vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
QUANTITATIVI
DELLA patogeno, cioè se l'impossibilità a rievocare gli avvenimenti è precedente o
MEMORIA successiva all'evento patogeno stesso, mentre si definisce retro-anterograda se
sono presenti entrambi i deficit. Esistono diverse forme di amnesia:
lacunare, quando relativa ad un arco di tempo limitato;
1)
AMNESIE elettiva, quando i ricordi sono collegati tra loro da un significato comune, come
2) l'apprendimento di una lingua;
sistematizzata, quando si ha difficoltà nel ricordare episodi e questioni
3) d'importanza affettiva per il soggetto;
psicogena, deficit transitorio e reversibile dovuto a motivi di ordine psichico,
4) comune in caso di shock acuti particolarmente violenti (trauma cranico);
dissociativa, quando si dimenticano ricordi traumatici personali.
5)
Indica qualsiasi distorsione della memoria per un difetto nel processo di
rievocazione e si distinguono in:
Allomnesie (o illusioni della memoria): ricordi reali ma incompleti, deformati
1) per un'erronea localizzazione nel tempo e nello spazio, dovuto principalmente
all'influenza dello stato affettivo.
Pseudomnesie (o allucinazioni della memoria) si possono distinguere in falsi
2)
DISTURBI riconoscimenti dove si ha la sensazione (dejà vu) di aver già visto una persona
QUALITATIVI PARAMNESIE o un’esperienza in realtà mai vissuta che, naturalmente, nel soggetto ha una
DELLA risonanza ansiosa perché emotivamente spiacevole, e porta a distacco; ed in
MEMORIA falsi ricordi, che possono essere creati dal pensiero olotimico (tematica
totalmente determinata da un particolare stato d'animo, es. il depresso che si
attribuisce la responsabilità di eventi che non ha mai causato) o da un pensiero
delirante (es. soggetto che dice di aver avuto esperienze con entità aliene), o da
confabulazioni (falsi ricordi dovuti ad un'attività fantastica che il soggetto mette in
atto, senza alcuna intenzione d'ingannare, per colmare le lacune mnestiche). 4
Anthony
DISTURBI DELLA VOLONTÀ E PSICOMOTRICITÀ
La psicomotricità viene considerata l'espressione a livello motorio, mimico-gestuale, del mondo affettivo
pulsionale-motivazionale dell'individuo.
ABULIA: mancanza di volontà, ridotto impulso ad agire e a pensare; è osservabile in corso di depressione
1) maggiore, è un sintomo negativo di schizofrenia ed è riscontrabile nella demenza e nel paziente confuso.
IMPULSO E IMPULSIVITÀ: è l'incapacità di resistere a un impulso e a compiere azioni improvvise;
2) l'impulso è un atto incoercibile, verbale o psichico, non voluto né finalizzato a un particolare obiettivo.
ECCITAMENTO PSICOMOTORIO: aumento dell'attività psicomotoria che può andare da una modesta
3) irrequietezza fino al compimento di atti violenti ed impulsivi. È un termine generico che risulta applicabile
a diverse condizioni cliniche, come l’eccitamento maniacale nel caso di un disturbo dell’umor, anche se
a volte il tono dell’umore non risulta essere francamente polarizzato (ci si trova, dunque, in presenza di
disforia, ovvero un miscuglio di diversi sentimenti vissuti in rapida ed inestricabile successione, che
causano nel soggetto una sensazione di disagio e sofferenza).
RALLENTAMENTO PSICOMOTORIO: riduzione generale di tutta l'attività motoria e delle funzioni
4) cognitive del soggetto, che può anche essere molto grave (ARRESTO PSICOMOTORIO);
CATATONIA: condizione attualmente non molto frequente, definita come stato di arresto psicomotorio in
5) cui il soggetto appare non cosciente rispetto all'ambiente circostante e la cui rigidità muscolare non è
modificabile, nonostante gli sforzi di mobilizzazione.
CATALESSIA: possibilità di far assumere passivamente al soggetto posture scomode che possono
6) essere mantenute anche a lungo (es. sollevando la mano del paziente e lasciandola, il soggetto rimarrà
in quella posizione in modo del tutto incongruo e non la riporterà in basso)
NEGATIVISMO: opposizione attiva o passiva, motoria e psichica, agli stimoli ambientali e alle richieste
7) di ogni tipo. Nel negativismo passivo il paziente si oppone a movimenti che si tenta di fargli eseguire;
mentre nel negativismo attivo il paziente esegue un’azione contraria a quella dell’ordine ricevuto.
AUTOMATISMO AL COMANDO: esecuzione di ordini senza considerazione del significato e delle
8) conseguenze di ciò che è stato richiesto.
STEREOTIPIA: ripetizione meccanica, continua, indipendente da motivazione, scopo e significato di
9) comportamenti motori, verbali, grafici.
MANIERISMI E BIZARRIE: i manierismi sono espressioni mimiche, gestuali, verbali, in genere ripetute
10) iterativamente, di esagerata artificiosità; compiuti in modo goffo e artefatto, non sembrano corrispondere
a reali sentimenti che l'individuo prova. Le bizzarrie sono comportamenti strani e stravaganti,
frequentemente accompagnati da significati allusivi, emotivamente penetranti e coinvolgenti.
ACATISIA: sensazione soggettiva di irrequietezza motoria, espressa dal bisogno di alzarsi e camminare,
11) dall'impossibilità a rimanere seduti, dal muoversi continuamente.
APRASSIA: incapacità di eseguire un'attività motoria finalizzata a un determinato scopo in assenza di
12) lesioni neurologiche o di funzioni generali della psiche che possano spiegare l'insorgenza del disturbo.
Può essere costruttiva, quando il paziente non è in grado di disegnare forme bi- o tridimensionali, o
ideativa, nella quale vi è un grave disturbo della successione cronologica dei corretti movimenti per
eseguire un'azione finalizzata a uno scopo, o motoria.
CATAPLESSIA: improvvisa e temporanea perdita del tonomuscolare con caduta a terra del soggetto; si
13) può verificare in particolari stati emotivi e nella narcolessia si associa ad attacchi di sonno.
TIC: movimenti involontari, stereotipati, spasmodici, rapidi, senza scopo apparente, di piccoli gruppi
14) muscolari in genere della faccia e del collo; si osservano soprattutto in momenti di particolare stress o
ansia.
RAPTUS: impulso improvviso a compiere azioni aggressive e violente.
15) BALBUZIE: difficoltà dell'espressione verbale provocata da contrazioni spastiche tonico-cloniche della
16) respirazione fono-respiratoria con conseguenze sulla regolarità e ritmicità del suo funzionamento.
Numerose patologie organiche possono, infatti, determinare alterazioni della psicomotricità, in senso sia
eccitativo sia inibitorio: si pensi, per esempio, ad una grave condizione di ipotiroidismo, che può condurre
ad un marcato rallentamento psicomotorio; mentre può verificarsi un eccitamento psicomotorio in caso
di ipertiroidismo o crisi tireotossica. Essendoci un ampio ventaglio di possibili patologie mediche che
possono essere alla base di quadri dell’alterazione psicomotoria, bisogna prima eseguire una serie di
indagini laboratoristiche e strumentali per escludere ogni possibile causa organica del quadro
psicopatologico e poi, eventualmente, procedere con un possibile trattamento psichiatrico. Naturalmente
la psicomotricità è rallentata in molte patologie psichiatriche, come la depressione maggiore, la
schizofrenia e la demenza, in cui il paziente appare rallentato perché incapace di prendere una decisione.
5
Anthony
L'ATTENZIONE è la capacità psichica, in stato di coscienza lucido, di mantenere l'attività della mente
focalizzata e indirizzata su un determinato oggetto concettuale o concreto.
L'attenzione si correla inestricabilmente con altre funzioni psichiche quali la coscienza, la volontà e
l'affettività, oltre all'interesse; possiamo riconoscere tre tipi di attenzione:
-un'attenzione concentrata, distinta in volontaria (dovuta alla scelta e allo sforzo del soggetto) e
spontanea (l'interesse è primario nel selezionare l'oggetto di attenzione);
-attenzione dispersa o di base, tipica dello stato normale cosciente di veglia;
-attenzione aspettante, tipica degli stati di allerta.
DISATTENZIONE: osservabile sempre negli stati di intossicazione o nel delirium, dunque nelle
1) alterazioni dello stato di coscienza, e negli stati confusionari acuti con eziologia molto varia, anche
medica (es: stati di ipo- o iperglicemia o altre alterazioni metaboliche).
IPERPROSESSIA: aumento dell'attenzione raggiunto sotto l'effetto di droghe o altri agenti tossici.
2) DISTRAIBILITÀ: incapacità di focalizzare la propria attenzione: il soggetto si fa distrarre da fenomeni
3) irrilevanti dell'ambiente e non porta a termine il compito prestabilito. È comune nei disturbi dell’umore di
tipo maniacale o ipomaniacale, ad esempio nel disturbo bipolare.
DISTURBI DELLO STATO DI COSCIENZA. Una persona è conscia se sperimenta qualcosa; di
converso, se non sperimenta nulla, non è conscia
I disturbi dello stato di coscienza dipendono da diminuzioni delle capacità di orientamento spazio-
temporale, della lucidità (capacità di dirigere l'attenzione su contenuti chiaramente delineati), e
dell'ampiezza del campo di coscienza (capacità di essere consapevoli di un esteso numero di
contenuti e parametri situazionali). In base a questi tre aspetti, si usa distinguere fra:
ALTERAZIONE IPNOIDE (simil-dormiveglia: il soggetto mantiene, seppur poco, la distinzione fra realtà
1) e fantasia e fra Io e mondo oggettivo); non ha un significato clinico patologico.
ALTERAZIONE CREPUSCOLARE (puro restringimento del campo di coscienza, per cui il soggetto
2) mantiene un controllo attentivo solo su un limitato circolo ideoaffettivo); è quello che succede nel
sonnambulismo, dove il paziente è in grado di compiere azioni motorie complesse in una condizione di
coscienza limitata, circoscritta alle sole funzioni attintive necessarie per compiere l’azione motoria in atto.
ALTERAZIONE ONIRICA (viene a mancare del tutto il controllo normale; insieme con disorientamento
3) spazio-temporale e compromissione dell'attenzione, compaiono allucinazioni, deliri, disorganizzazione
della forma del pensiero, reazioni affettive esagerate). Questo quadro, noto anche come “stato
confusionale acuto”, corrisponde al delirium, definito da questi criteri:
È tipica la fluttuazione della sintomatologia, infatti, nell’arco della stessa giornata il paziente recupera uno
stato di coscienza quasi normale, per poi peggiorare rapidamente (soprattutto verso il tardo pomeriggio):
infatti, nel momento in cui vi è una diminuzione della luminosità ambientale il paziente con delirium
peggiora, andando incontro a potenziali sintomi come insonnia ed agitazione, fino ad arrivare ad
un’inversione del ritmo sonno-veglia, prediligendo il sonno durante il giorno piuttosto che di notte.
Nel trattamento del paziente con de