Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 38
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 1 Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Secondo modulo Pedagogia generale Pag. 36
1 su 38
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

THOMAS GORDON

Un allievo di Rogers, Thomas Gordon, dice che è troppo importante l'empatia perché rimanga dominio del solo ambito psicoteraputico. Ha potenzialità enorme sul piano sociale è che l'empatia può cambiare le relazioni sociali e creare una società più intelligente e solidale, capace di maggiore comprensione reciproca.

Ma se gli unici che fanno pratica di empatia sono i pazienti e gli psicoterapeuti, si tratta comunque di una ristretta minoranza sociale. Bisognerebbe che l'empatia diventasse patrimonio dell'esperienza educativa perché attraverso l'educazione ci passiamo tutti, mentre attraverso un percorso psicoterapeutico no.

Da qui Gordon definisce il programma rivolto agli insegnanti politici e ai genitori responsabili d'azienda, è sempre lo stesso programma che cambia pochissimo da una categoria all'altra. Lo stesso programma senza grandi modifiche, che viene applicato a tutti.

sortisce effetti differenti. Funziona bene con i genitori, ma meno bene con gli insegnanti, perché non sono figli loro quello con cui si rapportano, di conseguenza sono meno motivati. I genitori scelgono di seguire i corsi di Gordon perché sono interessati ad uscire dalle secche della relazione con il figlio e vogliono capire cosa accada con il figlio per trasformare la loro relazione. Invece gli insegnanti sono meno motivati a seguire corso, sono meno interessati. Difatti i corsi dedicati agli insegnanti hanno avuto meno successo. Gordon sostiene che noi abbiamo una spontaneità che ci spinge a innalzare le barriere comunicative. Secondo lui anche quando andiamo d'accordo, non solo nelle situazioni di difficoltà, teniamo una distanza nelle relazioni con gli altri. Alcune relazioni funzionano meglio di altre perché? Perché quelle più armoniche sono quelle che accettano le barriere alzate, ma ci sono anche relazioni in cui la sintonia non

c'è e uno alza più muri dell'altro, però le barriere fanno parte delle nostre spontaneità comunicative.

Le barriere si esprimono: quando l'altro parla e lo giudichiamo, approviamo o disapproviamo, a volte ci indigniamo e altre volte lo prendiamo in giro e usiamo l'ironia.

Non siamo mai aperti all'ascolto disinteressato dell'altro, a volte diamo consigli, ma non si tratta di un ascolto passivo.

Cosa significa essere empatici? Intanto non possiamo essere sempre empatici. Bisogna essere sinceri per essere empatici. Se fingiamo si attiva la sopportazione. Se non siamo nella dimensione giusta dobbiamo dirci "in questo momento no", ma esiste anche il momento sì, ed è proprio quel momento si ad essere dedicato all'empatia.

I consigli sono validi nella migliore delle ipotesi per chi li dà, nella peggiore non sono validi neanche per coloro che li danno.

Ci vuole un tempo e una disponibilità.

Dobbiamo essere nella dimensione giusta per poterci concentrare su quella situazione e essere nella posizione per essere riflessivi. C'è un problema, ti dico come risolverlo così la comunicazione si chiude. Ma in realtà il soggetto rimane ancora con il problema, perché se non avesse avuto il problema non avrebbe chiesto aiuto e non avrebbe ancora bisogno di parlarne.

29/11 GORDONI corsi per genitori funzionano bene mentre quelli per insegnanti molto meno. I corsi per genitori si fanno ancora oggi e funzionano bene. I corsi per insegnanti sono molto meno richiesti. I genitori sono pronti a rimettersi in gioco per risolvere i problemi con i figli, mentre gli insegnanti sono meno interessati perché nel momento in cui devono sciogliere i nodi che riguardano la loro carriera, là si alza la barriera. Per Gordon noi comunichiamo attraverso barriere educative. In quei casi gli insegnanti alzano barriere perché fanno fatica ad andare avanti.

quel difficile percorso di decostruzione personale. Dai corsi per i genitori emerge l'EFFETTO PAPPAGALLO. Nei corsi si insegna sia ai genitori a non reagire immediatamente alle comunicazioni dei figli sia a non scaricare sul figlio le nostre emozioni che è quello che il genitore tende a fare spontaneamente, invece tramite i corsi impara a mettersi in ascolto. Ascoltare non è semplice. I genitori si sforzano di non reagire anche se provano delle emozioni come rabbia e incomprensione, quindi provano a fare domande di un certo tipo che Gordon definisce come effetto pappagallo. Ad esempio, se la figlia torna a casa e chiede "papà, scusa quando eri giovane che rapporti avevi con le ragazze?", questa domanda se la figlia è molto giovane può allarmare il padre, che ha una reazione spontanea che potrebbe essere "perché proprio questa domanda?". Ma Gordon dice che così si alzano barriere, quindi secondo i corsi di Gordon il padre dovrebbe fare...unadomanda più neutrale e chiederle cosa stia accadendo e rispondere “dunque tu vuoi sapere com’ero io con le ragazze..?”

Gordon mette il genitore nella condizione di inibire/frenare la propria spontaneità e non reagire con spontaneità.

Il genitore deve frenare le risposte più violente e inadeguate, e deve mettersi nella condizione di pensare e prendersi un tempo per definire meglio la propria reazione.

Il genitore deve innanzitutto definire un tempo di comprensione perché quando arriva quella comunicazione, se quella mi infastidisce, in quel momento il genitore non è in grado di ascoltare, mal’EFFETTO PAPPAGALLO lo mette nella situazione di non trattenersi e di scaricare sul figlio le sue emozioni, nel frattempo passa del tempo e forse quel genitore comincia ad accettare quella situazione.

Il primo modo per essere empatico è accettare che si stia verificando quella precisa situazione, se non lo accetto scarico le mie

genitore. Il genitore che ripete le domande del bambino senza comprendere il significato dietro di esse, mostra una mancanza di intelligenza emotiva. Questo comportamento crea una barriera tra il genitore e il bambino, impedendo una comunicazione efficace e un sostegno adeguato. Per aiutare la figlia a comprendere le diverse emozioni che provengono dai ragazzi e a capire se sono interessati a lei, il padre deve accettare questa realtà e essere disposto ad affrontare l'universo maschile insieme a lei. Solo così potrà fornire il supporto necessario e superare le barriere che potrebbero sorgere. In conclusione, è fondamentale che i genitori siano in grado di comprendere e accettare le emozioni dei propri figli, specialmente durante l'adolescenza. Solo così potranno fornire un sostegno adeguato e aiutarli a navigare attraverso le relazioni e le sfide emotive che incontrano lungo il percorso.figlio.L'empatia è una di quelle aree dell'espressione emozionale che non può essere ingiunta: "devi essere empatico". Non va bene e non ce la facciamo, perché a chi lo diciamo, quella persona si chiude a riccio. Come si fa a formare l'empatia senza mandare il messaggio che sia necessario essere empatico/la competenza empatica non può essere prescritta? Non è difficile esserlo, se si comprendono i vantaggi dell'empatia. All'inizio può risultare complessa da comprendere l'empatia, ma in realtà diventa un vantaggio enorme e agevola la relazione e scioglie la tensione e sblocca la relazione e aiuta a tessere la relazione, chi è capace di empatia riceve moltissima a sua volta empatia. Si crea empatia quando si allineano i non verbali tra due persone e sortisce una risposta positiva nell'altro che ricambia, ma questo può accadere tra due persone che si conoscono da pochi minuti eche non è così. In realtà, anche con queste persone possiamo sviluppare un'empatia, se siamo disposti a metterci nei loro panni e cercare di capire le loro prospettive. L'empatia ci permette di superare le differenze e di creare un legame più profondo con gli altri. Nelle relazioni empatiche, siamo in grado di comprendere e condividere le emozioni degli altri. Questo ci permette di essere più sensibili alle loro esigenze e di rispondere in modo appropriato. L'empatia ci aiuta anche a comunicare in modo più efficace, perché siamo in grado di metterci nel punto di vista dell'altro e di capire le sue motivazioni e i suoi sentimenti. Quando siamo empatici, le relazioni diventano più autentiche e significative. Non ci troviamo di fronte a un muro di incomprensione, ma siamo in grado di comunicare e connetterci su un livello più profondo. L'empatia ci permette di costruire legami più solidi e di sviluppare una maggiore fiducia reciproca. È più facile essere empatici con le persone che hanno avuto esperienze simili alle nostre. Abbiamo vissuto situazioni simili e quindi ci costa meno sforzo capire le loro difficoltà e aspirazioni. Ma anche con le persone diverse da noi, possiamo sviluppare un'empatia se siamo disposti a metterci in discussione e ad aprire la nostra mente. In conclusione, l'empatia è fondamentale per le relazioni umane. Ci permette di comprendere gli altri, di comunicare in modo efficace e di creare legami più profondi. Sia con le persone simili a noi che con quelle diverse, l'empatia ci aiuta a superare le differenze e a costruire relazioni più autentiche.è solo perché sono timidi e sono in difficoltà. Ma se non abbiamo vissuto quella situazione facciamo fatica a capire che magari quella persona è spaventata e non riesce ad aprirsi, ha paura di essere giudicata male e ha paura di non essere apprezzata. A volte però non siamo capaci di accorgercene. Notare il fatto che se la tirino è solo il punto di partenza, in questo modo però abbiamo alzato una barriera. Si può dire che sembri che se la tirino, ma chi se la tira ha spesso problemi di integrazione sociale e non riesce a relazionarsi con gli altri bambini. Si apre così un mondo che dà spiegazioni e rende il mondo molto più parlante e esplicativo. NEUROSCIENZA L'empatia è un grande dono sancito dalla neuroscienza (-> a partire dagli esperimenti fatti dall'università di Parma). Nella corteccia motoria ci sono dei neuroni specchio che sono dei neuroni che si attivano quando noi siamo osservatori di

Determinate esperienze e comportamenti che anche noi abbiamo vissuto o viviamo in prima persona. Stiamo osservando qualcuno che vive determinate esperienze e proviamo emozioni simili e abbiamo reazioni fisiologiche simili a quelle della persona che le sta vivendo. Noi abbiamo reazioni fisiologiche simili a quelle della persona che ci sta vicino. Questi studi ci dicono che noi siamo tanto più capaci di fare empatia quanto più conosciamo l'esperienza dell'altro e tanto meno lo osserviamo. La ricerca neuroscientifica conferma le principali intuizioni pedagogiche della Montessori. È diventata una ricerca di avanguardia. Compie studi interessanti non solo per i neuroscienziati, ma anche per gli psicologi, antropologi, economisti e pedagogisti che producono e elaborano conoscenze che chiamano in causa tutto un processo di evoluzione della nostra specie, ci aiutano a capire meglio quello che è successo durante il processo di evoluzione durato molti anni e che negli.

  • ultimi due secoli ha subito un processo di accelerazione enorme.
  • Di tratta di mettersi
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
38 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dcappunti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fabbri Maurizio.