Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il mercato del lavoro
Il mercato del lavoro è un mercato molto particolare, perché gli altri mercati sono fatti di merci: da quando non c'è più lo schiavismo si vende la disponibilità delle persone a fare delle cose, si vende e compra il tempo e ha a che fare con i diritti umani delle persone.
C'è anche un altro aspetto importante: se tra tutti i mercati è una questione di domanda e offerta, il lavoratore è una merce particolare (hanno volontà, desideri, pensieri), e tutto questo influisce.
L'altro aspetto è che a differenza delle merci, i lavoratori sono esseri umani; quindi, si possono associare per tutelare meglio i loro interessi (sindacati).
Poi c'è un aspetto importante e che si rivela costantemente a livello empirico: il salario che si riceve (punto di equilibrio tra domanda e offerta), quella reale è sempre superiore a quello teorico, nel mercato del lavoro si nota che il salario
effettivosistematicamente sopra il salario di equilibrio tra domanda e offerta.
TEORIE:
insider/outsider: Teoria i lavoratori non sono tutti uguali, un lavoratore già nell'azienda (esperienza ecc.) ha una produttività migliore di una persona nuova, per cui l'imprenditore è disposto a pagare di più il lavoratore che ha delle competenze, esperienze pregresse e competenze specifiche per la sua impresa, questo proprio perché c'è una differenza di produttività. E per questo motivo spesso lo Stato introduce contratti agevolati dove rende più conveniente all'imprenditore assumere, questo perché c'è un differenziale di produttività.
del salario di efficienza: Teoria dice che una volta assunto il lavoratore potrebbe comportarsi opportunisticamente (non lavorare adeguatamente, o meglio, c'è l'esigenza da una parte del datore di lavoro di controllare il lavoratore),
Per ottenere la produttività voluta, l'imprenditore dovrebbe pagare qualche forma di sorveglianza, ma anche così non ha una garanzia (chi sorveglia i sorveglianti).
Soluzione alternativa: promettere al lavoratore un salario di efficienza: puntare sulla carriera serve molto. Se produrrai efficientemente e con efficienza, io dopo un po' aumenterò il tuo stipendio per esserti comportato lealmente. Se poi facciamo la media dei salari di un'impresa otterremo che il salario sarà un po' più alto del salario equilibrio tra guadagno ed offerta.
Poi c'è un'altra teoria: Mdl e norme sociali.
Teoria dell'offerta di Solow (inserisce la presa in considerazione delle NORME SOCIALI): non considera solo più gli aspetti utilitaristici/economici, ma c'è di mezzo anche la complessità di quello che siamo (la nostra identità). C'è anche l'aspetto della dignità del lavoratore.
di quello che viene considerato socialmente un stipendio equo (contato moltissimo nella storia dei movimenti dei lavoratori). I valori della società, quindi, entrano in campi in ogni ambito della vita del lavoratore. Ci furono rivolte che non riguardavano la differenza tra guadagno e offerta, ma che si concentravano sulla questione della dignità sociale. L'offerta è guidata da regole sociali -> valori condivisi, attenzione per approvazione o disapprovazione sociale, oltre calcolo utilitaristico; -> il lavoro non è solo una fonte di reddito ma ha anche significati di status, autostima, identità sociale (rigidità del salario "equo" e azione collettiva = si è notato che i lavoratori, sotto un certo salario, che considerano equo quello che fanno, o il minimo accettabile, non vanno e protestano perché è una questione di dignità). Esistono non uno ma diversi Mdl (mercato del lavoro), ognuno con il suo
equilibrio-> dipende dal settore in cui si sviluppa. Bisogna conoscerli per sapere delle nicchie più favorevoli delle altre e più promettenti. Da tutto questo ne deriva che il MERCATO DEL LAVORO è UN'ISTITUZIONE SOCIALE. Perché contano molto i fattori sociali e psicologici, quindi va analizzato in modo adeguato. La differenziazione dei mercati del lavoro. DIFFERENZE NAZIONALI (infatti molti giovani emigrano) dipendono dai diversi sistemi con cui si organizzano le politiche industriali, del mdl e poi dipende dal welfare (anche qui si differenziano da paese a paese). E ci sono differenze dei sistemi economici (ogni paese si differenzia dagli altri per le diverse politiche del lavoro applicate) e nella protezione sociale. Ci sono, quindi, diversi modelli di Mdl, e in Europa (determinati dalle diverse politiche industriali, i diversi sistemi economici e welfare) se ne distinguono diversi: (area mediterranea) MODELLA MEDITERRANEO -> si basa di più sulla protezione,
LAVORO, i giovani sono spesso svantaggiati rispetto ai lavoratori più anziani, soprattutto nelle realtà in cui la disoccupazione giovanile è molto alta. Inoltre, la protezione dei padri e delle madri di famiglia è spesso limitata e si estende solo finché i giovani rimangono sotto il tetto dei genitori. Esistono diversi modelli di mercato del lavoro a livello europeo che presentano equilibri e caratteristiche diverse. Il MODELLO DELL'EUROPA CENTRALE, ad esempio, offre una minore protezione per i lavoratori anziani, ma ha un sistema più strutturato e organizzato per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Un esempio di questo modello è la Svezia. Il MODELLO UK, invece, prevede una protezione complessiva per i lavoratori, ma ciò comporta una maggiore libertà che può portare a un aumento delle assenze per malattia. Inoltre, la produttività può diminuire e, nei paesi che non hanno una tutela contro i licenziamenti, ciò può causare disagi. A seconda del modello adottato, ci sono diverse categorie di lavoratori che si trovano in una posizione di svantaggio o vantaggio.LAVORO ITALIANO. È tradizionalmente considerato caratterizzato da dualismi (situazioni molto diverse tra loro, in contrasto). Il dualismo più sentito è quello territoriale: abbiamo l'Italia divisa in due, massimo tre aree, il Centro-Nord e il Mezzogiorno e c'è una grossa differenza a livello di sviluppo e disoccupazione o situazione lavorativa. Al Sud c'è un tasso di disoccupazione decisamente maggiore, anche quella femminile è più alta al Sud (disoccupazione alta). Dualismo intrasettoriale: sarebbe tra settori e, all'interno dello stesso settore, tra grandi imprese e piccole imprese. C'è una maggior capacità di intervenire sul Mdl da parte della grande impresa che andrà ad influire sulla piccola impresa. L'Italia è anche caratterizzata da dei processi molto rapidi e quotativi sia nello sviluppo industriale (ci è arrivata, allo sviluppo industriale,abbastanza tardivamente)terziarizzazione.che nella Nonostante questo l'Italia ancora oggi è un buon paeseindustriale, insieme alla Germania in Europa.Per quanto riguarda lo sviluppo del terziario, cioè dei servizi, quelle attività che nonproducono delle merci, ma dei servizi alla persona (dal parrucchiere al turismo).Nonostante sia lo sviluppo industriale che la terziarizzazione siano arrivati tra gli anni'60 e '80, si sono diffusi ed evoluti molto rapidamente.La flessibilità del lavoroMentre ai tempi del taylor - fordismo il lavoro era una mansione dettagliata nei minimiparticolari, dalla crisi di quel modello è nata con l'automatizzazione l'esigenza di unaflessibilità , che permetta al lavoratore di cambiare mansione.La flessibilità non si esprime nel cambio di mansione, ma ha diverse dimensioni, checomportano dei rischi per i lavoratori: flessibilità numerica (cambiare il numero
dei lavoratori a seconda delle esigenze della produzione delle merci: es. azienda che lavora nel settore alimentare e produce beni stagionati, che hanno un ciclo di vendite differenziato nel corso dell'anno, questo vuol dire poter licenziare o assumere quando c'è l'esigenza di farlo), flessibilità funzionale (il fatto che l'azienda richiede spesso ai lavoratori di adattare la mansione a diverse esigenze e quindi anche cambiarla), flessibilità salariale (richiesta da parte delle aziende di cambiare il livello di salario erogato: quando le cose vanno bene si paga un po' di più, altrimenti al contrario. I sindacati qui cercano comunque di far mantenere una certa soglia sotto la quale non si può scendere. Tutto questo a rischio e pericolo dell'azienda, perché i lavoratori pagati meglio sono più incentivati), flessibilità dell'orario di lavoro (possibilità, avanzata anche dai lavoratori quando ci
Sono impegni personali, di modulare il proprio orario di lavoro. Può venire anche dalle aziende quando ci sono esigenze particolari). Alcune categorie sociali fanno più fatica a trovare un'occupazione rispetto ad altre.
Le diversità del lavoro:
- Categorie sociali che presentano livelli di occupazione più bassi e di disoccupazione più alti nei paesi OCSE, insieme dei paesi con un'economia avanzata (segmenti deboli dell'offerta di lavoro): giovani, donne, anziani, immigrati, disabili. Sono le categorie socialmente più deboli nel Mdl.
- I tassi di occupazione (in una certa fascia di età della popolazione quanti sono occupati rispetto ai disoccupati) e disoccupazione nei vari segmenti del mercato del lavoro dipendono dal modello sociale adottato.
Tutto questo, però, dipende anche dalla politica del lavoro che viene prediletta. I diversi paesi hanno diverse politiche del lavoro, ognuno ne applica una diversa.
L'INTERVENTO
COMUNITARIO: l'Europa invita i suoi paesi dell'UE ad intervenire con politiche per raggiungere determinati target/obiettivi per i tassi di occupazione: per esempio ci sono obiettivi per i tassi di occupazione femminile e per gli anziani. Mancano, invece, obiettivi sull'occupazione giovanile.
SITUAZIONE ITALIANA
Giovani -> basso tasso occupazione, alto tasso disoccupazione. L'Italia aderisce al modello mediterraneo che tendenzialmente non è molto favorevole ai giovani.
Anziani -> basso tasso occupazione. Non hanno più interesse a trovare un'occupazione a quell'età.
Donne -> bassa ma in crescita la partecipazione, tasso di disoccupazione in diminuzione; maggiore diffusione del lavoro atipico (condizioni meno favorevoli, contratti più svantaggiosi). Le donne sono molto più occupate con i contratti part-time rispetto agli uomini (ma non per una forma di discriminazione, ma perché in Italia le persone che si
Ritrovano a lavorare part-time, in realtà si ritrovano a lav