ARCHITETTURA GOTICA INGLESE
Solitamente Cattedrali in zone isolate, spesso collegate ad un mmonastero benedettino e un chiostro o una
sala capitolare. Si caratterizza per masse robuste che si fondano su elementi decorativi, il che ne determina un
carattere autonomo e diversificato. Nel corso dell’800 vengono individuati:
1 early english style (forme libere);
2 decoarted style (stile ornato);
3 perpendicular style (o tudor).
EARLY ENGLISH STYLE
Chiese sviluppate in modo longitudinale piuttosto che in altezza, la pianta è la tipica inglese (coro,
deambulatorio e retrocoro con la Lady Chapel), transetto principale occidentale e secondario orientale, muro
massiccio senza archi rampanti, colonne staccate rispetto il fusto centrale.
Cattedrale di Canterbury: nel 1174 un committente ecclesiastico inglese decise di seguire la moda
o architettonica introdotta nell'Ile-de-France a Cluny (coro profondo, deambulatorio e cappelle a
testate): ne risultò il coro di Canterbury, uno dei primi grandi edifici gotici del Paese.
Sono pervenuti anche i documenti scritti dal monaco Gervasio, suI lavori successivi al grande
▪ incendio del settembre 1174, che aveva quasi interamente distrutto il coro romanico.
Dopo il disastro, i maggiori maestri d'opera d'Inghilterra e di Francia furono
invitati a esprimere il loro parere sul modo di ricostruire la prestigiosa
cattedrale, sede del primato di Inghilterra e di un fiorente monastero
benedettino, e centro del crescente culto di san Tommaso Becket,
assassinato nella cattedrale nel 1170.
La scelta cadde su un francese, Guglielmo di Sens, che, non riuscendo
▪
a persuadere i monaci a sostituire interamente il coro normanno, fu costretto a
erigere la sua struttura gotica sopra la vecchia cripta, ispirata alla cattedrale di Laon e a
Notre-Dame di Parigi, e delle pareti esterne superstiti delle navatelle del precedente coro.
Nel 1178 Guglielmo di Sens si ferì gravemente cadendo da un'impalcatura e il suo posto fu
preso da un maestro d'opera chiamato Guglielmo l'Inglese, che continuò i lavori nella zona
del presbiterio, realizzando la Trinity Chapel nell'abside e la Corona circolare alla sua
estremità, entrambe destinate a santuario di san Tommaso Becket.
Gli interventi da lui realizzati si uniscono con quelli del suo predecessore:
➢
a. zona absidale impostata su criteri inglesi, ovvero spazi collegati ma distinti, a differenza
dell'impianto più integrato e unitario delle cattedrali francesi.
b. Il coro con volte esapartite in pietra, con i pilastri circolari e ottagonali, è trattato in modo
differente dall'adiacente presbiterio che ospita l'altare maggiore, dove i pilastri sono dotati di
semicolonne e capitelli a foglie di acanto, archi acuti e deambulatorio semicircolare.
c. La Trinity Chapel ha pilastri e 8 colonne binate, pavimento rialzato di 16 gradini rispetto al coro
mentre nella Corona i pilastri sono sostituiti da colonne in marmo di Purbeck.
d. Un'altra differenza rispetto ai modelli francesi è data
dall'estrema lunghezza della cattedrale, che era già stata
raddoppiata nel 1096-1130, mentre la conservazione ad
opera di Guglielmo di Sens della seconda coppia di
transetti, ispirata da Cluny III, sottolinea la natura
romanica. Cattedrale di Lincoln: costruzione dopo il crollo a causa di un terremoto (1185), di
cui rimane solo la facciata, fu ricostruita nel 1192 da Geoffrey de Noiers su
commissione di Sant'Ugo di Lincoln (monaco certosino francese).
L'edificio ha uno sviluppo longitudinale, doppio transetto e 2 cori:
II. 1192-1205: presbiterio, archi a tutto sesto intersecantisi, in
cui si sovrappongono due archi acuti che producono un ritmo sincopato dato
anche dal materiale (marmo nero levigato di Purbeck).
III. Coro di Sant'Ugo con volte “pazze” = moltiplicazione delle nervature come
funzione decorativa che non si incrociano in modo simmetrico (i fasci si
concentrano nel capitello pensile e al di sotto si interrompono).
IV. Coro degli angeli: conclude l'edificio ed è l'ultimo realizzato.
Primo utilizzo del tierceron: nervature intermedie prive di funzioni portanti, che non conducono
alle chiavi di volta, ma in un punto situato su un costolone longitudinale che ne percorre gli
apici; navata con colonne normanne e triforio che non ha un preciso rapporto con il claristorio e
le arcate sottostanti.
La facciata a schermo è di epoca normanna, sviluppata in larghezza che conserva torri
o simmetriche ottagonali scalari; portali, archeggiature fitte e continue su più livelli, tetto spiovente
in asse sopra la navata principale.
Cattedrale di Salisbury: non si hanno fasi ma si realizza un nuovo complesso con un
o
cantiere che mantiene sempre lo stesso disegno.
| Collegata ad un chiostro appartenente al Collegio dei presbiteri e ad una sala capitolare
con impianto ottagonale.
• 3 navate con volte a crociera e doppio transetto = maggiore a 2 navate, tra questa e la
navata vi è la torre, e minore a 2 navate, che si collega a coro e presbiterio; campate a 4 spicchi.
• Divisione della facciata interna (cornice, arcate, triforio e claristorio con colonne che NON sono
connesse strutturalmente con il pilastro sottostante); le nervature arrivano sino alle colonnine e
poi si fermano, come la precedente.
• Lady Chapel a 3 navate con campate quadrate, + fasci di colonnette
alternate alle semplici.
• Esterno archi rampanti meno visibili per altezza e dislivello poco
accentuato, muro doppio, contrafforti, NON vi sono le due torri, arcate
con statue, trifore laterali.
DECORATED STYLE
Inizia intorno al 1290, è associato all'uso delle curve inflesse, cioè doppie, che compaiono per la prima volta
nelle Croci di Eleonora, erette da Edoardo I nel 1291-94 per segnare il percorso della processione funebre
della regina dal Lincolnshire all'abbazia di Westminster.
Cattedrale di Westminster (1246-1272): fusione tra
o
tradizioni inglesi e sviluppi francesi, come la Cattedrale
di Reims (coro deambulato e cappelle radiali), pieno
decorated style, inizialmente era esterna alla città e il
maestro d'opera è Henry de Reynes.
- Forma alta e stretta della navata (maggiore tra tutte quelle costruite sino
ad allora in Inghilterra);
- Parete superiore sottile, archi rampanti, rosoni, portali con ghimberghe;
- Scaturire volte da tas-de-charges (peducci o conci d'imposta);
- Ininterrotto andamento delle semicolonne dalle volte fino alle basi dei pilastri;
- Trafori delle finestre
La tradizione inglese si afferma nella testata del transetto, profonda galleria del triforio, ricco uso del
marmo nero e arcate cieche con motivi geometrici e vegetali.
Sala capitolare: Cappella di Enrico VII (1502-1509) con volte a ventaglio pendenti e archi di
▪ raccordo = espressione massima del gotico.
Cattedrale di Wells (1185-1330): 3 navate (principale coperta con volte a crociera
o
quadripartite); il transetto, anch’esso costituito da 3 navate è sporgente.
- La volta del coro, realizzata verso il 1330, presenta l'assenza di costoloni diagonali e
longitudinali e offusca la distinzione tra le campate in favore di una decorazione continua,
formata da grandi losanghe cuspidate di differenti dimensioni.
- La fascia compresa tra l'arcata e le finestre era riempita con una
griglia a giorno in pietra, definita da alti montanti che poggiano
direttamente sugli archi.
Sala capitolare = colonna centrale palmiforme a
▪
cui si agganciano colonnine sottili che, una volta in
superficie, si collegano alle nervature e pareti con grandi finestre.
-Presenta anch'essa la Lady Chapel con finestre che si incastrano nelle
strutture portanti.
- Facciata per promuovere l'importanza della città e rivendicare il luogo, i portali sono secondari e triforio
solamente disegnato
L'ultima novità interessante di Wells è costituita dagli straordinari archi di rinforzo introdotti nel quarto
o decennio del XIV secolo, all'intersezione fra navata e transetto, per contribuire a sostenere il peso della
torre lanterna: due curve inflesse intersecantisi, che rispecchiano la diagonalità del gotico, già tentato
in modi diversi nei sedili e negli archi rampanti di Bristol.
Cattedrale di Exeter (1310): volte a “palma” per la copertura
o
= tierceron, le 11 nervature che non conducono ad una chiave di
volta, ma ad un costolone longitudinale che percorre gli apici, e
lierne, connessioni tra le parti per il disegno geometrico, a rombo.
PERPENDICOLAR STYLE
Cratterizzato dall'impostazione secondo uno schema rettilineo della composizione
architettonica e decorativa (subisce assottigliamento), fondato sull'iterazione di
pannelli con terminalı cuspidati.
Cattedrale di Gloucester: età anglo-normanna e conserva una
o
parte, poi coro per le spoglie di Edoardo II, e transetto riconfigurati nel 1330. La
supervisione degli architetti reali di Londra, forse William Ramsey o Tommaso di
Canterbury.
L’interno conserva un carattere romanico, archi robusti a tutto sesto, triforio e claristorio; le pareti del
▪ coro furono lasciate intatte sotto l’impiallacciatura di una griglia di montanti e di pannelli cuspidati.
L'estremità del coro è una parete di vetro, articolata con trafori, composta dagli stessi pannelli
cuspidati che ornano le pareti e le volte a crociera costolonate “a liernes”, quasi come costellazioni.
Collegato ad un chiostro con volte decorative “a ventaglio” in cui non si riconoscono gli
▪
elementi: queste rappresentano l'ultima fase dell'interesse in Inghilterra dei motivi
decorativi delle volte. Infatti, pesanti volte ornamentali erano facilitate, dal punto di vista
strutturale, essendosi conservato in Inghilterra il sistema costruttivo della parete di
elevato spessore, che forniva una massa portante robusta. Non si sa quale sia stata la
prima applicazione della volta a ventaglio, anche se viene spesso citato l'ambulacro
orientale del chiostro di Gloucester, coperto a volta tra il 1331 e il 1357.
Cambridge, Cappella del King's College: gioco delle volte con archi
o ogivali, poco accentuato il sesto, una decorazione molto particolare e
forte. La cappella è composta da un’unica navata avvolta da
cappelline laterali, sorretta da contrafforti scalettati e chiusa da
complesse volte a ventaglio.
ARCHITETTURA GOTICA ITALIANA
Il gotico chiamato opus francigenum si sviluppò tardi e poco nella penisola Italiana, rispetto alla Germania e
alla Spagna. L'Italia era frammentata: il meridione era controllato dagli Imperatori, in centro e settentrione si
erano creati piccoli Stati, ovvero i Comuni, autonomi politicamente nei confronti del Papato (spostata da
Roma in questo periodo) e dell'Impero.
| Tra il XIII e il XV si assistette ad uno sviluppo economico, politico, militare e
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