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LORENTZ

Imprinting: comportamento di inseguimento verso la prima figura o oggetto che vedevano

muoversi

=>atteggiamento presente soprattutto dei primi momenti di vita durante il periodo critico

Il periodo critico messo in discussione da Vallortigara (psicologo che studia il

Studia

comportamento animale) le abilità numeriche degli animali e dai suoi studi hanno

mostrato grandi capacità numeriche = animali in grado di riconoscere numeri

Vallortigara allarga l’arco temporale del periodo critico

Attraverso la psicologia cognitiva si sviluppa il concetto di processo mentali che stanno alla base

del comportamento che però non sempre è possibile osservare

Kohler => apprendimento per insight: attraverso riorganizzazione della propria percezione dei

problemi di una data situazione

Mappe cognitive (Tolman): queste mappe possono essere costruite attraverso un apprendimento

latente

Si apprende anche senza rinforzi per far fronte a una condizione di sopravvivenza =

apprendimento latente

Apprendimento: contenitore riempito di insegnamenti da chi è esperto = senso comune

- 

Situato: esperienza interattiva guidata, legato a determinate circostanze porta a

conoscenze tacite: conoscenza individuale legata all'esperienza, diventano abitudini e

vengono ripetute dall'individuo in modo automatico

- Individualizzato: ogni individuo partecipa in modo personale

- Socializzato: condivisione con altri partecipanti, anche solo con l’esperto

Forme di apprendimento:

E- learning: attraverso strumenti tecnologici, si apprendono PROCEDURE CONCRETE

o che garantiscono la capacità di applicabilità delle cose apprese ma non la generalizzabilità

nelle situazioni

Serious games: attività digitali interattive che consentono ai partecipanti di fare esperienze

o precise e accurate in grado di promuovere, attraverso il gioco, percorsi attivi. si combina

simulazione, apprendimento e gioco che rappresenta il motore di motivazione

Individui stimolati e coinvolti nell’apprendimento

La valutazione è un aspetto essenziale che induce l’individuo a raggiungere i risultati =>

autocompetizione

Nei serious games non c’è distinzione tra apprendimento e valutazione = sono simultanei

valutazione dinamica: correggere l’impostazione durante il gioco stesso

Tecniche per studiare i contenuti della coscienza:

1. Introspezione: chiedere ai partecipanti un resoconto di quello che succede durante lo

svolgimento di un compito dal punto di vista delle sensazioni che provano. Le sensazioni

vengono registrate attraverso un protocollo di verbalizzazione

2. Metodo di valutazione dell’esperienza: partecipanti durante la loro vita quotidiana

riportano i loro sentimenti e pensiero durante l’arco di una normale giornata

7. IL PENSIERO

La cognizione è un termine generale che si riferisce a tutte le forme di conoscenza; comprende

sia i contenuti , ovvero ciò che sappiamo (concetti, fatti, regole e ricordi),sia i processi mentali,

ovvero il modo in cui questi contenuti mentali vengono elaborati, allo scopo di interpretare il mondo

che ci circonda e trovare soluzioni ai problemi della vita quotidiana..

Gli psicologi cognitivi studiano le funzioni mentali superiori, con attenzione particolare ai modi in

cui le persone acquisiscono le conoscenze e le utilizzano per manipolare e comprendere la loro

esperienza nel mondo.

La branca della psicologia che si occupa dello studio della cognizione si chiama psicologia

cognitiva ed è supportata in modo interdisciplinare dalle scienze cognitive. Il dominio delle

scienze cognitive include discipline come filosofia, neuroscienze, linguistica, psicologia cognitiva e

informatica.

Donders (1868) ideò una metodologia per studiare la velocità dei processi mentali, basata su

compiti sperimentali (dei quali uno è di controllo) e ispirata dall’intuizione che passaggi mentali

supplementari possano essere dedotti dal maggiore tempo richiesto per eseguire un compito.

Il tempo di reazione è la quantità di tempo necessaria ai soggetti sperimentali per eseguire dei

particolari compiti.

I ricercatori seguono la logica di base impostata da Donders. Essi misurano frequentemente la

quantità di tempo necessaria ai soggetti sperimentali per eseguire dei particolari compiti, come

metodo per testare specifiche ipotesi sullo svolgersi di alcuni processi cognitivi.

Processi mentali e risorse mentali

Ci sono processi seriali e paralleli: quelli seriali si svolgono uno dopo l’altro, quelli paralleli si

sovrappongono nell’unità di tempo.

Gli psicologi cognitivi usano spesso i tempi di reazione per determinare se i processi mentali si

svolgano in serie o in parallelo. La sfida principale della ricerca in psicologia cognitiva consiste

nell’inventare compiti che permettano di discriminare quale tra le possibili configurazioni sia quella

corretta.

Noi disponiamo di risorse di elaborazione limitate, che devono essere distribuite tra i diversi

compiti mentali in atto. La distribuzione delle risorse è sotto la responsabilità dei processi

attentivi. Non tutti i processi incidono allo stesso modo sulle risorse disponibili. Possiamo

delineare una dimensione che va dai processi controllati a quelli automatici.

I processi controllati richiedono attenzione e molte risorse cognitive; nella maggior parte dei casi

non è possibile svolgere più processi controllati contemporaneamente.

I processi automatici non richiedono attenzione; spesso si possono eseguire più processi

automatici in contemporanea, senza avere interferenze.

Compiti che prima coinvolgevano processi controllati possono diventare automatici; e viceversa

quando le circostanze diventano impegnative, quello che sembrava automatico richiede attenzione

controllata. Così gli stessi processi possono richiedere più o meno attenzione a seconda del

contesto.

Le forme del pensiero

È possibile distinguere tra 3 forme principali di pensiero:

1. Pensiero verbale: pensiero strutturato in forma verbale. Secondo Watson il pensiero è un

linguaggio subvocale, quel tipo di linguaggio che si attiva quando pensiamo, parlando

sottovoce a noi stessi; il pensiero veniva ridotto al comportamento osservabile, consistente

nel minimi movimenti della muscolatura dell’apparato fonatorio.

Smith e colleghi (1947) rifiutano tale visione: il linguaggio parlato e il pensiero sono

dissociabili. Egli fece un esperimento in cui assunse una sostanza paralizzante: alla fine di

tale esperimento riferì che mentre tutti i mostri del suo corpo erano paralizzati e gli riusciva

a pensare senza particolari difficoltà. I risultati dell’esperimento evidenziano che il pensiero

non è riconducibile ai movimenti muscolari indicati da Watson.

Secondo Vygotsky il primo linguaggio del bambino è sociale.

Per Piaget l’attività verbale del bambino segue un decorso che va dal linguaggio autistico a

quello socializzato; il linguaggio egocentrico sarebbe l’espressione verbale

dell’egocentrismo cognitivo, che deriverebbe da una mancanza di differenziazione tra il

proprio punto di vista è quello degli altri.

Per Vygotsky il linguaggio infantile procede in senso opposto e il linguaggio egocentrico è

la risultante, insieme al linguaggio comunicativo, della suddivisione funzionale del primo

linguaggio del bambino chiamato appunto linguaggio sociale.

Il linguaggio egocentrico col tempo porterebbe al linguaggio interiore, che avrebbe una

funzione centrale per l’attività di pensiero.

Secondo Vygotsky:

- Linguaggio comunicativo Linguaggio sociale

- Linguaggio egocentrico

2. Immagine mentale: rappresentazione analogica, nella mente, del mondo sia “esterno” che

“interno”. Esperimenti sulla rotazione mentale: normale e speculare.

I risultati di esami delle differenti regioni del cervello effettuati tramite risonanza magnetica

hanno dimostrato che aree simili si attivano sia nella percezione che nella costruzione di

immagini mentali.

È possibile costruirsi un’immagine visiva a partire da informazione puramente verbale

3. Pensiero astratto: pensiero formato da codici astratti senza l’uso di parole né di immagini.

Si ipotizza l’esistenza di un pensiero formata da codice innati.si tratterebbe di un pensiero “in

astratto forma pro posizionale”, consistente in proposizioni non costituite né da parole né da

immagini, che Fodor ha definito “ linguaggio della mente”. Tale linguaggio sarebbe formato da

rappresentazioni che hanno parti costituenti che si combinano tra loro secondo le regole della

logica; sono composte da parti anatomiche innate corrispondente proprietà del mondo; solo con

posizionali poiché le proprietà semantiche di una rappresentazione complessa dipendono dalle

proprietà semantiche degli elementi atomici; sono regolate secondo le condizioni di verità e le

relazioni di applicazione.

Le rappresentazioni mentali sarebbero la combinazione di concetti semplici innati, intesi come

entità univoche e chiuse, discrete e fisse, in grado di esprimere verità necessarie. Sarebbero

elaborate secondo le regole logiche, attente solo alla forma e non ai contenuti. Queste regole

hanno il pregio di conservare la verità delle premesse dato che non portano mai da premesse vere

a conclusioni false.

Secondo Fodor la mente è un sistema chiuso che non interagisce con l’ambiente esterno sul piano

percettivo e motorio. La mente elabora i simboli, organizzati in un sistema coerente, seguendo

regole formali di tipo matematico.

Il significato di una rappresentazione mentale è identificato con il suo ruolo funzionale all’interno di

un sistema chiuso di rappresentazioni.

Categorie e concetti

La nostra esperienza del mondo è un flusso incessante, disomogeneo e casuale di sensazioni,

movimenti, pensieri, emozioni e azioni.

Siamo costretti a suddividere l’interezza dell’esperienza in unità di informazione più o meno grandi.

Sono le categorie mentali ovvero classi di entità relativamente omogenei allora interno ed

eterogenei rispetto all’entità delle altre classi. Ogni categoria raggruppa entità che hanno alcune

proprietà simili in base a criteri definiti e espliciti (omogeneità interna) e che sentano differenze

discriminanti rispetto all’entità delle altre categorie (eterogeneità esterna).

Il concetto sarebbe la conoscenza che abbiamo di una categoria di oggetti o eventi.

Frege ha distinto tra intenzione ed estensione di un concetto: l’intenzione consiste nell’insieme

degli attributi necessari a un oggetto evento perché se faccio parte di un concetto; l’estensione

comprende tutti gli oggetti o eventi che sono membri del concetto stesso.

È un concetto

Dettagli
A.A. 2022-2023
52 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maddalena.augello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Ferrari Chiara.