Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 101
Sociologia dei consumi Pag. 1 Sociologia dei consumi Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sociologia dei consumi Pag. 91
1 su 101
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MERCI E CONSUMATORI - LA MERCIFICAZIONE E LA DEMERCIFICAZIONE

Tra le varie critiche mosse al tema del consumo una in particolare fu quella dove il mondo dei consumi. Si

considerava basato sulla “mercificazione”. Ciò valeva a dire che il mondo del consumo aveva la tendenza a

far diventare tutto ‘merce’. Cosa vuol dire però ciò? La mercificazione la definiamo come un processo sociale

mediante la quale le cose vengono prodotte e, utilizzate e scambiate come merci. Di particolare in questo c’è

che, esiste, da un punto di vista ideologico, l'idea che questo concetto della mercificazione va di pari passo

con il concetto di Marx dell'alienazione; ovvero la mercificazione rendendo tutto “transabile”, ponendo

l’accento sul concetto della transabilità, copre quello che è il valore reale degli oggetti che secondo Marx

corrisponde al valore del lavoro.

Marx quando parla di alienazione dice che la società capitalistica aliena il lavoratore perché nel processo

capitalistico si perde la capacità di vedere nel prodotto il lavoro del lavoratore. Il concetto dell’alienazione va

di pari passo con il concetto della mercificazione, perché nel momento in cui le merci vengono introdotte sul

mercato, con un determinato prezzo, questo le rende tutte uguali e interscambiabili, non soffermandoci più

nel concetto relazionale con l’oggetto, perdendo anche il senso di fatica e di lavoro che ha svolto chi si è

preoccupato di realizzarlo.

Il concetto di mercificazione è cruciale per una società dei consumi, perché se non avessimo un prezzo o il

denaro, non avremmo una società dei consumi come la conosciamo oggi. Per Marx quindi le merci hanno un

valore di scambio definito dal prezzo delle merci stesse, perché quando noi utilizziamo il denaro diamo

appunto un valore al soggetto a prescindere dal suo intrinseco. Vans Packard dice che è il denaro l’elemento

che avalla l’elemento di capitalismo, in un’epoca dove non esiste il denaro noi non possiamo parlare di

capitalismo.

I consumatori vivono, quindi, in un contesto sociale dove non basta che consumino e scambino oggetti, ma

hanno bisogno di mercificarli, affinché si affermi la società capitalistica. Bisogna dare un prezzo, poiché non si

riconosce più nelle merci un valore di distinzione. 54

Un altro autore che fa delle riflessioni sul ruolo del denaro è Simmel che espone la sua teoria dicendo che il

denaro rende equivalente le merci e, lo scambio monetario, è associato a relazioni impersonali. Dice anche,

però, che il denaro e la sua introduzione, soprattutto se è in forma di carta moneta, non ha nessun valore.

Ma perché dice ciò? Perché tra la banconota e il suo valore non abbiamo nessun legame? Così come anche

tra la carta di credito e il valore affettivo, cosa ci garantisce che la banconota abbia un proprio valore?

(Ad esempio, perché ci fidiamo che la banconota da 50€ valga realmente 50€?) Questo perché, essa, è emessa

dalla banca d’Italia, che è comunque un ente certificato. In realtà, le relazioni che si basano sullo scambio di

denaro, anche se gli oggetti che vengono scambiati lo sono in modo “impersonale” (non c’è più una relazione

tra persone), c’è comunque una dimensione fiduciaria che è legata al fatto che noi crediamo che il denaro sia

immesso nel mercato supportato da reali riserve di cui lo stato dispone.

Quando qualche anno fa ci fu lo scandalo dei bond argentini, successe che l’argentina aveva immesso sul

mercato questi Bond, una sorta di azioni legate al paese stesso, che però non erano in un certo senso

“supportate” l’argentina non possedeva quei soldi. Aveva quindi immesso sul mercato delle azioni con un

falso corrispettivo, poiché il paese non aveva il cosiddetto “oro di Fornox” che era una riserva d'oro

appartenente agli Stati Uniti, (poiché anche l’oro ha un valore intrinseco essendo una materia prima) che

garantiva che il dollaro non valesse per “preziosità cartacea” (ovvero il dollaro non valeva come la carta con

cui veniva prodotto), ma per il numero che ha scritto sopra.

Simmel diceva che, in realtà anche nelle transazioni di denaro c’era una dimensione fiduciaria che era legata

al fatto che noi contiamo che alle spalle ci sia uno stato che immette sul mercato delle banconote perché ha

una riserva di denaro corrispondente. Quando questo non accade, accade quello che successe all’argentina.

Un altro autore molto importante fu Igor Kopytoof che sostenne che, se è vero che la società, il mercato e le

persone stesse tendono alla mercificazione degli oggetti, tendenzialmente gli oggetti sono anche capaci di

fare un percorso all'interno delle sfere sociali e quindi si passa dalla mercificazione ad un processo di

“demercificazione”. Nel momento in cui viene comprato, in cambio di denaro, è sicuramente una merce; ma

quando quest’ultima viene inserita in un contesto personale, domestico, d’uso, ad essa viene dato un valore

differente, che è diverso dal valore d’uso, di scambio, ma va a prendere un valore di significato.

A questo punto si parla del fatto che la merce si è sottratta alle logiche della produzione dello scambio

monetario, perché noi non ci occupiamo più del suo valore, non ci interessa più il prezzo, perché quell’oggetto

ha acquisito un valore differente. Kopytoof dice che, nella quotidianità, gli individui tendono alla

demercificazione. Ad esempio quando noi andiamo ad acquistare un gatto in un negozio di animali domestici,

noi lo paghiamo con del denaro; quindi, in quel momento lo stiamo “mercificando”, ma nel momento in cui

il gatto viene portato in casa, e gli viene dato un nome, esso diventa parte della famiglia, ecco che quindi

perde l’appellativo di merce, demercificandosi completamente.

Come si fa però a questo punto a rimettere un oggetto sul mercato? Beh sicuramente in questo caso parliamo

di oggetti non viventi, e non di animali domestici, come nel caso del nostro smartphone ad esempio, quando

lo mettiamo sul mercato, facciamo un ripristino completo dei dati. Questo infatti è possibile anche con oggetti

ormai demercificati, come i cellulari che, quando li acquistiamo, di solito, diventano comunque parte di noi,

con tutti i nostri ricordi. 55

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CONSUMI

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CONSUMI

Cos’è l’intelligenza artificiale? Questo concetto ci è stato veicolato, ancor prima che dalla scienza, dalla

cinematografia che ha provato ad immaginare le forme avanguardistiche di quella che avrebbe potuto essere

l'intelligenza artificiale, partendo dal film “2001 odissea dello spazio”. In questo film si vedeva questo lontano

anno 2001, poiché il film era stato girato nel 1968, come l’avamposto della nuova tecnologia, l’anno in cui

sicuramente saremmo andati su una macchina che guidava da sola, dove, il futuro, veniva visto con grande

stupore e fiducia. Nel 2001 Steven Spielberg la data, del film odissea nello spazio, creando il film “artificial

intelligence” dove ipotizzava nuovi scenari di un mondo guidato dall’intelligenza artificiale.

Questo era principalmente per dire che la mente dell’uomo era sempre alla ricerca di un futuro che potesse

migliorare la condizione presente, trovando e sperando che questo progresso avvenisse, ad esempio, con le

macchine che in un certo senso era come l’uomo.

Ma in cosa i due erano uguali? Sicuramente l’uomo e le macchine si assomigliavano nelle capacità cognitive,

e anche nella bravura di saper organizzare, metabolizzare e tirar fuori, da sotto ogni output, una mole di

numerose informazioni.

Definire l’intelligenza artificiale non è sicuramente semplice, anche perché, essendo un concetto

multidisciplinare, vantava molte sfaccettature e, ogni disciplina dava la sua interpretazione, ovvero:

- Il primo è quello della psicologia che la definisce l’insieme di funzioni conoscitive, adattive e

immaginative, generate dall’attività celebrale dell’uomo e di alcuni animali. Questa è anche definita

come la capacità di ragionare, apprendere, risolvere problemi, comprendere a fondo la realtà, le idee e il

linguaggio. La psicologia si focalizza sulla capacità di ragionamento e apprendimento dell’intelligenza

artificiale.

- Secondo la filosofia l’intelligenza artificiale ha una complessità davvero rilevante, intesa come capacità

di scegliere, di scernere, confrontare, comparare, dissociare e altre attività tipiche del mondo

computazionale, dell’informatica o del meccanismo di organizzazione. Con il termine intelligenza

artificiale, quindi, in filosofia si intende quella facoltà mentale che ha ogni essere umano di comprendere

la realtà e di farsi delle idee. Essa comporta la capacità filosofica di comprendere la realtà, di farsi delle

idee. L’intelligenza artificiale viene, quindi, paragonata “capacità intellettuale” che gli individui hanno,

sotto molti aspetti.

L’intelligenza artificiale è una disciplina poliedrica dove, entrano in campo numerosi ambiti come la filosofia,

la matematica, ma anche la psicologia. Questa disciplina appartenente all’Informatica studia i fondamenti

teorici, le metodologie e le tecniche che consentono di progettare sistemi hardware e software capaci di

fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di

pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.

È, quindi, la scienza e l’ingegneria che serve per creare macchine, abbastanza intelligenti, da imitare

l’intelligenza e il comportamento umano. Vengono studiati dati e per avvicinarsi all’umano, si necessita di

un’interfaccia, di uno studio che permetta di raggiungere un comportamento intelligente attraverso questi

strumenti computazionali. La conoscenza, nell’umano è veicolata dal linguaggio naturale: si può parlare la

nostra stessa lingua o si possono usare degli output per ricevere assistenza da queste macchine comandate

dall’AI.

Finché le macchine sono state programmate e agivano sotto comandi tecnici, l’intelligenza artificiale non

riusciva ad interfacciarsi con le persone perché erano richieste delle competenze specifiche; quando si è

iniziato a comunicare con essa un linguaggio naturale è stata segnata la svolta.

56

L’intelligenza artificiale ha vari compiti e, tra questi, troviamo:

- Costruire macchine intelligenti che operino come meglio degli umani. Questa operazione ha, però,

bisogno di una serie di dati che la rendano una macchina pensante ed intelligente

<
Dettagli
A.A. 2023-2024
101 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia_panettaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei consumi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Mortara Ariela.