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GENERATORE TRIFASE
La principale applicazione dei motori sincroni è quella dei generatori trifase. Il circuito induttore è applicato nel
rotore: il campo magnetico ruota solidalmente al rotore. Il rotore gira a un numero di giri costante. In uscita
voglio avere una grandezza elettrica sinusoidale (che è collegata direttamente con il campo magnetico) e quindi
dovrò avere un campo magnetico sinusoidale.
Nel momento in cui nell’indotto scorre corrente, che va a interagire con il campo magnetico rotante, avendo un
effetto di f.e.m. indotta in risposta alla rotazione del rotore.
Considero un induttore trifase a poli salienti e uno statore in cui c’è un collegamento a stella. Il campo
magnetico nel traferro (che dovrà avere andamento sinusoidale per creare f.e.m. sinusoidale sfruttando la legge
di Faraday-Lenz) è costante.
Nello studio dell’induzione al traferro dovuta all’induttore per macchine a
poli salienti, ipotizziamo di lasciare il circuito di indotto aperto (correnti di
indotto nulle), alimento l’induttore con corrente di eccitazione continua
(funzionamento a vuoto). Nel circuito magnetico si producono tubi di flusso
simmetricamente disposti. Ad ogni conduttore si accoppia un flusso pari a La
2 .
permeabilità magnetica del materiale ferromagnetico è molto
maggiore di quella dell’aria, per cui la riluttanza che incide nella
mia analisi è quella del traferro. Essendo il traferro del rotore a
poli salienti non costante ma sagomato, la riluttanza dipende
dalla posizione nel rotore.
Vale quindi la relazione:
Il profilo delle scarpe polari è sagomato in modo tale da fornire un andamento pressoché sinusoidale del campo
magnetico lungo l’angolo coperto da una coppia polare.
Affinché il vettore induzione magnetica abbia un andamento sinusoidale posso distribuire le cave del rotore in
modo non uniforme oppure posso distribuire le cave in modo uniforme, ma con un numero di conduttori in ogni
cava che varia secondo una legge sinusoidale.
Supponiamo che il rotore ruoti con una velocità angolare costante pari a : anche il campo, quindi, ruoterà con
uguale velocità angolare. Per comodità dell’analisi, consideriamo il rotore fermo e lo statore che ruota (per
ricondurci al caso della spira che ruota in un campo magnetico). La tensione indotta varierà nello spazio con il
seno dell’angolo:
L’angolo elettrico (che è riferito al singolo ciclo di sinusoide) e la velocità angolare elettrica sono scalate in base
al numero di coppie polari presenti. Nella specifica posizione angolare elettrica occupata dal conduttore di
indotto della cava, la f.e.m. varia nel tempo con andamento sinusoidale: . Le diverse
f.e.m. hanno in comune l’ampiezza e la pulsazione angolare rigidamente legata alla velocità di rotazione
meccanica del rotore.
La distribuzione spaziale della f.e.m. dei conduttori di indotto ha andamento simile
a quello per l’induzione: ha andamento sinusoidale in funzione della coordinata
angolare ed è fissa rispetto al rotore (ruota alla stessa velocità angolare del rotore).
Ho quindi un’oscillazione sinusoidale completa in ogni passo polare e
2
oscillazioni complete lungo il traferro.
Il valore efficace della f.e.m. indotta vale:
Per variare la velocità del rotore posso scalare per multipli interi il fattore (non ho quindi una variazione
continua). Le macchine con minor numero di poli presentano le velocità maggiori e quindi hanno i rotori soggetti
alle forze centrifughe più intense. Un numero di poli minori causa una velocità più alta: per numero di poli bassi
si usano quindi rotori lisci e di diametro relativamente piccolo.
Lo sfasamento di una cava rispetto alla successiva è con numero di cave attive per polo.
∆ =
Una volta che ho la stella di fasori
(sono come sono disposte
nell’indotto), so come collegare le
matasse di indotto per avere l’uscita
che desidero.
Consideriamo una superfice polare di
statore nel piano. mi identifica la
posizione angolare. Quando un
conduttore presente nella cava 1 si
collega in serie inversa a un
conduttore della cava 7 mediante un
collegamento alla testata posteriore si ha: . La
matassa di indotto è realizzata aggiungendo per tutti i conduttori
delle cave 1 e 7 un altro conduttore di cava 1 con collegamento
diretto alla testata anteriore e un altro conduttore di cava 7 con
collegamento alla testata posteriore. Applico lo stesso
procedimento alle altre cave (sempre ragionando con i fasori).
Le matasse di indotto sono connesse in modo da realizzare tre
avvolgimenti uguali aventi ai morsetti una terna di f.e.m. simmetrica
(i 3 avvolgimenti sono rappresentati dai fasori:
Il valore efficace comune alle tre f.e.m. vale:
Il funzionamento a vuoto si ha quando (macchina eccitata) e sono nulle le correnti di indotto. Ne risulta
≠ 0
che il valore efficace delle f.e.m. sinusoidali dell’avvolgimento di indotto può essere espresso come
. Considerando che il funzionamento della macchina sincrona avviene a una frequenza
imposta, la f.e.m. in discussione può variare solo al variare del flusso. Il flusso che ho nel traferro non dipende
dal carico, ma dipende solo dalla corrente di alimentazione.
Per correnti piccole la riluttanza che domina è quella
del traferro (l’andamento della curva è lineare). Per
correnti di entità maggiore invece, l’assunto che la
riluttanza che predomina è quella del traferro in parte
decade (il grafico raggiunge una sorta di plateau). Si
pone la condizione di lavoro, in genere, appena dopo
il discostamento dalla caratteristica di traferro.
Anche una volta che si è smesso di alimentarlo, il
materiale ferromagnetico fornisce un flusso residuo.
In genere, le macchine sincrone presentano una
tensione nominale corrispondente ad una condizione di modesta saturazione, con scostamento del 15-30%
rispetto alla zona lineare della caratteristica.
Nel funzionamento a carico si connettono i morsetti di indotto ad una rete in regime sinusoidale trifase ion
modo da avere ai morsetti stessi correnti sinusoidali. Le correnti di indotto sono esprimibili come:
dove è lo sfasamento di ciascuna corrente rispetto alla corrispondente f.e.m. a vuoto
0
Le correnti nei conduttori di indotto si spostano nei conduttori di indotto mantenendosi sincrone con il rotore e
quindi anche con la f.e.m. di eccitazione. Ci sono alcune proprietà: la distribuzione delle correnti di indotto ha
andamento periodico alternato lungo il traferro con periodicità pari al passo polare; è ruotata in ritardo rispetto
alla distribuzione delle f.e.m. di conduttore di un angolo pari a ; la f.m.m della reazione di indotto dovuta a tali
0
correnti si somma a quella di eccitazione, dovuta a e la distribuzione spaziale dell’induzione del traferro viene
quindi modificata rispetto a quella a vuoto.
Se: - sfasamento è zero, le correnti di indotto che entrano
nel polo superiore ed escono dal polo inferiore hanno
distribuzione analoga alle f.e.m. di conduttore: il
campo generato ha assi di simmetria ruotati di -90°
rispetto a quelli dell’induzione a vuoto. La somma
delle f.m.m. fa sì che l’induzione al traferro sia
maggiore nei semipoli dei quadranti II e IV e ridotta nei
quadranti I e III.
- Sfasamento uguale a 180° (cioè, le correnti di indotto
sono in opposizione di fase con le f.e.m.), le correnti di
indotto entranti nel polo superiore e uscenti nel polo
inferiore hanno distribuzione opposta a quella delle
f.e.m. di conduttore. La somma delle f.m.m. fa sì che
l’induzione al traferro sia maggiore nei semipoli dei
quadranti I e III e ridotta nei quadranti II e IV.
- Sfasamento pari a 90° (le correnti di indotto in
quadratura in ritardo sulle f.e.m.), le correnti di indotto
entranti nei due semipoli di sinistra e uscenti da quelli
di destra hanno distribuzione in quadratura in ritardo
rispetto a quella delle f.e.m. di conduttore. L’induzione
del campo è quindi opposta in ogni semipolo rispetto
all’induzione a vuoto e la somma delle f.m.m. fa sì che
l’induzione al traferro sia minore ovunque EFFETTO
→
SMAGNETIZZANTE
- Sfasamento pari a -90° (correnti di indotto in anticipo), le correnti di indotto sono uscenti nei due
semipoli di sinistra e entranti nei due semipoli di destra. La distribuzione in quadratura in anticipo
rispetto a quella della f.e.m. di conduttore. L’induzione del campo magnetico ha quindi lo stesso verso
in ogni semipolo rispetto all’induzione a vuoto. La somma delle f.m.m. fa sì che l’induzione al traferro
sia maggiore ovunque EFFETTO MAGNETIZZANTE
→
Trascurando i fenomeni di saturazione, le variazioni si possono dire proporzionali alle correnti di indotto.
Chiamando la reattanza equivalente di reazione di indotto la f.e.m. in ciascuna fase risulta: .
La tensione in uscita allo statore vale, considerando anche le perdite dovute a resistenze elettriche degli
avvolgimenti di indotto e a linee di induzione dovute alle correnti di indotto: .
Nel dettaglio, ho che:
L’impedenza sincrona possiamo considerarla uguale alla reattanza sincrona, in quanto la componente resistiva
è molto minore rispetto alla componente reattiva.
Un altro stato di funzionamento particolare è il cortocircuito: andiamo a porre uguale a zero la tensione. La
corrente di cortocircuito della macchina coincide con: . La corrente di cortocircuito dipende
dalla corrente di alimentazione. A parità delle altre condizioni, la corrente di cortocircuito è sempre in
quadratura e in ritardo di rispetto alla f.e.m. a vuoto (ed ha sempre caratteristica smagnetizzante).
/2 Nella caratteristica esterna della macchina ho
la rappresentazione delle tensioni in funzione
della corrente di alimentazione e di altri
parametri (corrente di cortocircuito e Z ). La
s
corrente di cortocircuito non esce mai dalla
zona di lineare perché essendo più bassa, non
arriva mai alla saturazione. La caratteristica di
cortocircuito è più bassa di quella a vuoto in
quanto ci poniamo in condizioni di
smagnetizzazione. Il modulo dell’impedenza
sincrona vale: .
CIRCUITO EQUIVALENTE TRIFASE: per ogni fase ho un generatore di forza
magnetomotrice che deriva dalla f.e.m. indotta, R che dipende dalle
perdite resistive, X che è dovuta alle perdite di flusso concatenate e della
s
reazione di indotto. se il circuito è simmetrico ed equilibrato, posso
mettermi nelle condizioni di studiare una sola fase e poi estendere alle
altre i risultati ottenu