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FASE 9: PIANIFICAZIONE DELLA RICERCA- VALIDITÀ E CONTROLLO (PIANO SPERIMENTALE OSSERVATIVO)

Schemi d'azione introdotti per ridurre le fonti d'errore.

  • I piani d'osservazione si utilizzano nelle ricerche osservative (= esplicitazione della modalità attraverso la quale si condurrà la rilevazione)
  • I piani d'esperimento si utilizzano nelle ricerche con intervento (= modalità secondo cui è possibile pianificare l'azione delle variabili).

Validità interna ed esterna: per l'attuazione della ricerca bisogna curare la coerenza dello studio e la sua possibilità di generalizzazione.

  • Validità interna: coerenza della ricerca con i suoi obiettivi
  • Validità esterna: possibilità di estendere i risultati della ricerca ad altre situazioni simili

Per preservare la validità interna il ricercatore deve costruire opportune situazioni nelle quali potrà raccogliere i dati in modo

I piani di esperimento:

A. Il piano a gruppo unico

Prevede la scelta di un gruppo (campione rappresentativo della popolazione alla quale si vogliono estendere i risultati della ricerca) e lo svolgimento di due fasi successive sullo stesso.

Innanzitutto, si deve rilevare la situazione iniziale (Si1) rispetto alla variabile dipendente, poi si deve intervenire con il metodo tradizionale, ovvero "fattore ordinario" (F0). Al termine bisogna rilevare la situazione finale (Sf1).

In seguito avverrà la seconda fase dell'esperimento nella quale bisognerà rilevare la situazione iniziale (Si2), applicare il "fattore di esperimento" (Fe). In ultimo, si rileverà la situazione finale (Sf2).

Per sapere quale dei due metodi è stato + efficace si devono calcolare i cambiamenti ottenuti dopo aver applicato i due metodi: si confronteranno, quindi, il metodo sperimentale (metodo della seconda fase: Ce) e il metodo ordinario (utilizzato nella prima fase: F0).

  1. Se Co<Ce allora Fe è probabilmente + efficace di F0.
  2. Se i due cambiamenti sono equivalenti, lo sono anche i due metodi.

>>Vantaggi metodo sperimentale: facilità di applicazione e costanza delle caratteristiche di gruppo

>>Svantaggi metodo sperimentale: non può controllare alcuni fattori di disturbo che possono ridurre la validità del processo e, di conseguenza, delle conclusioni:

  • maturazione dei soggetti: trasformazione cognitiva e della personalità legata allo sviluppo
  • interferenza tra i 2 metodi d'insegnamento: il gruppo in esame potrebbe essere + o - in difficoltà nell'adattarsi al nuovo metodo (come nel caso dell'insegnamento)
  • effetto storia: durante l'attuazione di uno dei 2 metodi può avvenire un evento in grado di cambiare la situazione in cui si svolge l'esperimento o che incide nelle dinamiche
  • ripetersi delle prove: adattamento dei soggetti al test, che

Può portare a sovrastimare i risultati finali. Per controllare almeno alcuni fattori distorcenti (i primi due) è opportuno cambiare il piano di esperimento.

Questo disegno sperimentale, GRUPPO CLINICO O ISTITUZIONALE RICORRENTE, è realizzabile solo se il bacino di reclutamento della ricerca non cambia significativamente.

B. Il piano a 2 gruppi

Consente di ovviare all'effetto di maturazione e di interferenza dei 2 metodi. Prevede la presenza di un gruppo sperimentale (Gs) e uno di controllo (Gc), a ogni gruppo viene assegnato un insegnante.

Il piano prevede di rilevare la situazioni iniziale in ambedue i gruppi (Si) al fine di controllare la loro equivalenza. Poi si introduce un gruppo, il fattore ordinario (Fo), mentre nell'altro gruppo si inserisce il metodo innovativo (Fe). Si rileva alla fine la situazione finale di entrambi i gruppi (Sf). Dato che i 2 gruppi erano equivalenti in ingresso, allora è possibile confrontare direttamente le due situazioni finali.

iniziale, ma si applicano direttamente i due metodi (Fo e Fe) e si osservano gli effetti ottenuti (Sf3 e Sf4). Vantaggi: permette di confrontare direttamente i due metodi senza influenze esterne; permette di valutare gli effetti a lungo termine dei metodi. Svantaggi: non si tiene conto della situazione iniziale; potenziale confusione tra gli effetti dei metodi e altri fattori esterni. D. Il piano a gruppi paralleli G1 Si1__________Fe_______Sf1 G2 Si2__________Fo_______Sf2 In questo piano si formano due gruppi, uno sottoposto al metodo sperimentale (Fe) e l'altro al metodo ordinario (Fo). Si osservano gli effetti ottenuti (Sf1 e Sf2) e si confrontano i risultati. Vantaggi: permette di confrontare direttamente i due metodi; permette di valutare gli effetti a breve termine dei metodi. Svantaggi: potenziale confusione tra gli effetti dei metodi e altri fattori esterni; non si tiene conto della situazione iniziale. E. Il piano a gruppi intercambiabili G1 Si1__________Fe_______Sf1 G2 Si2__________Fo_______Sf2 In questo piano si formano due gruppi, uno sottoposto al metodo sperimentale (Fe) e l'altro al metodo ordinario (Fo). Successivamente, i gruppi vengono scambiati e sottoposti all'altro metodo. Si osservano gli effetti ottenuti (Sf1 e Sf2) e si confrontano i risultati. Vantaggi: permette di confrontare direttamente i due metodi; tiene conto della situazione iniziale; permette di valutare gli effetti a breve termine dei metodi. Svantaggi: potenziale confusione tra gli effetti dei metodi e altri fattori esterni; potenziale confusione tra gli effetti dei metodi e l'effetto di apprendimento dovuto alla ripetizione delle prove.

In questo metodo di applicazione si confrontano G1 e G3 per verificare l'eventuale esistenza ed entità dell'effetto della prova iniziale; si confrontano G2 e G4, si rileva l'effetto della prova iniziale quando si interviene con l'insegnamento abituale.

Vantaggi: questo piano di esperimento consente di controllare l'effetto maturazione e l'effetto prova, evita l'interferenza dei due metodi.

Svantaggi: non consente di controllare l'effetto storia.

D. I piani parziali

Prevede l'azione di + variabili e questo consente di isolarne gli effetti, distinguendo il piano di esperimento generale in piani parziali. In esso i fattori si fanno agire in sequenza e si controllano gli effetti delle diverse variabili considerate.

E. Il piano fattoriale

Si utilizza questo piano di esperimento quando si vogliono studiare gli effetti di + variabili indipendenti sulla variabile dipendente e gli effetti combinati delle prime, cioè le interazioni.

sia quello di ottenere risultati validi e affidabili. La validità interna e esterna sono due concetti fondamentali per valutare la qualità di una ricerca. La validità interna si riferisce alla correttezza e alla coerenza dello studio. È la capacità di un esperimento di misurare ciò che si propone di misurare, senza essere influenzato da fattori esterni. In altre parole, la validità interna garantisce che i risultati ottenuti siano il risultato delle ipotesi formulate e non siano dovuti a variabili estranee o errori di misurazione. La validità esterna, invece, riguarda la possibilità di generalizzare i risultati ottenuti su un campione alla popolazione di riferimento. È la capacità di un esperimento di fornire risultati che possano essere applicati ad altre situazioni o contesti simili. La validità esterna dipende principalmente dalla modalità di selezione dei soggetti di ricerca. Se il campione non è rappresentativo della popolazione di riferimento, la validità esterna sarà compromessa e ci sarà una maggiore probabilità di errore nella generalizzazione dei risultati. In sintesi, per garantire la validità interna ed esterna di una ricerca è necessario seguire un rigoroso metodo di studio, curando la coerenza dello studio e la rappresentatività del campione. Solo così si potranno ottenere risultati affidabili e generalizzabili.

è quello di tenere sottocontrollo tutte le variabili che agiscono sulla situazione in esame. Il risultato di una ricerca, in cui fosse possibile realizzare un controllo completo in un esperimento, sarebbe pienamente coerente con gli obiettivi che ci si proponeva (validità interna) e sarebbe generalizzabile (validità esterna), a patto che i soggetti della ricerca siano adeguatamente rappresentativi della popolazione.

La validità può essere minacciata da:

  1. Effetto storia
  2. Effetto maturazione
  3. Testing o effetto prove: distorsione provocata dalla somministrazione ripetuta di prove simili
  4. Effetto strumentazione: I soggetti possono alterare i loro comportamenti per il fatto di percepire per es. strumenti di videoregistrazione o fornire risposte a un questionario non del tutto aderenti alla realtà in relazione alle attese che si suppone abbia il ricercatore.
  5. Effetto selezione: scelta dei soggetti convolti nella ricerca
  6. Mortalità sperimentale

abbandono dei soggetti che appartengono al gruppo sottoposto all'esperimento

Regressione statistica: tendenza delle modalità delle variabili di assumere valori intorno alla media

Casualità: fa riferimento a fattori soggettivi (es. stanchezza) e/o legati a situazioni contingenti dei soggetti sperimentali che possono interferire sui soggetti.

Interazione di fattori: azione congiunta di più fattori

I fattori che riducono/impediscono la validità esterna sono quelli che incidono sulla validità interna rendendo ingiustificata la generalizzazione dei risultati.

Per questo bisogna controllare che ci siano le condizioni per estendere i risultati ad un gruppo diverso da quello preso in esame → tendenzialmente il ricercatore estrae il campione sul quale condurrà lo studio.

Errore di campionamento → selezione dei soggetti non accurata = i risultati non saranno generalizzabili.

FASE 10: INTERVENTI/RILEVAZIONI

Nelle ricerche con intervento dopo aver

messo a punto gli strumenti di rilevazione occorre: - effettuare rilevazioni d'ingresso - applicare l'intervento - effettuare rilevazioni finali. Nelle ricerche osservative occorre: effettuare le rilevazioni. FASE 11: TECNICHE DI ELABORAZIONE DATI Elaborare i dati raccolti vuol dire sintetizzarli in modo da poter corroborare o confutare le ipotesi formulate. I metodi statistici sono utili per: Organizzare le osservazioni: - tabelle; - rappresentazioni grafiche. Operare confronti tra i risultati: - percentuali; - proporzioni; - indici (es. tassi di abbandono). Utilizzo dei metodi statistici: Utili a trarre conclusioni ad occhio dalla massa di dati che si ottengono anche utilizzano un solo strumento. Aiutano ad organizzare le osservazioni e ad individuare misure di sintesi adatte alla natura dei dati raccolti. La statistica permette, inoltre, di operare confronti tra i risultati, calcolando percentuali, proporzioni, rapporti, numeri indice. Permette di sintetizzare i dati in modo dasapere qual è il valore tipico che li riassume, quale li caratterizza, dove tendono a concentrarsi i risultati. Si calcolano le misure di tendenza centrale: media aritmetica, moda, mediana. Permette di evidenziare come i dati si disperdono o distribuiscono lungo la gamma ottenuta attraverso il calcolo degli indici di variabilità. Consente di stabilire se intercorrono relazioni tra le variabili e con quale grado e intensità, se ci sono differenze non casuali tra frequenze, medie, percentuali, a quali fonti si possono far risalire concordanze e differenze. Le tecniche di analisi statistica aiutano a cogliere la significatività delle differenze tra i risultati di 2 o più gruppi, di analizzare l'andamento dei dati, di riassumerli in indici di vario genere. FASE 12: SOCIALIZZAZIONE DEI RISULTATI Tramite articolo/rapporto di ricerca presentare la ricerca con il suo impianto, le fasi e i risultati ottenuti. Lo studioso deve
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elisaaxsa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Torre Emanuela Maria Teresa.