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NELL'ARTE: Antonio e Cleopatra tragedia di William Shakespeare
Prima rappresentazione nel 1607-1608.
CLEOPATRA (Si applica al seno un aspide) - Vieni, vieni, mortifera creatura: sciogli di colpo, coi tuoi denti aguzzi, l'aggrovigliato nodo di mia vita. Povero velenoso stupidello, accanisciti, sbrigati a spacciarmi! (...) CARMIANA - O mia stella d'oriente! CLEOPATRA - Zitta! Zitta! Non lo vedi il mio bimbo sul mio seno che succhia fino ad asciugar la balia? CARMIANA - Oh, basta, basta! CLEOPATRA - Dolce come balsamo, leggero come l'aria, delicato... Oh, Antonio!... (Si applica un altro aspide al braccio) Bene, via, prendo anche te! Perché dovrei restare... (Muore)
Vittorio Alfieri, Antonio e Cleopatra, tragedia scritta nel 1774 e andata in scena per la prima volta al teatro Carignano di Torino nel giugno del 1775. Cleopatra, per Alfieri, si uccide con un pugnale.
Cleopatra: - Gridi vendetta, Antonio?... e questo è sangue... Ma è
di tassazione. Saranno, questi soldati, pagati con monete e con terre, poste però al di fuori dell'Italia: non toccando la borghesia italica, già fin troppo
Una volta in cui Antonio è stato sconfitto, Ottaviano non sapeva cosa fare del potere ottenuto. Cosa farne della res pubblica? Ovviamente fu argomento di dibattito.
Non fu una soluzione costruita con celerità ma costruita nel corso degli anni con una sorta di aggiustamenti progressivi, per giungere ad un quadro definitivo, ovvero il principato. La res pubblica originaria si chiude con la battaglia di Filippi (morte di Bruto e di Cassio), o come meglio nel 31 d.C. quando Ottaviano possiede tutto il potere.
Seguiamo il racconto di Dione Cassio: Dione Cassio (155? – 235? d. C.), senatore e storico di lingua greca. Gerì varie cariche pubbliche: governatore di Smirne, proconsole d'Africa e di Pannonia; fu due volte console.
Storia romana, in ottanta libri, dall'arrivo di Enea in Italia
sino all'epoca a lui contemporanea. Fino all'epoca di Giulio Cesare fa solo una sintesi degli eventi; dopo si diffonde in maniera molto più particolareggiata. Ci sono giunti completi i libri dal 36 al 60 (tranne un'ampia lacuna nel libro 55); i libri dal 36 al 54, trattano il periodo che va dal 65 al 12 a.C. (dalla campagna in Oriente di Pompeo alla morte di Agrippa, il più importante collaboratore di Augusto); i libri dal 56 al 60 vanno dal 9 d.C. al 54 d.C. (dalla sconfitta di Varo in Germania alla morte dell'imperatore Claudio). "1. Questa fu la battaglia navale tra Ottaviano e Antonio, ed ebbe luogo il 1° settembre del 31... 2... fu allora che Ottaviano [il greco ha 'Kaisar'] divenne il signore unico di Roma, tanto che il conto di anno del suo regno si fa partendo proprio da questo giorno. Per onorare tale giorno egli dedicò ad Apollo Aziaco una trireme, una quadrireme ed altre imbarcazioni in"Successione fino a dieci ordini di remi tratte dal bottino delle navi catturate. Costruì anche un tempio più grande [sul promontorio di Azio già esisteva un tempio dedicato al Dio] e istituì un agone sacro con gare ginniche e musicali e corse di cavalli, da celebrarsi ogni quattro anni, al quale diede nome di "ludi Aziaci".
Informazioni sulla marina militare dell'epoca: dedicò ad Apollo una trireme, imbarcazioni nemiche catturate e abbiamo notizia che c'era addirittura nella flotta egiziana che avevano dieci ordini di remi, quindi erano navi piuttosto imponenti.
Esempio di tipologia di navi militare adoperate in quell'epoca.
Cosa succede dopo la battaglia navale di Azio: gli anni di regno si fanno iniziare proprio dal 31 d.C., dunque tale battaglia si usa per far iniziare il principato. C'è sempre una base religiosa e la dedica ad Apollo aziaco, costruì sul promontorio di Azio un tempio più grande.
Perché più grande? Perché ne esisteva già uno più piccolo. Eistituì agoni, corse di cavalli ecc. unendo all'aspetto religioso anche un aspetto ludico.
Segue: "3. Fondò anche una città sul luogo dove si trovava l'accampamento, radunando alcuni degli abitanti dei dintorni e mandandone via altri, e le diede il nome di Nicopoli; lastricò con pietre quadrangolari il punto dove sorgeva la sua tenda, lo adornò con rostri presi dalle navi nemiche e costruì un tempio col tetto aperto in onore di Apollo".
Virgilio, nell'Eneide (Aen, 3.275-288), parla di un tempio di Apollo esistente ad Azio già al tempo dell'approdo di Enea, e ricorda una tradizione secondo cui i ludi Aziaci sarebbero stati istituiti proprio da Enea (Aen., 3.280 ss.).
Istituì anche una città: Nicopoli. Nicopoli è una città dell'antico Epiro, sul promontorio settentrionale del golfo di Ambracia.
Oggi presso Prevesa.Venne fondata nel 31 a.C. da Augusto, dopo la vittoria riportata ad Azio su MarcoAntonio e Cleopatra,[1] e dal 28 a.C. divenne sede delle solenni feste aziache, celebrate ogni cinque anni nell'anniversario della battaglia. La città era, infatti, divisa in due quartieri: nella parte superiore sorgeva il tempio di Apollo dove, secondo la tradizione, Augusto si accampò prima della battaglia di Azio.
Interessante è il parallelismo con L'Eneide di Virgilio: poema che si incentra su una nascita troiana di Roma. L'eroe troiano enea che fugge dalla città in fiamme che giungerà nel Lazio e che sarà la base per la fondazione di Roma. Virgilio, nell'Eneide (Aen, 3.275-288), parla di un tempio di Apollo esistente ad Azio già al tempo dell'approdo di Enea, e ricorda una tradizione secondo cui i ludi Aziaci sarebbero stati istituiti proprio da Enea (Aen., 3.280 ss.). Ottaviano nuovo Romolo ma anche nuovo Enea.
Nel frattempo, e anche prima, a Roma furono decretati molti onori ad Ottaviano per la vittoria navale: il trionfo su Cleopatra, un arco di trionfo a Brindisi e un altro nel Foro. Decisero inoltre che una base del tempio di Giulio Cesare fosse adornata con i rostri delle navi nemiche catturate; che si facessero feste in onore di Ottaviano ogni quattro anni, e cerimonie di ringraziamento agli dei nel giorno del suo genetliaco e nell'anniversario dell'annuncio della vittoria; che le Vestali e il Senato e tutti i cittadini con le mogli e i figli gli andassero incontro ogniqualvolta fosse entrato in città. È superfluo aggiungere che furono decretate in suo onore anche preghiere e statue e che gli fu assegnato il diritto della proedria [di sedere in prima fila nelle cerimonie pubbliche e a teatro] e altri onori del genere. Decretarono dunque subito questi onori per Ottaviano; inoltre distrussero o cancellarono tutto ciò che ricordava con onore Antonio.“dichiararono maledetto il giorno in cui era nato e vietarono che in futuro fosse dato il nome di Marco a qualcuno dei suoi discendenti”.
Dione ci informa ciò che accade dopo Azio e sulla figura di Ottaviano a Roma: dopo la vittoria di Azio e prima della definitiva conquista dell’Egitto, furono decretati molti onori ad Ottaviano: il trionfo su Cleopatra a Brindisi (perché da lì è partita la flotta vincitrice), che venissero ornate con rostri le navi nemiche, che ogni 4 anni si organizzassero feste in onore di Ottaviano (in parallelo alle olimpiadi greche che venivano fatte ogni 4 anni)…importante è il diritto di sedere in prima fila non è un fattore così lontano dalla situazione attuale, anche oggi c’è una gerarchia sociale. Ottaviano si, ha il potere di tutti gli eserciti ma non è investito di alcuna carica pubblica poiché quella di triumviro era scaduta, ma gli era stato assegnato il diritto di sedere
in prima fila come segno di primazia.Esempio poi, con Antonio, di damnatio memoriae: vengono distrutte immagini, statue,nefasscalpellate le iscrizioni che lo ricordano, viene definito (il giorno del suocompleanno non potevano aver luogo alcuna attività pubblica), viene vietato chevenga dato il nome Marco a tutti i membri maschi della sua famiglia. Questo accadesia in età augustea sia in età tardoantica. Ricordiamo anche in età contemporanea conlo stesso Napoleone, venivano cancellate gli stemmi delle famiglie nobiliare nellechiese. In unione sovietica e altri paesi in area comunista, vi si praticava la damnatiomemoria su un personaggio politico caduto in disgrazia. Addirittura, si correggevanoanche le foto e si cancellava la sua figura.
«Quando seppero che Marco Antonio era morto (…) decretarono in onore diOttaviano corone e molte cerimonie di ringraziamento agli dei e un altro trionfo per lavittoria sugli egiziani (non fecero alcun
Accenno ad Antonio e ai Romani vinti insieme a lui, né in questa occasione e neppure prima, per evitare che si dicesse che Ottaviano trionfava per una vittoria su cittadini romani). Dichiararono fausto il giorno in cui era stata conquistata Alessandria; stabilirono che gli Egiziani contassero gli anni della loro storia futura a partire da questa data; concessero ad Ottaviano la carica di tribuno avita, il diritto di salvare tutti coloro che avrebbero invocato il suo aiuto [la c.d. ‘auxiliilatio’, uno dei poteri del tribuno della plebe] dentro il pomerio e fuori di Roma fino alla distanza di sette stadi e mezzo [circa un Kilometro e mezzo]…e il diritto di giudicare nei processi di appello; decretarono anche che in tutti i processi il suo voto sarebbe stato determinante come quello di Minerva [nel processo davanti all’Aeropago contro Oreste, uccisore di Clitennestra, il voto di Atena era stato decisivo per assolvere Oreste, perché i voti favorevoli e quelli
contrari erano pari».Q