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PAE.

Ci possono essere Gap produttivi che possono essere eliminati adottando misure che incidono sulla spesa autonoma

oppure sull’offerta di moneta.

Anche se per un certo periodo di tempo le imprese riescono a far fronte alla domanda a prezzi dati, i prezzi non

rimangono fissi indefinitamente.

Il comportamento dell’inflazione può essere spiegato tramite un modello di domanda aggregata e di offerta

aggregata.

Con il Modello AD-AS possiamo mostrare come le politiche macroeconomiche abbiano conseguenze anche

sull’inflazione.

La Curva di Domanda Aggregata (AD) (28.1)

Per inglobare l'inflazione nel modello, il primo passo è introdurre la Curva di Domanda Aggregata, rappresentata in

Figura.

La Curva di Domanda Aggregata (AD) mostra come siano correlati la produzione di equilibrio nel breve periodo Y e il

tasso di inflazione (π).

La denominazione della curva riflette il fatto che in un'economia il livello di equilibrio di breve periodo della

produzione è determinato dalla spesa totale programmata, ovvero dalla domanda.

A parità di ogni altra circostanza, un aumento del tasso di inflazione tende a ridurre la produzione di equilibrio di breve

periodo, di conseguenza la curva di domanda aggregata ha pendenza Negativa.

Curva di Domanda Aggregata Mostra la relazione tra la produzione di equilibrio di breve periodo Y e il tasso di

inflazione π.

Deriva il proprio nome dal fatto che la produzione di equilibrio di breve periodo è determinata dal livello di spesa

totale programmata nell’economia ed è pari a questa: un incremento dell’inflazione contrae la spesa programmata e la

produzione di breve periodo; perciò, la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa.

L'Inflazione, la Banca Centrale e la Curva AD (28.1.1)

Uno dei compiti di ogni Banca Centrale è quello di fare in modo che il tasso di inflazione rimanga basso e stabile, negli

ultimi anni la BCE ha cercato di mantenere l'inflazione nell'area dell'euro a un tasso inferiore al 2%.

Cosa può fare una Banca Centrale per mantenere un tasso di inflazione basso e stabile?

Una situazione che con buone probabilità conduce a un incremento dell'inflazione è quella caratterizzata dall'esistenza

di un Gap di produzione espansivo, in cui la produzione di equilibrio di breve periodo supera il livello potenziale.

In condizioni simili, le imprese devono produrre al di sopra delle capacità degli impianti per poter soddisfare la

domanda della clientela, i produttori saranno disposti a fare questo solo per un certo periodo di tempo, ma alla fine si

adegueranno al nuovo livello della domanda con un aumento dei prezzi, contribuendo in tal modo all'inflazione.

Per tenere sotto controllo l'andamento del livello dei prezzi, la Banca Centrale deve far scendere la spesa programmata

e il livello di produzione quando minacciano di superare l'output potenziale.

La Banca Centrale come può porre rimedio?

Esiste una relazione tra la spesa aggregata programmata (PAE) e il tasso di interesse reale (r), ossia r = i – π.

È necessario introdurre il concetto di Funzione di Reazione della Banca Centrale.

Funzione di Reazione della Banca Centrale Descrive i comportamenti della Banca Centrale in reazione alle variazioni

delle condizioni economiche.

Assumendo che le politiche adottate dalla Banca Centrale mirino a un solo obiettivo, il tasso di inflazione e che ogni

volta che questo cresce, la Banca Centrale conduca delle operazioni di vendita sul mercato aperto finalizzate ad

aumentare il tasso di interesse reale.

È possibile esprimerlo con l’equazione: r = α + β (π – π*)

dove rappresenta il tasso di inflazione effettivo e π*, invece, il tasso di inflazione che la Banca Centrale mira a

raggiungere (tasso obiettivo).

Il parametro β indentifica di quanto la Banca Centrale vorrebbe che crescesse il tasso di interesse reale a fronte di un

aumento del tasso di inflazione dell'1%.

Il parametro α, invece, rappresenta il tasso di interesse reale desiderato dalla Banca Centrale quando l'inflazione è

esattamente quella che l'istituzione si è posta come obiettivo, ossia nella condizione in cui π = π*.

Utilizzando la definizione di tasso di interesse reale, r = i – π, è necessario riscrivere l'Equazione:

i - π = α + β(π – π*)

o: i = α + (1 + β)π – βπ*

Finché il parametro β è positivo, il tasso di interesse reale crescerà per ogni incremento del tasso di interesse

nominale.

Posto β come positivo, l'Equazione dice che, quando la Banca Centrale varia il tasso di interesse nominale, il tasso di

interesse reale si modificherà nella stessa direzione.

Quindi una crescita del tasso di inflazione conduce a un aumento del tasso di interesse reale, che, a sua volta, porta a

una riduzione della domanda aggregata.

Poiché alti livelli di inflazione provocano, per mezzo delle azioni della Banca Centrale, una contrazione della

produzione, la curva AD ha pendenza negativa.

Simbolizzare i passaggi della Curva AD:   

Curva AD: π i r Domanda Aggregata

La Figura rappresenta graficamente la funzione di reazione della Banca Centrale.

Quando il tasso di inflazione effettivo è uguale a quello obiettivo, la Banca Centrale stabilirà un tasso di interesse

nominale pari a i’ = α + β*.

Vale a dire che, ponendo π = π*, l'Equazione si trasforma in:

i = α + π*

La Figura mostra il legame tra la funzione di reazione della Banca Centrale e la domanda aggregata.

La parte (a) della Figura riporta la funzione di reazione della Banca Centrale, mentre la parte (b) raffigura lo schema IS-

LM.

A un tasso di inflazione iniziale pari a π₁, la Banca Centrale fissa il tasso di interesse nominale al livello i₁ (Punto A, parte

a).

Nella parte (b), la situazione di equilibrio di breve periodo si trova in corrispondenza del punto A, con Y = Y₁, che

eguaglia anche la spesa aggregata programmata PAE.

Perciò, il punto A nella parte (c) identifica la combinazione di equilibrio tra inflazione e livello di produzione (π , Υ ).

1 1

Ciò equivale a dire che, quando l'inflazione è pari a π₁ la domanda aggregata, o PAE, è pari a Y₁.

Supponiamo che l'inflazione cresca al livello π₂, la Banca Centrale risponde a questa variazione facendo aumentare il

tasso nominale di interesse da i₁ a i , con uno spostamento lungo la funzione di reazione da A a B.

2

Tuttavia, per far aumentare il tasso di interesse, la Banca Centrale deve contemporaneamente ridurre l'offerta di

moneta, il che fa spostare la curva LM verso sinistra; pertanto, si viene a stabilire un nuovo equilibrio di breve periodo,

identificato dal punto B nella parte (b), con Y = Y₂.

Quindi, il punto B nella parte (c) rappresenta una seconda combinazione di equilibrio tra inflazione e livello di

produzione (π , Υ ), in corrispondenza della quale l'inflazione è pari a π e la domanda aggregata, o PAE, è Y .

2 2 2 2

Poiché i punti A e B nella parte (c) rappresentano la PAE, o livello di produzione di equilibrio di breve periodo, la linea

che li congiunge è la curva di domanda aggregata.

Perché la domanda aggregata e la produzione di equilibrio si contraggono a fronte di incrementi del livello di

inflazione?

La risposta a questa domanda si divide in 2:

a. Poiché si suppone che la Banca aumenti il tasso nominale in misura maggiore dell'aumento dell'inflazione, il tasso

di interesse reale aumenta

b. Per via dell'effetto moltiplicatore, la contrazione della spesa aggregata provoca una riduzione della produzione di

equilibrio.

La curva AD comprende pertanto in un unico grafico:

 Il modello keynesiano di base

 Il funzionamento dei moltiplicatori

 Il modello IS-LM

 La politica monetaria della Banca Centrale

Gli Altri Fattori responsabili della Pendenza Negativa della Curva AD (28.1.2)

Esistono anche altri canali attraverso i quali un aumento dell'inflazione riduce la spesa programmata e quindi il

prodotto di equilibrio di breve periodo, tra questi:

1° Valore Reale della Moneta In presenza di inflazione elevata, ricchezza reale detenuta diminuisce

rapidamente. 

2° Effetti distributivi Bassi Redditi, spendono una quota maggiore del reddito disponibile, proteggono meno i

risparmi.

Se l’inflazione provoca una redistribuzione da coloro che spendono di più a coloro che risparmiano di più, è

possibile che la spesa complessiva diminuisca.

3° Incertezza Quindi vi è difficolta di pianificazione, prova Prudenza allora si riducono i Livelli di Spesa.

4° Prezzi dei Beni e dei Servizi Interni venduti all’estero Se i tassi di cambio sono costanti, un aumento

dell’inflazione fa sì che i prezzi dei beni interni immessi sui mercati esteri salgano a ritmi più rapidi, i beni

diventano così più costosi.

Allora le esportazioni diminuiscono (NX)

Gli Spostamenti della Curva di Domanda Aggregata (28.1.3)

La pendenza negativa della curva di domanda aggregata (AD rispecchia il fatto che, a parità di ogni altra circostanza, un

aumento dell'inflazione fa diminuire la spesa programmata e, di conseguenza, il prodotto di equilibrio di breve

periodo.

Anche se l'inflazione rimane costante, sulla spesa programmata e sul prodotto di equilibrio nel breve periodo possono

incidere numerosi fattori, i quali provocano uno spostamento della curva AD in corrispondenza di ogni diverso tasso di

inflazione.

Dato un certo livello di inflazione, un mutamento all'interno dell'economia che comporti un aumento della produzione

di equilibrio di breve periodo provocherà uno spostamento della curva AD verso Destra; viceversa, un cambiamento

che implichi una riduzione del livello di equilibrio di breve periodo della produzione determinerà uno spostamento

della stessa curva verso Sinistra.

Ci si concentrerà su 2 tipi di cambiamento responsabili di questi effetti sulla curva di domanda aggregata:

A) Variazioni esogene del Livello della Spesa

Dati i livelli di produzione e inflazione, un aumento della spesa pubblica aumenta la domanda aggregata.

Analogamente, un aumento della fiducia dei consumatori può condurre a una maggiore spesa per consumi e nuove

tecnologie possono indurre le imprese ad aumentare i loro investimenti al tasso di interesse reale corrente.

La Figura mostra come le variazioni esogene nei comportamenti di spesa possano spostare la curva di domanda

aggregata.

Ad esempio, un periodo positivo del mercato azionario renda i consumatori, dato il livello di reddito, più disponibili a

spendere, in questa situazione, per ogni livello di inflazione, la spesa aggregata si rivelerà più elevata, lo spost

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A.A. 2023-2024
94 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alvi22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Valbonesi Paola.