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FIORI, SEMI, FRUTTI
Le angiosperme diversificano le loro caratteristiche. Sono molto brave a diversificare fiori, frutti e semi. Le angiosperme diversificano le strutture fiorali che richiede un'organizzazione genetica. Il germoglio a crescita determinata è da regolare geneticamente. La regolazione genetica fine è complessa. Si parte da caratteristiche più ancestrali e derivate. Le regioni da esterne a interne sono regolate per dare sepali, petali, stami e carpello. Poi successivamente si inizia a dare indicazioni anche alle regioni superiori e inferiori e laterali.
Il Fiore è il carattere peculiare di classificazione delle Angiosperme. Forma, numero elementi, fusione elementi, ecc sono caratteri di importanza tassonomica e filogenetica. Prima si hanno Fiori Attinomorfi, con molti piani di simmetria visibili cioè raggiata. Ma poi ci sono fiori con simmetria bilaterale cioè fiore Zigomorfo. Si hanno ad esempio petali per l'atterraggio. Petalo
sopra è diverso da quello sotto perché spinge verso il basso l'impollinatore. Nella zigomorfia il petalo sopra è diverso da quello sotto. Sopra si fauna cosa e sotto un'altra. Si ha una regolazione più fine dell'apice del germoglio. Si hanno dei checkpoint molecolari che portano a un differenziamento preciso.
I fiori possono essere unisessuati, sterili e ermafroditi. Fiori sessuati sono o maschi o femmine. Ermafroditi hanno sia stami che carpelli (ma si vuole evitare l'autofecondazione. Se non ci sono possibilità si fa anche quella pur di andare via dalla madre). Il fiore sterile è l'estrema evoluzione delle angiosperme più evolute. Appartengono a piante che fanno infiorescenze. Si fanno dei fiori laterali detti fiori del raggio in cui non sviluppo stami e carpelli. Ma in essi si sviluppa prevalentemente il tepalo come gamo-petalo quindi è tutto fuso. I fiori sessualmente attivi hanno solo stami e carpelli.
Sono i fiori del capolino. Hanno pochi petali, ma hanno solo stami e carpelli. La parte attrattiva è data dalla corona sterile intorno (es. girasole). Il megacapolino con migliaia di fiori fertili giova dell'attrazione dei fiori sterili. Ogni giorno arriva polline di specie diverse quindi si è massimizzato il rimescolamento genetico. È una elevata modificazione del germoglio. Infiorescenze possono essere definite semplici (Tutti gli assi arrestano il loro sviluppo almeno con un fiore ed il numero degli assi successivi è determinato) o indefinite (L'asse principale non finisce mai con un fiore e il numero degli assi laterali è indeterminato) o composte (L'asse principale si ramifica formando altrettante infiorescenze dell'uno o dell'altro dei precedenti tipi). La calla ha fiore solo con stami e carpelli. Si ha una foglia bianca modificata vessillare. Seme è il massimo dell'evoluzione. Il lavoro delle piante è lo.sviluppo di una giovane pianta che interagisce con un mondo nuovo cioè endosperma e coat protettivo. Quando il seme è diffuso, si ha ipocotile, epicotile, tessuti meristematici, procambio. Ha gli elementi per uscire e avere una vita autonoma. La piccola plantula va in quiescenza, bloccando la mitosi. Viene disidratata. Il seme germina grazie all'acqua. L'endosperma è di origine triploide. Il perisperma è il tessuto nutritivo diploide derivante dal macrosporangio. Ci sono molti tipi differenti di semi. In passato, in base al numero di cotiledoni nel seme, le angiosperme venivano suddivise in: Monocotiledoni, il seme contiene un solo cotiledone. Sono un clado monofiletico; Dicotiledoni che presentano 2 cotiledoni. Sono parafiletiche. I semi sono di diversi tipi e dimensioni. L'uomo agisce sull'endosperma. Se faccio tanti semi con meno endosperma e energia, possono volare col vento. Il pappo è una modificazione del sepalo diventando
una struttura piumosa che favorisce il movimento del seme. Disperde piccoli semini con poco endosperma, ma sono tanti. Mentre nei fagioli se ne fanno pochi.
Il frutto è una modificazione dell'ovario quindi è una caratteristica propria delle angiosperme. Il carpello si evolve quando ha finito di ospitare la cellula uovo a dare una struttura di raccolta del seme. La raccolta può essere più o meno protettiva e vessillare. Frutto da nutrizione e protezione limitato. È il mezzo di diffusione del seme.
Il frutto è stato fatto perché serve una protezione ulteriore al coat (es. frutti secchi con parte lignificata esterna) e anche una struttura nuova che attira animali e dispersori sfruttando colori, profumi, nutrimento. L'alimentazione permette di attirare degli animali. Gli animali mangiano il frutto e lo digeriscono mentre il seme rimane indigesto e quindi viene disperso. Il frutto è un investimento energetico. È fatto in
La maniera differenziata in base alla funzione dei frutti. Si può investire di più sulla protezione oppure sulla bontà. L'ovario ha la placentazione. Ha una parete esterna e interna e intermedia. Queste pareti diventano il pericarpo/esocarpo, endocarpo e mesocarpo. Sono fondamentali e hanno funzioni diverse. Il pericarpo spesso è una struttura di copertura oppure più o meno protettiva. Ad esempio, nei frutti carnosi non serve molta protezione, non serve sia legnoso (in altri frutti è duro). L'endocarpo presta attenzione alla protezione del seme. Si trova nelle truppacee ed è legnoso (nocciolo della pesca). Il mesocarpo si ha maggiore aspettativa del dispersore perché ricco di amiloplasti e sostanza nutritizie. L'uomo ha agito di più sul mesocarpo (grazie a poliploidia).
I frutti sono semplici secchi o carnosi oppure aggregati. Un frutto semplice deriva da un ovario di un fiore. Quelli secchi sono duri rigidi con un basso contenuto
di acqua. Portano il seme proteggendolo. Tendono adattarsi all'animale essendo pelosi o appiccicosi. Oppure si disperdono con acqua e vento. I frutti carnosinon sono molto protettivi, ma sono attrattivi. Sono succosi. Si ha una buona percentuale d'acqua e diricompensa. Le infiorescenze possono formare dei frutti che possono essere aggregati o infruttescenze. Ifrutti aggregati derivano da pistilli dello stesso fiore che rimangono uniti anche nel frutto. Il fiore con tantipistilli, ognuno di essi ha i suoi ovuli che fecondati danno origine a dei frutti attaccati tra loro.Infruttescenze derivano da singoli frutti derivanti da pistilli di fiori diversi. Ogni fiore con il proprio carpelloforma un frutto differente. Appartengono più al mondo delle rosacee (lampone). Lo è anche la moraseppur il vero frutto è il gelso. La vera mora o gelso ha residui di perianzio tra una rupicola e l'altra. Il gelsofa infruttescenze appartenenti alle moracee.Esistonoi falsi frutti, cioè frutti che non derivano totalmente o solo dall'evoluzione dell'ovario. Il torso dell'amela è il vero frutto. Noi mangiamo una evoluzione di porzioni del perianzio. Deriva da petali e sepali che incicciotiscono e diventano carnosi.
Nei frutti è più facile pensare a quelli coltivati perché più grossi, ma tutte le piante a fiori fanno frutti. Tra i frutti carnosi troviamo la bacca, drupa e pomo. La bacca è un frutto carnoso con uno o più semi. La polpa può essere omogenea (es. Vite) oppure possono essere presenti setti interni (Vitis, Citrus, Vaccinum). La drupa è un frutto carnoso con una porzione esterna molle ed una interna con noccioli duri (pireni) contenente il seme (Rosaceae). Il pomo è un falso frutto con una parte esterna molle derivata dal perianzio e una porzione interna cartilaginea che racchiude i semi.
La frutta senza semi in realtà ha un seme abortivo. Si trovano
geni che fanno morire l'embrione. semeguida la storia del frutto. Il seme può far marcire il frutto. Quindi si può mettere un seme piccolo in un frutto grosso come ad esempio le mele. Mentre con i frutti acquosi che contengono grandi semi la marcescenza è vicina. Es. le fragole hanno tanti semi. Il modo migliore di farle durare è togliere i semi che danno gli stimoli di marcire. Però bisogna fare avvenire tutto e solo dopo si fa morire l'embrione attraverso geni di knock-out.
I frutti secchi possono deiscere o meno. La differenza è data dalla protezione. Il seme può essere protetto sulla pianta, ma anche dopo che se ne va. Le capsule proteggono il seme sulla pianta. Frutti deiscenti sono quelli che raggiunta la maturità sulla pianta subiscono una lacerazione dei tegumenti e liberano i semi. Es. Legume, siliqua, capsula, follicolo, ecc. legume è un frutto secco derivante da un singolo carpello che si apre lungo 2 linee.
Di apertura. Tipico delle fabaceae o leguminose. Non però quelli che mangiamo noi. Infatti l'uomo ha trovato un mutante che trasforma un frutto deiscente in uno che non si apre. La siliqua è un frutto secco simile al legume ma derivato da gineceo bicarpellare (2 carpelli fusi). Questa struttura è tipica delle crucifere o Brassicaceae. La capsula è un frutto secco (raramente carnoso) derivante da ovaripluricarpellari. Tale frutto si apre in svariati modi per rilasciare i semi. I frutti indeiscenti accompagnano il seme anche dopo aver abbandonato la pianta. Sono frutti che abbandonano la pianta madre senza rilasciare i semi e quindi i semi rimangono protetti dal frutto anche durante la loro diffusione. Sfruttano meccanismi indiretti come il vento (es. sepalo diventa piumoso). È un frutto piccolino con poco endosperma e molto secco. Un esempio è l'achenio, piccolo frutto secco, indeiscente con un solo seme derivante da ovario monocarpellare.
In caso di ovario pluricarpellare quando più acheni si sviluppano si ottengono diacheni (Apiaceae) o tetracheni (Labiatae). In genere queste associazioni di acheni si separano alla maturità. La cispela è un achenio da ovario infero tipico delle Asteraceae con pericarpo sormontato da strutture accessorie (peli, setole, squame) che derivano dall'accrescimento dei petali o dei sepali (Carduus, Centaurea, Urospermum). La samara invece è un frutto secco indeiscente dotato di ali, tipico di olmi, frassini e aceri. La funzione di questi è avere ali per svolazzare con il vento o attaccarsi alla pelliccia di animali. Mentre la noce è un grosso frutto secco indeiscente con un pericarpo coriaceo o legnoso proveniente da un ovario prevalentemente monocarpellare. Svolge quindi vi è un unico seme centrale. Tipico in Fagus, Quercus, Castanea, Corylus, ecc. sono appartenenti alla stessa famiglia delle Fagacee. Hanno dei frutti che hanno anche una cupola.
(ghiande è parziale, castagne totale). È una struttura extra-fiorale proveniente da porzioni che avvolgono il fiore. Il pericarpo è contenuto in genere entro un'altra struttura formata da un involucro erbaceo o cuoiaceo (cupola) di bratte lignificate (c