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LUOGHI REALI E SIMBOLICI: Oltre il senso del luogo e ritorno
“Blut und boden” ovvero, traducendo letteralmente dal tedesco, sangue e terra è l’espressione che, prima di essere tristemente fatta propria dal nazismo, riassumeva la concezione romantica ottocentesca di che cosa definisse la nazione tedesca: un’unione ‘naturale’ e in qualche modo inscindibile di territorio e popolo. Chi sono i tedeschi? Sono quelli che vivono in un determinato luogo e hanno nel sangue una comune ascendenza. La nazionalità è una forma di identità e come tale ci può interessare da un punto di vista psicologico. Il territorio e il sangue, che sono alla base di molti nazionalismi, sono due categorie tranquillizzanti, danno l’impressione di oggettività estabilità, sembrano estremamente chiare e inequivocabili. In realtà non lo sono. A cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, nel periodo di massimo sviluppo del positivismo,
il cosiddetto razzismo scientifico cercò di operazionalizzare l'appartenenza a un popolo, inizialmente definita genericamente tramite il sangue, per mezzo del concetto di razza. L'esistenza di differenti razze umane, e la loro maggiore o minore evoluzione. Queste teorie, oggi completamente discreditate, ebbero ai tempi un largo successo. Oggi piuttosto che di razza si parla di etnia facendo riferimento alla cultura piuttosto che alle differenze genetiche e biologiche tra gli esseri umani. La definizione dell'identità etnica è comunque di non facile soluzione in un mondo in cui i movimenti migratori sono frequenti e cospicui e le mescolanze culturali continue. Alla base della costruzione delle identità vi è spesso la metafora delle radici. Le radici culturali, a cui ci si richiama, danno stabilità all'identità così come le radici degli alberi affondando nel terreno danno stabilità alla pianta. La metaforaStessa rende il luogo, inteso come terreno in cui affondano le proprie radici, un riferimento rilevante, tangibile e apparentemente stabile per definire anche l'identità individuale. Il territorio è un riferimento identitario (nazionalismo, identità di luogo), ed è una categoria che dà l'impressione di oggettività e stabilità.
Globalizzazione e diffusione di internet sembrano aver ridimensionato l'importanza di questa categoria:
- Caduta dell'Unione Sovietica e fine della divisione del mondo in blocchi contrapposti
- Modello capitalista del libero mercato, liberalizzazione del movimento di uomini, merci e capitali per tutto il mondo.
- Evoluzione dei trasporti che rende meno dipendenti le persone dai luoghi fisici
- Evoluzione dei mezzi di comunicazione che creano degli ambienti sociali virtuali.
Il politologo francese Bertrand Badie intitolò un suo libro del 1995 "La fine dei territori".
La tesi sostenuta dall'autore era che, a seguito della caduta dell'Unione Sovietica e della fine della divisione del mondo in blocchi contrapposti, i confini tra gli stati avessero perso di rilevanza e si stesse andando verso un mondo in cui i territori, e in particolare gli stati nazionali, sarebbero diventati irrilevanti. Effettivamente l'ultimo decennio del Novecento ha visto un progressivo abbattimento dei confini tra gli stati (il modello capitalista del libero mercato ha facilitato la liberalizzazione del movimento di uomini, merci e capitali per tutto il mondo). È in questo periodo che si forma l'Unione Europea e l'incremento di potere di entità sovranazionali indebolisce ulteriormente i singoli stati. Secondo un altro politologo francese, a seguito di queste trasformazioni, le lotte per i territori sarebbero state una cosa del passato mentre si apriva l'era dei conflitti identitari (Thual, 1995). Apparentemente quindi,nell'epoca della globalizzazione, il territorio perde di importanza in un mondo sempre più interconnesso, ma se si osserva meglio più che di una perdita di importanza si tratta di una ridefinizione dei territori rilevanti. Negli ultimi trent'anni, si è visto come le unità territoriali più piccole richiedono maggiore potere e autonomia (Es: in Italia negli anni Novanta, si è affermato a livello nazionale un partito politico dichiaratamente regionalista, la Lega Nord). I sociologi che hanno messo in rilievo le conseguenze economiche, culturali e umane della globalizzazione hanno notato una tendenza opposta che vi si accompagna, la cosiddetta glocalizzazione (= il ritorno di importanza della dimensione locale in parallelo alla diffusione della cultura globale), che può essere interpretata come una reazione di difesa più o meno consapevole delle identità locali minacciate dalla globalizzazione. Joshua Meyrowitz (1986) neglianni Ottanta del Novecento intitolò un suo saggio "No Sense of Place" (in italiano "Oltre il senso del luogo") sostenendo in esso che la diffusione della televisione avesse alterato la percezione dei luoghi fisici e creato di fatto il villaggio globale di cui parlava Marshall McLuhan già venti anni prima. La diffusione di internet nei decenni successivi, con la creazione di uno spazio di interazione virtuale accessibile da praticamente tutto il pianeta, avrebbe dovuto accentuare ulteriormente questa perdita di significato dei luoghi fisici eppure, all'inizio del terzo millennio, lo stesso Meyrowitz (2005) scrisse un capitolo di un libro dal titolo emblematico, "The Rise of Glocality: New Senses of Place and Identity in the Global Village". In questo lavoro, a distanza di vent'anni dal saggio in cui la dichiarava superata, Meyrowitz riconosceva come la dimensione locale, per quanto trasformata, permanesse nella vita delle persone.persone accanto e mescolata con la dimensione globale. Da un punto di vista pratico, per l'aumentata facilità di movimento e di comunicazione a distanza, possiamo accettare la tesi che il territorio abbia perso di importanza rispetto al passato, dal punto di vista simbolico non è altrettanto plausibile. La dimensione territoriale sembra avere ancora una valenza identitaria, essere cioè importante per le persone per definire sé stessi.
Luogo e identità:
Luoghi, di differenti dimensioni, possono a loro volta costituire il criterio di inclusione, e di esclusione, da una determinata categoria, cioè possono costituire la base per un sentimento identitario (Es: i torinesi sono le persone che vivono a Torino).
Globalizzazione e diffusione di internet non hanno ridimensionato il valore psicologico (attaccamento al luogo) che il luogo di residenza ha per le persone. L'attaccamento al luogo è importante per il benessere delle persone:
Le persone
ancora oggi intrattengono numerose relazioni con i luoghi in cui vivono Per• →quanto viaggiamo di più rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto e possiamofacilmente comunicare con persone che si trovano in luoghi lontani; quindi, il nostro mondosia più vasto di quello dei nostri avi, la maggior parte del nostro tempo lo passiamo ancorain un numero di luoghi ristretto con i quali abbiamo per forza di cose a che fare.Quotidianamente abbiamo a che fare con il palazzo in cui abitiamo, i nostri vicini di casa,• le strade e i servizi del nostro quartiere, le persone che lo popolano.Le azioni concrete contribuiscono alla costruzione del luogo psicologico.• Un rapporto positivo o negativo con il luogo fisico influisce inevitabilmente sulla nostra vita.•Lo studio del significato psicologico dei luoghi rappresenta in psicologia ambientale il filone damolti autori definito “teoria del luogo” (Bonnes & Secchiaroli, 1992) in cui si fariferimento a un luogo psicologico che è determinato dall'interazione tra individui e ambiente reale (le dimensioni che entrano in gioco nella costruzione di questo luogo psicologico sono le reali caratteristiche fisiche dell'ambiente, le rappresentazioni di queste ultime che gli individui si costruiscono e le azioni concrete che vengono svolte nel luogo). I due concetti più utilizzati e conosciuti, in questa teoria, sono l'identità di luogo (fa riferimento principalmente alle strutture e funzioni cognitive che si sviluppano nell'interazione tra le persone e l'ambiente fisico. Ed è stata definita da Harold Proshansky, una struttura cognitiva facente parte del sé costituita dall'insieme delle cognizioni che ogni individuo ha riguardo il luogo in cui vive. Le cognizioni che compongono l'identità di luogo sono idee, sentimenti, atteggiamenti, valori che le persone associano ai luoghi e che col passare del tempo.servono da riferimento per le nuove cognizioni. Una sorta di passato ambientale fatto di sposti, spazi e delle loro proprietà che sono servite strumentalmente a soddisfare i bisogni biologici, psicologici, sociali e culturali della persona) e l’attaccamento al luogo (fa riferimento ai legami affettivi positivi che tale interazione costruisce e mantiene). Le persone si rendono conto di avere delle aspettative nei confronti dei luoghi solo quando avvertono che questi non sono più adeguati per esse. L’identità di luogo svolge alcune importanti funzioni per gli individui: - di riconoscimento ogni ambiente nuovo viene giudicato utilizzando come metro di misura i luoghi introiettati nel passato; - attribuire significato ai luoghi; - dare un senso alle relazioni tra individui e luoghi; - attribuire a uno spazio determinate funzioni; - come mediatore per il cambiamento lo scostamento tra la percezione del posto in cui si vive e laLa propria identità di luogo può indicare la via per operare sull'ambiente al fine di modificarlo; funzione di meccanismo di difesa permettendo di riconoscere nei luoghi potenziali situazioni di pericolo oppure di farci sentire sicuri al loro interno.
L'identità di luogo si sviluppa a partire dalle prime fasi del ciclo di vita e, presumibilmente, i luoghi a cui si è legati nell'adolescenza sono quelli più rilevanti per la strutturazione di questa dimensione del sé, data la rilevanza di questa fase nello sviluppo generale dell'identità. Non si deve pensare all'identità di luogo come a una costruzione immutabile, ma come a una dimensione mutevole, lentamente ma costantemente nel corso della vita.
Un ulteriore concetto è il senso di comunità. Questo costrutto, introdotto da Sarason nel 1974, è stato poi operazionalizzato da McMillan e Chavis (1986). Dal punto di vista teorico
è applicabile, ed è stato applicato, a gruppi umani di varia natura, incluse le organizzazioni o le comunità virtuali sviluppate in rete, n