Imprese che applicano il fair value:
1. Imprese industriali quotate
2. Banche (anche non quotate)
Il fair value nei principi IAS/IFRS non è obbligatorio per tutte le attività:
• Obbligatorio per alcuni investimenti come, ad esempio, gli investimenti in titoli detenuti a
scopo di negoziazione;
• Facoltativo per altri investimenti come, ad esempio, gli impianti e i macchinari;
• Vietato per altri beni ancora come il magazzino.
26. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del criterio del costo storico rettificato.
Il criterio del costo storico è una stima più prudente (meno soggettiva, una rappresentazione
prudenziale della situa finanziaria e patrimoniale) che consente di mantenere valori in
bilancio a valore iniziale, tuttavia è più distante da valore attuale di vendita dei beni e quindi
causa uno scollamento tra costo pagato inizialmente e il valore corrente del bene (stimabile
meno attendibilmente).
27. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del criterio del fair value.
Il criterio del fair value segue molto l’andamento del valore dell’attività, che può essere utile
per chi fa trading; tende a generale plus e minus valori latenti e non realizzati. Il fair value
permette di mantenere una certa continuità tra i valori del bilancio e i valori di mercato,
tuttavia è un criterio piuttosto soggettivo e più rischioso rispetto al criterio del costo storico
rettificato. Il fair value può contribuire inoltre alla creazione di una bolla speculativa.
28. Quali imprese sono obbligate a redigere il bilancio secondo gli IAS/IFRS?
Imprese quotate su mercati UE e gruppi che devono redigere un bilancio consolidato (tra cui
banche, assicurazioni, enti finanziari vigilati).
•Società quotate (bilancio individuale e consolidato);
• Società con strumenti finanziari diffusi (bilancio individuale e consolidato);
• Banche, anche non quotate (bilancio individuale e consolidato);
• Enti finanziari vigilati, anche non quotate (bilancio individuale e consolidato);
• Assicurazioni, anche non quotate, per il consolidato.
29. Quali sono gli schemi-base di stato patrimoniale nel Codice Civile e negli IAS/IFRS
Il codice civile prevede degli schemi rigidi e per l’attivo viene utilizzato come criterio di
classificazione quello della destinazione o di ruolo attribuito all’investimento.
Gli IAS/FRS prevedono un contenuto minimo, quindi le imprese possono redigere il bilancio
in modo da rispondere alle esigenze informative che vogliono soddisfare. Attività e passività
sono divise in due categorie: correnti e non correnti, in base al criterio della liquidità ( ovvero
alla velocità con cui le attività genereranno presumibilmente liquidità per l’impresa) e della
esigibilità (ovvero al momento in cui si presume che le passività determineranno un esborso
monetario per l’impresa). Con il termine corrente, si intende solitamente un periodo di tempo
lungo quanto la durata del ciclo produttivo, tuttavia, nel caso di dubbi, si deve utilizzare
l’esercizio come parametro di riferimento per la distinzione corrente/non corrente.
Somiglianza→ entrambi sono divisi in passivo e attivo.
30. Quali sono le indicazioni degli IAS/IFRS e del Codice Civile con riguardo al contenuto e
alla struttura del conto economico?
Codice civile: schema rigido impostato a valore e costi della produzione.
IAS/IFRS: a valore e costi della produzione oppure a ricavi e costo del venduto, richiede
solamente un contenuto minimo.
31. Cosa si intende per classificazione dei costi operativi per natura e per destinazione
natura: i costi sono suddivisi in base a che cosa rappresentano, a quale fattore produttivo si
riferiscono (costi per materie prime, costi per dipendenti)
destinazione: i costi sono suddivisi in base alle aree funzionali dell’impresa (costi della
logistica, costi industriali, costi della ricerca e sviluppo). Spiega quali aree hanno consumato
fattori produttivi per poter svolgere le loro attività.
32. Spiegare le modalità di contabilizzazione secondo il sistema della partita doppia
La partita doppia segue il principio della manifestazione finanziaria, ossia richiede che si
registrino i fatti amministrativi al momento della variazione di liquidità. La partita doppia si
serve di uno strumento fondamentale : il conto (mastrino), che ha l’aspetto di una grande T.
Secondo il metodo della partita doppia, per ogni fatto amministrativo esistono
contemporaneamente sempre (almeno) due aspetti di importo uguale e segno
contrapposti che devono essere registrati. Devo registrare da un lato l’aspetto finanziario
(cosa si è movimentato nella banca) e dall’altro lato l’aspetto economico (cosa si è
movimentato e perché).
33. Cosa sono il libro mastro e il libro giornale
Il libro mastro è un registro che contiene tutti i conti rappresentati dai mastrini (divisi in due
sezioni, dare e avere). Esso riesce a rilevare in modo sistematico tutte le movimentazioni di
ogni singolo conto in un periodo (esercizio, solitamente di 12 mesi).
Il libro giornale raggruppa tutte le operazioni contabili (articoli) in ordine cronologico,
raggruppate per indicare quali voci si sono movimentate per ogni fatto amministrativo. Ogni
articolo è sempre in quadratura.
Il libro giornale è organizzato in tre sezioni:
1. data;
2. conto da movimentare (con relativo codice);
3. importi in dare o avere
Prima si segnano i conti movimentati in dare (l’addebito), con i relativi importi. Poi si
segnano i conti movimentati in avere (l’accredito), con i relativi importi (uguali ovviamente a
quelli in dare).
34. Illustrare il principio della competenza economica, applicandolo ai ricavi e ai costi. Fare
alcuni esempi
I ricavi e i costi d’esercizio sono riconosciuti e attribuiti a conto economico nell’esercizio in
cui ha avuto luogo l’evento o l’operazione che li ha generati, non quando si concretizzano i
relativi incassi e pagamenti.
Per i costi: quando una risorsa (fattore produttivo) è stata consumata/utilizzata per produrre i
ricavi del periodo (è funzionale al ricavo), essa è un costo di competenza dell’esercizio e
concorre, quindi, a determinare il risultato economico del periodo.
Per i ricavi: i ricavi sono rilevati quando l’impresa adempie l'obbligazione di fare trasferendo
al cliente il bene o servizio promesso. (quindi quando viene dato il materiale/servizio, non
quando si viene pagati). L'attività è trasferita quando (o man mano che) il cliente ne
acquisisce il controllo (principio della realizzazione dei ricavi).
1. Vendite di beni: Se un’azienda vende merci a credito a un cliente a dicembre, il ricavo
sarà rilevato nel conto economico di dicembre, anche se il pagamento arriverà solo a
gennaio dell’anno successivo.
2. Prestazioni di servizi: Se un’azienda fornisce un servizio a un cliente a novembre, il ricavo
sarà rilevato nel conto economico di novembre, indipendentemente dal momento in cui il
pagamento viene effettuato.
1. Acquisti di merci: Se un’azienda acquista merce a credito da un fornitore a dicembre, il
costo sarà rilevato nel conto economico di dicembre, anche se il pagamento avviene a
gennaio dell’anno successivo.
2. Spese di noleggio: Se un’azienda paga l’affitto per il suo spazio operativo a gennaio per
l’uso di quel mese, il costo sarà rilevato nel conto economico di gennaio, nonostante il
pagamento sia stato effettuato anticipatamente.
35. Illustrare il principio della prudenza e fare alcuni esempi
Secondo il principio della prudenza non bisogna sovrastimare i ricavi e le attività o
sottostimare i costi o le passività, in modo da garantire l’attendibilità informativa del bilancio
. Alcuni esempi possono essere le svalutazioni per le perdite future potenziali (svalutazione
crediti, fondi rischi) quando c’è il rischio che un cliente non ripaghi un bene o un servizio
dato dall’impresa. Anche se non si è ancora certi della perdita, è comunque necessario
considerarla, seguendo il principio della prudenza. Lo stesso avviene quando si ritiene che si
perderà una battaglia legale.
36. Spiegare cosa sono i fondi rettificativi dell’attivo
I fondi rettificativi dell’attivo riguardano la svalutazione delle voci dell’attivo come ad esempio
fondi di svalutazione di beni, delle immobilizzazioni, magazzino, crediti e fondi
ammortamento che servono a ridurre valore immobilizzazioni.
Sono conti dell’attivo che però si movimentano in avere, quindi riducono il valore del bene a
cui fanno riferimento.
Servono a registrare passività eventuali e svalutazioni.
37. Dare la definizione di fondo rischi e fare alcuni esempi di costituzione e utilizzo
I fondi rischi sono obbligazioni monetarie dell’impresa di cui però non è certa l’esistenza o
l’esistenza è certa ma non è certa la scadenza e/o l’ammontare. Nascono nell’esercizio in
cui la passività potenziale diventa probabile. Alcuni esempi: fondi rischi per cause legali, per
garanzie prestate, per resi di prodotti, per operazioni e concorsi a premi.
38. Illustrare i criteri di valutazione delle attività immobilizzate nel sistema del Codice Civile e
negli IAS/IFRS
Per il codice civile si utilizza il criterio del costo storico rettificato per tenere conto
dell’ammortamento e di eventuali perdite di valore.
Per IAS si segue il criterio del fair value (no avviamento) oppure il costo storico. Quando si
segue questo criterio è richiesto però che il fair value sia determinato in un mercato attivo.
Negli IAS/IFRS non tutte le attività immateriali sono ammortizzate. Gli IAS/IFRS assumono
che alcune attività immateriali possano essere a vita utile indefinita nel tempo, che non
perdano, cioË, gradualmente valore nel tempo per effetto dell'usura o dell'obsolescenza.
Pertanto, tali beni non sono sottoposti ad ammortamento.
» il caso, ad esempio, dell'avviamento acquisito.
Anche i marchi possono essere considerati a vita utile indefinita nel tempo. I beni immateriali
a vita utile indefinita non si ammortizzano.
Tuttavia, per il principio della prudenza, allo scopo di evitare sopravvalutazioni dell'attivo,
sono sottoposti a impairment test almeno una volta l'anno.
39. Quali beni sono sottoposti ad ammortamento
I beni con vita utile pluriennale e limitata nel tempo. Le quote di ammortamento sono
determinate in modo da riflettere le modalità con cui il bene perde valore, nel corso del
tempo, per effetto dell’usura (i.e. logorio fisico) o dell’obsolescenza (i.e. superamento
tecnologico del bene o dei suoi prodotti), l’ammortamento , infatti, consiste nella ripartizione
del valore di un