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TECNICHE DI STIMOLAZIONE MAGNETICA NON INVASIVA
Introduzione
Queste tecniche possono essere usate per modulare l’attivazione cerebrale in pazienti che hanno bisogno di
trattamenti riabilitatori (anche se è un uso ancora sottoposto a studi). Ne fanno parte:
- TMS: molto ingombrante, di difficile trasporto. Quindi, deve essere tenuta in un laboratorio fisso,
anche per l’alta potenza che richiede il suo coil.
- tDCS: più piccola, quindi trasportabile, più flessibile e di più facile utilizzo. Si può per questo andare
dal paziente stesso, senza farlo andare in ospedale, soprattutto perché spesso il paziente fa
difficoltà a muoversi.
Come funziona la TMS?
TMS (stimolazione magnetica transcranica): metodica non invasiva di stimolazione
corticale.
- La corrente elettrica nella bobina (coil) genera un campo magnetico focale che
passa attraverso lo scalpo.
- L’applicazione della TMS induce una momentanea interferenza sull’attività dei
neuroni e una conseguente alterazione comportamentale. Questa a alterazione
può essere considerata come evidenza di un ruolo causale dell’area stimolata
nella funzione alterata.
o Lo stimolo magnetico induce una leggera corrente nell’area corticale sottostante.
o Il campo elettrico indotto provoca a sua volta depolarizzazione neuronale.
o Avviene la produzione di un potenziale d’azione. È quindi possibile indurre una convulsione
(conseguenza negativa). Con la tDCS questo non avviene.
- Siccome molto spesso l’azione svolta dalla TMS è di tipo inibitorio, si ritiene che attraverso questa
metodica si possano indurre lesioni virtuali.
Quali sono gli effetti TMS?
Se viene applicata: →
- Alla corteccia motoria produce un leggero movimento derivante dalla contrazione muscolare
(per farlo si deve prima individuare la soglia motoria, cioè lo stimolo più lieve che produce una
leggera contrazione muscolare, e lo si fa tramite una stimolazione ripetitiva, sei o dieci stimoli).
→
- Alla corteccia visiva produce fosfeni (flash di luce).
→
- Nella maggior parte delle altre aree il partecipante non percepisce in modo consapevole alcun
effetto. Questo è positivo perché se anche il soggetto sperimentale conoscesse gli obiettivi, non
riuscirebbe in alcun modo a influenzare l’esperimento.
TMS – protocolli eccitatori o inibitori:
- Single pulse TMS (uno stimolo, sTMS) o paired pulse TMS (due stimoli, uno di seguito all’altro, uno
condizionante e uno target, ha più protocolli differenti utili per osservare gli effetti sui soggetti sani
confrontati con quelli dei pazienti). Gli effetti non superano il periodo di stimolazione.
- Repetitive TMS (impulsi ripetuti, rTMS): si può aumentare o diminuire l’eccitabilità dei circuiti
corticospinali o cortico-corticali a seconda dell’intensità e della frequenza di stimolazione.
o Bassa frequenza (1Hz) e bassa intensità (intensità sottosoglia): diminuisce l’eccitabilità
corticale (inibizione). Se si stimola per 10-15 minuti, si producono effetti inibitori offline che
perdurano fino a 7-10 minuti.
o Alta frequenza (>5Hz, 10-15Hz) e alta intensità (intensità sopra-soglia): aumenta
l’eccitabilità corticale (eccitazione). Viene usata negli studi di trattamento di malattie
psichiatriche (es: depressione e dipendenze). Non viene utilizzata con soggetti sani perché:
▪ Online produce un’interferenza che dura solo pochi ms.
▪ Offline, effetti eccitatori si osservano dopo diverse sessioni di stimolazione (produce
quindi un cambiamento neuro-plastico, che non va bene nei partecipanti sani).
▪ È un protocollo molto rischioso perché si aumenta l’eccitabilità corticale e quindi ci
sono più probabilità di produrre una convulsione.
o Offline: effetti che perdurano e possono essere quindi studiati anche dopo la stimolazione.
o Online: effetti che durano solo il tempo della stimolazione.
- Protocolli patterned: stimolazioni ad alta frequenza per pochi secondi, che producono effetti
offline, che perdurano per anche un’ora.
o Continuous Theta Burst (cTBS): inibitoria.
o Intermittent Theda Burst (iTBS): eccitatoria.
- La single pulse e la one Herz sono i protocolli meno rischiosi, ma anche i protocolli patterned sono
poco rischiosi.
Diversi tipi di coil
- Coil a dotto (b): classico.
- Coil con un solo cerchio (a): per i trattamenti perché è meno preciso del
coil a dotto.
- Coil a cono (c, quello bianco): per la stimolazione del piede perché ha
un’area di stimolazione più ampia.
- H coil (d): è formato da tante bobine che hanno un effetto che raggiunge anche le aree
sottocorticali. Utili per i pazienti con patologie che hanno alterazioni sottocorticali.
(c) (d)
Controindicazioni all’uso della stimolazione transcranica (TMS)
- Storia di crisi epilettiche.
- Protesi metalliche.
- Protesi elettroniche (pacemakers, stimolatori midollari, protesi acustiche, ecc.).
- Assunzione di farmaci o sostanze che possono influenzare la soglia di eccitabilità (es: antispastici,
ansiolitici, ipnoinducenti, antiepilettici).
- Uso di sostanze che possono creare dipendenza (es: cocaina, ma anche semplicemente sigarette e
caffè).
- Perdita di coscienza in seguito a un trauma cranico.
- Per prudenza, è meglio escludere anche le donne in stato di gravidanza e individui soggetti a
svenimenti comuni (sincope vasovagale), anche se non si è in possesso della certezza che ci siano
effetti collaterali.
In alcuni pazienti queste controindicazioni non vengono considerate perché la TMS serve proprio per
studiare quel tipo di caratteristica (es: studi per capire le cause delle crisi epilettiche).
Esistono delle linee guida di utilizzo della TMS, che se rispettate ne rendono estremamente sicura
l’applicazione.
Effetti collaterali
- Fastidio o dolore dovuti alla stimolazione sullo scalpo e associato ai nervi e ai muscoli nella zona
sottostante o limitrofa.
- Sporadicamente cefalea.
Come funziona la tDCS (o tES)?
Transcranial Direct Current Stimulation (Stimolazione Elettrica Transcranica):
modula l’eccitabilità e l’attività neurale spontanea attraverso una depolarizzazione
o un’iperpolarizzazione del potenziale di membrana a riposo, senza indurre
potenziali d’azione.
- tACS: stimolazione transcranica a corrente alternata.
- tRNS: stimolazione transcranica random noise.
- È formata da un programmatore e uno stimolatore, oltre che da due
elettrodi (anodo e catodo).
o Anodo: produce un aumento del ritmo di scarica dei neuroni e
→
dell’eccitabilità corticale, depolarizzazione tDCS anodica: eccitatoria.
o Catodo: produce una diminuzione del ritmo di scarica e dell’eccitabilità corticale,
→
iperpolarizzazione tDCS catodica: inibitoria.
- La corrente applicata è molto bassa (1-2mV) e passa tra un elettrodo e l’altro (quindi
non c’è una stimolazione focale).
- I due elettrodi hanno polarità differenti, quindi gli effetti dipendono da quali aree si
vogliono stimolare (montaggio bipolare): uno degli elettrodi è posto sul sito che si
vuole stimolare, l’altro, quello di riferimento su un’area neutra.
- Spesso per l’identificazione del sito da stimolare si utilizza il sistema internazionale
EEG 10-20:
Rischi ed effetti tDCS
Senza rischi stimolazioni che raggiungono al massimo intensità di 2mA per 20 minuti.
Possibili eventi avversi sono:
- Leggero prurito sotto l’elettrodo.
- Moderata emicrania che può presentarsi sia durante la stimolazione vera che sham (stimolazione
placebo).
Sono esclusi dagli studi tDCS individui con:
- Impianti metallici cranio-facciali.
- Pelli sensibili sullo scalpo.
- Epilessia.
- Altre condizioni che possano risultare rischiose (criteri di esclusione TMS).
La tDCS è una metodica sicura quando vengono seguite le procedure standard.
Campi di applicazione TMS e tDCS
TMS e tDSC sono usate per:
- Solo TMS: misurare parametri funzionali e temporali del SNC (es: eccitabilità corticale, connettività
tra strutture/aree ecc.) e testare l’integrità funzionale delle proiezioni cortico-spinali del sistema
motorio.
- TMS e tDCS: studiare e mappare le funzioni cognitive (percezione, cognizione spaziale, linguaggio,
memoria, ecc.).
- TMS e tDCS: modulare la plasticità neurale (es: trattamento di patologie psichiatriche e
neurologiche).
Studiare e mappare le funzioni cognitive – paradigma della lesione virtuale (punto 2)
Utilizzando la TMS è possibile interferire in modo transitorio, focale e reversibile con il funzionamento di
una specifica area corticale e studiare il suo coinvolgimento nell’esecuzione di uno specifico compito
cognitivo.
- Permette di infierire se una specifica area sia necessaria allo svolgimento di uno specifico compito
(funzione cognitiva).
- Viene usata la TMS a singolo impulso per avere una buona risoluzione spaziale e temporale. Se
invece si usasse una rTMS non ci sarebbe più una buona risoluzione temporale, ma solo una buona
risoluzione spaziale.
- Critica al termine lesione virtuale: gli effetti della stimolazione non sono sempre di tipo negativo.
Ma, questo avviene anche con le lesioni normali, quindi la critica non sta in piedi.
- Esempio: in alcuni studi sull’attenzione spaziale (Bisiach e Fierro) si è studiato se l’applicazione di
questo paradigma su un sito tipico del neglect (corteccia parietale posteriore) potesse simulare i
sintomi del neglect in soggetti sani. Si sono usati due tipi di compiti:
o Test di bisezione: al soggetto viene chiesto di segnare il punto di mezzo di una linea.
o Test di Landmark: al soggetto viene chiesto di dire quale segmento è più lungo e quale il più
corto di una linea separata da una stanghetta.
Il 70% delle persone sane senza stimolazione ha un bias verso sinistra (pseudo-neglect, contrario del
neglect): nel test di bisezione, il 70% biseca verso sinistra; nel test di Landmark il 70% ritiene che il
segmento più lungo sia quello di sinistra.
Andando invece a stimolare la corteccia parietale di destra con TMS durante questi compiti si è
dimostrato che è possibile produrre un bias verso destra, simile a quello che si osserva in pazienti
con neglect.
- Questo studio è stato replicato con TMS in combinazione con fMRI per capire qual è il correlato
neurale della virtual lesion, cioè dell’errore tipo neglect indotto dalla TMS in
partecipanti sani (possibile domanda d’esame, non viene però chiesto lo studio
nei particolari perché non è nel libro). Si è osservata una riduzione dell’attività
in aree posteriori, ma an