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Abbreviazioni

Auto, moto, radio, le abbreviazioni hanno arricchito la classe dei nomi femminili con desinenza in -o. Tirando le somme la tendenza è:

  1. Preferenza di espressioni sintetiche (affissazione, composizione)
  2. Semplificazione ed economizzazione (abbreviazioni, sigle)
  3. Spinta a conformarsi a uno Standard Average European, prendere spunto dalle lingue europee.
  4. Tendenza generale a diminuire la distanza tra standard e sub-standard.

I fenomeni profondamente innovativi che non esistevano prima sono:

  1. Accoglienza di prestiti non adattati
  2. Coniazione di sigle e derivati prefissali che violano le regole morfonologiche e fonosintattiche della struttura della parola in italiano.

Tendenza alla semplificazione del periodo dal punto di vista:

  • Paradigmatico: uso frequente di un numero limitato di costrutti a discapito di altri
  • Sintagmatico: preferenza per costruzioni paratattiche
  • Sintomatico: l'uso delle congiunzioni: che, perché, come

Quando usate tantissimo costruzioni subordinate con: di+infinito, per+infinito, che, perché incremento della NOMINALIZZAZIONE.

D'altro canto, se sono diminuite le lunghezze e complessità del periodo, in alcuni settori della lingua sono aumentate la lunghezza e la complessità interna delle frasi: predilezione di formule ridondanti "dare lettura" per leggere dare comunicazione ecc... sfumature aspettuali, processuali ecc... Forme riempitive che diluiscono il discorso "quello che è" "a livello di" ecc..., creano soste nel discorso ed evitano un cumulo di info.

Dal punto di vista più strettamente PRAGMATICO due fenomeni importanti:

  1. Mutamento nell'allocuzione (tu usato più spesso anche formalmente). Discrimine diastratico: giovani incolti più conservatori di quelli colti, che usano più il tu
  2. Detabuizzazione di sfere semantiche e lessicali interdette, parole interdette, lessemi osceni come cazzo, casino, parolacce

espressioni volgari. Parlare di séora accettato prima no, ha dato vita all’impiego di un nuovo vocabolario, emozioni, sesso ecc... Fenomeni più marginali

A) Uso di virgolette per dare un topo particolare alle parole

B) Costrutto con duplice reggenza preposizionale “affascinato dalla, e invischiatonella” per influenza dell’ingl.

C) Uso maiuscole per enfatizzare nomi, rendendoli degli esemplari archetipici

6. Fonologia

Nessuna pronuncia regionale è riuscita a diventare modello nazionale unitario, né quella fiorentina, né quella romana, né l’asse tosco-romano. È invece avvenuta la diffusione di una pronuncia basata sulla grafia che non attua le distinzioni non rappresentate. Non esiste un polo standardizzatore ma poli standardizzati in cui la pronuncia dei giovani appare vicina allo standard normativo. A Milano sembrano emergere di meno particolarità fonetiche regionalmente marcate fra i giovani. Scarso interesse

Formattazione del testo

Conformarsi all'accento Rai. Insofferenza per l'accento meridionale ma tutto sommato tutte le pronunce sono accettate. Standardizzazione della diversità.

Caratteri fonetici generali del neo-standard.

  • Indifferenza per e e o aperte o chiuse
  • Accettazione di terminazioni consonantiche delle parole come sport, stop
  • Realizzazione variabile del raddoppiamento fonosintattico
  • Abbandono di fatti eufonici
  • In genere accenti colti regionali appaiono stabili e consolidati, pochi influssi reciproci
  • Può darsi che nel tempo ci sarà uno spostamento verso la pronuncia settentrionale

Stato attuale e prospettive

Fare previsioni che vadano al di là dell'ovvietà è impossibile. Studiosi sono allarmati per il neo-standard chiamando l'italiano una lingua meticcia o selvaggia, per la mescolanza di norme, presenza di forestierismi, semplificazione, ripetitività ecc... in realtà la situazione non è allarmante e a noi interessa.

Più che altro capire come si evolverà la situazione. Importanza dell'italiano popolare. Sembra che crescerà sempre di più poiché è il maggior centro di innovazione linguistica dell'italiano. Questo è vero se per italiano popolare si intende colloquiale e sub-standard.

Italiani regionali: opinioni discordanti. Chi crede che i dialetti verranno assorbiti dai regionali e si creerà una polarità italiano standard - italiano regionale; chi crede invece che sono soltanto una fase di transizione verso un italiano nazionale.

È indiscutibilmente cambiato il rapporto tra sistemi di tratti linguistici in gioco: tratti sub-standard catturati dallo standard, tratti popolari catturati dal sub-standard. Lo scivolamento delle varietà basse verso quelle alte sta portando una maggiore permeabilità tra varietà.

La quasi totalità dei tratti innovativi del neo-standard sono tratti già attestati nei secoli passati.

Quindi possiamo affermare che vi sia una costanza dell'anticonel parlato moderno. 8. Agli inizi del Terzo Millennio MORFOSINTASSI: la ricerca ha mostrato che tratti sub-standard emergono nell'ita standard anche inmodo diverso, con motivazioni differenti. Doppia collocazione. Tratti marcatidiatopicamente risultano ora pandemici come verbi sintagmatici (buttare giù, andarevia), risalita dei clitici (voglio farlo/lo voglio fare) Pronomi: seguono la tendenza già elencata, riduzione dell'opposizione di numero e genere, resistono quelle di caso. Ci ho/averci il ruolo sintattico di ci è diventato quello di un complemento del verbo avere Nascita di un nuovo verbo: centrare invece che entrarci. Fusione del clitico Ne Tendenza a fissarsi sul verbo di clitico genitivale obliquo e partitivo. Presenza ridondante problematica soprattutto perché viene omesso quando invece è obbligatorio. Sovraestensione di LE al posto di GLI in alcuni casi.Sembra paradossale visto che la tendenza dominante è quella opposta. Ma ciò capita forse perché il femminile viene associato al pronome pers. di cortesia. Sovraestensione di suo per proprio: tutti hanno le sue ragioni. Discussa la questione del congiuntivo, chi crede stia scomparendo chi no. Sicuramente riduzione nel parlato. Che polivalente. Ora anche presenza del che in costrutti iniziali di frase con valore focalizzante "non che, certo che, o che ecc..." Frasi ipotetiche usate in maniera strana: ellissi di congiunzione condizionale nella protesi "ciò non bastasse", clausole ipotetiche libere senza apodosi. Incremento di nomi invariabili come euro. Tratti dall'inglese: Interrogazione multipla chi ha detto cosa. Superlativo relativo ordinale "il primo più importante". Grazie di/per non fumare. Causati tutti da traduzioni invisibili. LESSICO E MORFOSINTASSI Estensione di -mente. Leggermente usato per un.

po' abbastanza

Circa, avverbio tipo

e/o criticato ma in realtà comprende una posizione prima non realizzata in italiano

Uso milanese di piuttosto che

Quant'altro

Forme attenuative un attimino, un momentino

Formula negativa non esiste!

Routines fatiche come cari tutti! Buon tutto!

Buona giornata, buona serata

LESSICO

Neologismi: produttività e ampliamento del raggio d'azione di suffissi e suffissoidi -ismo, -ista

I prefissoidi: mega, maxi, iper talmente produttivi che giungono fino alla lessicalizzazione. Parola autonoma aggettivo sostantivo tipo ipermercato, ipertesto ecc... post- è pure produttivo.

Suffissi produttivi: -bile, -ese, -eria, -aro, -arolo, aggine, -itudine.

Espansione dei composti nome+nome: aero-spia, batterio-killer

Parole come importante, intrigante, criticità ecc... che sono usate maggiormente.

Diffusione maggiore di anglicismi, come: termini ibridi: chattista, killeraggio composti nominali misti:

cyberspazioparole-macedonia: webcam, hifipareri dei linguisti riguardo al fenomeno sono contrastanti. L'opinione più diffusa è che quello che sta accadendo è una piccola parte di quel fenomeno ineluttabile che sta avvenendo nei rapporti tra le lingue del mondo. Ma d'altro lato credono ci sia una esagerazione nell'uso degli anglicismi. L'italiano popolarela nozione emerge nella linguistica italiana degli anni '60. Però con molta confusione e sovrapposizione tra ita colloquiale e ita popolare. Negli anni '70 De Mauro e Cortelazzone danno due definizioni che saranno alla base di due teorie diverse di sull'ita pop. De Mauro: "modo di esprimersi di un incolto, che maneggia l'ita nazionale sotto la spinta di comunicare. È un ita pop unitario" per lui questo ita è il modo in cui gli itaincolti risolvono il problema di comunicare uscendo fuori dall'alveolo dialettale. Cortelazzo: ita popÈ un ita imperfettamente acquisito da chi ha il dialetto per lingua madre. È una sorta di varietà di apprendimento fossilizzata, un sistema approssimato tra il dialetto e la lingua standard. Da queste due proposte ne sono nate altre: - Foresti: ita riformulato dalle classi subalterne - Sanga: realizzazione imperfetta dell'ita regionale, ita semplice ed economico. - Vanelli: ita dei parlanti dialettofoni ma anche il nostro ita di ogni giorno, che usiamo nei rapporti informali "lingua colloquiale di uso comune". Tutte queste definizioni sono multiformi ma si possono ricondurre a tre dimensioni fondamentali: a) Caratteri di ordine extralinguistico b) Caratteri di ordine sociolinguistico c) Caratteri di ordine linguistico interno Siamo d'accordo nel definire che l'ita pop è una varietà di lingua quindicaratterizzata da una dimensione diastratica, tipica degli strati sociali bassi, incolti e semicolti. Varietà di lingua: correlazione tra classe sociale e

tratti linguistici. Qui celoincolto, tratti non standard.Secondo Berruti non è soddisfacente considerate l'ita pop in termini di fatti extralinguistici, come frutto della propensione e sforzo dei parlanti di usare l'ita, né in termini linguistici, se vogliamo rendere in maniera operativa la categoria di it pop.

Problemi di sostanza

Analisi dell'ita pop a partire da testi scritti da ita incolti.

Alcuni problemi:

  1. Unitarietà: alcuni linguisti hanno definito l'ita pop come unitario ma questa cosa non può essere vera. È vero che alcuni tratti sono diffusi indipendentemente dalla regione ma è di primaria importanza capire che in Italia la marcatezza diatopica è sempre preliminare soprattutto in questo caso in cui vi è una connessione con il d
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A.A. 2022-2023
24 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gilds998 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociolinguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cerruti Massimo.