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Le scoperte dell'umanesimo

È un'intensificazione della diffusione dei testi classici la quale favorisce le rappresentazioni in latino. De Architectura di Vitruvio Pollione, per l'umanesimo e il rinascimento rappresenta un caposaldo, ovvero unificazione dell'immagine scenica.

La modalità di allestimento del Rinascimento è sintattica, detta "scena all'italiana", ed è alla base del teatro moderno. Prevede una disposizione frontale e separata dal pubblico. Il punto della sala con la miglior visione determina il punto di fuga o linea dell'orizzonte. La scenografia era realizzata dipingendo sulle quinte una piazza cittadina (tipica delle commedie), invece il pavimento si innalzava verso il punto di fuga. La tragedia doveva avere invece edifici maestosi, mentre alla commedia convenivano edifici privati adeguati a un tono di tipo domestico.

La città di Ferrara sarà la prima ad offrire un'immagine.

Unitaria dello spazio.

Nuove invenzioni della scenografia

Baldassarre Peruzzi inventa la tripartizione dello spazio del palcoscenico:

  1. la prima parte più avanzata e in piano era libera per il movimento degli attori
  2. la seconda parte mediana era in leggera pendenza e ospitava gli edifici della scena
  3. la terza parte era in un declivio prospettico e concludeva la scena

Tutti gli allestimenti erano a scena fissa e l'immagine scenografica restava immutata. La predilezione di alcuni spazi privati creava una privatizzazione del teatro.

Bastiano da Sangallo introdusse un congegno illuminotecnico che rappresentava il modo del sole. Vasari, suo allievo, ripropose l'invenzione del maestro e creò quella della "strada lunga", grande strada centrale diretta in lontananza.

Sebastiano Serlio distinzione dei 3 generi della scena:

  • scena della tragedia: solennità, stile romano imponente, colonnati, archi di trionfo, statue, obelischi
  • scena comica: stile tardo-medievale

Adatto a suggerire un quartiere borghese. - il dramma pastorale: ambientazione boschiva con un sentiero folto nella foresta. Dalla scena fissa alla scena mutevole. Le scenografie, potevano essere cambiate più volte grazie ad un palcoscenico più profondo e arricchito da macchine. Nasce ad esempio la quinta rotante a prisma poligonale. I modelli drammaturgici Rinascimentali una tragedia importante è la Sofonisba di Gian Giorgio Trissino composta in italiano e non prevede la suddivisione in atti. (di maggior successo) In questo periodo Niccolò Machiavelli scrive la commedia La all'interno dell'opera egli contesta la decadenza dei valori civili e morali Mandragola attraverso personaggi borghesi negativi, intenti a perseguire il proprio interesse personale. Aveva ambientazioni campestri e boscherecce ed era un tentativo di il dramma pastorale riportare in vita il dramma satiresco antico, il testo principale è l'Aminta di

Torquato Tasso. Gli intermedi Nel '500 si afferma un nuovo genere: l'intermedio o intermezzo con l'intento di intervallare le portate dei banchetti con esecuzioni musicali, atti della commedia che si alternavano con performances. Esso si divide in due forme: intermedio apparente rappresenta un vero e proprio racconto- intermedio non-apparente si svolge sul palco vuoto con la presenza di musicisti e cantanti- il movimento del sole una grande sfera di vetro riempita d'acqua sostenuta da un braccio meccanico e retroilluminata da una lampada che variava di intensità grazie al riflesso di uno specchio. Dal luogo teatrale all'edificio Il luogo teatrale si trattava di una dimora privata o dello spazio pubblico. Un'invenzione di Vasari è il retropalco, spazio riservato al movimento delle macchine. Il più antico esempio di edificio teatrale è il Teatro Olimpico di Vicenza con cavea a gradoni e pianta a semiellisse. Anche

L'orchestra era semiellittica.

La scaena frons era sviluppata su 3 livelli:

  1. Il più alto, l'attico era ricoperto da riquadri decorati con altorilievi
  2. Il livello intermedio aveva delle colonne corinzie con delle nicchie che presentavano delle statue
  3. Il primo livello aveva tre porte centrali e altre due porte laterali. La porta centrale aveva una dimensione diversa rispetto alle altre due porte.

DAL MANIERISMO AL BAROCCO

C'è un mutamento dei valori e del gusto dello spettacolo.

Durante le feste di stato l'obiettivo estetico era quello della meraviglia.

Gli avvenimenti venivano celebrati sia all'aperto che al chiuso (nelle dimore patrizie).

Nascono i tornei in musica (spettacolo prediletto dalla giovane aristocrazia barocca) oppure portata nei banchetti.

La festa della Chiesa

La chiesa, specialmente quella cattolica, aprirà lo spazio esterno e pubblico della festa con lo scopo di educare.

ilpopolo.Era presente anche la festa aristocratica dove furono creati nuovi generi di spettacolo.
L'affermazione del teatro all'italiana
La sala barocca o "all'italiana" aveva l'aspetto ad alveare. Si sovrapponevano più palchetti orientati verso la scena.
La pianta era a ferro di cavallo con un profondo palcoscenico incorniciato dall'arco scenico.
L'edificio teatrale
Fu il teatro La Scala di Milano (1778) ad essere considerato il principale edificio teatrale dell'800.
Scenografia nell'età barocca
Le quinte e i fondali costituivano il segreto dei continui mutamenti della scena. Il fondale mutava aprendosi in due metà e scivolando lateralmente.
Le quinte erano definite telari ed erano piatte ed erano posizionate in due file laterali.
Ferdinando Galli da Bibiena fu il diffusore della "scena per angolo" uno o più punti di fuga non al centro, ma di lato.
Autori e pubblico in età Shakespeariana venivaprivati erano molto popolari durante l'epoca elisabettiana in Inghilterra. I teatri pubblici come la playhouse erano accessibili a tutti, mentre i teatri privati erano riservati a un pubblico più ristretto. William Shakespeare, oltre ad essere un autore di grande successo, era anche un attore e si esibiva spesso nei suoi stessi drammi. Le sue opere spaziavano in diversi generi, tra cui le cronache storiche, le commedie e le tragedie. Nella prima fase della sua carriera, Shakespeare scrisse opere come "Enrico VI" e "Riccardo III" nel genere delle cronache. Nella seconda fase, si dedicò alle commedie come "La bisbetica domata" e alle tragedie come "Romeo e Giulietta". Nella terza fase, scrisse commedie come "Come vi piace" e tragedie come "Amleto" e "Giulio Cesare". Le playhouse erano teatri pubblici molto popolari, ma esistevano anche teatri privati. Entrambi i tipi di teatri contribuirono alla rapida espansione della drammaturgia inglese durante l'epoca elisabettiana.

Privati erano apagamento. I teatri privati si trovavano nel centro della città, quelli pubblici invece sorgevano in periferia. Era il vano nascosto dove si tenevano i costumi e gli attrezzi di scena. Tiring house ➞ Il mercato teatrale spagnolo. Nella penisola iberica la tradizione teatrale riguardava lo spettacolo di corte. Lo spettacolo pubblico era costituito da un dramma sacro (autos = drammi sacri). La crescente fortuna del teatro in Spagna determina la nascita di una nuova tipologia di spazio teatrale permanente corral (cortile) ➞ Le compagnie si servivano dei cortili privati come luogo di spettacolo. L'ingresso a teatro si pagava due volte: la prima quota agli attori si pagava presso la porta principale, la seconda quota destinata alla confraternita all'interno di una zona del teatro, più o meno costosa a seconda della comodità. Conteneva le grandi opere come quelle di Calderon de la Barca. Il Siglo de oro ➞ scrittore sia di commedie di intreccio, sia di

commedie filosofiche-teologiche (La vita è un sogno). La Francia Il '600 è un periodo importante per la Francia (Grand Siècle del teatro). Si vede l'installazione della prima troupe stabile Comédiens du Roi. ➞ Luigi XIII attraverso un editto legittimava il mestiere dell'attore (ancora denigrato). C'era la concezione che il teatro fosse importante come strumento politico per rafforzare l'assolutismo della monarchia (Richelieu fonda l'Académie Française per unificare la lingua francese). Il maestro assoluto in questo periodo della commedia del Grand Siècle è Molière, attivo sia come ➞ attore che come commediografo. Una delle sue opere principali è l'avaro. Jean Racine è il maggiore tragediografo di questo periodo. Il Melodramma Tra la fine del '500 e l'inizio del '600 nascono delle forme nuove di dramma in musica portano alla ➞ nascita del melodramma, il quale

Diventa importante nelle stagioni dei teatri d'impresa. I centri di elaborazione del melodramma in Italia furono Venezia, Roma e Napoli. Dalla penisola italiana, il melodramma si diffuse rapidamente in tutto il continente grande circolazione di librettisti, cantanti sia nelle sale pubbliche che nelle corti delle monarchie.

IL SETTECENTO

Viene definito il secolo delle riforme processo di revisione in ogni aspetto del teatro sia per i generi tradizionali per il luogo teatrale, per la recitazione, la messa in scena, il rapporto con il pubblico.

La prima riforma del melodramma cerca di dargli una maggiore dignità letteraria e culturale, unendo anche musica, canto e parole. Un'azione seria, mescolata di elementi tragici e comici in una dimensione. Viene introdotto il dramma di maggiore verosimiglianza alla realtà. Goldoni e Alfieri vogliono che il teatro diventi ambito di arte e cultura, per dargli una funzione educativa, morale e civile.

per la società. Lo spettacolo e l'attore Nel teatro si riconosce la sua funzione fondamentale culturale e morale.
Encyclopédie grande sintesi intellettuale del secolo che diffonde l'idea del teatro come scuola dei costumi e delle virtù.
Una cosa che si cerca di modificare è la passività del teatro il pubblico deve partecipare attivamente.
Le teorie della recitazione: emozionalismo la concezione che l'attore provi personalmente sentimenti espressi sulla scena.
Esigenza spontanea per rendere viva e credibile la prestazione di un attore. L'attore non deve riprodurre dall'esterno un'emozione, ma provarla dentro di sé. antiemo
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A.A. 2022-2023
40 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher becky02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del teatro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Petrini Armando.