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Rinascimento: mito e realtà.
La parola Rinascimento indica un’età dell’oro della cultura e della storia dell’arte italiana.
Un momento di rinascita tra i secoli XV e XVI, in cui l’uomo recupera la consapevolezza
di sé e la volontà di autodeterminare la propria vita, guardando il mondo in un’ottica razionale e con spirito di libertà, riscoprendo sia gli antichi sia la verità della natura.
La Gioconda con i baffi – Nel 1919 Marcel Duchamp, artista francese, disegnò i baffi su
una cartolina della Gioconda di Leonardo da Vinci. Duchamp fu uno degli animatori del
Dadaismo, un movimento d’avanguardia che voleva rompere con la tradizione artistica attraverso imprese creativa inedite, ironiche. Segnò l’opera con il nome L.H.O.O.Q., lettere
apparentemente senza senso, che pronunciate in francese producono il suono della frase
“ella ha caldo al culo”, forse per alludere all’eccitazione della donna ritratta. Si trattò di una
“profanazione” di uno degli emblemi della pittura del Rinascimento, in un tempo – la Prima guerra mondiale – in cui il culto ottocentesco era caro ai contemporanei. Duchamp non
inveiva contro Leonardo, bensì contro il conformismo nei confronti del Rinascimento.
Un mito ancora attuale – Spesso il Rinascimento finisce per essere svuotato dei suoi contenuti e adattato alle esigenze di mercato delle masse. Le immagini del Rinascimento, private del loro antico significato, si affermano come presunti vertici assoluti di bellezza. Così, la Venere di Botticelli è stata fonte di ispirazione per scene cinematografiche attuali.
L’invenzione del Rinascimento – Tra il Quattro e il Cinquecento l’Italia, attraverso centri
artistici come Firenze, Roma, Venezia, aveva vissuto una fase di rinascita, grazie al recupero della cultura antica e allo studio della natura. Una rinascita che avrebbe rotto definitivamente con il passato medievale, in virtù di una visione antropocentrica (ove è l’uomo, e
non la divinità, a stare al centro), segnando l’inizio dell’era moderna. Tuttavia, c’era anche
chi sosteneva una continuità tra Medioevo e Rinascimento. Dal punto di vista storico, ad
esempio, è la scoperta dell’America (1492) a segnare la fine del Medioevo; ma ciò non può
funzionare in un’ottica storico-artistica, perché in quell’anno moriva Piero della Francesca
e l’attività di artisti come Brunelleschi e Masaccio risaliva ai primi decenni del secolo.
Giotto aveva già troncato con la tradizione bizantina intorno al 1300 e c’è chi vuole iniziare
con lui la nuova Età rinascimentale. In Inghilterra, invece, il Rinascimento inizia solo nel
Cinquecento nella poesia di William Shakespeare. Spesso il Rinascimento ha finito con
l’essere inteso, piuttosto che una rinascita, come una semplice “fioritura” dell’uomo.
Umanesimo – L’Italia del Tre-Quattrocento era divisa in tanti Stati in costante guerra e i
centri urbani di dimensioni ridotte, chiusi entro le mura e in mezzo alla camp
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
L-ART/02 Storia dell'arte moderna
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cassatore di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Divitiis Bianca.