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(VAS).
La VAS è un processo di valutazione ambientale che si applica a piani e programmi (non a progetti
specifici) con un impatto significativo sull'ambiente. A differenza della V.I.A., che riguarda i singoli progetti,
la VAS ha un obiettivo più ampio: quella di integrare la sostenibilità ambientale già nella fase di
pianificazione e sviluppo di politiche, piani o programmi a livello locale, regionale o nazionale.
6.3.1 Obiettivi della VAS
Gli obiettivi principali della VAS sono:
Prevenzione degli impatti negativi: aiuta a prevenire impatti negativi sull'ambiente derivanti
dall’adozione di politiche, piani o programmi, incoraggiando l’integrazione degli aspetti ambientali
già nella fase di progettazione.
Promozione della sostenibilità: favorisce la sostenibilità ambientale in tutte le fasi di
pianificazione, contribuendo a creare piani e politiche che siano compatibili con la protezione
dell'ambiente.
Partecipazione pubblica: favorisce una maggiore partecipazione dei cittadini e delle parti
interessate nelle decisioni di pianificazione, aumentando la trasparenza e la consapevolezza sugli
impatti ambientali.
6.3.2 Fasi della VAS
La VAS si articola in fasi simili a quelle della V.I.A., ma è applicata su una scala più ampia:
1. Scoping: definizione dell'ambito della valutazione e degli obiettivi da perseguire.
2. Valutazione: analisi degli impatti ambientali diretti e indiretti dei piani e programmi, con
attenzione alle risorse naturali, alla biodiversità e alle persone.
3. Consultazione: coinvolgimento del pubblico e delle autorità competenti nella discussione sul
piano o programma e sugli impatti potenziali.
4. Integrazione: i risultati della VAS devono essere integrati nel processo decisionale, per adattare il
piano o programma agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
6.4 L'Importanza della V.I.A. e della VAS per l'Estimo e la Pianificazione
Roscelli conclude il capitolo ribadendo l'importanza crescente delle valutazioni ambientali nell’ambito
dell’estimo e della pianificazione territoriale. La V.I.A. e la VAS non solo influenzano la gestione del
territorio, ma incidono anche sulle strategie di sviluppo a livello urbano e rurale. Gli estimatori e i
professionisti del settore devono essere in grado di integrare le valutazioni ambientali nelle loro analisi,
affinché la valutazione economica di un progetto tenga conto delle sue implicazioni ambientali.
La crescente attenzione agli impatti ambientali e alla sostenibilità richiede una collaborazione tra esperti in
economia, estimo, diritto ambientale e ingegneria ambientale. L'estimatore, oltre a valutare il
valore economico di un bene o di un progetto, deve saper riconoscere e gestire anche gli effetti che
quest'ultimo può avere sull'ambiente, utilizzando le conoscenze degli strumenti di valutazione ambientale
come la V.I.A. e la VAS.
6.5 Conclusioni
Il capitolo si conclude affermando che la valutazione ambientale rappresenta un passo fondamentale per la
sostenibilità delle politiche e dei progetti di sviluppo. La V.I.A. e la VAS sono strumenti cruciali per
garantire che gli sviluppi economici e immobiliari non avvengano a discapito dell'ambiente, ma in modo
sostenibile, rispettando le normative e tutelando le risorse naturali per le generazioni future.
CAPITOLO 7
Il Capitolo 7: Economia ed estimo dei beni culturali e ambientali del Manuale di Estimo di
Riccardo Roscelli affronta un tema di grande rilevanza sia nel campo della valutazione economica che
nella gestione del patrimonio culturale e ambientale. In questo capitolo, l'autore esplora le
metodologie e le problematiche legate alla valutazione economica di beni che hanno un valore storico,
culturale ed estetico, non solo economico. Si tratta di beni che, pur essendo fondamentali per la nostra
identità e per la qualità della vita, non si prestano facilmente a una valutazione tradizionale basata su
parametri puramente finanziari o di mercato.
7.1 Introduzione al Valore dei Beni Culturali e Ambientali
I beni culturali e ambientali sono oggetti, luoghi o paesaggi che rivestono un'importanza storica,
culturale, artistica o naturale per una determinata comunità, nazione o per l'umanità intera. Questi beni
sono caratterizzati da un valore che trascende quello economico e di mercato, in quanto riflettono il
patrimonio, la memoria collettiva e l'identità culturale di un popolo.
Roscelli sottolinea che la difficoltà principale nella valutazione di questi beni risiede proprio nella loro
multidimensionalità: essi non sono soltanto oggetti di valore materiale, ma anche di significato
simbolico. Per questa ragione, le tecniche tradizionali di valutazione economica, che si basano su principi
come l'analisi dei costi e dei benefici o la determinazione del valore di mercato, spesso non sono sufficienti
per rappresentare adeguatamente il valore di un bene culturale o ambientale.
7.2 Tipologie di Beni Culturali e Ambientali
I beni culturali e ambientali si dividono in varie categorie, che vanno dalle opere d'arte agli edifici
storici, dai paesaggi naturali alle aree archeologiche. Il capitolo fornisce una panoramica delle
principali tipologie di beni culturali e ambientali, descrivendo brevemente i diversi settori di intervento:
Beni culturali immobili: edifici, monumenti, parchi archeologici, siti storici, chiese, castelli, che
hanno un valore storico-artistico.
Beni culturali mobili: oggetti d'arte, dipinti, sculture, libri antichi, reperti archeologici che sono
conservati in musei e collezioni.
Beni ambientali: aree naturali protette, paesaggi naturali, parchi, riserve naturali, che rivestono
una notevole importanza per la biodiversità e l'ambiente.
Roscelli evidenzia come ogni categoria di bene culturale o ambientale richieda approcci e metodologie di
valutazione specifiche, che considerino le peculiarità legate al loro significato, alla loro conservazione e al
loro impatto sul territorio e sulle comunità.
7.3 La Valutazione Economica dei Beni Culturali
La valutazione economica dei beni culturali e ambientali non può basarsi esclusivamente sul loro valore di
mercato o sul prezzo di vendita. Invece, occorre tener conto di fattori intangibili, come il valore
sociale, culturale e ambientale che essi rappresentano.
7.3.1 Metodi di Valutazione Economica
Roscelli discute vari approcci utilizzati nella valutazione economica dei beni culturali, tra cui:
Valutazione di mercato: per alcuni beni culturali (ad esempio, opere d'arte), il mercato può
rappresentare un indicatore di valore. Tuttavia, il mercato da solo non è sufficiente a esprimere il
valore complessivo di un bene, in quanto esistono aspetti intangibili e sociali che non sono riflessi
nel prezzo.
Valutazione basata sui costi di conservazione: in alcuni casi, il valore di un bene può essere
stimato sulla base dei costi di conservazione o di restauro necessari per mantenere l'integrità del
bene nel tempo. Questo approccio, purtroppo, non è sempre esaustivo, in quanto non considera la
dimensione simbolica del bene.
Valutazione basata sull'analisi costi-benefici: si tratta di una metodologia che cerca di
comparare i benefici sociali ed economici derivanti dalla conservazione di un bene culturale con
i costi di gestione e conservazione. Questo approccio permette di determinare la sostenibilità
economica della conservazione e dell'accesso a beni culturali, ma richiede anche un'analisi
approfondita dei benefici intangibili, come il valore educativo, culturale e turistico.
Valutazione economica tramite il turismo culturale: in molti casi, i beni culturali generano
reddito attraverso il turismo culturale, che include visite turistiche a musei, siti storici e parchi
archeologici. La domanda turistica può quindi essere un indicatore del valore economico di un
bene culturale, ma anche in questo caso è necessario prendere in considerazione anche le
esternalità positive (come l'arricchimento culturale e la valorizzazione del patrimonio) e negative
(come l'impatto ambientale del turismo) derivanti dalla presenza di visitatori.
7.3.2 Il Valore Non Economico dei Beni Culturali
Una delle sfide principali nella valutazione dei beni culturali è rappresentata dalla difficoltà di quantificare
in termini monetari il loro valore immateriale. Il valore di un bene culturale non è solo una questione di
prezzo, ma riguarda anche la sua capacità di trasmettere conoscenza, di essere testimone della
storia e di rafforzare l'identità culturale di una comunità.
Roscelli evidenzia che, per affrontare questa sfida, si utilizzano approcci alternativi, come le indagini di
preferenza e le valutazioni contingentistiche, che cercano di stimare il valore di un bene attraverso
interviste e sondaggi alla popolazione o ai visitatori, per raccogliere informazioni sui benefici derivanti
dalla conservazione e dalla fruizione del patrimonio.
7.4 Le Politiche di Conservazione e Gestione
Il capitolo dedica una sezione alla gestione dei beni culturali e ambientali, evidenziando come la
conservazione e la gestione siano centrali per garantire che questi beni possano essere fruibili anche per
le generazioni future. Roscelli sottolinea che la sostenibilità della gestione del patrimonio culturale e
ambientale deve essere integrata nelle politiche pubbliche, e che la valutazione economica diventa uno
strumento utile per giustificare investimenti nella conservazione e nella valorizzazione di tali beni.
Le politiche di conservazione sono particolarmente complesse, poiché devono tenere conto non solo delle
necessità di tutela ma anche delle esigenze di sviluppo economico, come il turismo e la creazione di
valore attraverso la valorizzazione dei beni. L'autore discute quindi come le politiche culturali debbano
bilanciare la tutela e la fruizione dei beni, garantendo che le attività di conservazione non
compromettano l'accessibilità e la vivibilità di questi beni.
7.5 Il Caso delle Aree Patrimoniali e dei Paesaggi Culturali
Una particolare attenzione è riservata alla valutazione dei paesaggi culturali, che sono beni che
combinano valore ambientale e culturale. Questi paesaggi sono esempi paradigmatici di come la natura
e la cultura possano interagire in modo sinergico. La loro gestione è complessa, poiché richiede la
cooperazione tra più attori (istituzioni locali, autorità di tutela del patrimonio, operatori turistici, ecc.)
per garantire un uso sostenibile del territorio.
Il capitolo esplora quindi le modalità di valorizzazione di questi paesaggi, tenendo conto degli aspetti
storici, ambientali, sociali e economici, e proponendo modelli di gestione che promuovano la
sostenibilità e la partecipazione delle comunità locali.
7.6 Conclusioni
Il capi