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Estratto del documento

INFORMATIVE

Monopolio naturale La presenza di un solo agente sul mercato non

implica necessariamente comportamento

monopolistico («mercati contendibili»). Con

barriere all’ingresso, però, si ha monopolio

con conseguente perdita di efficienza. E’ causa

di fallimento del mercato per la difficoltà delle

parti a trovare un accordo potenzialmente

vantaggioso (i consumatori potrebbero

compensare il monopolista).

Ci sono forme di mercato che massimizzano il profitto del produttore e riducono il benessere dei

consumatori e altre invece che rendono minimo il profitto delle imprese invece massimizzano il potere dei

consumatori.

Qual’è la forma di mercato dove l'impresa sta meglio?

Monopolio, quando c'è un'impresa sola che vende, quindi ha il massimo potere di mercato.

In concorrenza perfetta invece c'è un numero elevatissimo (in teoria infinito) di imprese che offre dei beni

ai consumatori che possono scegliere tra un numero infinito di imprese e quindi ci sarà una grande

concorrenza sul prezzo. E quindi a parità di qualità nella concorrenza perfetta è massimizzato il benessere

del consumatore.

Passando da una situazione di concorrenza perfetta, massimo potere del consumatore, a una di monopolio,

si perde efficienza. Lo dice anche il primo teorema dell'economia del benessere dove ogni equilibrio di

mercato perfettamente concorrenziale è pareto efficiente, quindi una situazione di concorrenza perfetta

che massimizza il benessere della società;

Ma quando passiamo dalla concorrenza perfetta al monopolio assistiamo semplicemente a un

trasferimento di utilità cioè qualcuno sta peggio e qualcuno sta meglio, quindi una questione distributiva

ma l'efficienza non è toccata o effettivamente succede qualcosa al benessere collettivo?

1. la prima cosa che vediamo passando dalla concorrenza perfetta al monopolio, succede qualcosa al

benessere collettivo, siamo sotto la grande frontiera dell'utilità.

2. dall’incontro di domanda, che è la curva inclinata negativamente e offerta che è la curva

orizzontale otteniamo un equilibrio di mercato.

L’equilibrio di mercato è caratterizzato da un prezzo di concorrenza perfetta PC e una quantità QC che la

quantità di concorrenza perfetta, questa è una situazione in cui le imprese non fanno profitto quindi un

profitto pari a 0, quello giusto e sufficiente per decidere di continuare a offrire beni sul mercato e in cui il

benessere dei consumatori è massimo, ed è massimo il benessere della società.

Il benessere dei consumatori è rappresentato da questo triangolo CP e PC perché rappresenta il surplus o

area di benessere, perché? è Perché leggendo le informazioni sulla curva di domanda, noi sappiamo la 43

quantità domandata dal consumatore per ogni prezzo ma ci dice anche il contrario, per ogni quantità

consumata qual è la massima disponibilità a pagare, di un individuo.

Per esempio, in questo mercato, la massima disponibilità a pagare per la prima unità di beni consumato, è

questo punto sulla curva di domanda (P), per consumare la seconda quantità i consumatori sono disposti a

pagare un pochino di meno, per consumare la terza quantità sono disposti a pagare un pochettino di meno

per consumare la quarta quantità sono disposte a pagare un pochettino di meno, per consumare la

QCesima quantità di bene sono disposti a pagare un prezzo pari a PC.

La curva di domanda ci dice mettendo in relazione prezzo e quantità, qual è la quantità domandata di un

individuo per ogni prezzo diverso? La quantità domandata sarà bassa per un prezzo elevato, sarà alta

per un prezzo basso. La relazione di domanda può essere letta anche nella maniera inversa: qual è il

prezzo massimo che sono disposto a pagare per consumare una determinata quantità, poiché io non ho

questo bene e lo desidero sono disposto a pagare tanto per la prima quantità del bene, sono disposto a

pagare un pochettino di meno per la seconda quantità di bene e così via. Per consumare la QCesima, (la

10ª) unità di questo bene sono disposta a pagare un prezzo pari a PC.

Ma quando acquisto sul mercato, la 10ª unità di bene, io non pago la prima quanto sono disposto a

pagarla, la seconda quando sono disposto a pagarle , tutte e 10 le pago PC, le pago allo stesso prezzo.

Quindi la differenza tra quanto sono disposto a pagare la prima unità del bene e quanto effettivamente lo

pago, quindi la distanza tra domanda e la curva di offerta, è il benessere del consumatore io sarei stato

disposto a pagare di più per acquistare un'unità del bene ma quando acquisto 10 unità di bene anche la

prima la pago come pago la 10ª, quindi la differenza tra quanto sarai stato disposto a pagare quanto

effettivamente pagato è benessere per me.

Questo triangolo misura il benessere del consumatore, che è massimo in concorrenza perfetta.

L'equilibrio in presenza di monopolio si trova nella curva dei ricavi marginali del monopolista, eguaglia i

costi marginali, dal loro incrocio si determina la quantità prodotta dal monopolista e sulla curva di

domanda si determina quanto sono disposti a pagare i consumatori per quella quantità prodotta, quindi il

prezzo massimo che il monopolista può imporre per la quantità QM.

Il triangolo azzurro, che misurava la quantità di benessere del consumatore, in concorrenza perfetta, si

riduce perché la distanza tra la curva di domanda e il nuovo prezzo del monopolista si è ridotta.

La riduzione di benessere, se questo benessere è trasferito dal consumatore al produttore, non cambia

nulla, il benessere è solo assegnato a persone diverse, ma non si è ridotto.

Il problema è che non tutto questo trapezio azzurro diventa profitto del monopolista, il profitto del

monopolista è solo il rettangolo verde, mentre il rettangolo giallo è profitto ingiuntivo del monopolista,

quindi è il benessere che perde il consumatore, ma diventa profitto del monopolista; il triangolo verde è

benessere perso dal consumatore che non guadagna nessuno quindi è la cosiddetta perdita secca del

monopolio, un inefficienza.

Se si passa dalla concorrenza perfetta, al monopolio, c'è distribuzione di benessere tra monopolista e

consumatore ma c'è anche perdita di efficienza e perdita di benessere.

Il monopolio è un fallimento del mercato, perché non viviamo più sulla grande frontiera delle utilità.

Possibili soluzioni

• Nazionalizzazione del servizio: lo stato potrebbe produrre il bene prodotto dal monopolista, e quindi

imporre un prezzo che non è quello del monopolio che massimizza i profitti ma il prezzo che massimizza

il benessere pubblico; 44

• Regolamentazione senza compensazione: lo Stato impone al monopolista p = CM. Se lo Stato non

volesse nazionalizzare questo settore potrebbe semplicemente imporre al monopolista un prezzo massimo

pari al prezzo di concorrenza perfetta.

Ma:

– Problema INFORMATIVO;

– Monopoli naturali (AC > MC)

Esempio: un mercato di cui c'è un fallimento dello Stato, non siamo sulla grande frontiera dell'utilità

perché c'è un monopolista, in questo mercato c'è solo una persona, che offre dei beni il monopolio (è un

caso estremo e potrebbero esserci anche situazioni di oligopolio cioè pochi produttori, in quel caso ci

sarebbe potere di mercato), quindi sarebbe un fallimento di mercato, lo Stato quindi interviene sulla base

del primo teorema dell'economia del benessere. Lo Stato giustifica l’ intervento in caso di fallimento di

mercato, per rimuovere le cause che impediscono il corretto funzionamento del mercato.

Cosa fa lo Stato al monopolista? Va bene, di continuare a produrre, in regime di monopolio ma il prezzo

massimo che puoi stabilire, non è il prezzo PM e massimizza i tuoi profitti ma il prezzo PC, che

massimizza il benessere della società.

Il problema è che ci possono essere delle situazioni, che si chiamano monopolio naturale.

Che cos’è il monopolio naturale?

Con rendimenti di scala crescenti (costi medi AC decrescenti), si ha che AC > MC, e dunque con p = MC

si impone una perdita al monopolista. Il monopolio naturale è tipico dei processi produttivi caratterizzati

da elevati costi fissi (ad es., i servizi di pubblica utilità). Quindi, come fare?

Situazione in cui è più conveniente avere un monopolista, che tanti piccoli produttori.

Perché è più conveniente avere un monopolista che tanti piccoli produttori?

Questo avviene tecnicamente quando i costi medi sono superiori ai costi marginali, in presenza di

economie di scala (più produco e minore sarà il costo medio), questo accade, quando per produrre un

bene ho bisogno di fare grandi investimenti iniziali.

Ad esempio: Immaginiamo di voler costruire una ferrovia per trasportare una persona da Milano a

Roma. Per farlo, è necessario affrontare vari passaggi: prima occorre scavare la trincea per la ferrovia,

poi installare i binari e infine costruire il treno. Solo dopo aver completato tutti questi step, sarà possibile

trasportare il primo viaggiatore sulla tratta. Tuttavia, il costo per trasportare questa prima persona sarà

molto elevato, dato l'ingente investimento iniziale richiesto per realizzare l'infrastruttura.

Ora, se vogliamo trasportare una seconda persona sulla stessa tratta, il costo marginale – ossia il costo

di aggiungere un ulteriore passeggero su un treno che già sta viaggiando – sarà praticamente nullo.

Dunque, mentre per trasportare una sola persona ho dovuto sostenere un grande investimento,

trasportarne due mi permette di ripartire questo costo iniziale su entrambi i viaggiatori, riducendo il

costo medio per passeggero. All’aumentare del numero di persone trasportate, il costo medio per persona

continua a diminuire, poiché il costo totale dell’infrastruttura è già stato sostenuto inizialmente.

Questa dinamica è tipica dei servizi a rete come ferrovie, autostrade, trasporti pubblici e distribuzione di

utenze (come gas, elettricità, acqua e telecomunicazioni). In questi settori, sono necessari grandi

investimenti iniziali per costruire l’infrastruttura, mentre i costi marginali per ogni utente aggiuntivo

sono molto bassi o nulli.

Questa modalità di produzione si caratterizza per le economie di scala: più aumenta la produzione, più i

costi medi diminuiscono. Questo fenomeno è alla base del cosiddetto monopolio naturale. In settori dove

sono necessari grandi investimenti infrastrutturali, come il trasporto ferroviario, è

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A.A. 2024-2025
224 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher raidairin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Balduzzi Paolo.