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Confucio
Confucio è una figura mitica e leggendaria in quanto non ha mai scritto nulla e ciò che si sa è tramandato dai discepoli, il sapere ci ha raggiunto filtrato o rielaborato da chi racconta. È nato nel 500 a.C. durante la dinastia Zhou nella regione di Lu. Vi era un caos politico ed una instabilità derivata dalla caduta della dinastia Zhou che era in declino "periodo delle primavere e degli autunni". Questa situazione ha creato lo spazio per il libero pensiero che prima era moderato, ed ha influenzato Confucio che ha iniziato a professare i suoi pensieri a livello politico e sociale, vuole auspicare un ritorno al passato, ha nostalgia verso la pace e la stabilità. Ci sono due oggetti chiave nel suo pensiero nostalgico: il rispetto dei rituali e l'umanità dei virtuosi. La prima fase è moderarsi per ritornare ai rituali eseguiti nel periodo della dinastia, ma è essenziale aggiungere anche il ritorno
All'umanità che era rispettata dei regnanti Zhou, un concetto popolare della regione di Lu, conosciuta al tempo come la regione delle "persone virtuose" Jun Zi. Con questo Confucio auspicava il ritorno della dinastia, in quanto figlio di funzionari vedeva la prosperità della sua regione di nascita. In questo periodo di libertà nascono scuole private con diverse filosofie cinesi. Ci risulta che Confucio fu uno dei primi a fondare una scuola privata, uno dei primissimi EDUCATORI della sua zona, e si riferiva sia ai discepoli che partecipavano ai suoi insegnamenti e sia ai politici che gestivano e governavano sperando di tornare all'armonia che si era persa. Una frase famosa è "io trasmetto, non creo", la sua forza era quella di impersonare ed incarnare lui stesso il buon senso. In questo periodo storico la Benevolenza e l'umanità era compito del popolo, il compito dei governanti era il rispetto dei rituali e la politica.
Allo stesso tempo afferma che tutti devono diventare virtuosi, qualsiasi ruolo si ha nella società, questo era lo scopo della filosofia confuciana. Il mondo diventa virtuoso e la società armoniosa. La sua dottrina ebbe un riconoscimento negli anni successivi, in quanto molte dinastie di governanti lo ignorarono, solo in seguito sarà apprezzato. Nei discorsi di Confucio è onnipresente il suo obiettivo di formare la persona virtuosa. La nuova dinastia imperiale Han rese la dottrina del confucianesimo dominante, una ideologia del popolo per rinforzare la regalità dell'impero. L'imperatore lo usò come fuga dal periodo delle primavere e degli autunni (periodo di confusione tra sovrano e divinità). Dopo la morte di Confucio la sua dottrina, per sopravvivere a quelle nate nel periodo caotico, dovette aprirsi ad esse ed accoglierle, mentre i discepoli si esprimevano con pensieri individuali criticando ciò che non condividevano.
Ledottrine utilizzate dall'impero in seguito furono il buddismo ed il taoismo, le quali furono assimilate dalla dottrina di Confucio per l'appunto, sia per essere sempre innovativa sia per non controbattere l'imperatore. Negli anni successivi infatti il Confucianesimo fu inserito nelle scuole e si insegnava il suo pensiero diventando un esempio (1000/1300 circa) ed inoltre arrivò nell'esame imperiale, che dava accesso alla figura di funzionario dell'impero, in occidente la "meritocrazia" arrivò moltissimi anni dopo. In Cina a quei tempi è sempre stata attuata la meritocrazia, che abbiamo assimilato da loro, ed ancora oggi è solo in parte attuata. Con il tempo il confucianesimo diventa solo lessicale, perde il valore morale e dei contenuti. Il cambiamento avvenne. In questo periodo dove la Cina vive in miserie e fame al contrario dell'imperatore che aveva altri valori. Converti il pensiero di Confucio per i suoi scopi.
ovvero la parola divenne prigione, chi professava aveva la consapevolezza che le parole dette potevano essere la loro fine, ecco perché i confuciani non si esposero concentrandosi sulle metafore e lo scritto. Di conseguenza in seguito viene tolto dagli studi e dal curricolo ufficiale, diventando il simbolo del regime di terrore. Grazie agli scambi commerciali della Cina con l'Europa e l'Asia il pensiero Confuciano si è esteso ed è andato oltre i confini, finendo per essere considerato più fuori che dentro la Cina, essendo apprezzato ad esempio maggiormente in Giappone e Corea. Il suo pensiero da alcuni è ritenuto Religione a tutti gli effetti, questione dibattuta perché non sanno se è più religioso o filosofico come pensiero. Attualmente è classificato come filosofico. Confucio è il nome latinizzato e in realtà si chiamava Kong-Fu-Tse (maestro Kong) "kong fu Tsi". In passato si tendeva aModificare i nomi, una mancanza di rispetto non più applicata. LA DOTTRINA L'obbiettivo è quello di educare e trasmettere le sue riflessioni, senza dare motivazioni o giustificazioni. Il nostro compito è interpretarlo e capirlo così come è scritto il pensiero. Confucio è la descrizione e la personificazione della "persona virtuosa" Jun Zi. Secondo lui ci sono tre caratteristiche fondamentali per riconoscere una persona virtuosa: elenca le qualità, poi la confronta con la persona meschina per rafforzare le qualità precedenti, ed infine descrive il carattere.
Le qualità: modesta, esigente nei proprio confronti, è l'opposto della persona meschina ed è così che si riconosce più facilmente. Umile verso il Cielo (collegamenti religiosi), dignitosa, affabile e flessibile. Si offrono, legano con gli altri e vivono di amore.
Confronto con la persona meschina: cercano l'utilità nelle cose
e persone, utilità a scopo personale, orgogliosa, esigente negli altri, danno valore a se stessi, sono egoisti.. Carattere: "la persona virtuosa non è come un vaso o uno strumento". La loro parola deve essere lenta e scrupolosa. Parte tutto dal BUONSENSO, NULLA è SCONTATO. La citazione di Confucio "I virtuosi come vaso o strumento" indica che tali persone sono utili e importanti ma si usano solo per una funzione, i virtuosi devono raggiungere un livello superiore e adattabile. La prima tappa è essere un vaso e uno strumento, per capire come NON esserlo, è una crescita (Confucio parla attraverso metafore). Ad esempio, La metafora: "come abbiamo tanti strumenti abbiamo tanti allievi". Secoli fa capi il nostro principio educativo "ogni allievo ha una sua diversità" ed era un percorso educativo che seguiva a step ordinati. I Virtuosi non sanno fare tutto ma sanno poche cose ben approfondite, Qualità e nonQuantità. Quindi la sua educazione si sviluppa in tre dimensioni: QUANTITATIVA, QUALITATIVA, TRASFORMATIVA.
Quantitativa: conoscere e comprendere la natura di tutti gli allievi.
Qualitativa: insegnare poco ma giusto, ad essere virtuosi.
Trasformativa: trasformarsi da essere vaso/strumenti in NON essere, si passa da conoscenze concrete ad astratte (morali). È un processo continuo di miglioramento e di crescita.
La metafora del non-vaso (Jun zi) Confucio la spiega paragonando uno dei suoi discepoli a un vaso delle offerte, quindi vaso di estimabile valore ma che ha un solo scopo. È ciò che non deve essere e ciò che non riesce a diventare, la sua conoscenza è fine a se stessa per apparire come persona virtuosa, ma non è messa in pratica. In poche parole, la finalità del vaso è solo quella di raccogliere liquidi, come il discepolo raccoglie sapere, e qui scatta il non-vaso, ovvero non avere solo questa finalità ma diventare un maestro.
che insegna a sua volta trasmissione di sapere. Per raggiungere la qualità e non la quantità si insegna il poco ma in modo approfondito, troppe arti distraggono la concentrazione dell'obbiettivo morale. Una metafora che descrive la virtù e la virtù apparente è: "la persona virtuosa è vento, la virtù del popolo è erba, l'erba si piega sempre al vento". Dopo 2000 anni Kong-fu-tse è ancora attuale nell'educazione di oggi, le sue tre dimensioni infatti le possiamo ritrovare nelle metodologie attuali della didattica anche nel nostro paese. PLATONE E PAIDEIA Platone e Aristotele sono considerati i massimi esponenti della filosofia greca. Il concetto di paideia (educazione) è molto ampio, è un ideale di vita oltre che educativo, è talmente vasto che al giorno di oggi non lo possiamo comprendere del tutto, la sua portata la può comprendere solo chi è del tempo, èL'origine di tutti i pensieri educativi. Il significato lo ricordiamo in modo più riduttivo. L'ultima opera che scrisse e che rimase incompiuta, quindi risalente alla sua tarda età di pensiero è "Le leggi". Un'opera scritta nel momento in cui il suo pensiero raggiunge l'apice della maturità. Con l'introduzione di paideia i filosofi e studiosi cominciano a riflettere sul termine "educazione" e il suo ideale, con Platone diventa una "riflessione in ambito educativo". L'autore del capitolo affrontato, e come chiunque vuole approfondire lo studio sulla filosofia greca, ha fatto riferimento agli studi del filologo tedesco Jaeger il quale ha dedicato la sua intera esistenza allo studio della Grecia e della filosofia (La filologia è lo studio dei testi antichi e contemporanei di varie discipline. Con la sua venuta fra medioevo e modernità si comincia a cambiare la cultura e il suo studio).
In breve, la sua storia travagliata si sviluppa nell'età nazista, dove era professore universitario, e in seguito al matrimonio con una ebrea (perseguiva il suo ideale di disapprovazione verso il regime) fu tormentato fino alla sua fuga negli Stati Uniti. I suoi studi ci avvicinano al concetto vero e proprio di Paideia. Jaeger traduce questo termine con la parola tedesca "BILDUNG" tradotta a noi come "CIVILTA'" l'unico termine che più si avvicina. Bildung vuol dire: civiltà, cultura, società, educazione, istruzione, formazione, produzione, costituzione ecc. assume tantissimi significati proprio come la Paideia. Con questo concetto Platone rompe l'epoca antica (greca) e si passa in una epoca moderna che si espande in tutto l'occidente. L'occidente, come già visto, si fonda e nasce con l'educazione ideale insegnata da Platone, la nostra civiltà si fonda sulla Paideia. Le città greche.approccio molto interessante nei confronti delle Polis. Secondo lui, una Polis ideale dovrebbe essere governata da filosofi-re.