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12.3 NUOVI EQUILIBRI A ORIENTE

Tra i fattori che causarono la crisi del califfato di Baghdad vi fu la progressiva ascesa politica dei turchi

convertiti all’islam, che rappresentavano la spina dorsale dell’esercito califfale, ma che non erano nè

di etnia né di cultura araba.

Tra i turchi, agli inizi del 11° secolo ci fu l’affermazione di una tribù che discendeva da un capo di

nome Salgiuq: i selgiuchidi; essi sottomisero con la forza prima i grandi centri carovanieri dell’Asia

Centrale, poi la Persia e infine nel 1055 Baghdad. 76

Il loro capo Toghrul si accontentò di assumere il titolo di sultano e lasciò in carica il califfo abbaside,

pur privato di poteri effettivi i selgiuchidi divennero i protettori dell’ortodossia sunnita e del suo

califfo.

Nel 1067 i turchi si impadronirono dell’Armenia, poi dilagarono verso su strappando ai Fatimidi

Gerusalemme, nel 1071 e Damasco nel 1076, fino al Sinai.

I turchi trovarono un avversario assai indebolito dal fatto che nel corso del 10° secolo il sistema

difensivo dei temi era stato smantellato per costruire un esercito di professionisti in gran parte

mercenari.

Nel 1025 la morte di Basilio II; portò la fine dinastia macedone ma nessun dominio duraturo nei

decenni successivi del 1069: al potere Romano Diogene e nel 1071 a Manzikert il suo esercito fu

assalito e annientato quello turco guidato da Alp Arslan; Romano Diogene fu preso prigioniero e, in

sua assenza, scoppiò in seno all’impero bizantino una guerra civile, che impedì qualsiasi difesa; in

pochi anni i selgiuchidi occuparono tutta la penisola anatolica (Turchia), giungendo fino alla costa

orientale del Mar di Marmara.

Nello stesso momento l’impero d’Oriente era assalito su 3 fronti: venne attaccato da Occidente dai

normanni, da Nord del Danubio dai peceneghi e l’Anatolia dai selgiuchidi.

Nel 1081 ci fu il momento di maggiore difficoltà; venne eletto imperatore Alessio Comneno che

trattò una tregua con i turchi che sconfisse i peceneghi ed isolò politicamente i normanni

obbligandoli a ritirarsi.

Con la famiglia aristocratica rurale dei Comneni si affermò inoltre la dinastizzazione della carica

imperiale, che per oltre un secolo, fino al 1185 fu trasmessa di padre in figlio in seno alla famiglia.

Per garantire la sopravvivenza del suo stato, Alessio dovette attuare un clamoroso cambio di politica;

nel 1083 concesse ai mercanti ampi privilegi ed esenzione delle tasse a Costantinopoli per ottenere

l’appoggio della flotta veneziana contro i normanni.

Nel 1085 finanziò il suo omologo occidentale Enrico IV perché minacciasse i territori normanni e li

obbligasse ad abbandonare l’Albania e L’epiro.

L’Occidente era ormai un partner di cui i Comneni non avrebbero potuto fare a meno.

12.4 LA PRIMA CROCIATA (1095-1099)

Nel 1092 l’ultimo sultano selgiuchide morì e i suoi domini caddero in una guerra civile

frantumandosi;in Anatolia sopravvisse un principato territoriale: Rum governato dal sultano Kilij

Arslan I; in Siria, Palestina e Iraq i governatori si resero indipendenti. 77

Per l’imperatore Alessio Comneno era un’eccellente occasione per riappropriarsi delle terre perse 20

anni prima.

L’esercito però prima andava rafforzato e a tal fine l’imperatore inviò alcuni ambasciatori in

Occidente presso il papa per ottenere aiuti militari.

Il papa Urbano II li ricevette a Piacenza nel 1095 ma stravolse la richiesta; se fosse riuscito ad

organizzare autonomamente una grande campagna militare avrebbe dimostrato la totale autonomia

della chiesa.

Il 27 novembre 1095 il concilio di vescovi francesi si riunì nella città di Clermont, dove papa Urbano II

lanciò un appello affinché nobili e cavalieri europei accorsero in soccorso dei loro confratello

orientali; chi avrebbe risposto a questo appello avrebbe avuto la garanzia che nel caso fosse morto

durante la spedizione tutti i peccati gli sarebbero stati immediatamente rimessi così sarebbe andato

in paradiso.

La predicazione del papa ebbe un successo inaspettato.

Una parte del discorso del papa a Clermont invitava i potenti cristiani a dedicarsi alla guerra contro i

musulmani come un’alternativa molto più onorevole a quelle contro gli altri cristiani.

Questa spedizione fu detta: “crociata dei pezzenti” (spontanea ed organizzata da poveri e nobili

decaduti) fu poco significativa da un punto di vista militare.

La spedizione vera e propria giunse in Oriente un anno dopo (1096) e fu guidata da importanti nobili

come Raimondo di Tolosa, Goffredo di Buglione e Boemondo di Taranto.

Gli studi più recenti valutano che il totale dei crociati fu circa di 50/60.000 uomini.

Vi erano anche molte donne che parteciparono alla spedizione.

A Costantinopoli i crociati raggiunsero un accordo con Alessio Comneno che in cambio di appoggio

logistico e denaro avrebbe riottenuto tutte le terre che appartenevano all’impero prima della

battaglia di Manzikert (alleanza Cristiani d’Occidente ed Oriente).

Per 2 anni si combatterono prima contro i turchi e poi contro i Fatimidi.

Nel luglio 1099 riuscirono ad impadronirsi di Gerusalemme e la sottoposero a un brutale

saccheggio. 78

12.5 DALLA CROCIATA ALLE CROCIATE

Le terre conquistate dovevano essere presidiate, difese e amministrate; era necessario dotarle di un

governo; i vincitori decisero dunque di eleggere un principe, Goffredo di Buglione, che però rifiutò il

titolo regio accontentandosi di quello di protettore del Santo Sepolcro.

Un anno dopo Goffredo morì il 25 dicembre del 1100; i nobili della Regione incoronarono re il fratello

di Goffredo, Baldovino di Boulogne.

Il regno di Gerusalemme era il più meridionale e il più vasto degli Stati crociati; i Vassalli del regno

erano i tre grandi stati Franchi posti a settentrione: la contea di Edessa, il Principato di Antiochia e la

Contea di Tripoli.

Questi territori vennero loro volta divisi in feudi, affidati a diversi comandanti minori della crociata

che avevano deciso di fermarsi in terra santa; i nobili franchi presero per lo più alloggio in castelli che

servivano a un tempo come residenze signorili; con una certa abilità, gli stati crociati sempre inserirsi

nei complessi giochi politici mediorientali: essi sfruttavano la contrapposizione tra cristianità e Islam

per ottenere aiuti e rinforzi dall'occidente, ma in realtà praticavano un intelligente Realpolitik che

prevedeva un fitto dialogo con i potentati musulmani confinanti.

I primi anni del dominio crociato in Terrasanta furono dedicati alla conquista della supremazia

Marittima; con l'appoggio delle flotte delle città marinare italiane tutti i porti della Costa

siro-palestinese furono assoggettate tra il 1101 e il 1123 data l’importanza fondamentale per

l’oltremare latino.

Genova, Venezia e Pisa ottennero come ricompensa la concessione di enclave commerciali all’interno

dei centri costieri.

Il totale dominio del mare da parte dei latini ebbe un peso militare decisivo per la sopravvivenza della

presenza cristiana in Medio Oriente nei due secoli successivi.

Le necessità militari di quello che in Europa si cominciava a chiamare l’oltremare, portarono la Chiesa

a favorire un afflusso costante di combattenti da Occidente; gruppi di cavalieri si presentavano ogni

anno in Terrasanta, combattevano per alcuni mesi e poi si reimbarcavano per tornare in patria.

La crociata divenne così un'istituzione permanente, gestito e finanziato dai papi; fu istituito il voto di

crociata con il quale ci si impegnava a partire a combattere contro gli infedeli per almeno un anno,

esso era obbligatorio al fine di ottenere il perdono per peccati gravi.

Le guerre dovevano anche essere finanziate, così negli ultimi anni del 12° secolo fu istituita la

cosiddetta decima della crociata, pari al 5 al 10% degli introiti delle chiese locali destinata a finanziare

la difesa della Terra Santa con l'aggiunta di donazioni e lasciti testamentari. 79

Ogni tanto si ritenevano necessarie spedizioni più massicce e in questo caso il papa emanava una

bolla che fa riferimento alla prima, seconda, terza.. crociata.

Altra grande novità fu rappresentata dai cosiddetti ordini monastico cavallereschi; essi nacquero in

Terrasanta e furono ufficializzati nei primi decenni del 12° secolo ed erano composti da religiosi che

combattevano contro gli infedeli; i primi due ordini furono quelli dei Templari e degli Ospitalieri;

grazie alla ferrea disciplina e alla totale abnegazione alla causa, gli ordini divennero rapidamente un

elemento fondamentale per la difesa degli Stati crociati ricevettero in custodia molti dei Castelli posti

a protezione dei principali snodi strategici del regno.

I cavalieri teutonici sono un ordine nato con lo scopo di combattere gli infedeli nel Nord della

Germania.

Che cosa furono le crociate? Gli storici di area anglosassone tendono a definirle Guerre Sante,

calcando sul ruolo dei Pontefici nella loro proclamazione e organizzazione; italiani e francesi invece

affermano che si tratta di campagne con un obiettivo preciso, ossia portare in mano cristiana

Gerusalemme e gli altri luoghi santi.

In realtà probabilmente, dare una definizione precisa è impossibile dato che le stesse crociate

mutarono con il tempo; la prima era stata pensata come un evento unico e non ripetibile e la

necessità di rendere la crociata permanente richiede un ampio sforzo di definizione: bisognava

precisare chi poteva e chi doveva partecipare, quali erano i benefici, e quali erano i luoghi e tempi.

I crociati, i cavalieri di Cristo, divennero una categoria precisa e ben individuata.

Per tutto il 12° secolo il legame con la conquista o difesa di Gerusalemme rimase saldo.

1096:prima crociata 80

13.LA RIFORMA DELLA CHIESA E LA LOTTA

PER LE INVESTITURE

13.1 CHIESA E IMPERO AGLI INIZI DEL 11°SECOLO

La crisi e la disgregazione dell’impero carolingio coinvolsero anche la Chiesa di Roma legata ad esso

da secoli.

Nel 11°secolo l’elezione dei papi restava sotto il controllo delle potenti famiglie romane.

La frammentazione dei poteri pubblici e la nascita delle signorie locali resero sempre più difficile il

controllo delle gerarchie ecclesiastiche sui territori spezzettati, che erano in grado di condizionare le

nomine dei vescovi e degli abati.

Su scala locale vi fu la creazione delle “chiese private”, cappelle o piccoli monasteri che i signori

fondavano sulle loro terre dotandole di un piccolo patrimonio per garantirne la sopravvivenza.

I nobili in questo modo accrescevano il loro prestigio e tutelavano il loro destino ultraterreno.

Queste iniziative ebbero un valore positivo dal punto di vista ecclesiastico, dato che resero più

capillare la presenza cristiana all’interno delle campagne, ma destrutturarono il controllo episcopale

sul clero che era nelle mani dei si

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Publisher
A.A. 2023-2024
155 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gmarkko di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Covini Maria Nadia.