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Contrario di tutto!!!
Tutto questo discorso apre il discorso educativo, perché se la parola è violenta, bisogna educare il giovane e abituarlo ad avere degli strumenti interpretativi per saper discernere tra parole nobili e superficiali (veritiere e menzognere).
Metafora del mercante - Platone, fa un paragone tra cibo e LOGOS. Dice che il cibo può comprarlo, non si è costretti ad ingerirlo subito, se dovessi avere dei dubbi sulla qualità del cibo ho tutto il tempo di chiamare un esperto per far esaminare quel cibo e solo dopo essermi accertato della qualità ingerirlo. La stessa cosa non accade con il LOGOS (parola/pensiero) o con le cognizioni, perché tutto ciò che viene ascoltato dall'essere umano viene immediatamente assorbito dall'animo umano, e questo può diventare pericoloso se si tratta di un bambino o di un giovane inesperto, (parola nobile o parola falsa tutto ciò che si ascolta).
Quest'opera è...
Un'opera molto bella dal punto di vista formale, infatti tutti i critici concordano su ciò, e ad oggi è considerata una bellissima opera d'arte.
Contenuto= è un'opera fondamentale perché ci fa comprendere la figura di Socrate e Platone, la posizione platonica rispetto al problema etico educativo e contestualmente al problema etico politico
Il nostro dialogo ruota intorno:
- alla natura dell'umana virtù, definita da Platone Virtù Politica
- L'insegnabilità della virtù, cioè può essere insegnata e appresa (rinvia al problema educativo)
- Corretto metodo di indagine della verità, per conseguire la verità quale metodo bisogna utilizzare?!
PRO -> Brachilogia = dialogo breve socratico (domanda - risposta) -> metodologia corretta di indagine della verità
CONTRO -> Macrologia = metodologia sofistica, è il discorso lungo
Tutto questo attraverso un complesso gioco poetico
Storia della Pedagogia
24/11/2022
Prof.ssa Spina
Personaggi principali del dialogo -> Socrate - Protagora
Personaggi minori del dialogo
- Ippocrate: Storicamente identificabile; rappresenta un giovane nobile ateniese fortemente interessato agli insegnamenti di Protagora. Ci viene presentato come amico di Socrate, giovane pieno di doti, interessato alla carriera politica, rappresenta quella nuova gioventù ateniese stanca dei metodi educativi tradizionali, e va alla ricerca di metodi educativi innovativi. All’inizio del dialogo Ippocrate rivela a Socrate di voler andare presso la scuola di Protagora, che si rivelerà una decisione sconsiderata. Ippocrate arrossirà parlando con Socrate, e viene interpretato come presa di coscienza da parte sua che è una decisione sconsiderata. Qui Platone si identifica con il personaggio di Ippocrate.
- Alcibiade: giovane nobile ateniese, nipote di Pericle. tradirà il messaggio di Socrate.
Perché in una spedizione in Sicilia, viene indicato come traditore di Atene e fugge verso Sparta; dalle fonti lui ha tradito i principi etici di Socrate.
Crizia: giovane nobile ateniese, tradirà allo stesso modo il messaggio socratico perché passa alla storia come capo dei 30 tiranni.
Callia: nobile e ricco ateniese; padrone di casa, colui che è una sorta di mecenate che accoglie i sofisti in casa permettendo loro i confronti dialettici.
Prodico di Ceo e Ippia di Elide: due sofisti, alla quale Platone non dà grande rispetto, a differenza di Protagora. Platone parlandone ne prende in giro la personalità e le loro arti, cose che non fa con Protagora, ne rende delle caricature, vuole che il lettore ci rida sopra; Prodico di Ceo aveva l'arte della sinonimica (dei sinonimi), insegnava ai giovani ateniesi i sinonimi e si professava esperto! Platone se ne prende gioco sottolineando come questa arte sia inutile, quindi che Prodico di Ceo è esperto di.
Un'arte inutile, senza sostanza. Ippia di Elide, anche nei suoi confronti Platone è ironico. Fa riferimento a quelle che sono le sue dottrine filosofiche, richiamando anche quando non c'entrano nulla con ciò che si sta dicendo, (si inserisce nei discorsi quando non deve). Il Protagora viene definito dialogo delle contraddizioni. Platone fa in modo che Protagora si contraddica sempre, evidenziandone la vuotezza della sua dottrina.
PRINCIPI ETICI professati da Socrate: (5 proposizioni)
- le diverse virtù, giustizia, santità, saggezza, sapienza ecc. sono un' unica realtà perché in tutte è identico quel quid che fa sì che ciascuna delle virtù sia VIRTÙ! LA VIRTÙ SI PUÒ INSEGNARE! Intellettualismo etico socratico >> secondo Socrate, se la persona conosce il bene, necessariamente compie il bene. Chi commette il male lo fa per ignoranza del bene. Bisogna insegnare il bene! Etica Nicomachea
Perché dedicata a Nicomaco (figlio), era un'opera autentica, e Aristotele afferma introduce un altro elemento mai considerato, cioè il DESIDERIO. L'esperienza ci insegna il contrario di ciò che dice Socrate, un essere umano pur conoscendo il bene a volte decide di compiere il male. Oltre alla conoscenza che è comunque importante, bisogna avere come elemento fondamentale il Desiderio. Il Desiderio secondo Aristotele, muove all'azione. Il bene non va solo conosciuto ma DESIDERATO!
Questo qualcosa che è identico in ciascuna delle virtù e che è quindi l'essenza delle virtù è la scienza o conoscenza.
Il vizio pertanto che è privazione o negazione della virtù, è ignoranza o mancanza di conoscenza.
Per natura sua, l'uomo che cerca solo e sempre la felicità, vuole fare il bene e ciò che ritiene bene, perché solo il bene fa felici. Aristotele dice che non
Esiste un solo bene, ma una gerarchia dei beni, ciò che può fare bene a te può non fare bene agli altri. Dice anche che ci sono beni immediati e beni che inizialmente non sembrano beni ma che a lungo andare mi dà beneficio. Es. la medicina.
Per tanto, il fare il male non è proprio della natura umana, dice Socrate, e chi fa il male non lo fa volendo fare male, e dunque lo fa solo per errore, cioè per ignoranza del bene.
Le 5 proposizioni si possono racchiudere in 2:
- La virtù è scienza o conoscenza (del bene) di contro, il vizio è ignoranza o mancanza di conoscenza (del bene)
- L'uomo vuole solo il bene per natura perché va alla ricerca della propria felicità; chi fa male lo fa solo per ignoranza del bene e credendo di fare il bene.
Gli uomini comuni e i sofisti intendevano per virtù quello che avevano inteso la tradizione e i poeti: qualcosa fondato più sul costume, abitudini, convinzioni.
della società greca, ma non fondato e giustificato su rigorose basi razionali. Cosa tenta di fare, invece, Socrate? Egli tenta di sottoporre al dominio della ragione la vita umana. Socrate addita chiaramente una traccia fondamentale (che poi Platone approfondirà). Il vero io dell'uomo è nel suo spirito, nella sua "anima" e l'anima è sede di tutti quei valori che sono più tipicamente umani e dunque i veri valori sono i valori dell'anima. Storia della Pedagogia Prof.ssa Spina 29/11/2022 "Primo incontro" col Protagora: Contraddizioni e situazioni paradossali Primo -> Dialogo delle contraddizioni ma ciò che può sembrare contraddittorio non lo è. Abbiamo 3 contraddizioni apparenti, le prime due sono riferite ai due protagonisti, Socrate e Protagora. Contraddizioni perché inizialmente Protagora si definisce educatore della virtù ma andando avanti nega che la virtù sia scienza (cioè nonè insegnabile). Socrate anche, all’inizio nega che possano esistere maestri di virtù, quindi nega la professione di Protagora e che la virtù si possa insegnare; invece andando avanti arriverà ad affermare che la virtù è scienza, quindi insegnabile.
In quello che sarà l’epilogo del dialogo, (versi 361 B leggere Tu Socrate….) Platone stesso mette in luce questa contraddizione << A metterti in contraddizione con te stesso>>, mette in evidenza la contraddizione e c’è proprio un ribaltamento delle parti.
Queste contraddizioni rinviano al concetto di scienza, virtù e insegnabilità. Oltre a questo abbiamo altre contraddizioni; Protagora contraddice se stesso in modo clamoroso, quando farà il suo discorso sul mito di Prometeo (322 a fino a 328 d); per far vedere che la sua tesi è forte, e alla fine questo mito non l’aiuta ad affermare la sua tesi anzi la contraddice….
Altre
contraddizioni le troviamo in Socrate, che contraddice se stesso, quando nel dialogo si parlerà del Carme Simonideo (componimento poetico scritto da Simonidea metà dialogo) Nel presentare queste tesi anche Socrate verrà contraddetto. Poi abbiamo il puntuale incrociarsi e rovesciarsi delle posizioni dei due contendenti (361 a-c Ebbene….) c’è uno scambio delle parti perché la posizione iniziale di Protagora diventa la posizione finale di Socrate e così via.
EDONISMO = Socrate se ne fa portavoce ma viene considerato scandaloso, perché per lui questo bene e questo piacere sono legati alla virtù. (nota 6) Socrate non è davvero esponente dell’Edonismo. Si tratta di uno stratagemma per vincere il confronto dialettico con Protagora.
Come si divide il dialogo: C’è un breve prologo = scritto in dialogo diretto (domanda e risposta) tra Socrate e un’amico che resta nell’anonimato. Il fine è
quello di offrire il pretesto dellanarrazione che di lì a poco seguirà (dal verso 309 a - 310 a)
Grande prologo = (310b - 316 a) Si parla con dialogo narrato, discorso indiretto, èun secondo prologo ma più ampio e rispetto al breve ha la funzione di introdurre illettore nel vivo della tematica del dialogo. Ci svela il senso del dialogo. Incontro ecolloquio di Socrate con Ippocrate. E c’è la domanda Chi è il Sofista? A sua voltapossiamo dividerlo in 4 scene
4 Parti = 1. Il problema dell’insegnabilità della virtù ( 316 a -b - 328 d) Assistiamo alprimo scontro dialettico tra Socrate e Protagora. Contiene quello che i criticichiamano il grande discorso di Protagora e quindi il significato. MACROLOGIA (grandediscorso di Protagora)
Nell’intermezzo Platone dimostrerà che Socrate vincerà anche sul concetto sullamacrologia, quindi Socrate batte sempre Protagora, quindi procedere sia con undiscorso breve che
con un discorso lung