COOPERAZIONE E CONFLITTO INTRAGRUPPO
Due tipi di conflitti: interpersonale (quando entra in crisi il sistema delle compatibilità delle alternative che si offrono a due o più persone) e intrapersonale (quando l'individuo è combattuto tra opportunità non compatibili). Quest'ultimo insorge quando l'individuo è combattuto tra due valenze positive di pari intensità (es. mangiare carne o pesce), l'individuo è a metà strada tra due valenze negative quindi sgradevoli, l'individuo è esposto a due forze opposte che hanno una positiva e una negativa; quindi, ha sentimenti di attrazione e repulsione per entrambe le alternative.
9.3 FENOMENI E PROCESSI DI GRUPPO.
LA SOCIALIZZAZIONE DI GRUPPO
Nell'ambito del gruppo, fondamentale è il concetto di "socializzazione" poiché il soggetto fin dalla nascita fa parte di un gruppo (la famiglia) che costituisce la base della cosiddetta
un altro o di abbandonare del tutto la socializzazione.un altro. Inoltre, è stato sottolineato che l'inserimento in un gruppo a volte può essere caratterizzato anche da comportamenti rituali (riti di passaggio), fondamentali soprattutto in gruppi esclusivi e settari.
LA FACILITAZIONE SOCIALE
ROBERT ZAJONC (1966) parlò di facilitazione sociale, cioè un effetto sociale secondo cui la presenza di altre persone è in grado di attivare fisiologicamente i soggetti. Li porta ad avere una variazione nelle loro prestazioni, che sia un miglioramento o un peggioramento. Egli spiegò come la presenza di un pubblico durante lo svolgimento di un'azione ha effetto su chiunque. Ad alcune persone questo crea ansia e insicurezza e peggiora le loro prestazioni, ad altre invece, succede l'opposto in quanto si manifesta una forza maggiore, uno "spirito competitivo".
LA POLARIZZAZIONE DI GRUPPO
La polarizzazione è un fenomeno particolare che caratterizza i gruppi coesi, secondo cui i soggetti
tendono a condividere in modo superficiale idee e opinioni piuttosto che confrontarsi con gli altri. (teoria del confronto sociale). In altri termini tale fenomeno tende a manifestarsi nel momento in cui ai soggetti viene chiesto di fare una scelta, che può essere orientata sia al rischio che alla prudenza. Le scelte prese in gruppo sono molto più orientate al rischio, ma, nonostante ciò, in alcuni gruppi il rischio rappresenta un valore e il leader viene considerato tale solo se è in grado di promuovere posizioni estreme. Inoltre, in questo contesto è stato anche sottolineato il fenomeno della "diffusione della responsabilità" secondo cui i singoli soggetti non sono preoccupati del rischio legato alla loro scelta, dato che la responsabilità non è singola ma collettiva. Le spiegazioni della polarizzazione possono essere collegate a due forme di influenza sociale: Normativa, secondo cui i singoli membri tendono a adeguarsi al
pensiero prevalente nel gruppo al fine di uniformarsi sia in caso di rischio che di prudenza; Informativa, secondo cui il gruppo si orienta in base ai pensieri individuali prevalenti
GROUPTHINK
La condivisione da un lato rappresenta un fattore positivo per il gruppo, dall'altro un fattore negativo per il singolo soggetto. A tal proposito IRVING JANIS iniziò a parlare di "Groupthink" (che significa "pensiero di gruppo") facendo riferimento al modo in cui si sviluppano le decisioni in un gruppo, i cui membri sono spinti dal bisogno di raggiungere l'accordo e l'uguaglianza.
9.4 IL POTERE, IL CONTROLLO, L'AUTORITÀ E LA LEADERSHIP
Il potere consiste nella capacità di controllo e permette di influenzare i pensieri, i sentimenti e le azioni degli altri. L'influenza, di conseguenza, viene intesa come il processo attraverso cui viene applicata la capacità di modificare le azioni degli altri ed essa rappresenta un aspetto
fondamentale nella relazione tra il potente e il potuto. Il controllo viene effettuato dal soggetto che ha potere con l'obiettivo di assicurarsi della presenza della corrispondenza tra le sue aspettative e il comportamento degli altri; L'autorità rappresenta il risultato dell'attribuzione sociale del potere; Il leader, che significa "capo o guida", è colui che ha potere, controllo e autorità. Di conseguenza la leadership si riferisce alla manifestazione e alla dinamica delle relazioni di potere e di controllo che caratterizzano la gestione di un gruppo sociale.
IL POTERE
JOHN FRENCH E BERTRAM RAVEN (1959), inoltre, individuarono 5 fattori alla base del potere: il potere di ricompensare; il potere di coercizione; il potere della legittimità; il potere di riferimento (basato sull'identificazione); il potere della competenza.
L'AUTORITÀ E L'OBBIEDENZA DISTRUTTIVA
Gli psicologi sociali hanno manifestato un particolare
Interesse per “l’obbedienzadistruttiva”. Questo tema si trova al centro di un famoso lavoro di STANLEYMILGRAM (1963), in cui egli si concentrò sulle reazioni dei soggetti nei confronti deicomandi che richiedevano azioni distruttive. Proprio per questo motivo, tale lavorovenne definito “Esperimento di Eichmann”, cioè il nome di un importante gerarcanazista processato per aver compiuto dei crimini contro l’umanità. Esperimento: Losperimentatore (cioè l’autorità) ordina a dei soggetti ingenui di eseguire delle azioniche sono opposte ai propri valori morali ed etici. Si tratta cioè di somministraredelle scosse elettriche, fino ad arrivare alla morte.Milgram in questo esperimento osserva come questi soggetti ingenui non riescano anon obbedire e comprende che in questo contesto pseudoscientifico l’obbedienza èinfluenzata da quattro variabili: la vicinanza della vittima, la vicinanza
NASCE Quest'affermazione fa riferimento al fatto che una persona, grazie al suo carisma, è predisposta a rivestire ruoli importanti che gli permettono di soddisfare bisogni personali. In questo caso il carisma consiste nel possesso delle capacità intellettive, caratteriali, di adattamento e relazionali, nonché dei fattori motivazionali.DIVENTARONALD LIPPIT E RALPH WHITE dichiararono che leader si può diventare, dato che si tratta di una persona in grado di favorire nel gruppo un clima funzionale, ottimale.
A tal proposito vennero osservati tre stili di leadership:
- GRUPPO CON CLIMA DEMOCRATICO: Il leader agisce come parte del gruppo, incoraggia le discussioni e le decisioni di gruppo, se serve fa anche delle proposte durante il piano di attività, ma i membri sono liberi di lavorare con chi vogliono;
- GRUPPO CON CLIMA AUTORITARIO: Il leader non partecipa attivamente al lavoro del gruppo anche se segue costantemente le attività esprimendo critiche e apprezzamenti personali. Egli lavora con determinazione e precisione, prescrivendo ai membri i compiti di lavoro da fare e con chi ognuno deve lavorare;
- GRUPPO CON CLIMA LASSISTA: Il leader non partecipa mai al lavoro del gruppo, non organizza il lavoro, non commenta nulla e da libertà assoluta si riguardo le decisioni.
Decisioni individuali che di gruppo. La leadership contingente. In questo contesto molto importante fu il contributo di Robert Bales che diede molta importanza alla comunicazione e all'interazione all'interno di un gruppo, 2 dimensioni fondamentali per il raggiungimento di obiettivi comuni. Nel 1964 Fred Fiendler con la sua teoria della contingenza evidenziò che l'efficacia della leadership, comunque, dipende dalla situazione, dalle contingenze e proprio sulla base del suo studio lanciò un programma di formazione con lo scopo di responsabilizzare i leader in base alle varie situazioni che si presentano.
La leadership in un'epoca di mutamenti. Oggi siamo in un'epoca ricca di trasformazioni e il leader viene considerato valido ed efficace solo se è in grado di adattare lo stile della leadership alla situazione. Si tratta di una leadership caratterizzata dalla "vision", cioè la capacità di tracciare nuovi scenari che
anticipare i cambiamenti e preparare il gruppo allo sviluppo continuo di conoscenze e competenze. Alla fine, leader si nasce, ma lo si comprende solo quando lo si diventa.CAPITOLO 10: L'INFLUENZA SOCIALE E LA PERSUASIONE
10.1 LE RADICI PROFONDE DEI PROCESSI DI INFLUENZA
L'influenza sociale è un insieme di processi e di dinamiche che caratterizzano la specie umana. All'inizio essa era concepita come un qualcosa di biologico, successivamente si è giunti a pensare che essa è prodotta dai processi culturali, essendo gli uomini esseri pensanti e portatori di cultura. L'influenza sociale, negli anni, è diventata sempre più forte e pressante tanto da lasciare sempre meno spazio alla libertà e all'autonomia del comportamento umano.
Tuttavia, in questa prospettiva, gli uomini non sono solo il bersaglio delle pressioni ambientali e culturali, ma ne sono anche i protagonisti in quanto non solo vengono influenzati ma a loro volta possono anticipare i cambiamenti e preparare il gruppo allo sviluppo continuo di conoscenze e competenze.
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