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Psicologia positiva e psicologia critica di comunità

I- sociale: qualità rapporto con la società integrazione

C- coerenza sociale: visione della società come comprensibile e sensata

C- contributo sociale: quanto si dà alla società e se gli altri lo apprezzano

A- accettazione sociale: fiducia verso gli altri

Psicologia positiva

Nasce negli anni '90 negli USA

Modello PERMA per il raggiungimento del benessere (= funzionamento ottimale):

  • Positive emotions
  • Engagement: sapere di esercitare un ruolo attivo nel perseguire il proprio benessere
  • Relationships
  • Meaning: percezione che la propria vita sia dotata di senso
  • Accomplishment: realizzazione personale

Superamento di un'ottica riparativa (focus su criticità) a favore di un'ottica focalizzata sullo sviluppo delle qualità positive individuali

Limiti: scarsa attenzione agli aspetti contestuali (e rischio di biasimo della vittima)

Psicologia critica di comunità

Branca della psicologia di comunità più radicale, nata in America Latina

con attenzione alle condizioni strutturali che influiscono sulla vita, alla distribuzione delle risorse e alla gestione del potere. Rilevanza di tre dimensioni (ecologica, politica e valoriale). Prilleltensky: benessere complessivo = benessere individuale + benessere collettivo Quattro livelli di benessere: - Personale: sentirsi attivo nelle scelte della comunità - Interpersonale: dipende dalla qualità delle relazioni e dal supporto sociale - Organizzativo: in strutture rigide e gerarchiche (luogo di lavoro); importanza del senso di partecipazione - Comunitario: importanza della giustizia sociale, della percezione di avere potere decisionale e equa distribuzione delle risorse Distingue tra: luoghi (contesti = i livelli sopra), segni (espressioni di benessere), fonti (esperienze da cui derivano i fattori che promuovono il benessere) e strategie (comportamenti per migliorare il benessere). "Il benessere di un luogo si riflette in un particolare segno che deriva da una particolare fonte."ed è promosso da una certa ”. Sulla base di questi presupposti propone il modello di intervento (Strenghts, Prevention, Empowerment, Community conditions)  Ambito contestuale o Dominio temporale  Strategie reattive  Strategie proattive o Dominio ecologico  Singolo  Collettività  Ambito affermazione o Partecipazione  Distacco  Empowerment Capacità  Punti di forza  Deficit Propone il modello per la valutazione multidimensionale del benessere Interpersonal, Community, Occupational, Physical, Psychological, Economic. Ognuna di queste aree ha indicatori oggettivi e soggettivi (ad esempio quello occupazionale percezione di essere valutati come degni di lode e la retribuzione) Capitolo 10 Prevenzione Da fine anni ’90: scienza della prevenzione: - Prospettiva interdisciplinare - Basata su evidenze empiriche - Focus su fattori protettivi e fattori di rischio Caplan: - Prevenzione primaria: per diminuire l’incidenza;

prima che si manifesti il disturbo

Prevenzione secondaria: per diminuire la prevalenza; per evitare che la contraggano più persone

Prevenzione terziaria: per far si che una volta che il disturbo si è palesato, non crei più danni del previsto

Classificazione basata sul timing dell'intervento; criticata perché la secondaria e la terziaria corrispondono alla cura

Institute of Medicine: Prevenzione (solo prima dell'insorgenza del disturbo):

  • Universale: ai cittadini in generale senza identificazione di rischio (basso costo)
  • Selettiva: a sottogruppi che sappiamo avere fattori di rischio (es. morte dei genitori; costo moderato)
  • Indicata: specifica per individui con indicatori minimi ma rilevabili di disturbo mentale (es. aggressività; costo anche alto)

Interventi di prevenzione

  1. Identificare il problema da prevenire
  2. Identificare la comunità
  3. Identificare il tipo di prevenzione in base alla letteratura (se universale, selettivo o indicata)
indicato)
4) Decidere a che livelli agire (Brofenbrenner), meglio se più di uno anche se questo ha costi elevati
Molte istituzioni che fanno prevenzione (es. ONU, OMS); in Italia PNP (Piano nazionale prevenzione, 2020-2025), ogni territorio deve presentare un piano per perseguire gli obiettivi del PNP. Tra gli approcci operativi c'è l'approccio life course: se agiamo in ottica preventiva in una specifica fase di sviluppo dell'individuo, questo avrà conseguenze su tutta la sua vita, sulle generazioni future e sulla comunità.
Gli interventi di prevenzione possono essere community based (comunità solo come base) o community driven (in cui è la comunità che guida, le persone sono coinvolte); nel secondo caso l'obiettivo è anche quello di rafforzare le reti sociali e l'empowerment tramite la partecipazione.
Quattro approcci basati sul coinvolgimento:
- Coalizioni e partnerships: gruppi di persone della

comunità di estrazioni diverse (esperti ma anche cittadini) che si operano per mettere in atto interventi- Sviluppo di competenze della comunità: obiettivo principale far uscire le risorse della comunità tramite la partecipazione- Uso di natural helpers: persone che devono andare nella comunità a cercare il sostegno (persone che per caratteristiche personali sono brave a farlo)- Uso del marketing sociale: uso delle strategie di marketing per convincere le persone a fare ciò che è meglio per il benessere

Esempio di metodo per coinvolgere: Community that care, 5 fasi (get started, get organized, develop a profile, create a plan, implement and evaluate)

Dagli anni ’80 circa si è passati da sola prevenzione (mantenimento della salute) alla promozione (aumento della salute). Promozione centrata sugli aspetti positivi e sul loro potenziamento (ottica proattiva, non reattiva). OMS, carta di Ottawa (1986):

  • Aspetti politici
  • Individui
come soggetti attivi • Necessità di educazione alla salute Capitolo 11 Reti e sostegno sociale Reti sociali: l'insieme delle relazioni significative che uniscono delle persone. 1) Moreno - Sociometria: tecnica per descrivere graficamente le relazioni al fine di 'misurarle'; identificare leader e isolati. Lui gestaltista. Domande da porre ai membri di un gruppo per rilevare l'esistenza dei legami: - Funzionali: "con quali degli altri membri del gruppo collaboreresti per raggiungere un determinato obiettivo?" - Affettivi: "con quali degli altri membri del gruppo andresti a cena fuori?" Rappresentazione grafica: punti = individui, gruppi o enti; frecce = relazioni (leader ne hanno di più, isolati di meno). 2) Gluckman (Scuola di Manchester) - In contrapposizione all'ottica strutturalista e funzionalista (Durkheim, società statiche, entra in crisi con le società complesse e dinamiche); crea l'analisi situazionale.

si analizza la situazione contingente, le relazioni effettive in quel momento - primo reti in Europa; comunità pescatori in Norvegia; 3 campi di relazioni:

  1. Barnesa. Territorio
  2. Luogo di lavoro
  3. Amicali

Relazioni moderne meno stabili e predeterminata rispetto a quelle tradizionali (quindi analisi rapporti attivi)

Wellman - analisi strutturale (comportamento individuale dettato dalle caratteristiche delle reti); si inserisce nella network analysis (Moreno+Lewin; studio delle reti sistematico e quantitativo per spiegare i comportamenti individuali)

NB: analisi delle reti utile per l'intervento ma non si sostituisce all'analisi territoriale (anche se alcuni autori sostengono che questa non serva più).

Tipi di reti:

  • Egocentrata: relazioni di un individuo per intervenire sull'individuo
  • Acentrata: conformazione di un contesto sociale per interventi in quel contesto

Legame= comunicare, piacersi, frequentarsi, supportarsi

Granovetter:

  • Legami forti: utili
  • per supporto ma chiusi TIES (Tempo, Intimità, Emozioni, Servizi)- Legami deboli: utili per scambio di informazioni perché aperti e con funzione ponte tra diversi gruppi socialiBott: stretta: persone che si conoscono tutte e gruppo coeso e chiuso- Reti a maglia- Reti a maglia larga: persone più allargate e meno chiuseRiscontra che il tipo di relazione coniugale è connesso con il tipo di rete a cui i coniugi appartengono le reti hannofunzione di riferimento normativo (o persino controllo).Caratteristiche reti:- Densità: grado di interconnessione (vedi maglia stretta e larga)- Ampiezza: numero di persone in una rete- Cricche: reti di persone che si conoscono tutteSostegno socialeInfluenza positivamente il benessere sia in modo diretto, sia mitigando i danni causati dagli eventi stressanti.= supporto informativo, emotivo e materiale che è possibile scambiare all'interno delle reti sociali.Supporto percepito: supporto che potrebbe

    Essere disponibile; legato alla soddisfazione e ai significati che sono attribuiti alle relazioni e ai comportamenti di supporto.

    Supporto ricevuto: quello su cui il soggetto ha effettivamente potuto contare

    Sostegno informale: i legami familiari e amicali

    Sostegno formale: interventi e strutture istituzionali

    Intervento di comunità spesso cerca l'integrazione tra sostegno formale e informale

    Effetti negativi del sostegno sociale: consapevolezza propria fragilità quindi minore autostima, sentirsi in debito, dipendenza eccessiva.

    4 modelli teorici:

    1. Main effect model: il sostegno sociale ha effetto diretto (o effetto primario) sul benessere poiché le reti sociali forniscono esperienze gratificanti aumentando autostima e fiducia. Questi studi danno poche indicazioni sulle variabili coinvolte
    2. Buffering hypotesis: il sostegno sociale aumenta il benessere agendo come risorsa per affrontare gli eventi stressanti (effetto tampone); questo avviene in due modi:
      1. Le reti sociali forniscono risorse materiali e informative che aiutano a gestire lo stress
      2. Le reti sociali forniscono supporto emotivo e sociale che riduce l'impatto negativo dello stress
    3. Matching hypotesis: il sostegno sociale è efficace solo se corrisponde alle esigenze e alle preferenze del destinatario. Il supporto che non corrisponde alle necessità può essere inefficace o addirittura dannoso
    4. Stress proliferation model: il sostegno sociale può anche avere effetti negativi se le reti sociali sono fonte di stress aggiuntivo o se il supporto ricevuto è inadeguato o indesiderato

    persone con maggior sostegno valutano le situazioni avverse come meno stressanti.

    Le persone con maggior sostegno hanno maggiori capacità di coping.

    3) Modello di Dohrenwend: gli eventi stressanti generano reazioni transitorie allo stress (natura fisiologica o psicologica). Poi intervengono i mediatori situazionali (strategie di coping) e mediatori psicologici (supporto sociale); gli esiti di questo processo possono essere 3:

    1. Crescita psicologica
    2. Sviluppo di psicopatologia
    3. Ritorno allo status quo precedente

    4) Modello di Feeney e Collins: studiano il sostegno sociale come maggiormente in relazione con il benessere invece che come tampone per il malessere; sostegno sociale come in grado di proteggere e migliorare il benessere. Due funzioni:

    1. Proteggere da situazioni di av
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alib1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia di comunità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Piccoli Norma.