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MERCOSUR
I Paesi WO possono dare vita a FTA o CU a condizione che: le barriere commerciali verso gli altri Paesi non possono essere più restrittive, l'eliminazione delle barriere deve avvenire rapidamente e per un consistente volume di scambi.
I PTA possono creare del commercio ("trade creation", promuovendo apertura e integrazione) quando, a seguito di FTA o CU, si determina uno spostamento delle importazioni da un Paese ad alto costo ad un Paese a basso costo, producendo aumento del benessere ma anche il seguente rischio opposto: spostamento delle importazioni ad un Paese ad alto costo aderente all'accordo con conseguente peggioramento del benessere ("trade diversion", magari il paese importatore A si trova a dover pagare un prezzo più alto al partner B rispetto a quello che avrebbe pagato a C, paese con cui non ha accordo).
(io interpreto come FTA). A, B, C sono paesi chiusi al commercio tra loro. Si può creare (oltre a "trade
creation” e trade diversion”) il fenomeno di arbitraggio della trangolazione, trade deflection”. A e B stringono FTA. B importa da A beni di C. Questo succede solo con FTA, perché con CU si devono applicare le medesime tariffe verso terzi. Per superare questa forma di arbitraggio è stato imposto agli importatori di certificare che un prodotto che attraversa i confini all’interno della FTA sia stato effettivamente prodotto nella FTA per poter beneficiare della FTA. Le rules of origin ROO stabiliscono le condizioni in base alle quali un bene può essere considerato prodotto all’interno della FTA attraverso due criteri:- Prodotti interamente ottenuti in un unico Paese;
- Ultima lavorazione o trasformazione sostanziale, economicamente giustificata da un aumento di valore.
salario minimo di 16$/h (molto alto rispetto alla media messicana) -> riduzione degli incentivi a delocalizzare la produzione in Messico da parte delle imprese americane e UE e riduzione della dipendenza americana dall'estero.
Il concetto di “cumulo”: Per superare i problemi connessi alla frammentazione della produzione, il sistema di cumulo sancisce che i beni intermedi sono considerati equivalenti ai beni che sono prodotti all'interno dei paesi che fanno parte della FTA. Questo consente, se siamo lungo la filiera del processo produttivo, di far sì che i beni intermedi importati vengano considerati come prodotti all'interno del paese che fa parte della FTA.
Si distingue tra:
- Cumulo diagonale (restrittivo) → la condizione è che tutti i paesi che partecipano alla filiera produttiva debbano essere legati tra loro da accordi preferenziali e debbano adottare le stesse regole d'origine. Esempio → posso dire che un bene importato è prodotto all'interno
del paese A, sebbene sia importato dal paese B, solo se tra A e B ci sono degli accordi preferenziali e solo se condividono le stesse regole di origine.
- Cumulo delle quote (più flessibile) → in termini di valore aggiunto di due o più paesi che non necessariamente sono legati tra loro da accordo di libero scambio. Se importo tutto e semplicemente assemblo i beni intermedi non può essere considerato come bene prodotto all'interno della FTA, posso farlo solo se i beni intermedi coprono una certa quota del valore aggiunto.
Si commenta cosa potrebbe succedere qualora ci fosse la Brexit e qualora il Regno Unito decidesse di adottare una FTA con l'UE (dato che è venuta meno la CU). Se si crea la FTA, dobbiamo garantire che il prodotto sia prodotto effettivamente all'interno di quest'area. Una patata prodotta in Inghilterra non ha problemi, ma il problema sorge quando si commercia una maglietta importata dalla Cina in un magazzino del Regno Unito.
E poi esportata nell'UE, perché questo prodotto non può beneficiare della FTA. Invece, per esportare in UE un'auto prodotta nel Regno Unito, le cui parti provengono da diversi paesi, si deve applicare il criterio delle regole di origine. Queste regole di origine sono molto costose e possono portare le imprese a pagare direttamente il dazio invece che applicarle. Quindi, per esportare la macchina, invece che sfruttare le regole di origine e quindi la FTA (esportando senza dazio), si preferisce pagare il dazio perché l'applicazione delle regole di origine è troppo onerosa e complessa.
La crisi del WTO: i cambiamenti (riduzione attività agricole, passaggio da manifattura tradizionale a GVC, aumento valore aggiunto creato da servizi, ingresso di numerosi paesi in via di sviluppo nel WTO) in atto hanno indebolito l'efficacia del regime di regole della WTO. La situazione attuale è di stallo nei negoziati multilaterali e di accordi.
plurilaterali e problematica nell'attività di monitoraggio e nel meccanismo di risoluzione delle controversie. Gli accordi preferenziali di nuova generazione ("deep integration", "approfonditi" -> livello di approfondimento = numero delle disposizioni legalmente vincolanti, va da "non stringente" a "molto approfondito") vanno oltre la riduzione tariffaria, interessando "new trade issues" come servizi, investimenti, proprietà intellettuale... Ad esempio, in Europa sono stati promossi accordi di nuova generazione con Corea del Sud, Colombia, Vietnam... gli elementi comuni negli accordi di nuova generazione sono: mercato dei beni; servizi ed investimenti; concorrenza, appalti pubblici, proprietà intellettuale, trasparenza e sviluppo sostenibile. Essi hanno effetti nell'aumento degli scambi, un effetto persistente nel tempo. Gli accordi approfonditi stimolano il commercio di beni e servizi.La partecipazione alle GVC, gli IDE, il commercio con paesi non aderenti.
Rischi: effetti distributivi non desiderabili.
I PTA fungono da ostacolo o da spinta verso accordi multilaterali? Spinta!!!
Gli accordi profondi "deep PTA" hanno probabilità di generare effetti diffusivi verso paesi non membri e la proliferazione degli stessi PTA promuove la liberalizzazione di scambi multilaterali per effetto di imitazione. Con i PTA si hanno gli effetti tipici del multilateralismo.
La policy di liberalizzazione degli scambi è un fattore esogeno che può comportare: entrata di nuove imprese a seguito della riduzione di barriere non tariffarie ("margine estensivo"), crescita fatturato esportato, incremento efficienza tramite partecipazione a GVC, processi di apprendimento.
Il mercantilismo di Trump: uso aggressivo di dazi antidumping; strategia basata su negoziati bilaterali, in contrasto con spirito WTO; messa sotto accusa di Germania e Cina, paesi con surplus
commerciale nei confronti degli USA -> gliUSA vogliono ridurre il deficit commerciale e frenare l’ascesa cinese. La guerra commerciale ha fatto aumentare le esportazioni UE verso USA. -> un accordo porterebbe alla protezione della proprietà intellettuale, conclusione di trasferimenti forzosi di tecnologie, aumento dell’accesso al mercato cinese dei servizi finanziari e aumento dei flussi di scambio. L’interesse dell’Italia `e insistere per il ripristino delle regole sugli scambi internazionali siglatenell’ambito del WTO, perché gli USA sono il nostro principale mercato di sbocco al di fuori dell’Europa e perché si ha anche molto interesse nel migliorare le proprie relazioni economiche con la Cina.
Lezione 7 – Global Value Chain
La frammentazione della produzione in stadi localizzati dove c’è vantaggio competitivo (costo opportunità – sacrificio per scelta – per produrre un bene rispetto ad un altro).
altro bene è minore) crea GVC.
GVC = insieme delle attività complessive svolte da imprese in paesi diversi, che va da ideazione a vendita del prodotto.
"valore aggiunto" = incremento del valore a partire da input acquistati dall'esterno.
Esempio Barbie:
Con II GU la produzione si è dispersa e è cresciuta la specializzazione lungo i vantaggi comparati a livello di task, di cui di seguito si riporta parte di tassonomia:
La teoria dei vantaggi comparati: i prodotti F e G sono poco produttivi rispetto a quanto si debbano pagare i lavoratori in termini relativi (rispetto ad altri stati) (magari perché richiedono lavoro a basso costo...). i prodotti A e B, verso i quali si tenderà a specializzarsi e che si tenderà ad esportare dato il vantaggio comparato, hanno una produttività alta rispetto a quanto si pagano i lavoratori. I prodotti E, F e G sono prodotti che presumibilmente si producono e consumano localmente (cemento,
barbiere).Il GU1 ci dice che se i trade costs diminuissero ci si specializzerebbe nelprodotto C e si importerebbe il prodotto F - un chirurgo potrebbe operareall'estero quotidianamente.Il GU2 apre alla possibilità di dividere le fasi diA in A1 e A2 e di B in B1 e B2. Il Paese sispecializzerà nelle fasi a maggior vantaggiocomparato. È da notare come B prima fosseimportato, mentre ora parte della produzione èinterna.L'espansione delle GVC è visibile nell'aumentodegli scambi intermedi e nella quota dei beniintermedi lavorati su un totale di importazioni+ esportazioni (nel 2016 del 50,2%). La Cinaimporta tanti beni intermedi e ne esportapochi, perché fa attività di assemblaggio ed esportano beni finali.Quadrante 2 → paesiparticolarmentecoinvolti nelloscambio, % elevatadi beni intermedisulle importazioni delpaese.Quadrante 4: paesiparticolarmentecoinvolti nelloscambio, % elevatadi beni intermedisulle esportazioni
delpaese.Il ruolo crescente delle MNC va di paripasso con la disintegrazione verticaledella produzione e la dislocazionetramite IDE.È possibile scomporre le esportazioni totali di un paese in: 1. Valore aggiuntogenerato dal paese esportatore; 2. Valore aggiunto prodotto all’estero; 3.Valore aggiunto contabilizzato più volte nelle statistiche (“double counting”).Minore è il rapporto DVA / esportazione totale, maggiore è il grado diintegrazione nelle GVC (infatti, tra 1995 e 2014 è diminuito del 7,4 pp).Maggiore è il rapporto FVA/EXP, maggiore è la partecipazione alle GVC.PER COUNTRY B: FVA = 100, DVA = 10Valori più elevati di ForeignVA in settori con R&S ed economie di scala moltosignificativi. Il valore del FVA è elevato per il petrolio e per altri settori