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I sogni e la loro interpretazione
I sogni appaiono a Freud preziosi per la ricostruzione dei processi psichici inconsci, da lui definiti come la via maestra per la conoscenza dell'inconscio (sogni). Da un punto di vista percettivo, il sogno è un'allucinazione, cioè una percezione che avviene in assenza di un reale stimolo fisico, ad esempio si sogna di volare o di correre quando in realtà non ci si sta muovendo. Per la sua particolarità, l'attività onirica (il sogno) venne studiata anche prima di Freud come fenomeno psichico rilevante. È stata però soprattutto la coscienza popolare ad attribuire una caratteristica ai sogni, ovvero quella di poter essere interpretati, cioè racchiudere al loro interno un senso profondo che deve essere scoperto. I tentativi popolari restano prigionieri di una visione pre-scientifica del mondo, in quanto si tendeva ad attribuire un significato univoco e decifrabile per ogni elemento del sogno. Interpretare un sogno perFreud significa risalire dalla situazione onirica ricordata da sognatore (CONTENUTO ONIRICO MANIFESTO) al complesso di pensieri e sentimenti inconsci che l'hanno generata (CONTENUTO ONIRICO LATENTE). L'interpretazione dei sogni consisterebbe nel ripercorrere a ritroso quel processo chiamato da Freud LAVORO ONIRICO, mediante il quale i contenuti altrimenti interdetti alla coscienza vengono "travestiti" per potervi accedere in forma di immagini oniriche, grazie alla minor resistenza opposta dal soggetto che dorme. Una volta compiuto questo smascheramento, il sogno si svela per quello che è ossia l'appagamento di un desiderio. Molti sogni sono spiacevoli o paurosi, si tratta dell'appagamento di un desiderio rimosso, che sfugge perciò al controllo e alle intenzioni consapevoli dell'individuo. Ad esempio, nota Freud, sognare la morte di una persona cara non significa desiderarla realmente, ma riproporre nella situazione onirica un impulso cheè stato avvertito ad esempio durante l’infanzia e immediatamente cancellato dai meccanismi di difesa della psiche.
JUNG E FREUD
Nel 1900 Carl Gustav Jung aveva 25 anni ed iniziò a lavorare, come psichiatra, presso l’ospedale Burgholzli di Zurigo, alla ricerca di una cura efficace per le persone ricoverate che gli erano affidate. Venne a contatto con gli scritti di Freud e applicò il metodo di cura che vi veniva descritto ed esemplificato. Ottenne dei risultati benefici per i pazienti. Iniziò una fitta corrispondenza con Freud in cui i due studiosi si scambiarono esperienze e riflessioni su ciò che andavano osservando nel discorso delle malattie. Freud ritenne che Jung potesse essere un suo erede perché non era ebreo e quindi aveva più porte aperte per portare avanti le proprie teorie. I rapporti con Jung si interruppero nel 1914 perché Jung pubblicò il testo “libido” rielaborando le teorie di Freud.
Pensava che la libido fosse un desiderio esclusivamente sessuale, mentre per Jung era un'energia psichica che non si limita soltanto a scopi sessuali ma anche a desideri di vita, come il cibo. Freud, per non far sì che tutte le sue idee andassero perdute, creò un gruppo di persone chiamato "il gruppo del mercoledì sera", in cui si parlava di qualsiasi argomento sposato da Freud.
Un'altra differenza tra Freud e Jung è la concezione di inconscio. Jung ci parla di inconscio collettivo. L'inconscio collettivo, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell'inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli archetipi, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture. Gli archetipi esisterebbero prima dell'esperienza e in questo senso sarebbero istintivi.
I MECCANISMI DI DIFESA
I meccanismi di difesa entrano in
gioco nel momento in cui le pulsioni sono troppo intense, provocando uno stato di ansia. Quando i pensieri presenti nell'inconscio arrivano in parte ad uno stato conscio. A questo studio si dedicò la figlia di Freud che intraprese le orme del padre diventando la sua segretaria. Anna Freud andò a distinguere i meccanismi di difesa tra quelli PRIMITIVI E MENO PRIMITIVI: - SUBLIMAZIONE: l'individuo sostituisce un obiettivo non raggiunto con un altro. - RIMOZIONE: rimuovere in modo inconscio dalla coscienza sentimenti, desideri e fantasie inaccettabili. La persona lo fa in maniera inconsapevole. - REPRESSIONE: eliminare in modo CONSCIO dalla coscienza elementi inaccettabili. - PROIEZIONE: pensieri e sentimenti di una persona vengono attribuiti ad un'altra persona (es. la paranoia). - SPOSTAMENTO: (transfer) trasferire sentimenti da una persona all'altra. - FORMULAZIONE REATTIVA: adottare un comportamento opposto ad un impulso inaccettabile. - IDENTIFICAZIONE: colui che èminaccioso si identifica con colui che minaccia per gestire la paura (es. aggressione)
REGRESSIONE: (nevrosi) la persona che torna ad un livello di sviluppo precedente in condizione di difficoltà. (es. bambino che con l'arrivo di un fratellino ritorna a sporcarsi come se avesse un pannolino)
FISSAZIONE: bloccare lo sviluppo psichico ai primi stadi per il timore di affrontare lo stadio successivo.
Psicologia Generale 7° Lezione 15/11/2022
Prof.ssa Tomassoni
I Metodi di ricerca in Psicologia
In psicologia esistono diversi metodi di studio per cercare di comprendere i comportamenti umani, i più importanti sono il METODO SPERIMENTALE, IL METODO CLINICO e IL METODO PSICOMETRICO.
La psicologia è definita come scienza del comportamento e della mente e in quanto scienza deve porsi l'obiettivo di raccogliere informazioni sistematiche, misurarle e verificarle, intese alla ricerca dei principi e delle leggi principali generali che descrivono/spiegano il nostro
comportamento.metodo sperimentale
Sicuramente un posto importante è occupato del → èin grado di fornire gli strumenti più raffinati e di conseguenza anche i risultatisaranno rigorosi. OBIETTIVO FONDAMENTALE → è tendere verso la conoscenza e soprattutto verso la coerenza di un sistema di rapporti controllati mediante esperimenti.
Le fasi essenziali attraverso quale la ricerca sperimentale si sviluppa sono:
- Osservazione
- Formulazione delle ipotesi
- L'esperimento vero e proprio
- Verifica o elaborazione dei risultati (una volta che abbiamo raccolto i dati dobbiamo elaborarli, interpretarli, raccoglierli in tabelle)
L'osservazione è FONDAMENTALE e quindi la dobbiamo porre all'inizio della ricerca, per essere assunta nell'ambito del progetto sperimentale dobbiamo tener conto di alcuni elementi, l'osservazione deve essere condotta SISTEMATICAMENTE. L'osservazione sistematica può riferirsi al comportamento del
soggetto in situazioni e circostanze della sua vita abituale, e in questo caso la si chiama OSSERVAZIONE NATURALISTICA, l'osservazione può essere rivolta allo studio del comportamento del soggetto in situazioni ambientali preparate dall'osservatore e la definiamo OSSERVAZIONE CLINICA.
La formulazione delle ipotesi: L'osservazione sistematica consente di conoscere con precisione alcuni fenomeni e una volta conosciuti per poter procedere alla ricerca è necessario appunto giungere alla formulazione delle ipotesi circa i rapporti che intercorrono tra essi. Finchè un'ipotesi risulta proficua deve essere VEROSIMILE & VERIFICABILE.
L'esperimento vero e proprio: mira a verificare l'ipotesi sull'esistenza dei rapporti regolati tra le variabili osservate. A questo scopo è necessario far variare uno dei patti e notare le conseguenze di questa variazione sugli altri patti. Variabile La variabile che si manipola viene indicata con il termine
diindipendente Variabilee quella che di conseguenza si modifica viene definitadipendente. In altri termini possiamo dire che l'esperimento in psicologia serve a provare la validità di un'ipotesi relativa al funzionamento dei processi psichici o alle modifiche di un comportamento. Si tratta quindi di registrare in condizioni controllate come e quanto varia una reazione o un comportamento. Perché un esperimento sia valido devono essere rispettate determinate condizioni, senza le quali l'esperimento non ha validità scientifica. → (Definizione chiara delle ipotesi, l'individuazione del tipo di stimolo e i procedimenti adatti facilmente riproducibili, la determinazione del campione che deve essere omogeneo cioè simili per età e produzione, l'esperimento deve essere ripetuto più volte con campioni simili per poter verificare che i risultati ottenuti non siano dovuti al caso.) Elaborazione dei risultati: presuppone una propria classificazione.e una loro presentazione secondo criteri di massima chiarezza. Questi criteri prevedono l'uso di tabelle con i risultati in modo da avere un quadro completo, fare dei grafici che esprimono le tendenze equivalenti e soprattutto utilizzare delle statistiche che garantiscono la validità della ricerca, che è di fondamentale importanza, perché consente di sapere ad esempio quanti soggetti sono necessari affinché la ricerca possa dare dei risultati attendibili (cioè è in grado di dirci se il risultato ottenuto è significativo piuttosto che dipendente dal caso). METODO CLINICO Trova la sua più proficua utilizzazione proprio là dove quello sperimentale risulta difficilmente applicabile. Nei casi in cui si debba fronteggiare una situazione sconosciuta per la quale non abbiamo conoscenze precise sulle ipotesi. È quindi un approccio intensivo al caso individuale, capace di dare un tipo di comprensione con la quale non si potrebbe.ottenere il metodo sperimentale. Di conseguenza i dati che il metodo clinico riesce a fornire sono più rilevanti per la formulazione delle ipotesi piuttosto che per la loro verifica. Quindi in questo contesto la psicoanalisi costituisce il metodo clinico per eccellenza non tanto per il suo significato terapeutico quanto per il suo valore di strumento di ricerca scientifica, e sicuramente lo strumento del metodo clinico per eccellenza è il Colloquio clinico attraverso il quale vengono accertati i dati della storia del paziente e quelli della vita attuale per cercare di intervenire su questi ultimi dati ed è quindi sostanzialmente un metodo di cura che diventa anche metodo di ricerca (come abbiamo visto in Freud). Interviste e Questionari Queste tecniche vengono utilizzate per conoscere opinioni, atteggiamenti dei soggetti che si rivolgono a ciò che possiamo definire un livello pales