio delle ricerche sono soprattutto la scoperta delle devianze, dei conflitti urbani, la gestione delle migrazioni, della criminalità e infine il mondo del vizio.

Eredità teoriche della scuola di Chicago: teoria dell'organizzazione sociale, ecologia sociale, il pragmatismo filosofico, la psicologia sociale (Mead) e l'interazionismo simbolico.

Eredità sostanziali: sociologia urbana, sociologia delle professioni, sociologia della devianza e delle subculture.

Punti comuni: emancipazione dalle scienze naturali, individualismo metodologico, approccio processuale, modello di teorizzazione prevalentemente induttivo.

In realtà, esistono anche alcune eredità "invisibili", tra cui buona parte del linguaggio concettuale della microsociologia e della psicologia sociale (identità, ruolo, situazione, sé, atteggiamento).

MEAD

La sua teoria "interazionismo simbolico" viene considerata come

una continuazione della teoria weberiana dell'agire sociale. Mead aveva impostato la ricerca sociale come analisi degli atteggiamenti e dei valori che influenzano il comportamento sociale. Al centro del pensiero di Mead c'è il processo con cui si costituisce il soggetto sociale (Self), la dimensione della mente (Mind) e l'organizzazione sociale (Society). Gli elementi non possono essere presi separatamente, ma sono necessariamente legati tra loro. Domande per definire la propria identità: Chi sono io? Cos'è centrale e accidentale nella mia vita? Come cambia la mia identità nel tempo? Come tengo insieme esperienze diverse? Io sono chi ricordo di essere stato... La metafora dello specchio... L'uomo è libero, sovrano di sé stesso, le sue scelte contribuiscono a scolpirlo nella forma prescelta. Per interpretare l'agire sociale, è importante conoscere le percezioni soggettive degli individui.

Il comportamento dell'individuo "superficiale" (osservabile all'esterno) ha sempre una dimensione interna all'uomo, in rapporto di continuità con le manifestazioni esterne. Ogni comportamento esterno ha la sua fase iniziale negli atteggiamenti interni, ma è anche vero che all'interno si trovano elementi che derivano dall'esterno - la condotta individuale può essere spiegata a partire da comportamenti organizzati del gruppo sociale, che viene prima del singolo soggetto.

Atto sociale: processo organico complesso, nel quale ogni elemento può essere compreso solo nell'interazione con gli altri elementi. La teoria della comunicazione di Mead prende forma grazie alla considerazione del fenomeno della gestualità.

Gesto: espressione elementare della comunicazione, sta alla base dell'interazione (es. cane che ringhia ad un altro provoca una reazione in questo cane, il quale compirà un atto come ringhiare o abbaiare).

Il gesto è osservabile esternamente, ma è un atteggiamento interno non intenzionale (es. il cane che ringhia provoca nell'altro cane paura, il quale istintivamente inizierà ad abbaiare o ringhiare a sua volta, senza agire però intenzionalmente). Il gesto diventa quindi simbolo, perché esprime un significato e si arriva finalmente al linguaggio. Il gesto permette di scegliere i significati e controllare la comunicazione. Pensiero: nasce quando l'individuo può sviluppare una conversazione interiorizzata con sé stesso, uguale ad una conversazione che intrattiene con una persona → senza rapporti sociali e senza linguaggio non ci sarebbe nemmeno il pensiero. La base del senso comune è sempre l'interazione sociale, perché il significato del mio gesto lo capisco solo quando mi rendo conto delle reazioni che provoca negli altri, tenendo conto anche del contesto generale che Mead chiama "l'altro".

Il fenomeno che Mead definisce Mente (mind) emerge come processo sociale di interazione mediato simbolicamente. La mente è esterna all'individuo e rappresenta la nostra condotta simbolica, data dai significati socialmente accettati.

Nell'interazione, la mente emerge in quanto capacità di oggettivare il senso.

Il Sé: risultato dell'oggettivazione che l'individuo opera di sé stesso, nel momento in cui considera sé stesso nel modo in cui lo considerano gli altri. Il Sé si costituisce attraverso i rapporti concreti instaurati con gli altri, infatti si sviluppa in una prima fase organizzando gli atteggiamenti che gli altri assumono verso la persona e in una seconda fase organizzando anche gli atteggiamenti dell'altro generalizzato (gruppo sociale in quanto totalità).

Funzione del gioco per la costituzione del Sé: durante i primi anni di vita, i bimbi giocano assumendo diversi ruoli spontaneamente,

imitando quelli degli adulti (es. mamma casetta, il dottore...) perché il Sé del bambino non è ancora stato formato completamente. Successivamente impara a giocare in un gruppo secondo regole convenzionali, assumendo ruoli diversi ma riconoscendo anche sé stesso come un'unità. A questo punto comincia a percepire l'atteggiamento degli altri e assume, nei confronti del Sé, gli stessi atteggiamenti che gli altri hanno verso di lui → l'individuo partecipa ad un universo di discorso comune che è anche la base del "sentimento di Sé". Trattando il Sé, secondo Mead, è necessario distinguere tra coscienza, che si riferisce solo al campo dell'esperienza e autocoscienza, che si riferisce all'insieme degli atteggiamenti verso gli altri e la comunità come tale. Il Sé comprende due dimensioni distinte: - Io. Dimensione che sfugge ai tentativi di definizione, perché

Riusciamo a comprendere il nostro Io solo sotto forma di personaggio storico e non nella sua attualità. È la risposta dell'organismo agli atteggiamenti degli altri, la parte più impulsiva, biologica - Me. Insieme organizzato degli atteggiamenti degli altri che un individuo assume, sono quindi le norme interiorizzate, insieme degli elementi di socializzazione - IO e ME dialogano di continuo.

Il Sé è plurale (es. un uomo d'affari duro e spietato può essere allo stesso momento un padre generoso e gentile con i suoi figli). La personalità si esprime in maniera relativa alle relazioni di gruppo.

Tre fasi di costruzione del Me:

  1. Fase preparatoria. Fase dell'imitazione, dove il bambino imita gli altri per comprendere il significato di gesti, simboli, linguaggio.
  2. Fase del play. Fase di avviamento al ruolo, dove il bambino inizia ad assumere le competenze per l'assunzione del ruolo altrui e a scambiare punti di vista.
  3. Fase del game.
Comprensione della posizione, soprattutto nelle relazioni più complesse della società (altro generalizzato). Il bambino è in grado di orientare la propria condotta in modo appropriato rispetto alle aspettative di coloro con i quali interagisce. La costituzione del me è possibile soprattutto grazie alle agenzie di socializzazione (famiglia, scuola, gruppo di amici), che ricoprono un ruolo fondamentale nella vita dell'individuo, infatti formano l'identità di genere, danno un aspetto di genere (es. maschi capelli corti e femmine capelli lunghi) oppure stabiliscono l'esibizione del genere, per cui il bambino impara a comportarsi in base alle etichette di genere conferite dai media, dalla cultura, dai genitori... Società: fenomeno di comunicazione mediante forme simboliche codificate dell'agire, che garantiscono l'ordine sociale. L'organizzazione degli atteggiamenti comuni è fondamentale perché possa; è possibile realizzare una società basata sulla cooperazione e la condivisione anziché sulla competizione e il conflitto. Questo tipo di società promuove l'armonia e il benessere di tutti i suoi membri, mettendo al centro il rispetto reciproco e la solidarietà. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale promuovere una cultura della collaborazione e dell'aiuto reciproco. Invece di cercare di superare gli altri e ottenere vantaggi personali, si dovrebbe lavorare insieme per il bene comune. Questo può essere fatto attraverso la creazione di reti di sostegno e di scambio, dove le persone possono condividere risorse, competenze e conoscenze per il beneficio di tutti. Inoltre, è importante promuovere una cultura del dialogo e della negoziazione anziché del conflitto. Invece di cercare di imporre le proprie idee o interessi sugli altri, si dovrebbe cercare di trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti. Questo richiede una buona comunicazione e la capacità di ascoltare e comprendere le diverse prospettive. Infine, è fondamentale promuovere una cultura dell'empatia e della solidarietà. Questo significa essere consapevoli delle necessità e dei sentimenti degli altri e cercare di aiutarli quando possibile. La solidarietà può essere espressa attraverso azioni concrete come il volontariato, la donazione di risorse o il supporto emotivo. In conclusione, realizzare una società non conflittuale e non competitiva richiede un cambiamento di mentalità e di valori. È un processo che richiede l'impegno di tutti i membri della società, ma può portare a una maggiore armonia e benessere per tutti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
32 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tommaso.brt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Romania Vincenzo.