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Metodi di sfruttamento più flessibili

disgregando, come in Italia e in Francia. uso diLe tenute signorili erano in gran parte da AGRICOLTORI SALARIATI.Il PAGAMENTO DI UN CENSO rimase obbligatorio per gli affittuari. I contadini soggetti alle esazioni erano talmente dipendenti dai loro signori da essere nuovamente chiamati "servus" pratica del SERVAGGIO, sia che fossero giuridicamente liberi o meno. Aumentare questi tributi era più facile per un signore, in quanto progressivamente i canoni d'affitto stavano diventando fissi.

secolo: in Italia, Spagna e Francia RIVOLTE DELLE COMUNITÀ CONTADINE per ottenere XII-XIII le CARTE DI FRANCHIGIA: documenti di rinuncia formale da parte del signore alle esazioni arbitrarie fissando le richieste in maniera più contenuta. Esempio: convenzione firmata nel 1207 da uno dei signori di Tintinnano, un borgo della Toscana meridionale, al fine di rendere stabili gli affitti: i contadini avevano

minacciato i signori di abbandonare il paese se non fossero scesi a patti. La combinazione di lotta e pagamenti era molto frequente in tutta Europa nel corso dello sviluppo delle franchigie di villaggio. Le comunità riuscivano a raggiungere una certa stabilità economica e forza istituzionale locale grazie all'azione collettiva. Queste comunità di villaggio prendevano il nome di "consoli" e i protagonisti e i capi di queste comunità si procurarono un riconoscimento istituzionale attribuendosi un ruolo simile a quanto avveniva nelle città. Si trattava dei membri locali delle famiglie più ricche. Le parrocchie e le attività religiose locali gravitarono sempre più attorno ai villaggi, iniziando ad assumere un ruolo economico rilevante: nell'Europa settentrionale gestivano gli open fields (campi aperti), in quella meridionale i sistemi di irrigazione, e ovunque i pascoli comuni. Molti storici consideravano.

Questi sviluppi come la prova dell'estrema povertà dei contadini che consegnavano tutte le loro eccedenze ai signori. Ma grazie al protagonismo della comunità i contadini potevano invece ricavare qualche beneficio dalla crescita demografica del periodo e forse riuscire anche a mantenerlo.

PRESSIONE SIGNORILE + INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ + INCREMENTO AUMENTO DEMOGRAFICO DELLA COMMERCIALIZZAZIONE = ECONOMIA COMPLESSA.

PAGAMENTI IN DENARO: la progressiva tendenza a esigere pagamenti in denaro era possibile grazie alla MAGGIORE DISPONIBILITÀ DI ARGENTO: grandi miniere in Sassonia, in Austria, in Sardegna e in Boemia, oltre che a un gran numero di miniere più piccole che fornirono una quantità di argento sufficiente ad essere coniata e riconiata per l'intero periodo. Anche se a volte si registravano delle carenze, come nel 1100 o nel 1400.

PASSAGGIO AI CENSI IN DENARO: già nel Mille i signori passarono ai censi in denaro

piuttosto che in natura, contando sulfatto che anche i contadini potessero avere accesso alle monete, nel caso anche comprandole vendendo i loro prodotti sui mercatilocali. E anche al pagamento degli affitti in denaro: uso delle monete divenne normale anche nelle campagne. La circolazionedell’ACQUISTAREcrescente di monete anche nelle campagne facilitò la pratica crescente I PRODOTTI ARTIGIANALI piuttostoche fabbricarseli da se. Da questa situazione prese avvio la CRESCITA DELLA CITTA’.→ACCORDI l’economia medievale faceva grande ricorso al credito, e ciò valeva sia per i mercatiDI DEBITO E DI CREDITO: →locali all’interno dei villaggi, sia per transazioni maggiori nei commerci a distanza gli accordi di credito si trasformarono poi inATTIVITA’ BANCARIA, come a Firenze o a Lucca. Le banche principali erano divenute così grandi da operare a livellointernazionale. Il denaro non veniva prestato solo ai mercanti, ma anche ai re cheavevano bisogno di credito immediato per finanziare le guerre. Le eventuali insolvenze dei sovrani causarono il fallimento delle banche, come dei Riccardi di Lucca a causa di Edoardo I d'Inghilterra, o i Bardi e i Peruzzi nel 1343.

URBANESIMO: secondo il Domesday Book circa il 10% della popolazione inglese viveva nelle città, ma era diverso nelle varie regioni, come il 2% in Scandinavia e il 15% in Italia. Sebbene nel XIV secolo le percentuali fossero raddoppiate non è possibile parlare di una predominanza urbana complessiva, eccetto nelle RETI URBANE delle FRIANDRE e dell'ITALIA.

Parigi e Milano 200 mila abitanti; Costantinopoli, Genova, Venezia e Firenze 100 mila; Londra 80 mila etc.

COMUNI ITALIANI: Indipendenti tutti urbani che controllavano politicamente le campagne

CITTA' FIAMMINGHE: Esercitavano un'egemonia locale sotto l'autorità del conte delle Fiandre

Al di fuori di queste due reti urbane le città operavano in un panorama

economico e politico dominato dai POTERI RURALI e non possono essere considerate separatamente dall'aristocrazia che le circondava e ne acquistava i prodotti. Osserviamo lo sviluppo urbano di tre città molto diverse tra loro: → PISA: antica città romana con una continuità di insediamento che va dai tempi dell'impero romano ai giorni nostri. Nel 1100, Pisa era caratterizzata dalla presenza di un arcivescovo e di un visconte. La sua posizione strategica, vicina all'Arno e dotata a sud del miglior porto delle coste occidentali, la rendeva un vivace centro marittimo. La città divenne il terminale toscano dei beni provenienti dal resto del Mediterraneo, in particolare delle ceramiche turche e siciliane. Nel XI secolo, Pisa aveva una flotta e spesso attaccava e saccheggiava le città mediterranee controllate dai musulmani. I pisani si stavano imponendo sulle rotte commerciali del Mediterraneo, firmando diversi trattati commerciali con Bisanzio, il Cairo e Tunisi. Le elite urbane diPisa non erano interessi commerciali all'estero. Per Pisa formate solo da mercanti, anche da proprietari fondiari e altri signori che avevano non possediamo i registri notarili disponibili per Genova, ma soprattutto cessioni fondiarie. Pisa visse una fase di rapida espansione tra il 1100 e il 1150, il comune dovette costruire una nuova cinta muraria che racchiudeva una superficie 6 volte più grande rispetto a quella della città vecchia. Abbondavano torri in pietra e laterizio dell'aristocrazia, e le case a più piani dei cittadini. Un giuramento collettivo dei maschi adulti della città del 1128 indica che era popolata da circa 25 mila abitanti. Nel 1284 Pisa venne sconfitta in una battaglia navale contro Genova per l'egemonia delle rotte marittime, e la città toscana non riguadagnò più la precedente importanza. → GAND: situata nei pressi dei fiumi Schelda e Lys, il territorio non era nemmeno abitato prima del VII secolo.

Quando venne costruito un monastero e nel IX secolo esisteva già un porto fluviale, distrutti dai Vichinghi nell'879. Nel X secolo si aggiunse un castello del conte delle Fiandre e l'espansione della città avvenne in direzione della fortezza accanto alla quale si trovavano i mercati cittadini. Nel tardo Duecento c'erano circa 60 mila abitanti. E nel XII secolo le abitazioni delle elite operavano nell'ambito di un comune governato da consiglieri fino erano già in pietra. Le elite erano ricche e indipendenti, al costituirsi dell'oligarchia dei Trentanove, anche se i conti delle Fiandre ne contestavano l'autorità. Queste elite non erano composte da possidenti fondiari, la loro ricchezza fu sempre urbana: si trattava di mercanti e signori del tessile. Le Fiandre svilupparono una produzione locale di lana destinata alle proprie città, ma poi la fecero importare dall'Inghilterra; esportando poi tessuti in gran parte dell'Europa.

La prosperità di Gand dipendeva dalla capacità di esportare su ampia scala in tutta Europa. Si trattava di un mercato di beni di lusso.

STRATFORD UPON AVON: nel Warwickshire. Figurava nel Domesday Book come villaggio e nel 1196 re Riccardo I concesse al suo proprietario, il vescovo di Worcester, il privilegio di un mercato che successivamente venne diviso dal vescovo in lotti uniformi (lotti episcopali) da affittare ad un prezzo concordato. I residenti erano in maggioranza artigiani, lavoratori del cuoio, del metallo, del legno etc. senza particolari specializzazioni. La città era in una posizione favorevole: vicino ad una zona boschiva e due aree economiche definite, una valle e una pianura; cittadina in posizione ottimale per un grande cambiamento nell'economia di scambio: gli inizi degli scambi regionali. La presenza di artigiani segnala la produzione urbana per la popolazione e non solo per le elite. E l'instaurarsi dell'abitudine dei contadini

Le città operavano a due diversi livelli economici e geografici:

  1. INTERSCAMBIO URBANO E RURALE: i cittadini non coltivavano il proprio cibo, ma producevano altri beni, dalla cui vendita ottenevano il denaro necessario per acquistare i prodotti alimentari dalle campagne. Così come i contadini producevano i prodotti alimentari e acquistavano in città quelli artigianali.
  2. COMMERCIO A LUNGA DISTANZA: ai confini dell'Europa esistevano due importanti reti marittime, quella del Mare del Nord e quella del Mediterraneo. Nel Mille erano entrambe in espansione sia per la dimensione che per il traffico. Le città principali coinvolte erano: Mediterraneo (Costantinopoli, Alessandria, Palermo, Almeria, Venezia, ecc.); Mare del Nord (Londra, Bruges e i porti fluviali sul Reno). Espansione verso le rotte sul Mar Baltico. Fino al Trecento però la principale potenza del commercio mediterraneo fu quella egiziana, incentrata sul Cairo.

Il sistema internazionale di scambi era

meno importante del primo livello dell'economia urbana, dello scambio su piccola scala tracittà e campagne di prodotti di prima necessità, tessuti e manufatti di bassa qualità. Quello internazionale era un sistema di beni dilusso basato su prodotti costosi che erano venduti a re, aristocratici, ecclesiastici, patrizi urbani e le loro clientele. Furono le piccole città e gli scambi su piccola scala a introdurre manifatture a basso costo in un mercato di massa. SPECIALIZZAZIONE AGRICOLA: un modo per gestire la pressione sulle terre per i contadini era coltivare il genere di prodotti che vi cresceva meglio e di specializzarvisi, vendendoli in cambio di altri che prosperavano altrove. In Italia già nel Mille troviamo rispetto ai secoli precedenti coltivazioni collinari specializzate nei vigneti, pianure coltivate a grano etc. ESPORTAZIONE: specializzarsi nell'esportazione. Ad esempio la Sicilia esportava il grano alle aree intereregioni iniziarono a urbane dell'Italia settentrionale; oppure i produttori vinicoli francesi. Anche in Inghilterra la produzione di lana divenne intensiva e orientata all'esportazione. Un'altra produzione s
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A.A. 2022-2023
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaia.daniello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gaffuri Laura.