vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL CONTESTO STORICO E SOCIALE DELLA SOCIOLOGIA
• LA SOCIOLOGIA NASCE CON LA SOCIETÀ MODERNA.
↳ È un periodo storico che inizia nel Settecento e che si caratterizza per la crescita della democrazia e la
diffusione delle libertà individuali, una crescente fiducia nella ragione e nelle scienze per comprendere il
mondo naturale e sociale, e un progressivo spostamento verso un’economia industriale e urbana.
1. Le rivoluzioni politiche (come quella Francese e Americana) abbattono le gerarchie tradizionali di re,
nobiltà e Chiesa, aprendo strada a ideali di uguaglianza, diritti individuali e partecipazione politica.
2. Nel Medioevo, il mondo veniva spiegato principalmente attraverso la religione, con il clero e
l’aristocrazia a dominare la vita intellettuale e politica. Con l’illuminismo, la scienza sostituisce le spiegazioni
religiose, promuovendo l’uso della logica e della raccolta di prove per comprendere la natura e la società.
3. L’economia agricola e rurale lascia il posto a un’economia industriale. L’introduzione di macchinari come
la macchina a vapore e il telaio meccanico rende possibile la produzione in serie. Le città crescono
rapidamente, attirando lavoratori, ma generando al contempo disuguaglianze, sovraffollamento e povertà.
→ Questi cambiamenti dimostrarono che la società non
era immutabile, ma poteva essere cambiata dall’azione
umana. In questo contesto, i pensatori iniziarono a
utilizzare metodi scientifici per analizzare i problemi
sociali e proporre soluzioni. Nasce così la sociologia, una
disciplina che studia sistematicamente la società e i suoi cambiamenti.
// Prima della modernità, durante il Medioevo (circa dal IV al XIV secolo), la società era dominata da una
visione religiosa del mondo, con la vita politica guidata dall’aristocrazia e dal clero, e l’economia basata
sull’agricoltura rurale. Durante il Rinascimento e la Prima Era Moderna (dal XV al XVII secolo), i filosofi
iniziarono a porre le basi della scienza moderna, con scoperte in astronomia, anatomia e in altri ambiti.
L’innovazione scientifica, i cambiamenti sociali e politici sfidarono l’autorità delle tradizioni, e la scienza
cominciò a guadagnare terreno come metodo privilegiato per spiegare la realtà. //
DALLA SOCIETÀ MODERNA A QUELLA POST-MODERNA
La post-modernità, che emerge intorno agli anni 70’ del XX secolo, si distingue per nuove caratteristiche:
• Un’economia basata sull’informazione e sui servizi;
• La frammentazione delle credenze politiche e dei metodi di conoscenza;
• Una crescente incertezza su come questa transizione influenzerà il futuro.
Pre-moderna Moderna Post-moderna
Economia Agricola Industriale Basata sull’informazione e dui servizi
Vita sociale Rurale Urbana Suburbana e megalopoli
Legittimazione politica
Politica su base religiosa o Democrazia Disimpegno e cinismo verso le istruzioni
dinastica
Cultura Religione Razionalità e scienza Frammentata e multiculturale
dominante
DIECI CARATTERISTICHE DELLA SOCIETÀ POSTMODERNA:
1. Espansione dei media e della cultura del consumo;
2. Minaccia all’ambiente naturale;
3. Il declino delle città e l’ascesa dei sobborghi;
4. Economia globale;
5. Invecchiamento della popolazione;
6. La famiglia che cambia;
7. Istituzioni sociali in difficoltà;
8. Aumento della diversità e del multiculturalismo;
9. Violenza e guerra in evoluzione;
10. Il cambiamento del ruolo della religione;
CAPITOLO SECONDO: LE PROSPETTIVE TEORICHE
AUGUSTE COMTE: STABILITÀ E CAMBIAMENTO
Auguste Comte (1798-1857), filosofo francese, è considerato il “padre della sociologia” per aver coniato il
termine e voleva fare della sociologia una scienza vera e propria, simile alle scienze naturali (come la fisica).
- Le domande principali di Comte erano:
1. Come e perché le società cambiano? (questa parte si chiama dinamica sociale);
2. Su cosa si fonda la stabilità sociale in un determinato momento storico? (statica sociale).
Secondo Comte, le società evolvono passando attraverso tre stadi:
→
- Teologico le persone spiegavano tutto con la religione;
→
- Metafisico le spiegazioni erano basate sulla filosofia;
→
- Positivista le spiegazioni si basano sulla scienza e sul metodo scientifico.
• Per Comte, il POSITIVISMO (una filosofia del XIX secolo) è il modo migliore per capire il mondo. Si basa
sull’uso del metodo scientifico per studiare la società e risolvere i problemi sociali.
In sintesi: Comte ha introdotto l’idea di studiare la società in modo scientifico, concentrandosi su come
cambia e su come rimane stabile. Anche se alcune sue idee non sono più seguite, queste due domande
rimangono centrali nella sociologia.
HERBERT SPENCER: LA SOCIETÀ COME UN ORGANISMO VIVENTE
Herbert Spencer (1829-1903), intellettuale inglese, ha sviluppato ulteriormente la sociologia.
• PARAGONÒ LA SOCIETÀ A UN ORGANISMO BIOLOGICO, composto da arti interconnesse con funzioni
specifiche, che collaborano per garantire il funzionamento complessivo.
• Pensava che LE SOCIETÀ SI EVOLVESSERO NEL TEMPO, proprio come fanno gli organismi viventi.
Quando una società cambia, anche le sue parti (e le loro funzioni) si adattano al nuovo contesto.
• Coniò il termine “SOPRAVVIVENZA DEL PIÙ FORTE” applicandolo alla società umana. Credeva che le
società si evolvessero spontaneamente e che fosse meglio ridurre al minimo gli interventi esterni (del
governo. I più forti e capaci nella società avrebbero avuto successo, mentre i più deboli no.
↳ Questa idea è chiamata darwinismo sociale ed è stata usata per
giustificare le disuguaglianze sociali durante il capitalismo industriale.
KARL MARX (1818-1883): CONFLITTO DI CLASSE E CAPITALISMO
• Marx osservò che il capitalismo produceva ricchezza, ma allo stesso tempo una grande disuguaglianza.
↳ I capitalisti (proprietari dei mezzi di produzione) accumulavano ricchezza
sfruttando i lavoratori (proletariato), che ricevevano salari bassi.
Riteneva che il conflitto tra capitalisti e proletari fosse inevitabile e avrebbe portato alla fine del capitalismo.
Teorizzò che, dopo il collasso del capitalismo, sarebbe sorto il socialismo, con proprietà dei mezzi di
produzione e una società più equa.
ÉMILE DURKHEIM (1858-1917): SOLIDARIETÀ SOCIALE
• Per lui il grande tema è la solidarietà sociale. Studiò i legami che uniscono le persone in una società.
• →
Le società tradizionali erano basate su una solidarietà meccanica tutti svolgevano ruoli simili (es.
agricoltura), con valori e religioni comuni. Nelle società moderne, la coesione si basa su una solidarietà
→
organica, legata alla divisione del lavoro ciascuno ha un ruolo specifico e interdipendente.
↳ Quando i valori condivisi si indeboliscono, si rischia uno stato di anomia (assenza
di norme), che porta al caos sociale. Secondo Durkheim, la punizione ha lo scopo di
rafforzare la solidarietà sociale, punendo chi viola i valori condivisi.
MAX WEBER (1864-1920): ETICA PROTESTANTE E RAZIONALIZZAZIONE
• Si concentrò sulla razionalizzazione della società, cioè il modo in cui il pensiero logico e l'efficienza
sostituiscono le tradizioni, le emozioni e le credenze come basi per organizzare la società.
Un aspetto importante della sua analisi è il collegamento tra religione e capitalismo. Weber osservò che lo
sviluppo del capitalismo moderno fu influenzato dalle idee del protestantesimo, in particolare dal
calvinismo, che vedeva il successo economico come un segno di grazia divina, perciò lavoravano duramente
e risparmiavano, investendo i loro guadagni piuttosto che spenderli. Questo stile di vita contribuì alla nascita
del capitalismo, che si basa sull'accumulazione e sull'investimento del capitale.
Introdusse anche il concetto di verstehen, che significa “comprendere”. Secondo lui, per studiare la società,
non basta osservare i fatti dall’esterno. È fondamentale cercare di capire il significato che le persone
attribuiscono alle loro azioni. Ad esempio, per spiegare un'azione sociale, come andare a lavorare, bisogna
capire il motivo che spinge una persona a farlo (ad esempio il bisogno di guadagnarsi da vivere o il desiderio
di realizzarsi professionalmente).
Infine, Weber analizzò la burocrazia, descrivendola come una forma di organizzazione sociale razionale ed
efficiente. Tuttavia, avvertì che la burocrazia, sebbene necessaria, poteva diventare un sistema oppressivo e
alienante, in cui gli individui perdono la loro umanità essendo ridotti a "ingranaggi" di una macchina sociale.
LE DIVERSE TEORIE DELLA SOCIOLOGIA
Il lavoro dei primi sociologi ha gettato le basi per lo sviluppo delle principali teorie sociologiche, che
forniscono spiegazioni generali su come e perché la società funziona. Una teoria sociologica è definita come
UN INSIEME DI PRINCIPI E AFFERMAZIONI CHE SPIEGANO IL RAPPORTO TRA I FENOMENI SOCIALI. Le
teorie aiutano a rispondere a domande fondamentali e a capire cosa accade nella società e perché accade.
↳ es. perché il film Avatar ha avuto tanto successo? Potremmo dire che è per la trama, gli effetti
speciali o la pubblicità. Ognuna di queste spiegazioni è una "teoria", perché cerca di rispondere alla
domanda "perché è successo?". In sociologia, le teorie funzionano nello stesso modo, ma si
occupano di fenomeni sociali (ad esempio, perché ci sono disuguaglianze tra ricchi e poveri?).
Caratteristiche di una teoria sociologica:
- Non è un’opinione personale: una teoria si basa su fatti e prove, non su opinioni o intuizioni;
- Le teorie possono essere modificate o sostituite quando nuove prove contraddicono una teoria;
- Le teorie più efficaci spesso considerano più fattori per spiegare un fenomeno sociale.
DIMENSIONI CHIAVE DELLE TEORIE SOCIOLOGICHE
Le teorie sociologiche variano lungo alcune dimensioni principali, che comprendono:
1. CONSENSO E CONFLITTO:
• →
Il consenso riguarda come le persone collaborano e creano stabilità sociale.
• →
Il conflitto riguarda i contrasti e le tensioni sociali, come le disuguaglianze di classe o razza.
↳ Spesso consenso e conflitto coesistono: ad esempio, durante una
guerra (conflitto), può aumentare il patriottismo (consenso).
2. OGGETTIVITÀ E SOGGETTIVITÀ:
• →
La realtà oggettiva è la realtà materiale,
come economia, istituzioni, o l