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Nel 317 Cassandro affida Atene al filosofo peripatetico Demetrio Falereo che instaura un governo moderato.
Poliperconte sembra aver avuto meno successo nono stante il suo editto di amnistia ( diagramma) per le colpe
commesse dai Greci in occasione della guerra lamiaca, il che equivaleva a liquidare le oligarchie imposte allora da
Antipatro e favorire il ritorno degli esiliati. Egli, confinato nel Peloponneso dove il suo diagramma era stato causa di
violenze e regolamenti di conti, scompare dalle nostre fonti intorno al 302, dopo una lunga ostilità con Cassandro mal
documentata.
In Asia, Antigone, dopo aver fatto uccidere Eumene, si impadronisce della Babilonia da cui scaccia Seleuco; contro
Cassandra dichiara di essere responsabile del regno e proclama la libertà delle città, incoraggiando la formazione di una
lega degli Insulari (koinon dei Nesioti).
Antigone e suo figlio Demetrio subiscono tuttavia alcuni rovesci militari e nel 311 viene conclusa una pace generale alla
quale solo Seleuco non partecipa.
Seleuco nel frattempo aveva recuperato la Babilonia ed era partito a conquistare le satrapie superiori.
L'anno seguente Cassandro elimina Alessandri IV e sua madre Rossane ponendo fine alla finzione della tutela; la casata
argeade scompare e i Diadochi hanno libertà d’azione per cercare di realizzare le loro aspirazioni unitarie.
Antigono persegue il duplice obbiettivo di affermarsi in Europo contro Cassandro e di controllare il mare contro
Tolomeo.
Nel 307 Demetrio, figlio di Antigono, è accolto ad Atene come liberatore; è la fine del regime di Demetrio Falereo che si
rifugia presso Cassandro.
Gli Ateniesi tributano a Demetrio onori inauditi tra i quali la creazione di due nuove tribù; l’Antigonis e la Demetrias, nel
quadro della democrazia restaurata.
L'anno dopo, con la vittoria di Salamina di Cipro, Demetrio strappa l’isola a Tolomeo che ne aveva assunto il controllo
negli anni 310.
Antigono e suo figlio adottano il titolo di basileus e saranno in questo presto imitati dagli altri Diadochi che non vogliono
essere da meno.
dopo una nuova spedizione sfortunata contro l’Egitto, Demetrio pone l’assedio per u n anno davanti a Rodi, invano. La
città ha richiesto l’iuto di Tolomeo che viene ringraziato con la dedica di un culto.
Questi insuccessi non interrompono all’attività di Demetrio che in Grecia ricostituisce nel 302 una lega che aveva come
primo obbiettivo di questa nuova alleanza.
Una vasta coalizione che raccoglie Cassandro, Lisimaco e Seleuco che era ritornato dall’Oriente con alcuni elefanti
consegnatili dal sovrano della dinastia indiana dei Maurya. Essa si organizza contro Antigono e Demetrio.
Antigono muore nella battaglia di Ipso nel 301, mentre suo figlio conserva la sua flotta e qualche zona litoranea in Asia e
in Europa ma non Atene governata dal tiranno Lacare per conto di Cassandro.
Lisimaco è colui che ottiene più benefici dall’operazione poiché ottiene l’Asia Minore fino al Tauro, tranne alcune
enclaves.
Seleuco si impadronisce della Siria e nel 300 vi fonda la nuova capitale, Antiochia, ma deve rinunciare alla Fenicia e al
Sud del paese occupato da Tolomeo. Questa è l’origine delle guerre siriache.
Demetrio, dopo essersi riavvicinato a Seleuco, a cui in sposa la figlia Stratonice prima che ella sposi il suo figliastro
Antiochio I, riesce a ristabilirsi in Grecia dopo la morte di Cassandro nel 297.
Dopo un lungo assedio, costringe Atene a capitolare e Lacare fugge dalla città.
Dopo invade la Macedonia e viene proclamato re dal suo esercito.
L’anno dopo fonda una nuova capitale; Demetriade.
Demetrio da lì a poco doveva affrontare gli Etoli ma soprattutto il temibile re Pirro.
Incalzato da Pirro e da Tolomeo, che ha ripreso Cipro, posto i Nesioti sotto il suo protettorato e contribuito alla
liberazione di Atene, Demetrio tenta un’ultima avventura in Asia dove Seleuco lo cattura (286/285). Gli viene offerta una
prigionia dorata in Siria dove muore nel 283.
Da quel momento la situazione in Europa diviene confusa; la Macedonia è divisa tra Pirro e Lisimaco che nel 285 diviene
unico signore in campo, mentre Antigono Gonata (figlio di Demetrio) occupa ancora delle zone strategiche dette “ceppi”
(Acrocorinto, il Pireo, Calcide e Demetriade).
Restano solo tre Diadochi:
- Tolomeo che scompare nel 283/282 e lascia il posto al figlio nato da secondo matrimonio, Tolomeo II
- Seleuco, assecondato dal figlio Antioco I
- Lisimaco che fino a quel momento era stato abbastanza moderato ma che sembra avere le carte migliori poiché
il suo dominio si estende ampiamente oltre l’Europa e ingloba l’essenziale dell’Asia Minore.
Gli eventi però non lasciano il tempo a Lisimaco di approfittare della sua posizione vantaggiosa. Cupi drammi familiari
avvelenano la fine del suo regno. Risposato con Arsinoe, sorella di Tolomeo II, fa condannare a morte Agatocle, figlio di
primo letto, per compiacerla. Questo crimine contribuisce sicuramente a degradare le relazioni all’in terno del suo
ambiente.
Filetero (incaricato di custodire il tesoro depositato a Pergamo) si riavvicina a Seleuco presso il quale si è rifugiata
Lisandra, moglie di Agatocle e presso cui ritrova suo fratello Tolomeo Cerauno, nato dalla prima moglie di Tolomeo I ma
allontanato a beneficio del figlio della seconda, Tolomeo II, fratello di Arsinoe.
Questo induce Seleuco alla guerra e Lisimaco viene sconfitto e ucciso da Cerauno.
Cerauno arriva persino a sbarazzarsi di Pirro che i Tarantini hanno chiamato in aiuto a causa dei progressi di Roma
nell’Italia Meridionale; impaziente, come Gonata e Antioco, di allontanare Pirro, gli fornisce sussidi atti a facilitare la
spedizione occidentale. Pirro vi riporterà fragili successi.
Cerauno ha ormai le mani libere, ma la scomparsa di Lisimaco comporta ha un rapido sfaldamento delle frontiere
settentrionali del suo regno che cede sotto la pressione delle invasioni dei Galli.
Cerauno è travolto dalla tormenta nel 280/279; la Grecia è sommersa fino al livello del santuario di Delfi, il cui santuario
è salvato da una provvidenziale tempesta di neve e da un esercito in cui prevalgono gli Etoli.
Occorrono due anni ad Antigono Gonata per ristabilire il controllo, grazie alla sua vittoria nei dintorni di Lisimachia, in
Tracia (277).
i Galati rifluiscono e una buona parte va a stabilirsi nella Grande Frigia, la futura Galazia.
Continueranno a lungo a seminare scompiglio in Asia Minore, malgrado l’azione di Antioco I negli anni 278-275.
Gonata, ormai riconosciuto re persino in Macedonia sfrutta il suo successo per estendere la propria influenza in Grecia.
Il caleidoscopio ellenistico si stabilizza per alcuni decenni. La principale novità nella seconda metà del III secolo sarà
l’emergere del regno di Pergamo, in quanto Filetero approfitta delle difficoltà di Antioco I per emanciparsi dalla tutela
seleucide a partire dall’inizio degli anni 270.
Le linee di forza si suddividono secondo il principio che il vicino più prossimo è abbastanza naturalmente un nemico,
quindi di qui l’antagonismo tra:
- Lagidi e Seleucidi attorno alla Celesiria
- Lagidi e Antigonidi per la supremazia sul mare
- Seleucidi e Attalidi in Asia Minore
- Antigonidi e Attalidi attorno agli Stretti
Si instaurano alleanze invece tra:
- Antigonidi e Seleucidi (nemici gli Attalidi)
- Attalidi e Lagidi (nemici i Seleucidi)
2. Le vicende dell’Asia fino al 215 circa
La storia dei rapporti tra Lagidi e Seleucidi è scandita dalle guerre che vengono chiamate siriache.
La prima scoppia nel 274 in seguito a un’intesa tra Antioco I e Maga, fratellastro di Tolomeo II che si era proclamato re di
Cirene. Tale intesa mirava ad accerchiare Tolomeo, detto Filadelfo, poiché si era risposato con sua sorella Arsinoe, a
imitazione dei costumi dei faraoni. Il progetto tuttavia fallì e le operazioni condotte in Celesiria non portarono a risultat i
concreti così che tutto si concluse con una pace di statu quo che fornì l’occasione per una processione a Dioniso ad
Alessandria.
Antioco muore dieci anni dopo una pesante disfatta nei pressi di Sardi, contro Eumene di Pergamo, nipote e successore
di Filetero.
il dominio di Pergamo costituirà una enclave sempre pronta a ingrandirsi a spese del regno seleucide.
La seconda guerra siriaca (260-235) ha per scenario principalmente in Asia Minore dove i laghi hanno solide posizioni
costiere, dalla Ionia alla Cilicia, e coinvolge Tolomeo detto “il Figlio”, figlio del Filadelfo. Alleato di Timarco, tiranno di
Mileto, Tolomeo si ribella fornendo ad Antioco II l'occasione per assumere il controllo di alcune città, tra cui Mileto ed
Efeso con l'aiuto dei Rodii; il che presuppone un disaccordo tra questi ed Alessandria.
Mentre si stende l'influenza di Rodi nell'egeo, la guerra si risolve positivamente per Antioco.
Il trattato di pace dal luogo al secondo matrimonio del Seleucide con la figlia del Filadelfo, Berenice.
È in quest'epoca che si verifica in Iran un'altra serie di eventi la cronologia è controversa:
- Secessione della Battriana, In cui Diodoto interroga il titolo regale
- emancipazione di Andragora, satrapo di Partia- Ircania, successivamente eliminato da Arsace I, capo dei nomadi
Parni prendono il nome di Parti dopo essersi stabiliti nella regione.
Questa reazione a catena mette in luce la grande difficoltà per i Seleucidi mantenere il loro dominio su estensioni così
vaste.
I due vecchi avversari, Antioco II e Tolomeo II, scompaiono nel 246, secondo dopo aver recuperato
Cirene (matrimonio di Berenice, figlia di Maga, con il futuro Tolomeo III) e al termine di un Regno di quasi quarant'anni.
La terza guerra siriaca ha origine dall'alleanza matrimoniale che aveva suggellato la fine del conflitto precedente.
Antioco, per la sua successione, non ha designato il bambino avuto dalla seconda moglie, la lagide Berenice, ma Seleuco,
il figlio maggiore datogli da Laodice una ventina d'anni prima. Da qui il nome di “guerra laodicea”.
Tolomeo III accorso in ritardo, trova assassinata sua sorella con suo figlio ad Antiochia. Da lì, si sarebbe spinto fino a
Babilonia Senza incontrare resistenza. Dopo il ritiro del Lagide, richiamato da agitazioni soprav venute in Egitto, Seleuco
II recupera il suo Regno con l'eccezione di Seleucia di Prieria, il porto di Antiochia. Egli ha anche perduto Efeso e Mileto e
deve lasciare l'Asia Minore a suo fratello minore Antioco Ierace.
Scoppia la guerra fratricida, gravida di conseguenze perché costituisce una tappa fondamentale nell'ascesa di pergamo:
Ierace sconfigge Seleuco II ad Ancyra nel 240 o 239.
Ierace, Stentando a controllare i suoi mercenari Galati, li rivolge contro il suo alleato di Pergamo e Attalo, il succes sore di
Eumene, li annienta, divenendo per un momento signore dell'Asia Minore e assumendo per l'occasione: