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Organizzazione del lavoro nel settore cinematografico

C'è un'organizzazione del lavoro gerarchica, visto che il numero delle troupe possono variare dalle 30 alle 100 persone. Le figure sono: il regista; l'aiuto regista; direttore della fotografia; scenografo; costumista; operatore; aiuto operatore; assistente operatore; elettricisti; macchinisti; fonico; segretaria di edizione, una delle figure più importanti, si occupa della continuità delle scene, deve tenere conto di ogni dettaglio per poi replicarlo nella scena successiva; mentre la casa di produzione sul set è rappresentata dall'organizzazione generale, la quale si occupa degli aspetti logistico-finanziari; in fine c'è il ciakista, permette di tenere in ordine l'ordine delle inquadrature tramite il ciak, una lavagnetta su cui sono segnati alcuni dati essenziali.

3. MONTAGGIO o POSTPRODUZIONE -> è la fase del montaggio della colonna visiva e delle diverse colonne audio e inquadrature, questa fase si conclude con...

La stampa delle copie del film. Alcune figure di questa fase: l'autore delle musiche; responsabile dei titoli di testa. Una volta finito il film deve essere distribuito nelle sale, ci sono 3 settori: produzione, distribuzione ed esercizio.

INQUADRATURA: una porzione di pellicola impressionata in continuità dalla durata molto variabile. Può essere definita in termini spaziali: è quella porzione di spazio che viene ritagliata dal mascherino che sta davanti all'obbiettivo e che si vedrà sullo schermo.

PIANO vs INQUADRATURA: il primo è ciò che sta dentro la cornice, la distanza tra l'obbiettivo e il soggetto ripreso; mentre l'inquadratura è più sull'idea di cornice, sul ritagliare una certa porzione di spazio.

PROFILMICO: è l'organizzazione del contenuto dell'inquadratura, ovvero il materiale allestito per stare davanti alla cinepresa -> MESSA IN SCENA, riguarda le scenografie;

L'illuminazione, la direzione degli attori e i costumi

FILMICO: è la cornice -> MESSA IN QUADRO, tutte le scelte relative all'uso della macchina da presa

FUORI CAMPO -> porzione di spazio che lo spettatore non vede, ma di cui si percepisce la presenza. Può svolgere una funzione sintattica o servire per creare sorpresa, a volte simbolica ("I quattrocento colpi" di Truffaut del 1959, nella scena dove il giovane ragazzo è al colloquio con una psicologa, viene inquadrato solo Antoine, serve per evidenziare il baratro che separa lui da un mondo degli adulti indisponibile a comprenderlo)

CAMPO/CONTROCAMPO -> una serie di inquadrature che mostrano alternativamente due soggetti contrapposti, può riprendere, ad esempio, una conversazione. Già nell'epoca classica c'erano diversi modi di riprendere una conversazione, come con il piano d'ascolto: si inquadra chi ascolta; un personaggio al centro

l'altro in quinta (sotto macchina di spalle); si può muovere la macchina da un volto all'altro in continuità (nouvelle vague)- SOGGETTIVA -> inquadratura filmata dal punto di vista del personaggio, attraverso i suoi occhi. Utilizzata molto nel cinema fantastico e thriller. Nel cinema classico possiamo trovare "Una donna nel lago" (1946) di Montgomery girato interamente in soggettiva; ma Welles già voleva farlo nel '39, non ha potuto perché declinato dalla RKO

SCENOGRAFIA: oggetti di scena; in alcuni film storici ricopre un ruolo molto importante. Ci sono due opzioni, quella di lavorare in studio (cinema classico) o in ambienti esterni (cinema contemporaneo):

Black projection -> inquadrature realizzate in studio camuffate da esterni con effetto trasparente; si recitava davanti a uno schermo traslucido su cui vengono proiettate immagini girate altrove.

Front projection -> il proiettore è davanti agli attori

riducendo lo stacco tra le due componenti dell'inquadratura (2001: Odissea nello spazio). Chroma key -> epoca contemporanea, attori davanti a una parete dipinta di bluo verde, su cui in post-produzione verranno inseriti gli sfondi. Già all'epoca del muto Erich Von Stroheim aveva realizzato un film in ambienti reali "Greed" del 1924; veniva considerato un autore fuori dal comune. Dopo la Seconda guerra mondiale altri registi americani iniziano a filmare on location. Prima del neorealismo si girava in studio per due motivi: 1. Non c'era interesse nel costruire ambienti che apparissero reali, il cinema americano classico rifiutava l'idea che i film fossero finestre aperte sul mondo ("Il gabinetto del dottor Caligari", 1920, Wiene), c'era una negazione di tridimensionalità 2. Girare in studio era più economico e meno problematico (rumori, tempo) ILLUMINAZIONE -> la luce può essere DIFFUSA, illuminazione omogenea,

Tutto il campo è illuminato nello stesso modo; CONTRASTATA, una parte del campo è in ombra e l'altra in chiaro, per ottenere effetti drammatici, molto utilizzati nell'espressionismo tedesco (prima metà anni '20), questi conflitti tra luce e ombra vennero appunto chiamati effetti espressionistici. Questi effetti di luce e ombra molto marcati vengono in qualche modo giustificati con la presenza di fonti luminose in campo, il cinema classico preferiva una narrazione chiara e leggibile, quindi uno scarso realismo, ma illuminato.

ATTORI -> in genere professionisti, ma non sempre, come nel cinema neorealista che preferisce attori presi dalla strada, questo perché i loro volti erano sconosciuti e non venivano associati ad altri personaggi interpretati dagli attori in precedenza. Una categoria importante di attore è il CARATTERISTA, attore di ruolo secondario specializzato in una specifica parte, molto in voga nel cinema di genere, soprattutto.

Commedia all'italiana. Nonostante ogni regista abbia il proprio modo di preparare gli attori, questi hanno il proprio stile, in base anche al genere di film che devono interpretare. Ad esempio, la comicità del muto è rappresentata dalla recitazione stilizzata e anti-mimetica di Buster Keaton; mentre nel cinema espressionista il corpo dell'attore, piegato in posture innaturali e con molto trucco in viso, finisce spesso per ridursi a oggetto; negli anni '10 tendenza che va verso una recitazione naturalistica -> Actors Studio, fondato nel 1947, guidata da Lee Strasberg, il suo metodo punta ad un attore che non si limita a interpretare il suo ruolo, ma che invece si identifica con esso, recitazione empatica.

EFFETTI SPECIALI (nome utilizzato dagli anni '20) -> tutti quei trucchi che servono a ottenere delle immagini che altrimenti sarebbero troppo difficili o pericolose da realizzare. Possono essere di natura teatrale o un trucco filmico.

: uso della computer grafica per modificare o inserire sfondi a riprese ultimate; : faceva lo stesso ma con altri mezzi, modellini, fotografie o dipinti che venivano inseriti grazie al : la parte del quadro dove il décor era assente veniva oscurato da un mascherino collocato davanti all'obiettivo, in seguito l'inquadratura veniva integrata in montaggio inserendo quello che mancava con la ostampatrice ottica, un meccanismo composto di un proiettore e di una macchina da presa sincronizzati che permette di proiettare immagini su una pellicola già parzialmente impressionata. Già utilizzava dei trucchi nei suoi film. -> elenco delle possibili inquadrature. Quando ci si concentra su una figura si usa piano, mentre per gli ambienti campo. : porzione di spazio molto estesa, figura umana assente o secondaria : porzione di spazio ripresa più

ridotta del precedente

CAMPO MEDIO (1° ad essere usato): figura umana occupa più o meno la metà dell'altezza dell'inquadratura

CAMPO TOTALE: raffigura nella totalità un ambiente, esterno o interno

FIGURA INTERA: corpo umano ripreso dalla testa ai piedi

PIANO AMERICANO: inquadrato dalle ginocchia in su

MEZZO PRIMO PIANO: inquadrato dalla vita in su

PRIMO PIANO: dalle spalle in su

PRIMISSIMO PIANO: solo volto umano

PARTICOLARE: inquadratura stretta su una parte del corpo

DETTAGLIO: singolo oggetto

Two-shot: lo schermo è occupato da due personaggi ripresi a due distanze diverse

OBBIETTIVO -> Normale (35/50mm), utilizzati nei film narrativi per una visione più naturale, riproducono la visione umana; obbiettivo a focale corta: Grandangolari (- 35mm) aumentano l'impressione della profondità di campo, la versione più estrema è il fisheye obbiettivo che abbraccia un campo di 180°; obbiettivo a focale lunga: Teleobbiettivo

(75/300mm) avvicina oggetti lontani appiattendo la profondità dello spazio; Zoom cambia la lunghezza focale. L’angolazione della macchina da presa è un elemento molto importante per la costruzione dell’inquadratura. Nel cinema narrativo è generalmente di fronte agli attori, all’incirca all’altezza dei loro occhi. Ma si può utilizzare in alto (evidenzia la debolezza del soggetto), di sbieco, dal basso (evidenzia la forza del soggetto).

MOVIMENTI DI MACCHINA –> nei film del cinema delle origini, dei fratelli Lumier, la macchina è ferma, non si muove. Ma esistono diversi movimenti:

  • CARRELLATA: movimento lineare, macchina posta su un carrello che scorre su dei binari, laterale, a precedere, a seguire. La carrellata ottica si ottiene con lo zoom
  • PANORAMICA: movimento ad arco, macchina fissa su un cavalletto che ruota, può essere orizzontale, verticale o obliqua
  • DOLLY: una via di mezzo tra le due precedenti, può farle entrambe.
È un braccio meccanico che poggia su una piattaforma con ruote, in cima alla quale c'è la macchina e l'operatore. - CORREZIONE: movimento morbido e inavvertito, serve per riequilibrare il quadro, tipico del cinema classico - MACCHINA A MANO: posta sulla spalla dell'operatore, cinema documentario, a volte cinema di finzione - STEADCAM: posta sull'operatore con un'imbracatura (anni '70) COLONNA SONORA -> il suono può essere DIEGETICO, quando fa parte dell'universo narrativo e anche il personaggio lo può udire; o EXTRADIEGETICO, un suono che solo gli spettatori possono udire. Quest'ultimo viene chiamato anche suono OVER, perché sta sopra le immagini, non viene integrato nel tessuto del film.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DesIiee di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Alonge Giaime.