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ES.
18 19 20 28 29 30 → Cv = 18 - 30 (30 - 18 = 12 → ampiezza dell'intervallo)
22 23 24 24 25 26 → Cv = 22-26 (26 - 24 = 4 → ampiezza dell’intervallo)
Si prendono in considerazione i 2 estremi e si fa la sottrazione tra il valore più grande
e quello più piccolo.
LIMITE: Figurano solo i valori estremi, non sappiamo nulla sui valori intermedi e sulle
relative frequenze.
DIFFERENZA INTERQUARTILE
Si differenza dal campo di variazione perché viene presa in considerazione
l’ampiezza dell’intervallo che si concentra però solo sulla parte centrale.
QUARTILI: 3 valori che dividono la distribuzione in 4 parti
1. Al di sotto del PRIMO QUARTILE (Q1) → 25% dei casi
2. Al di sotto del SECONDO QUARTILE (Q2) → 50% dei casi {coincide con la
mediana}
3. Al di sotto del TERZO QUARTILE (Q3) → 75% dei casi
DI = Q3 - Q1
Viene presa in considerazione solo la parte centrale della distribuzione (50% dei dati)
● MISURE DI DEVIAZIONE/SCARTO DELLA MEDIA
La maniera più semplice per calcolare la variabilità della distribuzione sarebbe quella
di calcolare la deviazione di ciascun valore della media e poi trovare il valore medio
di tali deviazioni, dividendo la somma di tutti gli scarti per il numero delle nostre
Σ ( − ) →
osservazioni → sommatoria di tutti gli scarti della media. Siccome
Σ ( − )
(Xi -M) = 0 →
Σ
però questo si annulla
● SCOSTAMENTO SEMPLICE MEDIO (SSM)
↑ Una possibile soluzione a ciò è quella di prendere gli scarti del valore medio in
valore assoluto; in questo modo si elimina l’effetto del segno, dato che si considera
soltanto quanto il valore si discosta dalla media e non se si trovi al di sotto o al di
sopra.
Si ottiene sommando tutti gli scarti in valore assoluto e dividendo per il numero delle
osservazioni.
Lo SSM esprime quanto in media i dati si discostano dal valore medio della
distribuzione.
distribuzione frequenza unitaria
VALORE (Xi) | − |
18 | 18 − 24 | = 6
19 | 19 − 24 | = 5
20 | 20 − 24 | = 4
…. ….
24 | 24 − 24 | = 0
… ….
29 | 29 − 24 | = 5
30 6
| 30 − 24 | =
M= 312:13= 24 Σ = 42
Σ |
−
| 42
= = = 3, 2
13
● VARIANZA
Un altro modo per eliminare l’effetto del segno sul calcolo della media degli scarti, è
quello di sommare gli scarti della media elevati al quadrato e dividendoli per il
numero totale delle osservazioni si ottiene la varianza ( , indice di variabilità che
²)
sarà sempre positivo.
Σ( − )²
² =
VALORE (Xi) ( −
)²
18 ( 18 − 24 )² = 36
19 ( 19 − 24 )² = 25
20 ( 20 − 24 )² = 16
….
24 ( 24 − 24 )² = 0
…
29 ( 29 − 24 )² = 25
30 ( 30 − 24 )² = 36
Σ = 182
Σ( − )² 182
=
² = = 14
13
● DEVIAZIONE STANDARD
La deviazione standard (s) si ottiene dalla radice quadrata della varianza.
Σ ( −)²
=
Estraendo la radice quadrata della varianza si ritorna all’unità di misura originale.
= ² = 14 = 3, 74
ES.
● SCOSTAMENTO SEMPLICE MEDIO SU DATI CON FREQUENZA NON
UNITARIA
Se la distribuzione dei dati presenta frequenza non unitaria occorre moltiplicare
ciascuno scarto in valore assoluto per la relativa frequenza.
Σ
|
−
|
=
VALORI (Xi) FREQUENZA (Fi) |
−
| ×
18 7 |
18 − 24
| × 7 = 42, 7
19 3 |
19 − 24
| × 3 = 15, 3
20 6 |
20 − 24
| × 6 = 24, 6
…
24 18 |
24 − 24
| × 18 = 1, 8
…
29 2 |
29 − 24
| × 2 = 9, 8
30 8 |
30 − 24
| × 8 = 47, 2
M= 24,01 n. = 120 Σ = 2892
(prima cosa calcolare la media e poi tutto il resto)
Σ
|
−
| 307,8
=
= = 2, 57
120
● VARIANZA E DEVIAZIONE STANDARD SU DATI CON FREQUENZA NON
UNITARIA
Se la distribuzione dei dati presenta frequenza non unitaria occorre moltiplicare
ciascuno scarto al quadrato per la relativa frequenza.
Σ( − )² Σ( − )²
² = =
VALORI (Xi) FREQUENZA Fi
²
(Xi - M)
(Fi)
18 4 x 4=145,9
²
(18 - 24,04)
19 4 x 4=101,61
²
(19 - 24,04)
20 5 x 5=81,61
²
(20 - 24,04)
….. ….
24 23 x 23=0,04
²
(24 - 24,04)
….. ….
28 6 x 6=94,06
²
(28 - 24,04)
29 4 x 4=98,41
²
(29 - 24,04)
30 4 x 4=142,09
²
(30 - 24,04)
M = 24,04 n. = 120 Σ = 946, 79
Σ( − )² 946,79
² = = = 7, 89
120
= ² = 7, 89 = 2, 81
● VARIANZA E DEVIAZIONE STANDARD
Formule che ci consentono di ottenere il nostro risultato, senza dover calcolare la
Media.