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La storia culturale e le sue rivoluzioni

Da anni Sessanta a oggi → altro passaggio → in conseguenza di rivoluzione culturale (crisi e marginalizzazione Europa, prima crisi della società patriarcale, rivoluzione sessuale, psicanalisi, cresce importanza di sociologia, linguistica…) storiografia diviene più aperta e interdisciplinare → non più solo analisi fonti con ottica filologico-critica di matrice rankiana, ma si aprono ad altre discipline → nuovi campi di studio e filoni di ricerca (vedi manuale di Burke).

Cos'è storia culturale? L'ha spiegata lui, no manuale. Storia delle donne (poi di genere) → fino ad allora, figure predominanti maschili → tutta narrazione storia occidentale influenzata da preponderanza dell'elemento maschile nella ricostruzione che c'era stata.

Altra rivoluzione → storia d'oltremare → storia dei soggetti del mondo occidentale, riscoperti come attori essi stessi della storia → dopo diverrà storia.

colonizzazione, le società europee interagivano attivamente con le società coloniali e poi post-coloniali. Per comprendere queste interazioni, è necessario avere conoscenze di antropologia, linguistica e altre discipline. Anche le società coloniali hanno lasciato fonti importanti, come ad esempio l'oralità. La storia culturale è un campo di studio che è emerso tra gli anni '60 e '70 e continua ad evolversi oggi. Un altro filone che si sviluppa in questa fase è la Storia del Mondo, che inizia a considerare il processo di globalizzazione (dopo il 1973: integrazione economica e commerciale a livello mondiale e successivamente anche culturale). Questo spinge gli storici a interrogarsi se non sia il caso di analizzare lo sviluppo della società umana come un'unità complessiva. Invece di concentrarsi su stati, nazioni, tribù, imperi, donne, ecc., si guarda all'umanità nel suo complesso, analizzandola come un unico grande contenitore. Il mondo diventa quindi oggetto di analisi storica e bisogna capire come si è passati da tanti mondi a uno solo. Gli studiosi della prima generazione della Storia del Mondo, come MnNeill e Wallerstein, si sono posti questa domanda.

scoperta americana… mondo europeo, americano(togliendo Australia, isolato). Eurasia più unita biologicamente prima di Americhe.Americhe portano alla scoperta di un unico grande insieme. Mondo che si costruiscecon contatti tra essere umani, sempre più intensi. Come se il mondo si fosserimpicciolito.

Sistema-mondo: Wallerstein:Centro; Periferia; Semi-periferiaInfluenzata da relazioni gerarchiche che marxismo aveva prodotto come categorie dianalisi. Influenza marxista ancora presente, anche se emancipazione da teleologiamarxista.Alcune categorie rimangono: egemonia (Gramsci) → applicazione per analisipredominanza politico-economica di un gruppo rispetto all’altro (De Certau → comeindividui si interfacciano a egemonia culturale, sviluppando forme di resistenza difronte a questa egemonia)

Storiografia globale → 2 profili:Studiosi → lavorano in un contesto sempre più internazionale e sovranazionale → storiografia

emancipata da contesto originario intrinseco nello stato-nazione a favore di una cooperazione a livello globale → importanza di inglese (si scrive in altra lingua) + forte mobilità di studiosi (si va altrove a fare ricerca);
Esportazione del modello occidentale di fare storiografia in altri paesi → no copia-incolla → ogni esperienza extraeuropea conserva propria originalità (India qui precocemente storiografia paragonabile a quella occidentale → subalteral studies)
Come ogni scienza, anche storiografia risente clima politico in cui si trova ad operare. Storiografia di paesi come Giappone prima guerra mondiale, Cina del presente o Russia… risente del potere politico, che si serve di storiografia per giustificare sé stesso e come forma di difesa dall'esterno (es. storiografia russa).
Storia diviene oggetto del controllo politico e questo porta a sviluppo di letture di tipo ideologico → passato giustifica il presente → es. annessione

Della Polonia da parte di Unione Sovietica nel 1939 riletta come necessità difensiva da parte di Russia di Putin.

Fenomeno dei big data: cliometrica fa un salto e si arriva alla costruzione di modelli che basati su software predittivi (immissione di molti dati recuperati con ricerca storica) portino a creazione di modelli che ricostruiscano il passato, anche con assenza di dati completi. Virtualizzazione di ciò che possediamo dal punto di vista delle fonti, simulando ciò che nel passato è accaduto.

Siamo ancora agli inizi - problemi di semplificazione - vicenda ancora di tipo sperimentale - modelli comunque probabilistici, che restituiscono una visione globale dei fenomeni (Turchin modello predittivo nell'ordine di migliaia di anni per tutte le società contemporaneamente).

Seconda parte corso

Storiografia italiana influenzata dalla particolare struttura economico-sociale di Italia contemporanea (Italia contemporanea dalla fondazione fino a Dopoguerra).

È stato un paese in fase di modernizzazione, ma con peculiarità che lo rendevano più arretrato di altri paesi europei. Ad esempio, il sistema di istruzione era caratterizzato da una bassa scolarizzazione secondaria, un sistema universitario di dimensioni ridotte e poche persone che si occupavano di scienza e storia, almeno fino agli anni Settanta. Era importante la presenza di figure che non avevano un profilo accademico-scientifico, ma che si affermavano come storici, come ad esempio il principe CROCE, che non era accademico ma era uno dei maggiori storici italiani del Novecento. Le evoluzioni e le fasi della storiografia italiana possono essere paragonate a ciò che accade nei grandi paesi europei, ma presentano anche peculiarità legate alla storia nazionale. In Italia, durante il periodo liberale, c'è stato un allineamento alla storiografia europea, prima con il positivismo e poi con la scuola economico-giuridica, con un'importanza particolare del marxismo e dell'analisi delle masse, come ad esempio Villari e Salvemini. Inoltre, c'è stata una visione etico-politica, con una visione teleologica, di Croce e Volpe.

→ pensa che la storia vada in una direzione precisa → la storia italiana va verso la realizzazione di un ideale di libertà → progresso verso democrazia-liberale vicino al modello britannico. Tutta la rappresentazione dei fenomeni storici che ne consegue è influenzata da questo. Il predominio spagnolo e la controriforma sono letti come un regresso rispetto alla libertà del periodo rinascimentale. Questa è una visione etico-politica. Volpe sostiene che si stia andando verso una comunità nazionale che inglobi le masse nella vita politica (anche il Medioevo è considerato come una tappa nella realizzazione di questo progresso). → è una necessità culturale e politica.

Il regime fascista ha influenzato molto la storia. Arriva al potere nel 1922 e costruisce istituti di ricerca come l'istituto di studi sul risorgimento, il medioevo, ecc. Inoltre, controlla centralmente i concorsi pubblici, selezionando chi deve entrare in università in base alla prospettiva ideologica del regime. Si veda ad esempio Cantomori e...

Chabod → condizionati da problematiche istituzionali e storiografiche → nel secondo Dopoguerra più aperti. Ancora nella prima fase della storia della storiografia di Italia repubblicana pesante condizionamento ideologico nella lettura del passato nazionale (forte pressione ideologica da parte della Guerra fredda). Polo di matrice marxista-gramsciana e un altro di matrice cattolico-liberale. Uno dei dibattiti in seguito a questa polarizzazione → modernizzazione incompiuta con Risorgimento → vedi Risorgimento come rivoluzione liberale e modernizzazione economica nell’Italia del secondo Ottocento. Negli anni Settanta → anche in Italia università diviene di massa. Con l’arrivo dell’università di massa… allargamento della platea di studenti e richieste di studenti a corpo docente e sia numero di studiosi. Storia delle donne affermata in questa fase fa precorso faticoso di affermazione (ambiente dell’università italiana).

conservatore dal punto di vista metodologico). Storiografia Italia sin da origini fino a oggi → 3 grandi problematiche:

  • Attenzione etico-politica che persiste ancora oggi;
  • Numero ridotto di studiosi → anche dopo anni Settanta (apertura universitaria) → crisi economiche di ultimi 20 anni hanno un po’ stagnato questo;
  • Difficoltà di apertura interdisciplinare e a filoni nuovi di ricerca → → poche risorse ci si→ anche se in ultimi 20 anni rinnovamento concentra su filoni solidi e tradizionali (storia donne e storia coloniale e post-coloniale) → storici stranieri studiano Italia → Anche internazionalizzazione di studi storici italiani inseriti nel processo di globalizzazione di studi + vanno all’estero per ricavarsi spazi.

Particolarità del sistema italiano si riflettono su categorie interpretative, ambienti di ricerca… Conservatività istituzionale del sistema universitario per come è

concepito…Problema rapporto storia-memoriaDifferenza storia e memoria:→ ricordo di determinato evento storico, individuato nell’esperienza soggettiva;Memoria Storia → ricostruzione tramite metodo critico → richiede preparazione accademico- conoscitiva → hanno bisogno di ricollegarsi al passato per capireLe società sono affamate di memoriadove sono e giustificare la propria identità. Percorso che facciamo costruito anche su ricordo edesperienza. Soggette a distorsioni. Rappresentano non solo fatti, ma anche ciò che è accaduto percostruire identità collettiva o individuale.Processo psicologico individuale di selezione dei ricordi → si ricordano anni Ottanta (val dell’oro→ paese ricco, prospero e felice), meno anni Settanta (anni di piombo, ad es.).Cerchiamo di enfatizzare processi di ricordo che giustificano problematiche del presente, scaricandoproblematicità dei fenomeni che viviamo nelIl nostro tempo nel passato. Giustificazione dei problemi di oggi: neoborbonismo (ritardo del Mezzogiorno d'Italia causato da un'apocalisse al momento dell'Unificazione al sud -> non è andata così -> questa è costruzione di memoria). Tra necessità di memoria e storica c'è costante tensione: si influenzano a vicenda. Domande della memoria induce storici a interrogarsi su passato e viceversa. Corto circuito: nuove figure che mirano a produrre storia senza poter elaborarla con criteri scientifici. Affermazione di tutta una pubblicistica di tipo sensazionalistico su eventi storici; in qualche caso costruiti veri e propri miti "revisionisti": processo di revisione storica attuato con criteri politico-ideologici che servono a rompere ricostruzione scientifica del passato, inventandone uno che non è esistito. Fenomeno più importante è quello del negazionismo (olocausto o non tentativo deliberato di

sterminio di ebrei o che non sia mai avvenuto →

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della storiografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Labianca Nicola.