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Il Classicismo Umanista e il Recupero delle Antiche Forme Sceniche

Durante l'Alto Medioevo, si aggiunsero manifestazioni festive come sfogo all'estensione dei riti della Chiesa, parodiandoli e facendo spesso sfociare il tutto in cerimonie orgiastiche. Il dramma liturgico fu abolito e i misteri furono allontanati dall'ambito sacro. Nel XV secolo prese piede il teatro erudito, ovvero un teatro classico posto in un ambito quindi di rinascita del mondo antico. Si basava sulla riscoperta delle opere e sulla ricostruzione dell'antico edificio teatrale, inquadrata nella filologia umanistica, grazie anche a Leon Battista Alberti, nel De Architettura di Vitruvio. Alberti propone una gradinata conclusa da una loggia aperta davanti e chiusa dietro. La struttura è semicircolare, con l'area mediana come centro dell'edificio con le dimensioni che vanno a proporzionare il resto. Alle estremità del semicerchio si protraggono due linee parallele che dispongono il palco.

L'edificio degli elementi scenico è composto da colonnati sovrapposti, simili a case. La scena è costituita da due colonnati e rimane la porta regia. In questo modo si sintetizza l'architettura classica con la necessità di dare un quadro reale alla rappresentazione. Spesso le "case" erano coronate da un'amerlatura per dare l'impressione di un castello, e il pubblico sedeva su gradoni coperti da velluti preziosi.

Le commedie classiche divennero parte integrante delle feste di corte, dove gli invitati arrivavano dopo una festa da ballo, il tutto preceduto da una sfilata di costumi lussuosi e confezionati con stoffe preziose. Questo è evidente, ad esempio, nelle rappresentazioni delle commedie romane a Ferrara nel XV secolo, grazie alle testimonianze del trattato di Pellegrino Prisciano, importante organizzatore nell'ambito dell'Accademia fondata da Pomponio Leto.

A Roma si cercò di restituire il teatro classico.

Nella sua interezza, Quest'ultima si legava a Vitruvio, con un testo in latino curato e con dizione precisa. A livello scenico ci si ispirava alle xilografie (incisioni in rilievo) che ornano le edizioni delle commedie di Terenzio, soprattutto quella di Lione e di Venezia. Si ha quindi un portico in cui gli intercolumni sono chiusi da tende e rappresentano le case dei personaggi. La maggiore rappresentazione dell'Accademia fu il Poenulus di Plauto nel 1513, in Campidoglio in occasione del conferimento della cittadinanza ai fratelli Medici. Il luogo all'epoca era considerato l'ottava meraviglia del mondo, di forma rettangolare con area centrale vuota e circondata su tre lati da ampi gradoni. La parete di fondo, quella di scena, era ornata da lesene decorate in alto da pitture e in basso da sei porte chiuse da tende. Le commedie erano recitate da fanciulli vestiti da ricchi costumi moderni. La restituzione del teatro antico si basava sull'inscrizione nel cerchio.

Dell'orchestra di 4 triangoli per la versione secondo Vitruvio romana e di 3 quadrati in quello greco. Sui colonnati sovrapposti vi erano dei prismi triangolari girevoli (periatti) dipinti su ogni faccia con una scena pastorale, comica o tragica.

In questo periodo non vi sono uomini di teatro, ma si ha un centro di raccolta per un popolo ideale che punta non tanto alla rappresentazione quanto alla celebrazione.

Si sviluppano nuove idee come scale di ascesa, portici, vasi di risonanza, e nasce il problema della forma esterna del teatro.

Il fuso nell'edificio problema della scena diventa quindi ora secondario, la quale verrà considerata come elemento architettonico teatrale solo a cavallo fra 500 e 600 dal cardinale Daniele Barbaro, commentatore di Vitruvio.

Prima di questa presa di coscienza, gli unici veri edifici teatrali che inserivano la scena organicamente erano il teatro del Campidoglio e l'Olimpico di Vicenza del 1582.

CAPITOLO UNDICI

IL TEATRO ERUDITO DEL

CINQUECENTO ITALIANO

Secondo i trattati non solo di Vitruvio, ma anche di Aristotele, i personaggi devono agire entro un solo ambiente per un periodo fittizio non superiore alle 24 ore.

Ebbero successo soprattutto le commedie, poiché allestite in feste mondane, mentre le tragedie si inserivano male in un contesto celebrativo. La commedia era inoltre più attualizzabile, e le strutture di Plauto e Terenzio iniziano a mutare a partire dai personaggi, i quali cambiano nome, ruolo e ambiente, non più in posti qualsiasi ma precisi. Si affianca o si sostituisce la beffa, a danni di un marito geloso, nell’ambito della tipica storia del giovane che con l’aiuto del servo conquista l’innamorata (antecedenti in Boccaccio).

Uno dei capolavori di questa produzione è “La Mandragola” di Machiavelli, dove il giovane si introduce nel letto maritale, dicendo al marito della moglie che la pozione, presa da essa per avere figli, avrebbe ucciso il primo uomo.

che avrebbe passato la notte con lei. Si ha poi "L'assiuolo" di Giovan Maria Cecchi, dove un marito libertino è chiuso fuori al freddo mentre un giovane se la spassa con la moglie. Mancava il riconoscimento immediato dell'opera, ma la struttura antica rimane inalterata, con un'azione che ha bisogno di uno spazio vuoto in cui ogni atto ha una funzione precisa. La commedia italiana per questo fu definita regolare ed erudita. La prima di cui si ha notizia è "La Cassaria", un testo in prosa di Ariosto rappresentato a Ferrara nel 1508: perciò introducono a casa di quest'ultimo due giovani amano due fanciulle di proprietà di un ruffiano, cassa con un tesoro, ovvero un pegno per la consegna delle ragazze. La volontà è quella di far trovare a delle guardie il tesoro per farlo arrestare, ma sarà poi il padre di uno dei due a pagare il riscatto per le fanciulle. Si ha qui una "scenografia prospettica".quindi uno spazio matematico e puramente visivo, ispirandosi alla prospettiva con messa a fuoco centrale della pittura, ovvero un unico punto di fuga cui convergono tutte le linee. Nel 500 la scena è formata da una serie di teleri (composizioni pittoriche su tele volte a decorazioni murali) disposti ad angolo ottuso su due lati del palco e dipinti prospetticamente. Si creava un ambiente illusorio ma reale, sia pittorico che architettonico, unitario e sintetico. I personaggi avevano una propria verità psicologica e sociale. Agli spettatori sembrava di trovarsi non in una sala, ma nel fossato che circondava quella città rappresentata, pur la contemporanea sensazione di separazione dal mondo fantastico della scena anche a causa dell'introduzione di diversi elementi nell'addobbo della sala. La scenografia rappresentava sempre una via o una piazza, spesso riproducendo fedelmente un luogo conosciuto, come nella "Vedova" di Giovambattista Cini con.l'arte della recitazione teatrale, con l'introduzione di nuove tecniche e stili. L'ambientazione delle rappresentazioni teatrali era spesso realizzata in luoghi suggestivi, come la Piazza Signoria, ideata da Baldassarre Lanci. Nel 1556 Leone de Sommi pubblica il primo trattato di regia teatrale, "Quattro dialoghi in materia di rappresentazioni sceniche", in cui si discute delle modalità di rappresentazione delle commedie. In quel periodo, le commedie venivano principalmente rappresentate nelle corti o nelle accademie, e erano eventi piuttosto rari. Tuttavia, a Venezia gli spettacoli teatrali erano molto diffusi e furono i primi ad introdurre attori professionisti. Un aspetto interessante di quel periodo era che le parti femminili erano recitate da uomini. Gli attori dovevano non solo assumere gli atteggiamenti del personaggio interpretato, ma anche sottolineare con gesti adeguati le circostanze del momento. Inoltre, era fondamentale avere una dizione chiara e indossare costumi sfarzosi. Nel XVI secolo, le tragedie erano ancora poche e spesso avevano ambientazioni immaginarie. Una delle tragedie più famose di quel periodo fu "L'Edipo Re" di Sofocle, che fu rappresentata come inaugurazione del Teatro Olimpico di Vicenza. In queste rappresentazioni, l'attenzione era principalmente rivolta alla mimica solenne e alla varietà di espressioni per rendere il tutto chiaro e interessante. Con il passare del tempo, l'arte della recitazione teatrale si sviluppò ulteriormente, introducendo nuove tecniche e stili che ancora oggi influenzano il teatro contemporaneo.

Il gioco delle comparse, assenti nella commedia, disposti a schiera. Vitruvio cita il genere "satirico" ispirandosi alla tetralogia greca. Esso fu adeguato alla favola pastorale, un nuovo genere drammatico rappresentato da "L'Aminta" di T.Tasso, con grande successo negli ambienti aristocratici. Implicava nella scenografia un elemento decisamente tridimensionale, con alberi e fogliame al centro del palco. I costumi erano preziosi ed esotici, ma irrealistici.

Si recupera quindi la dimensione di festa, in cui l'azione drammatica era il momento culminante. Si ricorse poi agli intermezzi, brevi azioni a carattere mimico e ballettistico, sviluppandosi soprattutto a Firenze.

CAPITOLO DODICI

IL MELODRAMMA

Li intermezzi diventano sempre più importanti, tanto che saranno gli atti della commedia a diventare gli intermezzi degli intermezzi. A Firenze li inventò Giovanni de' Bardi negli anni 80 del 500, facendo cambiare la scena per ognuno con

del 1700, con l'avvento del teatro romantico, la scenografia diventa sempre più elaborata e realistica. Vengono utilizzati effetti speciali come luci, suoni e macchine teatrali per creare atmosfere suggestive e coinvolgenti. La scena diventa un vero e proprio spazio tridimensionale, con la possibilità di creare illusioni ottiche e effetti di profondità. Nel corso del Novecento, con l'avvento del cinema e delle nuove tecnologie, la scenografia teatrale si evolve ulteriormente. Vengono introdotti elementi come proiezioni video, scenografie virtuali e effetti speciali digitali, che permettono di creare ambientazioni sempre più complesse e realistiche. Oggi, la scenografia teatrale è diventata un elemento fondamentale nella creazione di uno spettacolo. Grazie all'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, è possibile trasportare il pubblico in mondi fantastici e immaginari, rendendo l'esperienza teatrale ancora più coinvolgente e emozionante.secolo l'elemento centrale diventa l'amore e il gioco del caso, e si inserisce la vita mondana abolendo la distanza fra vita e teatro. Diventano rare le scene paesistiche, sostituite da sale di palazzi, cortili regi, giardini e altri ambienti aristocratici. Vi è l'arcoscenico che funge da confine fra il mondo degli spettatori e degli attori, confine che viene meno quando è previsto per esempio un torneo o un balletto. Fanno poi la loro comparsa i palchetti, ovvero balconate sovrapposte che permettevano di lasciare libera la platea. Si ha ora l'effettivo edificio teatrale all'italiana. Il più antico esempio è il Teatro Comunale di Bologna, progettato da Bibbiena. Ciò fu fondamentale quando gli spettacoli si aprirono a tutto il pubblico pagante, dividendo però la platea per il popolo e i palchetti per i nobili. Importante il masque, uno spettacolo incentrato sulla figura del monarca che trionfa sul male. Il piùconosciuto è quello del Jones, architetto e pittore alla corte degli Stuart. Introduce la tecnica italiana dei cambi di scena, infatti quel che mancava in tutti gliLe scene erano infatti disposte una accanto all'altra, permettendo così una rapida transizione tra gli ambienti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccardoorfei di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del teatro e dello spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Locatelli Stefano.