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ARTICOLAZIONE E PRODUZIONE DEL MESSAGGIO
La comunicazione è strettamente connessa all'intenzione e alla produzione del messaggio. L'articolazione, vale a dire l'organizzazione e la collocazione di un messaggio nel corso dello scambio fra due o più partecipanti, è fondamentale.
La gestione locale e situata del messaggio implica che esso sia prodotto a partire dalle rappresentazioni mentali. Queste rappresentazioni sono basate sulle informazioni immagazzinate nelle diverse aree associative di convergenza-divergenza. Queste aree organizzano, elaborano e connettono le singole informazioni provenienti dalle modalità sensoriali, motorie e affettive. Ciò che ne deriva sono delle mappe delle specifiche caratteristiche di un oggetto, secondo lo studio di Barsalou. Queste mappe sono dinamiche e contingenti, in grado di modificarsi in funzione della situazione e dell'intenzione dell'individuo.
Ogni messaggio viene pianificato secondo le condizioni del contesto e viene eseguito in base alle intenzioni dell'individuo.
Le capacità di produzione dipendono dalla capacità di riferimento e l'articolazione di un messaggio gestione locale dei pensieri e dei contesti da parte dell'individuo. I messaggi sono quindi eseguiti secondo le condizioni del contesto di riferimento e la generazione di ogni messaggio dipende dalle capacità di gestione locale dei pensieri e delle condizioni contestuali da parte del parlante. Secondo questa idea l'elaborazione di un messaggio è collegata a un fuoco comunicativo che è il processo attivo di concentrazione dell'attenzione e dell'interesse del parlante su certi aspetti della realtà ed è guidato da una specifica intenzione e si svolge lungo un certo percorso comunicativo che il soggetto percorre attraverso il campo dei propri pensieri.
INTENZIONE E STRATEGIE COMUNICATIVE
Per far si che un messaggio sia efficace è necessario che esso sia organizzato in maniera strategica nella selezione dei contenuti da esprimere:
per l'articolazione e la pianificazione della strategia comunicativa. È quindi necessaria una contingenza. Ogni strategia comunicativa ha un carattere di adattamento, poiché confronta diverse rappresentazioni di situazioni precedenti simili ed equivalenti e adatta al contesto attuale il percorso ritenuto più produttivo. Questo carattere è molto importante perché ciò che è stato efficace in una determinata situazione non lo è necessariamente per un'altra: la comunicazione è oggetto di continui apprendimenti da parte degli individui. La strategia comunicativa inoltre ha un carattere di novità, poiché, sebbene faccia continuo impiego delle facoltà mentali, fa riferimento a ipotesi e soluzioni precedenti, ma crea percorsi comunicativi ad hoc per la costruzione di strategie che ottimizzano e riducono i vincoli; la creatività è quindi un elemento fondamentale.anche caratterizzata dalla perché, anche quando ripetuta, comporta variazioni e differenziazioni locali. Il processo di calibrazione cognitiva e affettiva: questa calibrazione è molto importante in quanto per far sì che un messaggio sia effettivamente efficace è necessario che siano tenuti sotto controllo diversi sistemi di segnalazione come quindi anche il tono della voce, la gesticolazione. Ciò però non è affatto semplice in quanto si è in grado di riconoscere la forza di un'azione solo a posteriori e non a priori. La strategia comunicativa non è data quindi dalla combinazione meccanica di azioni elementari, ma si presenta come una struttura gerarchica e dinamica dei molteplici aspetti comunicativi che sono in gioco. Per questo motivo il rapporto tra strategia e intenzione è uno-molti: a un'intenzione possono corrispondere diversi percorsi strategici e allo stesso modo.un percorso strategico non può indicare solamente un'intenzione. INTENZIONE COMUNICATIVA DA PARTE DEL DESTINATARIO All'interno di uno scambio comunicativo, il destinatario viene considerato in qualità di destinatario del messaggio e fornitore di un feedback; gli studiosi ritengono che lo scambio ha avuto successo se ci è stato un passaggio. All'interno dello scambio comunicativo il destinatario passivo viene visto come ricevente e la maggior parte delle responsabilità dei processi comunicativi è riservata all'emittente. Intenzionalismo e trasparenza intenzionale In uno scambio comunicativo si ritiene che l'intenzione manifestata dal parlante ponga dei vincoli rilevanti per il suo riconoscimento da parte del destinatario. Questa concezione è nota come intenzionalismo e consiste nell'idea che l'emittente abbia una propria intenzione quando comunica un messaggio e che il compito del destinatario sia quello di comprenderlo e diRicostruire l'intento iniziale. Grice, principio di definendo il significato come "ciò che si intende dire" e introducendo il cooperazione, quindi l'idea che ci sia una condivisione consapevole dell'intenzione comunicativa, implica che il destinatario riconosca con successo l'intenzione del parlante processo di inferenza (processo deduttivo). attraverso un corretto La spiegazione di Grice richiede la reciproca consapevolezza fra il parlante e l'interlocutore: non è una consapevolezza di tipo fisico (non è il sapere della presenza fisica di un soggetto) è la consapevolezza della ma è la consapevolezza dello stato mentale, in particolare modo consapevolezza altrui. trasparenza intenzionale: In questo modo tuttavia c'è il rischio che si venga a creare la lacomunicazione è il risultato di un'intenzione complessa che è soddisfatta nel medesimo momento in cui è riconosciuta dal
destinatario; questo atteggiamento implica una distorsione della comprensione mentale che è nota come "presunzione della comprensione". Questo atteggiamento si può vedere in qualsiasi conversazione che avviene: quando infatti si inizia una conversazione, spesso si ha la presunzione di sapere cosa vuole dire il nostro interlocutore, non cogliendo così in maniera attendibile la sua effettiva intenzione. Questo atteggiamento, se utilizzato in una conversazione standard, può portare ad incomprensioni e a fraintendimenti. Dalla reciprocità intenzionale all'attribuzione dell'intenzione reciprocità Grice ha basato la sua analisi del significato e della conversazione sul concetto di "intenzione". Lo scopo comunicativo del parlante è di modificare l'ambiente mentale del destinatario; per questo motivo lo scambio comunicativo deve essere caratterizzato non solo dal riconoscimento della manifestazione di un'intenzione da parte del parlante, ma anche dal suo adeguatoParte del destinatario. Il riconoscimento implica un'attività consapevole e precisa, nonché la partecipazione del ricevente nell'elaborazione del significato. Cercare di comprendere l'intenzione del parlante vuol dire assumere che il suo messaggio abbia un significato e impegnarsi per scoprirlo, come condizione fondamentale perché ciò accada è richiesto un ambiente cognitivo reciprocamente conosciuto nel quale ogni intenzione manifesta è chiara ad entrambi i partecipanti.
Grice ha basato la sua analisi del significato e della conversazione sul concetto di reciprocità intenzionale. Per avere successo, lo scambio comunicativo deve essere caratterizzato non solo dalla manifestazione di un'intenzione da parte del parlante ma anche dal suo riconoscimento da parte del destinatario. Però, il concetto di riconoscimento non basta per spiegare l'interpretazione del destinatario in relazione all'intenzione del parlante.
Occorre introdurre il concetto di attribuzione di un'intenzione al messaggio del parlante da parte del ricevente, in quanto quest'ultimo ha l'atteggiamento mentale di attribuire un'intenzione comunicativa al messaggio del primo. È un processo attivo e consapevole, la cui responsabilità risiede nell'interlocutore.
La molteplicità delle interpretazioni dell'intenzione comunicativa gamma estesa dei gradi di libertà.
L'attribuzione intenzionale garantisce una a disposizione molteplicità di interpretazioni dell'intenzione del destinatario che si manifesta con una comunicativa del parlante.
Poiché esistono dunque diversi modi di interpretare ciò che esprime il parlante, bisogna fare significato letterale interpretazione autentica.attenzione ai concetti di o Il significato letterale o figurato infatti dipende dall'attribuzione di intenzione operata dal destinatario e quindi letterale una delle possibili.
L'interpretazione è solamente da dare. L'essere umano si comprende a vicenda ma questa comprensione reciproca non è automatica e non dipende dalle strutture linguistiche ed extralinguistiche: l'attribuzione di un'intenzione è un campo aperto e il destinatario ha a sua disposizione un ampio spazio psicologico per giustificare la sua scelta interpretativa. Aspetti paradossali: In questo modo però il significato assume degli una volta che lo si riesce a definire ed afferrare, esso cambia radicalmente. Il significato ha in sé una certa precarietà: non ci sono significati perfettamente identici tra loro, avendo molte facce, il significato può essere inteso in diversi modi. Il significato quindi ha un carattere transitorio ed è fortemente legato all'immediato. Eppure in alcuni casi il significato è facilmente identificabile e definibile: corrisponde perfettamente a ciò che si voleva dire.
Tuttavia è anche molto importante evidenziare che non in tutti gli scambi è complicato definire precisamente il significato, diventando così oggetto di dibattito: nelle comunicazioni standard spesso viene preso un "assumere e dare per garantito" significato di default, è qui che viene proposto il principio di INFERENZA E ATTRIBUZIONE DELLE INTENZIONI. Nell'attività di attribuzione di un'intenzione al significato del parlante, il destinatario non può fare a meno di compiere un processo di inferenza. Inferenza qui intesa come una forma di ragionamento: un'ipotesi è ammessa come accettabile sulla base di altre ipotesi la cui accettabilità è ammessa in partenza. Nel processo di inferenza il destinatario fa ricorso a modelli mentali, situazioni reali, ipotetiche o immaginarie. LA SINCRONIA COMUNICATIVA