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Emilia ha assunto la funzione di riferimento per i servizi all’infanzia

 Nel regolamento ribadita la centralità della partecipazione riportando gli

organismi di partecipazione e corresponsabilità

 Esplicitate altre importan scelte:

1) Il bambino è costru ore a vo di interazioni e incontri ed è in grado di

interagire col contesto circostante

2) L’ascolto reciproco è condizione per il confronto, il dialogo e

l’accoglienza

3) L’apprendimento è un processo sogge vo e compartecipato il

bambino è costru ore a vo del suo apprendimento

4) La ricerca educa va è una prassi compartecipata tra adul e bambini

5) La documentazione risponde al bisogno di dare visibilità ai contenu

della vita scolas ca

6) L’azione dida ca è costruita sull’osservazione e sull’interpretazione

delle reali esigenze emerse nei processi di apprendimento

Capitolo 7 – La pedagogia dell’ascolto la prospettiva di Reggio

Emilia:

L’ascolto e la ricerca del significato:

 Ascolto dimensione importante per il raggiungimento di un obie vo che da

sempre cara erizza l’esperienza a Reggio la ricerca del significato

 Capacità di ascolto reciproco e di a esa rende possibile la comunicazione e

il dialogo qualità della mente umana e dell’intelligenza che è chiaramente

presente nei bambini piccoli infa , dal momento della loro nascita i bambini

sviluppano l’a tudine a essere parte dell’iden tà degli altri

Che cos’è l’ascolto:

 Sensibilità delle stru ure che ci conne ono agli altri, è una metafora della

disponibilità e della sensibilità ad ascoltare ed essere ascolta

 Può essere formato da mol linguaggi come simboli e codici ci può essere

l’ascolto interiore, l’ascolto che produce domande e non risposte

 È emozione accoglie ed è aperto alle differenze

 Ascoltare non è facile richiede profonda consapevolezza e una sospensione

dei nostri giudizi e pregiudizi e apertura al cambiamento

 È alla base di ogni relazione di apprendimento

 Pedagogia dell’ascolto non ha che fare solo con la scuola, ma è anche

un’a tudine di vita

 Ascoltare anche al di fuori del contesto pedagogico = essere aper alle

differenze e riconoscere il valore del punto di vista degli altri

 Ascoltare implica l’apertura ai dubbi e all’incertezza

 A scuola si deve creare un contesto di ascolto nel quale i bambini si devono

sen re legi ma a esporre le loro teorie e le proprie interpretazioni di fronte

a un determinato problema

 Bambini fin da piccoli dimostrano di avere una voce, e di saper ascoltare il

volere degli altri non c’è bisogno di insegnare loro a socializzare sono

⇒ →

naturalmente degli esseri sociali

Gli insegnan come ascoltatori il processo di documentazione:

 Bambini possiedono un po di ascolto interno che gli perme e di rifle ere

sul loro modo di apprendere

 Insegnante deve essere in grado di osservare, documentare e interpretare

ques processi di apprendimento del bambino

 Documentazione:

 Ascolto visibile, strumento u le per rendere visibile l’apprendimento

 Perme e al gruppo e ai bambini di guardarsi da un punto di vista esterno

mentre sono impegna nel processo di apprendimento

 Rende possibile la le ura, la rivisitazione e la valutazione

 È essenziale per i processi metacogni vi e per la comprensione di adul

e bambini

 Favorisce la collegialità tra colleghi

Gli insegnan come valutatori il processo di valutazione:

 Valutazione chiama in causa la parola valore

 Valutare = dare un valore

 La valutazione è legata alla documentazione a raverso la documentazione si

rende condivisibile e visibile l’elemento di valore dalla documentazione i

bambini possono comprendere i processi messi da loro in a o, ma anche ciò

che l’insegnante ri ene importante per il loro apprendimento la scelta di

documentare un po di situazione/apprendimento significa che l’insegnante

ri ene significa va quell’esperienza

 I bambini a raverso la documentazione dell’insegnante si rendono conto che

ciò che dicono e fanno è importante, si sentono orgogliosi di ciò che fanno, e

ciò che apprendono viene condiviso con altri insegnan e con i genitori

Capitolo 8 – ricerche di continuità:

La con nuità:

 Ha a che fare con la relazione, la memoria, l’amicizia, la connessione e la

collaborazione

 Discorso sulla con nuità è stato tra ato in modo differente dai differen

livelli di scuola:

 Scuole di livello inferiore vista in termini di accoglienza a una nuova

esperienza

 Scuole di livello superiore intesa in termini preparatori

 Si ricerca la con nuità per riparare alla frammentazione del percorso scolas co

 Nel mondo occidentale crisi pedagogica gli Sta investono scarsamente

→ →

nei sistemi educa vi e sono in ritardo con le innovazioni

 Inoltre la scuola è troppo chiusa in sé stessa, è autoreferenziale e

autocentrata

 Obie vi della scuola centra sui contenu e sulla ripe zione di esecuzioni

corre e

 Strategie cogni ve di livello differente si manifestano simultaneamente nei

differen tempi di vita, integrandosi nello stesso sogge o

 Proposta di Reggio Emilia pensare alla con nuità come diba to pubblico

sulla scuola, con la creazione di un proge o complessivo e unitario di

educazione

 Luoghi educa vi devono proporre una relazione con la società

 Tema della con nuità pone la necessità che ogni scuola ha di esprimere una

sua iden tà culturale e pedagogica precisa

 Con l’idea di con nuità u le rivalutare dei gruppi di conce :

 Insegnamento/apprendimento riportare la centralità sul sogge o

che apprende l’insegnamento:

1) È ascolto

2) Considera l’errore come possibilità di apertura verso la scoperta

3) Favorisce le dinamiche di gruppo promuovendo i confli

cogni vi

4) Promuove la ricerca

5) Supera la trasmissione di contenu

 Insegnante/bambino/genitori interdipendenza tra queste figure

che instaurano dialogo e comunicazione i genitori non devono

essere esclusi, ma resi partecipi

 Scuola/ci à la scuola deve legarsi con la società in cui è presente

Capitolo 9 – Il ruolo del pedagogista intervista a Simona

Bonilauri e Tiziana Filippini:

 Figura professionale del pedagogista ha una storia recente e presenta profili

diversi in base alle culture locali

 Cara eris che della figura del pedagogista:

1) Il suo ruolo può essere colto solo se si esce da una visione

stre amente pedagogico-dida ca e si riconosce la natura

interdisciplinare e poli ca dell’educazione

2) Non va considerato solamente nella sua autonomia funzionale, ma

nella reciproca interdipendenza con altri sogge protagonis delle

vicende educa ve

 Necessità di realizzare una scuola che evitasse innaturali separazioni tra i luoghi

e i protagonis dell’educazione questo ha permesso un allargamento

dell’orizzonte teorico e pra co e un’amplificazione della nostra capacità di

le ura è stato necessario:

1) Concepire un proge o unitario 0-6 anni comunale

2) Prevedere un gruppo di coordinamento che coordinasse tale proge o

garantendone coerenza e con nuità

3) Perseguire un’integrazione tra le componen sociali, tecniche e

poli che

 la scuola diventa:

⇒ 1) Uno spazio co-evolu vo in cui è possibile pensare ad un’evoluzione

insieme tra bambini-insegnan -genitori

2) Spazio di comunicazione tra individualità e socialità

3) Sistema aperto alle trasformazioni poli che e sociali capace di

accogliere i contribu della ricerca scien fica e allo stesso tempo di

farsi luogo di ricerca

 Funzioni del pedagogista:

1) Pedagogico-organizza va concepibile nei lavori di gruppo, in cui

ogni membro assume la responsabilità di contribuire a promuovere

una cultura dell’infanzia e dei servizi educa vi, cercando di porre

l’a enzione sui diri dei bambini, e delle famiglie

2) Forma va formazione e apprendimento sono individua come

processi permanen di conoscenza intesa come processo di ricerca,

non di assimilazione del sapere

 Ruolo dei genitori instaurare una relazione significa va con gli insegnan ,

a raverso un lavoro forma vo centrato sui processi e sulle strategie di

comunicazione cerca di sostenere negli operatori scolas ci la capacità di

a vare scambi con i genitori e tra i genitori

Capitolo 10 – insegnante e apprendista, partner e guida il

ruolo dell’insegnante:

Definizioni del ruolo di insegnante a Reggio Emilia:

 Dimensioni dell’insegnamento delineate nelle pubblicazioni educa ve per la

prima infanzia in uso nel Nord America aspe che ritroviamo tu a Reggio

Emilia ma con differenze:

1) Programmazione del curriculum per la promozione dello sviluppo dei

bambini ruolo dell’insegnante nella co-costruzione della

conoscenza

2) Ar colazione dell’intero programma e preparazione dell’ambiente →

importanza di creare un ambiente che funga da “terzo educatore”

3) Interazione con i bambini al fine di promuovere l’apprendimento

a raverso il gioco e un’istruzione appropriata promuovere lo

scambio di idee

4) A enzione rivolta alle azioni di cura e guida dei bambini sostenere

il bambino competente

5) Osservazione dei bambini e valutazione dei loro progressi deve

anche documentare, rifle ere e ricercare

6) Educazione dei genitori ed incoraggiamento al coinvolgimento delle

famiglie

7) Impegno nel diffondere il valore della prima educazione ascolto,

provocazione e negoziazione di significa con il pubblico esterno

Esempi di comportamento dell’insegnante:

1) Asilo nido Laura e Silvia di 11 mesi giocano Silvia strappa la bambola a

→ →

Laura e questa piange la maestra interviene e si me e a chiedere alle

bambine di indicare gli occhi, il

Dettagli
A.A. 2023-2024
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannadb01.12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia dell'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Guerra Monica.