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VIDEO VIDEO ISTRUZIONI PRODOTTO HIGHLIGHTS INFLUENCER

VIRALE

91,5% 45,3% 36,2% 20,5% 34,1% 16,1% 24,6% 17,2% 15,4% 12,4%

→ engagement

video 91,5%

audio 45,3%

→ NO testi scritti

time spent using social media apps in italia in un mese

TIKTOK YOUTUBE FACEBOOK INSTAGRAM WHATSAPP LINE TELEGRAM X MESSENGER PINTEREST

32 ore e 12 18 ore 15 16 ore 37 15 ore e 13 13 ore 54 3 ore e 7 3 ore e 3 2 h 12 minuti 1 ora e 47 1 ora e 33

minuti minuti minuti minuti minuti minuti minuti minuti minuti

tiktok → la differenza la fa l’algoritmo, andare in contro ai reali bisogni → gratificazione → divertirsi → non escono dalla piattaforma → + tempo → + probabile che

venga raggiunto

LE PIATTAFORME DI SOCIAL MEDIA PIÙ UTILIZZATE - Italia

WHATSAPP FACEBOOK INSTAGRAM MESSENGER TELEGRAM TIKTOK PINTEREST LINKEDIN X (TWITTER) SKYPE

90,3% 77,5% 75,3% 50,2% 47,7% 40,8% 28,0% 26,8% 25,3% 14,9%

→ cambia l’indicatore e emerge un media/piattaforma diverso

Platform society - L’ecosistema delle piattaforme

= assemblaggio di piattaforme interconnesse, governate da un insieme di meccanismi che modellano le pratiche quotidiane.

Impatto dell’ecosistema: le piattaforme non riguardano solo la comunicazione, ma impatto sulla società → cambiano il mondo in cui la comunicazione si muove

J. Van Dijck, T. Poell, M. de Waal, Platform society. Public Values in a Connective World, 2018

La platform society è la società nella quale i flussi sociali ed economici sono convogliati da un ecosistema globale di piattaforme online:

- guidato da algoritmi

alimentato dai dati →datificazione → disponibilità di dati a costi contenuti

-

Le piattaforme digitali sono i nuovi intermediari tecnologici che costituiscono il principale driver di sviluppo economico e di innovazione.

Hanno trasformato le strutture sociali:

- commercio

- politica

- giornalismo

fino a ridefinirne logiche e valori, richiedendo adeguamenti nelle norme giuridiche e nella stessa idea di democrazia.

→ Le piattaforme hanno trasformato le istituzioni sociali

L’impatto valoriale è vero dal punto di vista del giornalismo → google (aggregatori di google → + efficaci) o piattaforme

valore = l'algoritmo favorisce la circolazione in base a una logica economica → polarizzazione e spettacolarizzazione, divertimento, gossip

→ social → engagement, circolazione di contenuti → + accessi al sito e guadagnare dalla pubblicità, MA crash valoriale

Il giornalismo si basa sulla notiziabilità = degno di essere notiziato, no logiche commerciali, ma di conoscenza

scontro di logiche→ logica diversa tra giornalismo e piattaforma → piattaformizzazione degli ambienti porta a un cambio valoriale → sistema di valori

economico

→ scelta diversa delle notizie:

- utilità comune (notiziabilità)

- o utilità economica (monetizzazione)?

→ scelta di cosa escludere es. non sappiamo cosa accade in Afghanistan o Bosnia, anche se costerebbe poco mandare personale, ma non interesserebbe

Cosa è notizia lo decide il sistema di valori giornalistico, MA le piattaforme incidono perché magari sono contenuti che non circolerebbero

Se l’ingaggio spinge su contenuti negativi (morte, infamia, insulti, …) incide sui valori → le persone sono ingaggiate dalla negatività, no colpa della piattaforma!

Idem con i media tradizionali

valori: es. glovo → novità → implicazione valoriale della possibilità di ordinare: implicazione → modo in cui intendiamo il lavoro: contrattualizzazione del rider -

dibattito

→ come collocarlo? cambia il modo in cui intendiamo il lavoro

→ la tecnologia cambia il modo in cui intendiamo il lavoro (idem AI)

es. amazon → no negozi al dettaglio → negozi chiusi → cambia il tessuto commerciale e sociale

fare la comunicazione in piattaforma significa portare la comunicazione nella quotidianità → come portare il proprio contenuto nella quotidianità → perché i valori si

innescano nella quotidianità → necessità di autorevolezza per innescare valori

La logica di piattaforma si scontra sempre con le logiche della realtà e si impone → milioni di persone comprano, ordinano online → diventa strutturale

il contenuto è espressione di una linea valoriale che si assume

Le piattaforme possono essere di 2 tipi:

Infrastrutture portanti del sistema: le Big5: Le piattaforme di settore

Google es. Netflix, Spotify, AirBnB, TripAdvisor ecc.

Apple

Facebook

Amazon

Microsoft

3 meccanismi alla base della platform logic:

1. Datificazione 2. Mercificazione (commodification) 3. Selezione

→ no implicazione negativa

Le piattaforme trasformano dati in quantità mai conosciuta Capacità della piattaforma di attivare e filtrare le attività degli utenti con

prima d’oggi. 2 tipi di dati: interfacce e algoritmi, mentre gli utenti conferiscono visibilità e

si accetta all’inizio →

- volontariamente forniti dai clienti: disponibilità di contenuti

Il dato viene trasformato in bene

consenso dati • Le piattaforme guidano l’interazione dell’utente attraverso la selezione

commerciabile di:

Questo può avvenire attraverso 4

- metadati comportamentali per es. fornita da Gps via - temi

forme:

smartphone - prodotti

→ non ci rendiamo neanche conto (es. cookies → • attenzione*; - servizi

• disponibilità del dato al pubblico;

elemento con cui si raccolgono le preferenze) (UE, no → esposizione accidentale (Nudge. La spinta gentile, Thaler,

• utenti;

USA consenso privacy) • denaro Sunstein, 2013)

Non nati solo con il web, ma con la logica di

piattaforma → circoscrivere una parte del web e il targeting e microtargeting sono il • L’algoritmo è fattore di reintermediazione al posto dell’esperto: gli

controllarla problema → impossibilità di utenti, infatti, valutano, cercano, condividono, seguono, aggiungono

• I dati sono la benzina nel motore digitale. attenzione* da parte delle persone (bypassa il comunicatore)

amici.

Le piattaforme → il messaggio per arrivare • Il risultato è la personalizzazione algoritmica sulla base della platform

raccolgono → data mining

- li bisogna agganciare le persone → logic.

- li fanno circolare via API, che consentono accesso a terzi sovraccarico di informazioni →

(per es. FanPage Karma, SocialBakers ecc.). → profilazione → non solo capacità dell’algoritmo, ma prassi

disattenzione → no volontà di

• L’uso che si fai dei big data è predittivo, cioè hanno della comunicazione → selezionare.

ascolto

l’obiettivo di prevedere il comportamento secondo range interesse nel dato aggregato, non nel singolo → costruire cluster

→ raggiungere ciò a cui le persone

probabilistici: di comportamenti analoghi e quindi aggregabili

sono interessate

uno dei primi siti di uso

es. FiveThirtyEight di Nate Silver: Selezione perché necessario ottenere un pubblico → si parte

Trovare le persone: dove e chi? es.

predittivo dei dati es. elezioni Trump → monitorare dati senza → necessario filtrare il messaggio dove è bene che vada,

Anagrafe per ottenere dati → ma

di comportamento nel resto no es. inutile continuare a mandare mail e chiamare →

possono andare incontro agli utenti

→ datificazione → cambio di paradigma di trattamento già comunicazione sganciata → saturazione come dato di

→ soddisfare i loro bisogni!

del dato, no campionamento, ma mole di dati → < partenza di ogni comunicazione

Interessa ciò che è nella propria

margine di errore Il pubblico bisogna crearlo, non c’è. La saturazione ha rubato

quotidianità → capire l’interesse

esistono cose più facilmente prevedibili es. influenza, tutto il pubblico.

con i dati

traffico e meno in cui c’è la variabile umana es. chi Il pubblico mette in campo la cognitività: raggiunto

→ o si stoccano sulla piattaforma o

vince sanremo (tecnicamente)? scrollo (cognitivamente).

si acquistano, MA possono essere

presi anche in presenza

es. campagna di micro-targeting: sponsorizzate su FB e In un contesto di saturazione è necessario togliere, non mettere

→ relazione

social rendere disponibili dati a terzi → engagement → → non mettere roba inutile, mettere poco ma utile → filtrare →

datificazione delle campagne → soggetti all’interno di liberare spazio di attenzione per il resto

Il problema è che il cervello non

cluster Comunicare è sottrazione, non addizione → si sta attenti alle

pensa digitale → pensare a

oggi i dati si prendono solo sulla piattaforma richieste degli utenti, non della piattaforma in questo caso,

relazioni offline e portarle online →

es. TIM vende dati → uso dati per terzi per la politica perché l’obiettivo della piattaforma è ottenere dati

abbattere la disattenzione per

era consentito, non per commerciale → ma problemi Togliere, differenziare, no una strategia, ma più →es. 7 cluster:

quanto possibile no un post per tutti, ma 7 contenuti, sarebbe broadcast

L’abbondanza comunicativa e il sovraccarico di informazione → → premessa fondamentale per chi fa

Il flusso comunicativo oggi è sovrabbondante («communicative abundance» J. Kean, 2013). Anche «overload informativo»

comunicazione → gli individui rigettano la comunicazione in maniera strutturale

Contesto di saturazione dell’individuo oggi è strutturale → no questione di distrazione soggettiva, la disattenzione è strutturale per via dell’ambiente

comunicativo completamente saturato

Lo spazio comunicativo ha un perimetro preciso, perché lo spazio è cognitivo, non fisico. Si pensa a tot cose, non oltre. Altrimenti diventa costoso mentalmente

L’attenzione comporta fatica cognitiva → se si ascolta veramente → è una questione biologica: è impossibile che il cervello sia sempre concentrato al 100%,

altrimento sovraccarico

NO web troppo carico, no strade, ma cognitivo!!

Le persone non sono lì ad aspettare che tu abbia qualcosa da dire

La capacità di controllo e gestione del flusso entropico comunicativo e della tecnologia è:

- limitata

- vincolata

→ Il cervello rispetto al flusso comunicativo può fare 2 cose:

- controllare il flusso entropico → il soggetto diventa gatekeeper →interrompe il flusso se può o il flusso va avanti, ma non si ascolta es. radio o tv di sottofondo,

ma non si ascolta

- autocontrollo → come controlliamo noi stessi rispetto al flusso, ma limite mentale

→ L

Dettagli
A.A. 2024-2025
42 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarapanepinto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi mediali e ICT e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cepernich Cristopher.