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-ANTIPATARI
Piccoli polipi provvisti di 6 tentacoli e di 6 setti mesenterici. Producono colonie,
a volte ramificate, provviste di un asse corneo denso e scuro, fornite di piccole
spine. In passato il corallo nero veniva usato per creare gioielli. Hanno una
muscolatura debolmente sviluppata.
-ZOANTARI
Formano spesso colonie che si accrescono su altri organismi, come spugne,
tunicati o alghe incrostanti. Solo un sifonoglifo comunica con la coppia di setti
sagittali completi. La coppia di fronte è incompleta e nelle due tasche gastrali
adiacenti si formano nuovi mesenteri. Il muco secreto dell’epiderma provvede a
incollare gli scleriti di spugne, sabbia gusci di diatomee e materiale simile,
sopra i quali si accresce l’epiderma e che raggiungono infine la mesoglea,
formando viscosità sia ai polipi che al cenenchima.
-ATTINIARI, ATTINIE O ANEMONI DI MARE
Si tratta di esacoralli solitari privi di scheletro, ma spesso provvisti di sifonoglifi
e sempre forniti da mesenteri pari. I retrattori sono rivolti l’uno verso l’altro e
solo i setti mesenterici, collegati ai sifonoglifi, possiedono muscoli retrattori non
rivolti l’uno verso l’altro. Le tasche gastrali si alternano nella funzione di
scomparto interno e di scomparto intermedio. Alcune specie possiedono
filamenti di cnidi che si originano nella porzione prossimale del polipo dal
margine libero dei mesenteri e vengono lanciati attraverso l’apertura orale o i
pori dello scapo (cinclidi). Acroragi sono disposti in maniera circolare tra la
corona di tentacoli e lo scapo. Si conoscono specie ovipare a sessi separati, ma
anche specie vivipare ermafrodite e specie vivipare partenogenetiche.
-SCLERATTINIE
Sono esacoralli solitari o coloniali con scheletro corneo. L’epiderma del disco
basale secerne un esoscheletro di carbonato di calcio, che deriva dal
bicabornato di calcio disciolto nell’acqua di mare e si trova in equilibrio con il
carbonato di calcio e l’acido carbonico. La scissione di acido carbonico in acqua
e anidride carbonica avviene tramite l’enzima anidrasi carbonica del polipo.
Poiché le zooxantelle simbionti assumono CO2 durante la loro assimilazione, la
concentrazione di acido carbonico si riduce in maniera equivalente. Con
l’equilibrio bicarbonato/carbonato si forma questo acido e si libera CaCO3, utile
per la costruzione dello scheletro. All’inizio viene secreta una lamina basale, poi
per deposizione irregolare di calcare, si formano creste ad andamento radiale:
gli sclerosetti, grazie al cui progressivo accrescimento il tessuto del disco
basale viene spinto verso l’alto. Nella maggior parte dei casi sotto il polipo
vengono anche secrete una teca anulare periferica, che collega gli sclerosetti, e
una colonna centrale. Poiché tutte queste formazioni calcaree si accrescono
verso l’alto, il calice abitato dal polipo diventa più profondo. Ogni tanto
vengono formate le tabule: la porzione così separata del polipo muore. Nei mari
tropicali e subtropicali le sclerattinie costituiscono ampie scogliere coralline,
che rientrano tra le comunità ecologiche più produttive al mondo.
CORALLIMORFARI
Si tratta di piccoli polipi separati o reciprocamente uniti per mezzo di stoloni
basali sempre privi di scheletro fino a grandi polipi che raggiungono il diametro
di un metro. I tentacoli sono spesso ispessiti in corrispondenza dell’estremità
distale. I mesenteri sono pari, i sifonoglifi debolmente sviluppati o mancanti.
Nelle acque basse vivono spesso in colonie: sono presenti nelle acque profonde
di tutti gli oceani.
CLASSE DEGLI SCIFOZOI
Le circa 230 specie comprendono organismi solitari, molto raramente e
coloniali allo stato di polipo. I polipi, sono sempre di piccole dimensioni (pochi
mm). Le scifomeduse comprendono le più grandi meduse conosciute con
ombrella da 20 a 60 cm (massimo 2 metri) e presentano da 8 a 20 tentacoli.
Quattro setti dividono la cavità gastrovascolare in quattro tasche. Bocca
solitamente con quattro labbra.
SCIFOMEDUSE:
• Forma a campana, a elmetto o discoidale.
• Setti gastrici a fibbia nelle Coronate e Pelagidi, negli altri Ordini ridotti.
• Margine della campana suddiviso in lobi marginali
con muscolatura circolare.
• Anello nervoso solo nelle Coronate, nelle altre specie solo plessi in prossimità
dei ropali.
• I ropali, collocati tra i lobi marginali funzionano da statoliti
(meccanorecettori), in alcune specie
contengono occhi a coppa, ocelli e in infossamenti sensoriali, chemiorecettori.
• In relazione alle dimensioni predano da organismi planctonici a piccoli pesci,
molte specie predano altre meduse.
• Il ciclo e metagenetico, con alternanza tra polipi a riproduzione asessuata e
meduse dioiche a riproduzione sessuata.
• Gli spermatozoi sono sempre liberati in acqua, mentre le uova possono
essere fecondate nel sistema gastrovascolare, dove possono
sviluppare protette.
SCIFOPOLIPI:
• I polipi si riproducono per gemmazione o per produzione di podocisti.
• La strobilazione che porta ad ottenere dal polipo le efire che diverranno
meduse, e spesso simultanea (polistrobilazione).
SEMEOSTOMEE
• Sottoclasse comprendente le specie di meduse discoidali più comuni nei
nostri
mari.
• I margini del manubrio sono allungati in quattro lobi lunghi e pieghettati
(mesenteri orali).
• Il margine dell'ombrella, lobato presenta tentacoli a volte lunghi molti metri.
-Cyanea capillata
- Pelagia noctiluca
-Aurelia aurita
STAUROMEDUSE
• Scifozoi semisessili aberranti. Aderiscono a microalghe mediante un
peduncolo e presentano quattro setti e muscolatura simile a quella degli
scifopolipi.
• Il margine del calice distale porta filamenti gastrici e organi adesivi, mentre
mancano organi di senso.
• Braccia ramificate con nematocisti sferiche si trovano al margine
dell'ombrella.
• Possono spostarsi come bruchi facendo aderire prima il disco basale poi i
fasci di tentacoli.
• Dalla planula priva di ciglia ancorata al substrato originano fino a quattro
planuloidi che metamorfosano in meduse a calice.
• Lucernaria quadricornis.
CLASSE DEI CUBOZOI
Mentre le cubomeduse sono molto simili alle meduse degli Scifozoi, anche se
presentano ombrella più o meno cubica, un velario e veleno molto potente, a
volte mortale per l'uomo, i cubopolipi differiscono molto dagli scifopolipi. Sono
meduse per metamorfosi. Vivono negli oceani tropicali e subtropicali.
CUBOPOLIPI:
• Conducono vita solitaria.
•Spesso inseriti in coppe di periderma.
•Cono orale circondato da tentacoli dalle estremità ispessite con cnidocisti.
•Il cono orale muscolare in sede distale presenta un anello nervoso
ectodermico ed
uno endodermico.
•Ha forma di fiasco o tronco di cono, manca la simmetria raggiata degli
scifopolipi, mancano setti, tasche e muscoli gastrici.
• A maturità danno direttamente le meduse.
• Malo maxima
CUBOMEDUSE:
•Forma cubica.
• Ai quattro vertici solitamente 1-3 tentacoli (a volte fasci di tentacoli).
• /tentacoli sono ispessiti in pedali alle loro basi.
• Lo spazio subombrellare e ridotto da un diaframma detto
velario.
•Anello nervoso tra il velario ed il margine ombrellare con un'ampia fascia
muscolare:
•Ottimi e veloci nuotatori.
•Ropali collocati in posizione periradiale in infossamenti dell'esombrella
funzionano da statoliti (meccanorecettori), in alcune specie contengono occhi e
coppa, ocelli.
•In relazione alle dimensioni predano da organismi planctonici a piccoli pesci.
•Quattro setti mesenterici suddividono lo spazio gastrico in quattro tasche
gastrali. Le gonadi si sviluppano in corrispondenza con i quattro setti.
• Tutte le specie sono dioiche. Come per le scifomeduse in alcune specie la
fecondazione delle uova e esterna, in altre interna.
• In poche specie sono noti rituali di corteggiamento del maschio e
trasferimento diretto di spermatozoi nella femmina.
CARIBDEIDI
• Ogni pedalio porta un solo tentacolo. A seconda del genere a ciascun vertice
possono esserci da uno a tre pedali.
• Carybdea marsupialis, recentemente in espansione nel Mediterraneo e
fortemente
urticante.
•Carukia barnesi.
• Corpo largo solo 1,5 cm, ma con tentacoli lunghi fino a 80 cm e la più piccola
specie mortale Australiana.
CHIRODROPIDI
• Chironex flesckeri (vespa di mare).
• Si tratta di uno degli animali più pericolosi del mondo.
• Il veleno di questa specie può uccidere un uomo in 3 minuti.
• Ogni medusa ha un veleno sufficiente per uccidere 60 uomini adulti.
• Possiede su quattro pedali processi digitiformi con 16 tentacoli, ciascuno
lunghi fino a 3 metri e ricoperti di cnidocisti.
• Vive nel sudest Asiatico e nel nord dell’Australia.
CLASSE DEGLI IDROZOI
• Con 3200 specie (alcune di acqua dolce) costituiscono il gruppo di Cnidari a
maggiore diversità morfologica
• Mediante gemmazione sia I polipi che le meduse possono formare colonie
anche di grandi dimensioni.
• Forse la comparsa di cure parentali può essere all'origine della regressione
secondaria delle meduse.
•Sono note due sottoclassi: Leptoline e Trachiline.
POLIPI DI IDROZOI:
• Tranne poche eccezioni sono piccoli da 0,2 a 1 cm.
• Nelle forme coloniali il corpo può dilatarsi in un idrante (calice) che si collega
prossimalmente con l'idrocaule e con stoloni striscianti costituendo ampia rete
(idroriza).
• Spesso le colonie sono inserite in coppe di chitina.
•Solitamente le meduse si generano per gemmazione sulla porzione laterale
dell'idrocaule o dell'idrante (meduse dell'endocodon).
• L'endocodon si genera mediante ispessimento dell'epiderma e mostra
caratteristiche tipiche del mesoderma. Successivamente costituisce la
muscolatura striata della subombrella. Solo dopo si formano la lamina del velo
e la bocca della medusa.
• I polipi degli Idrozoi hanno una forma tubulare; la mesoglea e sottile e priva di
cellule e il celenteron non è concamerato. La bocca sta all'apice di un cono,
detto ipostoma, ed e circondata da tentacoli.
• La maggior parte delle specie forma colonie.
• I polipi possono essere tutti (o quasi) uguali e le colonie assumono un aspetto
arborescente o incrostante che le fa assomigliare a piante.
• Sono colonie delicate, provviste solo di un rivestimento chitinoso.
IDROMEDUSE
• Tranne poche eccezioni hanno un diametro di pochi cm.
• Mesoglea priva di cellule.
• Il velo appare come una duplicatura che sporge verso l'interno e riduce il
lume dello