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STORIA DELL'ARCHITETTURA

Benedetta Di Stefano lezione 1

Il Neoclassicismo

L'architettura neoclassica è alla base del movimento e del dibattito moderni. Starobinski in L'invention de la liberté, afferma che il barocco contrapponeva ad un giardino razionale delle facciate spesso vegetali, di modo che l'uomo e la natura si compenetrassero a dei fini decorativi pur rimanendo distinti. Il giardino inglese manifesta la volontà della natura, mentre le case inglesi di Morris e di Adam esprimevano la volontà dell'uomo e offrivano un soggiorno razionale in seno alla irrazionalità della natura. Vi è un distacco da quella compenetrazione barocca, vi è una scissione che permette un allontanamento a partire dal quale è possibile una contemplazione nostalgica della natura. Questo contemplativo sopraggiunge nel momento in cui l'atteggiamento pratico nei confronti della distacco natura diventa aggressivo. Il contrasto

invece porta all'illusione della pace impossibile, in faccia ad una natura di cui dobbiamo conservare un'immagine intatta. Emerge da 2 linee di sviluppo: - Aumento della capacità dell'uomo di controllare la natura, superando le barriere tecniche del rinascimento, possibile grazie a una nuova sensibilità economica e alla nascita di un pensiero di istituzioni tecniche, come l'Ecole des scientifiques che ha portato alla nascita Ponts et Chaussees. - Cambiamento nella natura della coscienza umana, in risposta ai mutamenti della società, che dall'ascesa della borghesia diedero origine ad una nuova formazione culturale, caratterizzata e lo sfaldarsi dell'aristocrazia. Questo cambiamento produce nuove categorie del sapere e un pensiero storicista, che porta al sorgere delle discipline umanistiche, comprese le opere che hanno aperto la strada alla sociologia, estetica, storia archeologia moderne (Montesquieu, Baumgarten, Voltaire, Winckelmann). Gli

Interni e l'architettura rococò dell'Ancien Régime e l'illuminismo, portano gli architetti, conscidell'instabilità della loro epoca, la rivalutazione dell'antichità (nona ricercare un vero stile attraversocopiare, ma ubbidire ai principi). Comincia la ricerca archeologica e da essa sorge una controversia:delle 4 culture antiche, a quale dobbiamo rifarci? (dura per tutto il neoclassicismo). Una delledella ricerca e rivalutazione dell'antico è l'estensione delconseguenze Grand Tour al di fuori diRoma, prosegue i suoi confini per conoscere le culture chesecondo Vitruvio avevano fatto l'architettura romana. Dopole scoperte e gli scavi di Ercolano e Pompei ci si spingeprima nelle colonie greche in Sicilia e poi in Grecia. Gliarchitetti vogliono verificare nella realtà delle rovine il DeArchitectura di Vitruvio, e vengono pubblicati moltissimilibri (Le rovinedei più beimonumenti greci– Le Roy,

Leantichità di Atene – Stuart e Revett), che tendono ad affermare che il vero stile è nell’architettura greca. A questo controbatte Piranesi, secondo il quale gli etruschi non solo avevano anticipato i greci, ma insieme ai romani avevano innalzato l’architettura alla raffinatezza (ha poche prove per dimostrarlo). Nella sua “sublime” opera il di Burke, quel terrore suscitato dalla Pag. 1 di 8 STORIA DELL’ARCHITETTURA Benedetta Di Stefano lezione 1 grande dimensione, dall’antichità estrema e dalla decadenza, acquista piena forza, e pubblica – immagini verosimili che lui interpreta come vere (Tafuri mito da contestare come mero simbolo). Parere sull’Architettura Anche lui parte da Vitruvio e lo vuole verificare. Tra il e le incisioni di pubblicate postume, Piranesi abbandona la verosimiglianza e dà spazio all’immaginazione. Paestum, Le sue invenzioni, indifferenti ai principi di bellezza innata e ornamento superfluo di

Winckelmann, attraggono i contemporanei e ispireranno gli Adam nei loro interni. In Inghilterra il rococò non aveva avuto luogo, e si risponde agli eccessi del Barocco con il Palladianesimo, iniziato dal conte di Burlington. E' da trovarsi nelle opere romane, e molti inglesi studiavano a Roma. 1750-1765, Roma ospita la maggior parte degli esponenti del neoclassicismo. Tra gli inglesi spiccano James Stuart (ordine dorico fino al 1758) e George Dance, che al suo rientro in Inghilterra progetta il carcere di Newgate, in apparenza piranesiana, ha qualcosa delle teorie neopalladiane di Morris.

  • Tripartito;
  • Assi di simmetria;
  • Basamenti pronunciati;
  • Bugnato forte nella parte sottostante, poi si fa più fino;
  • Timpani classici.

Neoclassicismo inglese vede la sua ultima fase con John Soane e la sua Rappresentazione delle rovine (Piranesi, Adam, Dance e Barocco). Il Greek Revival culmina con Thomas Hope, che scrive sulla decorazione degli interni e dà

Un'avversione inglese dello stile impero francese di Percier e Fontain.

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STORIA DELL'ARCHITETTURA

Benedetta Di Stefano lezione 1

In Francia (si ha tripartizione verticale e orizzontale per reinterpretare il classico) si mette indiscussione tutto, lo stesso Vitruvio viene messo in discussione da Perrault, per le sue proporzioni ei concetti di firmitas, utilitas e venustas. Al loro posto contrappone una bellezza positiva e una arbitraria: la prima ha ruolo normativo di uniformità e perfezione, la seconda ha funzione espressiva.

La sfida a Vitruvio viene codificata nel Nuovo trattato di tutta l'architettura dell'abbate di Cordemoy, che alla triade vitruviana sostituisce ordonnance, distribution, e biensenance (i primi due perfetta disposizione, il terzo convenienza contro l'applicazione inappropriata di elementi classici a strutture utilitarie, ornamento conveniente anticipa Adolf Loos, muri senza colonne, colonna libera era essenza di architettura pura), e

ritrova nella purezza geometrica la soluzione alle trovate barocche. Coesione greco-gotico. L'Abbate Laugier nel suo Saggio sull'architettura, reinterpreta Cordemoy per teorizzare l'architettura universale naturale, dove la capanna primitiva consisteva in quattro tronchi che sorreggevano un tetto di falde, DONNA = ARCHITETTURA NATURALE, seduta sui frammenti di architettura classica. Questa forma originaria è base di una struttura gotica classicizzata, no articolazioni formali e spazio tra colonne colmato di vetrate. Una struttura del genere l'adotta Soufflot nella chiesa di Ste-Geneviève a Parigi. Era stato uno dei primi a visitare i templi dorici di Paestum e volle ricrearne la luminosità, il senso dello spazio, le proporzioni dell'architettura gotica in termini classici. Adotta una pianta a croce greca, navate formate da un sistema di cupole ribassate e di archi a tutto sesto, sorretti da un peristilio continuo.

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DELL'ARCHITETTURA

Benedetta Di Stefano lezione 1

Blondel integra Cordemoy e Soufflot. Dopo aver aperto la sua scuola di architettura a Parigi, diventa il maestro dei visionari (Boullée, Gondoin, Patte, Peyre, Rondelet, Ledoux). Espone i suoi precetti fondamentali, composizione, tipo e carattere nel suo Corso di Architettura. Il suo progetto di chiesa ideale è affine a Ste-Geneviève, e incuteva il senso del sublime con le sue prospettive illimitate. Questo progetto influenza in particolar modo Boullée.

Boullée progetta edifici talmente grandi da precluderne la realizzazione, evocando il sublime attraverso la dimensione, in quanto la grandiosità e immensità, la semplicità e la purezza geometrica suscitano emozione e ansia. È ossessionato dalla capacità della luce di evocare la presenza del divino. È evidente nella diafana nebbia luminosa che illumina l'interno della Metropole.

Una luce analoga si trova nel

cenotafio di Newton, una sorta di mega planetario, con fori nello spessore murario per fare entrare la luce di giorno, e dare l'illusione del firmamento all'interno, e un braciere al centro (simbolo del sole) a illuminare la notte filtrando la luce all'esterno. Nella Biblioteca si trova un'analogia con il Pantheon, i cassettoni, l'oculo centrale, i gradoni che ospitano la libreria, per simboleggiare che la conoscenza arriva fino ai livelli più alti. Nonostante repubblicano, Boullè immagina ossessivamente un monumento grandioso dedicato all'Essere Supremo. Al contrario di Ledoux, non viene influenzato dalle teorie utopistiche rurali e di decentramento di Rousseau, ma ha notevole influenza nell'Europa post-rivoluzionaria. Durand riesce a portare le idee fantastiche di Boullè in modo pratico. Durante l'epoca napoleonica erano richieste opere di edilizia utilitarie e grandiose, ma che costassero poco. Durand, insegnante al politecnico,

Cerca di fondare una metodologia costruttiva universale, come il codice napoleonico, per realizzare opere economiche, grandiose e modulari (piante-tipo e alzate partendo da principi fissi). Ritiene Ste-Geneviève uno spreco di materiali e formula una controproposta per un tempio circolare di economia considerevole che avrebbe suscitato di superfice analoga attraverso il suo metodo: un'atmosfera più suggestiva. Pag. 4 di 8

STORIA DELL'ARCHITETTURA

Benedetta Di Stefano lezione 1

Ledoux viene messo in carcere dopo la rivoluzione, continua a riflettere sul progetto delle saline ad Arc-et-Senans, ampliando lo schema semicircolare di questo complesso per trasformarlo in un centro rappresentativo della sua città ideale, Chaux. La salina semicircolare può essere considerata un saggio sull'architettura industriale, un dei primi luoghi di produzione dove gli operai possono anche alloggiare. Ogni elemento del complesso fisiocratico ha un aspetto coerente: i

capannoni per l'evaporazione del sale collocati in asse hanno il tetto alto come gli edifici agricoli e sono rivestiti di bugnato, mentre la sede del direttore al centro ha il tetto basso e un timpano, bugnata completamente ed abbellita con colonne classiche, come la facciata di un tempio. I muri dei capannoni e delle case più semplici sono movimentati da getti di acqua pietrificata, non solo a simbolo della soluzione salina, ma anche per rappresentare il sistema produttivo e la forza lavoro. Nello sviluppare in modo fittizio questa limitata tipologia per includervi tutte le istituzioni della società ideale, Ledoux ampliò l'idea di una fisiognomia architettonica fino a simboleggiare l'intenzione sociale delle sue forme, peraltro astratte. I significati
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A.A. 2021-2022
8 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bensdistefano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e dell'urbanistica moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Portoghesi-tuzi Stefania.