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ONTOLOGICA
• • •
POSITIVISMO realismo dualismo/oggettività metodo sperimentale e
•
ingenuo osservativo
risultati veri •
• distacco
scienza cerca leggi osservatore/osservato
esplicative naturali, generali •
e immutabili tecniche quantitative,
analisi per variabili
• • •
NEOPOSITIVISMO realismo dualismo/oggettività metodo sperimentale
critico modificati modificato oppure
• osservativo
risultati probabilisticamente •
veri distacco
• osservatore/osservato
scienza cerca leggi •
esplicative provvisorie, tecniche quantitative,
sempre aperte al analisi per variabili
•
cambiamento apertura alle tecniche
qualitative
• • •
INTERPRETATIVISMO costruttivismo monismo, non oggettività analisi dell’empatia fra
• osservatore e osservato
interdipendenza •
osservatore/osservato interpretazione
• •
scienza ha obiettivi di tecniche qualitative,
comprensione, non di analisi per casi
spiegazione
Positivismo (Comte e Spencer come fondatori):
Il positivismo nasce in sociologia nella metà dell''800. La sociologia voleva essere una scienza naturale, che andava
alla ricerca delle leggi naturali che governavano la nascita, il funzionamento e il declino delle società umane; essa
era una scienza della natura, ma le questioni trattate erano i meccanismi del funzionamento umano su larga scala.
Neopositivismo (anni '30-'60) e post-positivismo (anni '60):
Il positivismo va in crisi pressoché subito dopo aver trovato il proprio apice nel comportamentismo. Vi sono due studi
importanti che contribuiscono alla sua crisi/declino:
• Studi di Elton Mayo negli Stabilimenti Hawthorne della Western Electric Company → luogo in cui viene
scoperto l'effetto Hawtorne, ovvero l'effetto della reattività: se so di essere studiato metto in atto un
comportamento che non è “naturale” ma è sempre un artefatto che deriva dalla consapevolezza d'essere
studiato. Mayo lo scopre valutando l'operato delle operaie dell'azienda in due condizioni: illuminazione
elevate/illuminazione tenue. In entrambi i casi, Mayo ha osservato come le operaie migliorassero la propria
prestazione (proprio perché consapevoli d'essere osservate).
• Studi di Eisenberg → scopre principio di Eisenberg. Tal studioso osserva come non è possibile conoscere
contemporaneamente la posizione e velocità degli elettroni, poiché se conosco uno dei due parametri finisco
per modificare l'altro. La modifica che viene fatta, dunque, derivante dallo stesso processo di analisi, altera
Gaia Raspante 4
in maniera imprevedibile il secondo aspetto, e se ciò sovviene nelle scienze dure, figuriamoci nelle scienze
umane.
Ciò che succede e che traspare da questi contributi, è che viene messa in discussione l'ingenuità del realismo
positivista. A livello ontologico, dunque, la realtà viene sempre recepita come oggettiva (non viene intaccato il
realismo di fondo) (la realtà quindi esiste ma è difficile conoscerla), ma ci si discosta dall'ingenuità per abbracciare la
criticità, ovvero l'aspetto che afferma come la realtà sia conoscibile soltanto in modo imperfetto. È necessario
tenere sotto controllo le variabili intervenienti (= che possono intervenire), tramite:
• →
PREVENZIONE PRIMARIA cerco di non fare scaturire/intervenire le variabili intervenienti
• →
PREVENZIONE SECONDARIA se le variabili intervenienti si sono attivate cerco di correggerle
• →
PREVENZIONE TERZIARIA non potendo intervenire e curare il dato; elimino le persone che rispondono in
maniera sistematica dalla ricerca per non alterare i miei dati
➔ Faccio tutto ciò per creare una relazione neutra
L’adesione al paradigma post-positivista porta a mettere al centro della propria attenzione il fenomeno della reattività
e spinge quindi a impegnarsi strenuamente per prevenire le distorsioni che esso può innescare, accettando però che
una certa quota di distorsione sia ineliminabile e che il massimo cui è possibile arrivare sia la scoperta di leggi
provvisorie e probabilistiche:
• PUNTEGGIO OSSERVATO = le misurazioni che si ottengono lavorando al meglio delle proprie possibilità per
inferire lo stato delle persone intervistate.
• PUNTEGGIO VERO = le misurazioni che si otterrebbero se si fosse in grado di leggere nel pensiero delle persone
intervistate, annullando la reattività.
Dal punto di vista operativo, uno dei principi cardine che nel corso degli anni si è suggerito di seguire per avvicinare i
punteggi osservati a quelli veri è la standardizzazione.
• TOTEM DELL’INVARIANZA DELLO STIMOLO = considera le persone intervistate alla stregua di database da
interrogare nella maniera più corretta, efficace ed efficiente possibile, azzerando ogni possibile scambio che
esuli da una sequenza interattiva rigidamente predefinita e immutabile (sovente è molto inadeguato a
descrivere quel che succede effettivamente quando si somministra un questionario a persone reali).
Le interviste sono relazioni fra individui, più povere e molto diverse dalle relazioni della nostra vita quotidiana. Come
tutte le altre relazioni, viene co-costruita dalle persone che vi sono implicate, che le sviluppano, le interpretano e
danno loro senso e significato. Ogni individuo che intervistiamo rischia di finire per rispondere a un questionario
molto lontano da quello che crediamo di avergli somministrato, che deriva dal processo di ricostruzione di senso e
di significato che avviene nella sua mente.
A livello epistemologico ci si rifà a leggi probabilistiche e non più deterministiche, in cui il ricercatore cercherà delle
disconferme e non conferme della propria teoria provvisoria (vedi pensiero e logica di Popper circa la falsificazione).
Le leggi, quindi, sono provvisorie quindi possono essere sostituite da nuove. Dal punto di vista metodologico, invece,
si continua a utilizzare il metodo sperimentale, tuttavia modificato e reso meno hard, poiché si pensa che la
conoscenza oggettiva non sia attendibile nonostante in astratto esista. Oltre a ciò, la ricerca si apre alle tecniche
qualitative. Interpretativismo/costruzionismo:
La realtà non si osserva, si interpreta; le scienze umane non sono riconducibili a quelle naturali (Dilthey). Le scienze
umane (scienze dello spirito per Dithey) studiano un oggetto interno (canone della comprensione), a differenza delle
scienze naturali che hanno per oggetto un bersaglio esterno (canone della spiegazione). Dal punto di vista ontologico
la realtà non esiste in sé ma è sempre costruita. A livello epistemologico, invece, vi è il monismo (= chi conduce la
ricerca e l'oggetto della ricerca sono il medesimo elemento).
Esempio: se svolgo una ricerca sul genere e l’empatia. Dal punto di vista metodologico il focus è l'analisi dell'empatia,
e ciò porta all'enfasi sull'analisi dei casi e non delle variabili. Mi interessa la relazione tra le variabili e non le singole
variabili, mi interessano quindi i casi.
Lo statuto della psicologia attuale:
Nel mainstream (psicologia cognitivista) vi è una predominanza del paradigma neo-positivista (anche in questo corso
si utilizza questa visione). Invece, alcuni filoni in cui ha rilevanza il paradigma interpretativista sono la psicologia di
Gaia Raspante 5
comunità, la psicologia discorsiva e la psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Mentre un filone almeno in parte
epistemologicamente divergente è l’action research.
Che cosa si può studiare con un’inchiesta o un sondaggio?
I principali argomenti che si possono studiare in un sondaggio o inchiesta sono:
• →
ATTEGGIAMENTI sono valutazioni di un oggetto e si possono articolare in 3 componenti: cognitiva (= ciò
che penso e ciò che credo di quell'oggetto), emotiva/affettiva (= ciò che sento emotivamente per
quell'oggetto) e comportamentale (= tendenza ad avvicinarmi o ad allontanarmi dall'atteggiamento). Gli
atteggiamenti si misurano con le scale Likert (si chiede alle persone quanto d'accordo sono con ciascun item)
→ Es: scala “sistem justification” di Jost & Thompson (2000)
• →
OPINIONI sono prese di posizioni pubbliche o private su questioni socialmente rilevanti (si possono fornire
alle persone un numero di affermazioni inerenti ad un argomento e richiedere di riordinarle in base
→
all'importanza soggettiva che suscitano) Es: opinioni usate per inferire il sistema di valori di Inglehart
(1990). Egli divise le persone e i loro valori secondo questa divisione: approccio materialista, post-materialista
o approccio misto delle persone.
• →
FATTI oggetti che permettono un confronto puntuale fra il dato ottenuto somministrando il questionario e
→
il dato vero (hanno un corrispettivo nella realtà) Es: la frequenza di acquisto di borse (Aldanese, 2014)
• →
VALORI obiettivi desiderabili, validi in diverse situazioni, che variano di importanza fra individuo e individuo
→
e servono come principi guida astratti che orientano la vita delle persone Es: il “Portrait Values
Questionnaire” di Schwartz (2003), tramite cui crea una scala di 12 valori a cui estremi si posizionavano
apertura e conservazionismo (richiede alle persone di indicare quanto ci si sente simile agli item presentati)
• →
CONOSCENZE capire quanto le persone ne sanno in merito a una questione. Chiedere circa la conoscenza
è sempre problematico perché: bisogna dire agli intervistati che non esistono risposte giuste o sbagliate
mentre non è così, in più le persone sentendosi sotto esame cercano di dare la visione migliore di sé stesse e
le domande di conoscenza influenzeranno le risposte alle domande successive che saranno date per risultare
socialmente desiderabili e per recuperare un’immagine di sé stessi che si è persa nelle domande di conoscenza
(per questo generalmente questi item di conoscenza vengono chiesti al termine, come ultima batteria del
→
questionario) Es: questionario sulle conoscenze sul TAV (osservatorio del Nord Ovest, 2006)
• →
BISOGNI esigenze che le persone sentono di avere per vivere sia in generale sia in situazioni specifiche:
possono fare riferimento a ciò che si ritiene necessario per condurre una buona esistenza sia dal punto di vista
fisico sia da quello relazionale, ma anche a ciò che si desidera venga soddisfatto da un certo prodotto o servizio
→ Es: scala “need for cognition” di Cacioppo & Petty (1982) (= bisogno che ci porta a divertirci e intrigarci nel
risolvere rompicapi