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RSC ed etichettabile come impersonale, considera gli artefatti derivati dall’applicazione dell’informatica alle tecnologie

della comunicazione come causa di impoverimento sociale e di crescita del tasso di anonimato nelle interazioni. La

seconda linea di pensiero non riesce a uscire dal pregiudizio che la RSC sia caratterizzata nei termini di una maggiore

lentezza. Nessuna di queste due prospettive sembra aver colto le vere potenzialità della CMC. La convinzione che la

CMC vada considerata come una modalità di comunicazione iperpersonale (socialmente più ricca e desiderabile di

quella FTF) è l’aspetto qualificante della prospettiva di Walther.

Ricchezza e desiderabilità della CMC si fondano su quattro elementi specifici:

1. Ricevente, poiché chi riceve il messaggio tende a categorizzare l’interlocutore per definirne l’identità, quando

si hanno a disposizione poche informazioni, ci si trova a fare ricorso a stereotipi

2. Emittente, scopo dell’emittente è la costruzione presso l’interlocutore di un’immagine favorevole di sé. La CMC

facilita il controllo degli indizi da inviare e permette una presentazione selettiva del sé. Questo è reso possibile

dalla maggiore controllabilità del linguaggio che lascia il tempo per pianificare e censurare quanto si intende

dire

3. Caratteristiche del canale di comunicazione: l’assenza delle informazioni non verbali facilita la selezione

4. Elementi di feedback: l’importanza degli elementi di conferma è ingigantita in un contesto di interazione con

pochi indizi quale appunto la CMC. Ogni forma di feedback viene usata per ricalibrare l’immagine dell’altro che

ci siamo costruiti

La CMC può essere considerata una modalità di comunicazione iperpersonale perché permette agli interlocutori di

esercitare maggiore padronanza sul processo di modulazione dei contenuti che essi intendono comunicare.

Teoria dell’azione situata (TAS)

La TAS si inserisce nel filone socio-cognitivo che fa della situatività il cardine della propria prospettiva in termini sia

teorici che di ricerca. Ogni tipo di azione non viene più considerata la messa in atto di un piano precostituito ma nasce

dall’incontro e adattamento tra un soggetto con determinati scopi e un ambiente che offre opportunità e vincoli. L’azione

nel suo svolgersi deriva sempre dallo sfruttamento intelligente delle circostanze. Questa dinamica flessibile tra soggetti

e contesto vale per ogni tipo di ambiente, anche per la CMC. In questo caso specifico, la relazione si caratterizza in

termini di sensibilità al contesto e di circolarità, piuttosto che di univocità e unidirezionalità, come per Sproull e Kiesler.

I soggetti sono veri e propri attori sociali autonomi mossi dal desiderio di comunicare se stessi agli altri oltre che di

condividere con loro determinati contenuti.

Il contesto non è solo qualcosa di fisico ma soprattutto di concettuale, un vero e proprio sistema simbolico

continuamente oggetto di rielaborazione da parte dei soggetti. Per analizzarlo occorre considerare i tre livelli in cui esso

si articola:

1- Il livello della situazione, in cui viene ricompreso il contesto sociale generale

2- Il livello delle norme sociali, cui viene demandata la regolazione delle situazioni di vita quotidiana

3- Il livello degli artefatti, importante poiché è attraverso di essi che avviene localmente l’interazione con l’ambiente

Con la TAS viene a maturazione il processo di messa a fuoco del ruolo giocato dal contesto comunicativo nella

costruzione delle identità online. Questo processo ha generato un cambiamento radicale nel modo di concepire il

cyberspace, uno spazio sociale connotato da una cultura che funge da contesto attivo al processo di costruzione delle

identità online.

Ciò che però manca a questi modelli e di conseguenza ne limita l’efficicia, è la capacità di spiegare come tutto ciò

avvenga. Una delle ragioni di tale carenza è la relativa disattenzione verso la dimensione conversazionale delle

interazioni mediate. 14

Irene Torrigiani

Tra i contributi ‘alternativi’ rispetto alle prospettive sulla costruzione dell’identità online considerate ormai classiche,

particolare riconoscimento va ai lavori che appartengono a una linea di studio delle interazioni mediate fortemente

ispirata alla ricerca etnografica. Reid e Bruckman hanno voluto mostrare come gli ambienti che si incontrano in reale

costituiscano dei veri e propri contesti sociali in grado di generare pratiche e sistemi simbolici certamente diversi da

quelli corrispondenti in RL (real life) ma ugualmente rilevanti rispetto al contributo che possono offrire alla formazione

dell’identità dei soggetti che li frequentano.

Le forme di socialità online individuate sono state descritte come caratterizzate da pratiche basate su decostruzione dei

confini sociali e delle convenzioni che vincolano l’identità nella quotidianità della RL. I contesti virtuali in cui avviene

l’interazione mediata sono stati visti come luoghi deputati a vere e proprie pratiche di sovrascrittura, tali da rendere

irrilevanti le culture d’origine dei soggetti e i tratti caratterizzanti la loro identità offline.

Bruckman considera gli spazi online come laboratori di identità, arrivando a riconoscere nell’interazione in rete una

potenzialità di supporto per soggetti che la utilizzano per migliorare la loro comprensione dei fenomeni che

caratterizzano la RL. Arriva a sostituire la RL stesa, dando corpo alla sindrome da dipendenza dalla rete.

In dettaglio, questa prospettiva sostiene che:

- Offline e online sono due mondi separati la cui fenomenologia si determina in riferimento alla presenza/ assenza

della corporeità

- Questa separazione rende le identità online dei puri simulacri autoreferenziali

- Questi simulacri rinviano unicamente alle regole sociali che hanno presieduto alla loro costruzione (regole come

possibilità di costruzione di ultioeir relazioni online)

- Le regole di costruzione di questi simulacri vengono a evidenza solo quando si oltrepassano i confini sociali

validi nella RL

- Tutto ciò renderebbe la costruzione dell’identità un’attività assolutamente riflessiva, offrendo così al soggetto

che costruisce la propria identità online la possibilità di liberarsi dal peso dei condizionamenti sociali

L’APPROCCIO SOCIOLINGUISTICO è caratterizzato dall’idea della persistenza delle identità reali anche all’interno dei

giochi di reinvenzione online: le identità sociali dei soggetti sopravvivono via il linguaggio anche nella comunicazione

online. L’APPROCCIO STRATEGICO propone una lettura negoziale del processo di costruzione dell’identità online:

viene evidenziata l’importanza dell’altro nel processo di costruzione del sé. I generatori di differenza messi in evidenza

dal primo approccio (strutture ideologiche, differenza di genere ecc) divengono elementi attivi di un’interazione

strategica attraverso la quale il soggetto punta ad attribuirsi con successo un’identità e a giudicare la veridicità delle

autorivelazioni altrui. Emerge nuovamente quindi l’importanza dei processi sociali nella costruzione dell’identità,

centralità rimarcata dall’importanza delle negoziazioni.

Le caratteristiche distintive della BIOPOLITICA degli ambienti virtuali sono state ben sintetizzate da Tosoni, secondo cui

questo modello indica all’attenzione del ricercatore quattro principali aree di analisi, relative al modo in cui gli assetti

sociosimbolici della comunità virtuale costruiscono la sostanza interiore dei soggetti, definiscono il livello e tipo di

coinvolgimento loro prescritto… Questo approccio permette di comprendere il peso degli assetti sociosimbolici propri

della comunità di appartenenza sui processi di costruzione dell’identità online (continuità con la RL); tuttavia, il ricorso

ai concetti foucaultiani appesantisce questo approccio e gli impedisce di cogliere il ruolo che i singoli e le loro azioni

hanno su tale processo.

La teoria del posizionamento è un contributo allo studio delle interazioni mediate dalle nuove tecnologie che si colloca

all’interno del paradigma socio-costruttivista. Ha come pilastri di base due principi:

1. La realtà, mai data in sé oggettivamente, è costruita attraverso le attività mentali, di significazione delle

esperienze, degli oggetti e degli inidivudi colti sullo sfondo dell’interazione

2. Il lavoro di interpretazione e negoziazione svolto costantemente dalle persone riguarda anche l’identità

(costrutto complesso e multi-sfaccettato, soggetto a continua costruzione)

Costrutti specifici della teoria sono i concetti di posizione, il luogo occupato nello spazio dal sistema identitario e di

posizionamento, il processo dinamico attraverso cui ci si muove da una posizione all’altra o si creano nuove posizioni.

Nei contesti interattivi in cui è dato scegliere tra le possibili identità da assumere, si attiva un processo di posizionamento

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Irene Torrigiani

tra i diversi ruoli guidato da finalità di natura eminentemente strategica. Questo processo è fluido e non appare

finalizzato alla preservazione della coerenza dell’identità; esso è condeterminato dal contesto, inteso come spazio

interlocutorio all’interno del quale i soggetti in interazione possono negoziare significati comuni.

Di particolare interesse a posposito è l’articolazione di questi concetti con il dialogismo di Batchin operata da Hermans

secondo il quale ogni posizione ha una propria voce attraverso la quale si esprime; condizione per cui il sé possa

evolversi è che le diverse posizioni siano in grado di esprimersi e di ascoltarsi. Nel dialogo entrano anche voci esterne

al soggetto: le identità dipendono dal contesto sociale e culturale così come dagli artefatti attraverso cui esse si

esprimono. Dato che il sé dialogico funziona propria in corrispondenza del punto di connessione tra dialoghi interiori e

dialoghi rivolti all’esterno, le tecnologie finiscono per mediare anche i dialoghi privati, trasformandone gli scopi e i

contenuti.

Come funziona il sé dialogico?

- L’Io è in grado di considerare contemporaneamente le varie posizioni, relativamente autonome, che vengono

assunte durante le interazioni e che entrano in gioco tra di loro

- Il Sé dialogico si costruisce quindi portando ordine nella molteplicità di queste voci

- Ciò che viene mostrato dall’utente è l’identità selezionata che verrà testata durante l’interazione in modo da

verificarne l’identità

Un ulteriore interessante elemento è la distinzione che He

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IreneTorri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bertoni Anna Marta Maria.
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