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ORIENTATE VERSO IL FUTURO

Gli antichi prima di Aristotele (popoli del mondo classico) non consideravano il sogno un prodotto della psiche sognante, bensì una manifestazione divina, un messaggio proveniente dagli dei, che doveva essere interpretato per capire cosa sarebbe successo in futuro.

Si distinguevano sogni veritieri e dotati di valore, inviati per predire il futuro al sognatore e sogni vani, ingannevoli e privi di valore, atti a rovinarlo.

In Aristotele, invece, i sogni sono presentati come oggetto di studio psicologico, non sono mandati dagli Dei e non sono di carattere divino, bensì demoniaci: derivano dalle leggi dello spirito. Il sogno viene definito come l'attività psichica dell'uomo che dorme.

Odissea: Penelope sogna che un'aquila piomba sulle oche del suo cortile e le uccide tutte (Ulisse che uccide i Proci)

Platone: "Quando la parte più nobile dell'anima vacilla e il controllo della ragione viene meno, la bestia che è

in noi, gonfia di cibo e divino, si risveglia e inizia la sua ricerca affannosa di qualcosa che soddisfi i suoi istinti. Non si fermerà davanti a nulla, non avrà paura di nulla. Scavalcherà ogni cosa, uomo, madre, dio, bruto. In altre parole agirà completamente libera da ogni legge, senza vergogna di sorta. "I SOGNI ORIENTATI VERSO IL PRESENTE" Ippocrate: sogni come indicatori di malattia. Era convinto che nei sogni si rivelasse un sintomo che sarebbe stato alla base di una malattia. Oggi: psicoterapie dell'hit e nunc. Interpretano i sogni come segnali che lanciamo riguardo alle tematiche più importanti che stiamo vivendo in quel momento. "I SOGNI ORIENTATI VERSO IL PASSATO" Sogni come segni che ci comunicano qualcosa riguardo al passato. Freud e l'interpretazione dei sogni. Stimoli e fonti del sogno Secondo alcune teorie il sogno è la conseguenza di un disturbo del sonno: il sogno è una reazione a qualcosa di disturbante che avvienedurante il sonno. Le fonti del sogno sono state raggruppate in quattro categorie: 1. Stimoli sensoriali esterni -> Quando vogliamo addormentarci chiudiamo i canali sensoriali più importanti, gli occhi e cerchiamo di tenere lontano dagli altri sensi ogni stimolo. Poi ci addormentiamo, anche se il nostro tentativo non riesce mai del tutto, infatti non possiamo allontanare completamente gli stimoli dagli organi sensoriali, né eliminare del tutto la sensibilità di questi ultimi. Il fatto che in ogni momento forti stimoli sono in grado di svegliarci, ci dimostra che anche nel sogno la psiche resta ininterrottamente il rapporto con il mondo extracorporeo. Gli stimoli sensoriali che ci raggiungono durante il sonno, come la luce intensa che colpisce gli occhi, il rumore che riesce a farsi udire, una sostanza odorosa che stimola la mucosa nasale, possono facilmente diventare fonti del sogno. Tuttavia, lo stimolo che agisce sui sensi non appare nel sogno nella sua forma reale, ma

è sostituito da un'altra immagine. Per esempio, il rumore della sveglia può apparire nei sogni come il rumore di campane o il rumore di piatti che cadono.

2. Stimoli sensoriali interni (soggettivi) -> Se gli stimoli esterni durante il sogno sono insufficienti a spiegare tutte le immagini ricche, si dovranno cercare fonti del sonno diverse, ma di origine analoga, quindi bisogna prendere in considerazione anche gli stimoli interni agli organi di senso (soggettivi).

Le stimolazioni sensoriali interne sono inferiori rispetto a quelle esterne e hanno la caratteristica di essere inaccessibili all'osservazione e alla verifica sperimentale. La prova fondamentale della loro influenza sul sogno è costituita dalle cosiddette allucinazioni ipnagogiche: si presentano come immagini molto vivaci e cangianti al momento di addormentarsi e possono permanere per qualche istante anche dopo aver riaperto gli occhi.

Nel periodo ipnagogico possono anche comparire allucinazioni

uditive di parole e nomi che poi si ripetono in sogno. Non può dunque esistere un sogno che non si appoggi sul materiale dipendente dallo stato di eccitazione interna della retina, giacché le immagini visive sono la componente fondamentale dei nostri sogni.

3. Stimoli corporei interni (organici) -> Tutti gli organi del nostro corpo diventano, in condizione di eccitazione o di malattia, una fonte di sensazioni per lo più dolorose, perfettamente equiparate alla fonte esterna. Nel sonno la psiche raggiunge una consapevolezza delle sensazioni corporee molto più profonda e ampia di quella della veglia.

Aristotele riteneva probabile che nel sogno si venisse avvertiti di incipienti stati di malattia, non ancora notati nella veglia, o comunque indice di problemi fisici, ad esempio che sono molto frequenti nei malati di cuore o di polmoni sogni d'angoscia, molto brevi, che terminano con un risveglio brusco, quasi sempre nel panico; nei tubercolotici non sono

un'eccezione sogni disoffocamento, di ressa, di fuga; nei disturbati gastrici i sogni vedono rappresentazioni dell'ambito degli appetiti gastrici e dellanausea.

Lo stimolo organico ha una grande influenza sulla produzione onirica: la posizione di un arto corrisponde nel sogno a quella reale;se si sogna il movimento di un arto, di norma una delle posizioni assunte durante il sonno corrisponde a quella reale; in un sogno è anche possibile attribuire la posizione di un proprio arto ad un'altra persona; si può sognare viceversa, che quel movimento siaimpedito; nel sogno l'arto in una certa posizione può comparire sotto forma per esempio di animale; la posizione di un arto puòstimolare pensieri che hanno a che fare con l'arto.

4. Fonti psichiche di stimolazione -> Gli antichi studiosi sono concordi sul fatto che gli uomini sognano ciò che fanno durante ilgiorno e ciò che interessa durante la vita da svegli. Altri sono

contrarietà poiché credono che i sogni distolgono il sognatore dagli interessi del giorno e che si sognino le cose che colpiscono durante il giorno. Ma gli interessi della veglia, uniti agli stimoli interni ed esterni del sonno, non sono soddisfacenti a spiegare l'origine del sogno, in quanto l'interesse diurno non è la causa essenziale, come invece sarebbe logico supporre. I sogni vengono suddivisi in due categorie principali: i sogni determinati da uno stimolo nervoso e quelli associativi, che devono la loro fonte esclusivamente alla riproduzione. In questo tipo di sogni non esiste un nucleo compatto, in quanto la vita immaginativa è già di per sé indipendente dalla ragione e dall'intelletto, i processi immaginativi non sono sostenuti da eccitazioni fisiche e psichiche, ma sono abbandonati alla confusione. La maggior parte delle rappresentazioni oniriche sono illusioni, prodotte dall'impressione sensoriale che non cessa mai la.suaattività durante il sogno. Pertanto non esistono sogni di origine esclusivamente psichica e i pensieri dei nostri sogni provengono dall'esterno. Perché i sogni si dimenticano dopo il risveglio? Spesso si ha l'impressione di aver ricordato il sogno in parte, ma il ricordo del sogno svanirà durante il giorno, tranne qualche frammento: si sa di aver sognato senza sapere cosa si ha sognato. Accade anche che i sogni siano persistenti nella memoria come qualcosa di strano e incomprensibile. Strümpell analizza questo fenomeno complesso, riportandolo ad una serie di cause. In primo luogo guarda alle cause che provocano dimenticanze nella vita da svegli. Quando si è svegli si dimenticano sensazioni e percezioni, in quanto deboli. Anche le immagini oniriche vengono dimenticate in quanto troppo deboli, mentre le immagini più forti vengono ricordate solo in parte. Strümpell ammette che si dimenticano immagini oniriche molto vivide e si trattiene nellamemoria immagini confuse e insignificanti. Inoltre, quando si è svegli, viene dimenticato un avvenimento verificato una volta sola mentre si tende a ricordare solo ciò che può essere percepito. La maggior parte delle immagini oniriche sono esperienze uniche -> caratteristica che fa dimenticare tutti i sogni. Il senso morale nei sogni Alcuni affermano che la moralità non trova posto nei sogni, altri sostengono che il carattere morale dell'uomo rimanga nella sua vita onirica. Hildebrandt appartiene a quel gruppo di persone che crede che la natura morale dell'uomo permane nei sogni. È impossibile pensare all'azione di un sogno, il cui motivo originario non sia passato come passione o impulso. Hildebrandt afferma che questo impulso originario non è stato inventato dal sogno, in quanto il sogno lo ha copiato e sviluppato. Quindi il filosofo trova la fonte dell'immoralità dei sogni negli impulsi che passano attraverso le menti.

Durante il giorno. Inoltre, i sogni offrono uno sguardo nelle profondità e nei recessi della natura, inaccessibili durante la vita da svegli. Maury afferma che nel sogno si rivela l'uomo istintivo, quando sogna l'uomo ritorna allo stato di natura.

Teorie e funzioni del sogno

Le varie teorie oniriche differiscono per il fatto che scelgono diverse caratteristiche del sogno.

  1. La teoria di Delboeuf afferma che nel sogno l'attività psichica della veglia permane, la psiche non dorme ed il suo apparato rimane intatto ma, dato che le condizioni nel sogno sono diverse rispetto a quelle della veglia, vengono prodotti risultati diversi.
  2. Altre teorie riconoscono nel sogno una riduzione dell'attività psichica, un rallentamento e un impoverimento di materiale significativo. La teoria dominante è quella per cui solo un frammento dell'attività mentale trova espressione nei sogni, considerando i sogni come il risultato di una veglia parziale.
  3. Ci sono,
oltre, un terzo gruppo di teorie oniriche che attribuiscono alla psiche sognante la capacità e l'inclinazione a produrre determinate prestazioni psichiche, che essa nella veglia non è in grado di eseguire o può eseguire solo in maniera parziale.

Rapporto tra i sogni e le malattie mentali

Chi parla del rapporto tra il sogno e le malattie mentali può riferirsi a tre cose diverse:

  1. Al loro rapporto clinico ed eziologico, per esempio i casi in cui un sogno sostituisce uno stato psicotico, lo inaugura o lo segue. Hohnbaum riferisce che l'esplosione di follia ha origine spesso da un sogno angoscioso o che l'idea dominante è collegata al sogno, dichiarando che alcuni di questi sogni sono la vera causa della follia. La psicosi si presenta con l'apparire del sogno operativo che porta alla luce il materiale allucinativo o si sviluppa attraverso una serie di sogni.
  2. Alle modificazioni subite dalla vita onirica in caso di malattia mentale. In
caso di malattia mentale, a volte, i sintomi patologici sono contenuti nella vita onirica. Una pazzia notturna ha riscontrato che un paziente appare sano durante il giorno, mentre durante la notte è soggetto ad allucinazioni e crisi. 3. Al rapporto interno tra sogno e psicosi, ad
Dettagli
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamastroieni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cardella Valentina.