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Lezione 7
Strutture reticolari: le aste sono snelle ed incernierate tra loro.Sono costituite da bielle scariche: i carichi sono trasmessi lungo le rette congiungenti i centri delle cerniere.
Questa struttura è assimilabile ad un unico CR.
- ABE è un arco a 3 cern. quindi struttura fissa (CR)
- BCE è un A3C montato su ABE
- CDE è un A3C montato su BCE.
ΣMA: RD·2ℓ - P3/2 ℓ = 0 → RD = 3/4 PRyA = P/4
l'asse del carrello in D nonpassa per A: strutturafissa isostatica.
AB è una biella, ha solo forze assiali.
Metodo dell'equilibrio dei nodi:
Tutte le forze che convergono ad un nodo devono essere equilibrate (da postulato).
- ΣRy: NAB √3/2 + P/4 = 0proiezioniNAB = -P√3/6
Nelle strutture reticolari ci sono solo g assiali.
(Non si fanno i diagrammi, si scrivono solo i valori delle forze assiali)
Convenzione: + Trazione, - Compressione
A)
Σ Ry: NBE P√3⁄2 - P√3 ⁄ 2 = 0 → NBE = P√3 ⁄ 6
Σ Rx: NBC + P√3 ⁄ 12 + P√3 ⁄ 12 = 0 → NBC = - P√3 ⁄ 6
B)
Σ Ry: NCD P√3⁄2 + ¾P = 0 → NCD = - P√3 ⁄ 2
Σ Rx: NDE - P√3 ⁄ 4 = 0 → NDE = P√3 ⁄ 4
C)
Σ Rx: NCE⁄2 + P√3 ⁄ 4 - P√3 ⁄ 6 = 0
NCE = - P√3 ⁄ 6
Verifica: Σ Ry: P - P√3 ⁄ 6 - P√3 ⁄ 2 - P√3 ⁄ 2 = 0 ✓
Σ Ry: P√3 ⁄ 6 - P√3 ⁄ 2 - P√3 ⁄ 2 = 0 ✓
Σ Rx: P√3 ⁄ 4 - P√3 ⁄ 12 - P√3 ⁄ 12 = 0 ✓
Nelle bielle scariche le forze si trasmettono solo in direzione della congiungente le cerniere.
Sy = τ(x) → Per effetto dell’approssimai
Casi particolari:
Traslazione rigida lungo x
v(x)=ěli
μ(x)=0
φ(x)=0
Traslazione rigida lungo y
τ(x)=v͞
μ(x)=0
φ(x)=0
Rotazione rigida:
φ=φ
τ(x)=φ̂ x
Parametri di deformazione
Estraiamo un elementino dx e vediamo come si spostano tra loro le facce:
La sezione con Q1 subisce traslazione orizzontale du
Rotazione dψ
Lezione 8:
Le deformazioni hanno origine diversa:
- meccanica: presenza delle f. esterne, che generano le azioni interne N (deg.assiale), M (deg.curvatura), T (distorsione ang.)
Sono diretta.m proporz. alle azioni int. e inv. prop a qto-cost. Che dipendono dalle caratteristiche del materiale (E,G) e alle dimensioni della sezione (A, At con At <A) e al momento d’inerzia.
- termica: generate dal fatto che essa Δ di temperatura genera una Δ di dimensioni del solido-
La Δ di lunghezza dipende dal valore del gradiente e del coefficiente α [°C⁻¹, K⁻¹]: MT = α ΔTg. Noi possiamo misurare solo ΔT interno ed esterno ma sappiamo che l’andamento della propagazione è linar.all’interno del solido.Se la ΔT è differente internamente ed esternamente, questo causa una rotazione della sezione; χT = α (ΔTe-ΔTi)/h
- Se accoppiamo l’espressione che ci fornisca la distribuzione delle def in funzione di u, v, φ con le cause di queste def di origine elastica o termica, otteniamo un sistema di equazioni differenziali lineari che possiamo integrare. Quando integriamo una ED alle derivate totali introdurre.
Es:
Hyp: si può considerare come 1CR.
Anche in qst caso le def. sono tutte di origine elastica.
Essendo 2 travi, devo definire 2 SDR.
- Hp di aste snelle: φ = dJ(x)/dx
AB
u1’(x1) = W/ηEA ←
u1(x1) = W/λEA x1 + C1
υ1”(x2) = χ’lεI = 0 ← υ1’(x1) = C2
Possibile solo con hp di aste snelle
υ1(x1) = C2 x1 + C3
BC
u1’(x2) = o ← u2(x2) = C4
υ1”(x2) = W/ℓ x2/εI ← υ2’(x2) = W/ℓEI
υ2(x2) = W/ℓEI x23/6 + C5 x2 + C6
Mi servono 6 cc!
Per esprimere le c.c. riportiamo le info date dai vincoli:
Indice con U gli spostamenti, V quelli vertic.
Vincoli esterni:
- UA= 0
- VA= 0
μ' = α \frac{\Delta T}{2} \quad \Rightarrow \quad R(l-x) è la distribuzione dei momenti; diviso per EI trovo le curvature.
Curvatura: ν" = α \frac{\Delta T}{h} - \frac{R(l-x)}{EI}
in A: \quad \mu_{A} = 0 \quad \Rightarrow \quad \sigma(0) = 0 \qquad (1)
ν_{A} = 0 \quad \Rightarrow \quad \nu(0) = 0 \qquad (2)
\varphi_{A} = 0 \quad \Rightarrow \quad \varphi(0) = 0
in B: \quad \nu_{B} = 0 \quad \Rightarrow \quad \nu(l) = 0
\mu' = α \frac{\Delta T}{2} \quad \text{integ.} \quad \Rightarrow \quad \mu = α \frac{\Delta T}{2} x + C_1
\nu" = α \frac{\Delta T}{h} - R \frac{(l-x)}{EI} \quad \Rightarrow \quad \nu' = α \frac{\Delta T}{h} x - R \frac{lx - \frac{x^{2}}{2}}{EI} + C_2
\Rightarrow \nu = α \frac{\Delta T}{h} \frac{x^{2}}{2} - R \frac{lx^{2} - \frac{x^{3}}{6}}{EI} + C_2 x + C_3
ν(l) = 0 = α \frac{\Delta T}{h} \frac{l^{2}}{2} - R \frac{ll^{2} - \frac{l^{3}}{6}}{EI} = 0
\Rightarrow R = \frac{3}{2} \frac{\alpha \Delta T}{h} \frac{EI}{l}
E' il valore della forza R che viene generata dalla presenza del carrello x per si deve un B quì spostamenti che verrebbero generati dalla ΔT in assenza di quello stesso vincolo, vengono compensati dalla componente elastica della deflessione dovuta dalla f. esercitata dal vincolo.
ν(x) = α \frac{\Delta T}{h} \left( \frac{x^{2}}{2} - \frac{3}{2} \right) = α \frac{1}{h} \left( \frac{x^{2}}{2} - \frac{3}{2} x - \frac{x^{3}}{2l} \right)
\nu(x) = \frac{\alpha \Delta T}{2h} \left( -\frac{x^{2}}{2} + \frac{x^{3}}{2l} \right) \Rightarrow ν \text{ questa funzione si nulla per } x=0 \text{ e } x=l
Condizioni al contorno:
in A: UA=0 → u1(x1=0) = 0
VA=0 → ν1(x1=0) = 0
ΦA=0 → ν̄1(x1=0) = 0
in C: UC=0 → u2(x2=0) = 0
VC=0 → ν2(x2=0) = 0
in B: (patino) UBA=UBC → u1(x1=l) = u2(x2=l)
ΦBA= Φ̄BC → ν̄1 (x1=l) = ν̄1(x2=l)
Per AB: u2= R/EA x1 + C1
CB: u2 = R/EA x2 + C2
u1(x1=l) = u2(x2=l) → R/EA l = - R/EA l → ZR/EA l = 0 → R=0
u1(x1) = u2(x2) = 0
AB: ν̄1 = - qℓ2/2EI x + C3
ν̄1 = - qℓ2/2EI x2/2 + C4
BC: ν̄2 = - qℓ/EI x2 + qℓ2/3EI x + C5
ν̄2 = - qℓ2/6EI x2/6
v̄1(l) = -ν̄2(l)