vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CAPACITÀ METARAPPRESENTATIVA
o Sono rappresentazioni al secondo ordine
Max crede che la cioccolata sia nell’armadietto verde
M crede che p
Agente: max
Atteggiamento proposizionale: crede/pensa
Proposizione: la cioccolata è nell’armadietto verde
Questa rappresentazione è nella nostra mente, ma p si riferisce ad una rappresentazione che è nella
mente di Max: “max crede che la cioccolata sia nell’armadietto verde”
È la rappresentazione di una rappresentazione mentale -> si risolve mediamente a 4 anni
Prescindono dall’aderenza al dato di realtà
o Sono assunte dalla conoscenza psicologica ingenua in pensiero ricorsivo
o
Nello sviluppo tipico la soluzione di 1° livello a 4 anni e quelle di 2° livello intorno ai 6/7 anni
Ricerca pioneristica di Baron-Coehn, leslie (1985)
È stato riscontrato che sono stati presi 3 gruppi: sono stati presi ragazzi di 4 anni e 5 mesi e 11 anni
ed è stato riscontrato che i bambini con la sindrome di down avevano una disabilità intellettiva
maggiore rispetto ai bambini con l’autismo
Metarappresentazione
34
“sally crede che la biglia sia nel cesto”: è di secondo ordine perché è una rappresentazione che sta
nella mente di un altro
S crede che p
I risultati della ricerca:
86% dei soggetti con sindrome di Down risolve il compito
o 85% dei soggetti a sviluppo tipico risolve il compito
o 20% dei soggetti con autismo risolve il compito -> da l’avvio alla tesi modularista della
o teoria della mente della ToM. Contrari erano i costruttivisti perché il bambino è un piccolo
scienziato che elabora teorie che vengono superate dal momento che i dati non interpretabili
di quella teoria, possono poi modificare i dati della teoria in un secondo momento. Per loro
il bambino è uno psicologo dai 4 anni, prima è uno psicologo comportamentale e poi
cognitivista.
Punti di forza e di debolezza
Punto di forza:
o Permette di spiegare le difficoltà sociali (metafora della partita di calcio) e di
comunicazione (pragmatica del linguaggio):
Difficoltà selettiva a riconoscere la violazione di massime
conversazionali in comprensione e violazione delle massime in
produzione: difficoltà a iniziare, sostenere e concludere una
conversazione
Eccessiva verbosità, tendenza a parlare dello stesso argomento
Sono rilevabili in tutto l’arco della vita (indipendentemente da QI)
utilizzando compiti specifici adeguati all’età cronologica.
Gli studi di neuroimmagine funzionale effettuati durante lo svolgimento dei
compiti di teoria della mente hanno identificato le areee chiave del “cervello
sociale”
Regione prefontale mediale
Regione temporo-parziale
I ritardi nello sviluppo dei “precursori” della teoria della mente (attenzione
condivisa e gioco di finzione) si sono rilevati forti predittori di una successiva
diagnosi di autismo
Alcuni promettenti risultati di interventi che si sono posti l’obiettivo di
sviluppare le abilità di lettura delle mente
I bambini con lo spettro autistico presentano difficoltà in ogni fase di sviluppo
della teoria della mente:
Attenzione condivisa
Gioco di finzione: poco gioco di finzione o un tipo di finzione limitato a
schemi basati su regole
Vedere porta sapere: sono in ritardo di almeno 3 anni
Test di falsa credenza: ritardo
35 Comprensione dell’inganno: ritardo i bambini tipici lo capiscono dai 4
anni
Punto di debolezza:
o Specificità: ci sono altre condizioni cliniche nelle quali si rilevano forme di
cecità mentale: schizofrenia, disturbi di personalità narcisistici e borderline,
disturbi della condotta nei bambini. Quindi il deficit di mentalizzazione può
non essere specifico dell’autismo
Universalità: alcuni individui passano le prove della teoria della mente
Soggetti che non superano le prove di primo leivvelo
Soggetti che superano le prove di primo livello
Soggetti che superano le prove di primo e secondo livello
I compiti di falsa credenza hanno scarso valore diagnostico
Correlano con il QIV piuttosto che con la diagnosi di ASD
Perché gli individui autistici che superano le prove di ToM?
I soggetti che superano le prove di Tom potrebbero utilizzare delle
strategie vicarianti
Tecnica dell’eye-tracking: permette di registrare dove una
persona focalizza lo sguardo per cercare informazioni dettagliate
di una scena. È possibile determinare la direzione dello sguardo,
illuminando gli occhi con un raggio ad infrarossi
I bambin i con autismo sona disturbo intellettivo non
guardano nella direzione dove Sally avrebbe dovuto cercare il
cestino in base alla sua falsa credenza
Lo spettaotore normotipico riesce ad interagire
rapidamente l’informazione
Lo spettatore con autismo non segue il gesto indicativo,
aspetta fino a che non sente la domanda e quindi si
muove da un quadro all’altro senza uno schema (si può
vedere nei bambini a partire dai 15 mesi)
Social attribution Task: i bambini a sviluppo tipico e bambini con
autismo guardano la stessa scena, ma vedono due mondi diversi.
I bambini con autismo non fanno letture di tipo sociale
Il concetto originario di Tom è troppo cognitiv: la teoria della mente
implica semplicemente l’identificazione degli stati mentali di un’altra
persona (manca l’empatia)
Il modello non spiega le caratteristiche non sociali dei siturbi dello spettro
autistico (interessi ristretti, attenzione ai dettagli)
Il modello si concentra sui punti di debolezza e trascura i punti di forza
dello spettro autistico
I bambini con ASD
Hanno abilità di sistematizzazione integre (se non superiori). I bambini con autismo hanno
prestazioni superiori ai controlli normali nella comprensione del funzionamento di una Polarodi (ma
36
non comprendono pensieri ed emozioni delle persone); hanno una integra abilità a riordinare
immagini sulla base di nessi fiisco-meccanici.
La sistematizzazione nella media o sopra la media potrebbe spiegare gli interessi ristretti, i
comportamenti ripetitivi, la resistenza al cambiamento e il bisogno di invariabilità.
SISTEMATIZZARE: tendenza a costruire sistemi e i sistemi seguono delle regole
Quando sistematizziamo cerchiamo di individuare le regole che governano un sistema
per prevedere come esso si comporterà
Può essere:
Sensoriale
o Motoria
o Per collezione
o Numerica
o Dei movimenti
o Spaziale
o Ambientale
o Sociale
o
La cognizione sociale è multidimensionale: viene usata la NEPSY II e viene usata:
Teoria della mente
Riconoscimento di emozioni: questo test valuta l’abilità nel riconoscimento degli stati
emozionali da fotografie di facce di bambini.
Deficit di coerenza centrale: fa riferimento a problematiche generali, ovvero insieme di abilità che
consentirebbero di cogliere la struttura complessiva di uno stimolo e le reazioni con il conteso.
L’attenzione selettiva e quella condivisa hanno un ruolo fondamentale. Questa teoria sembra trovare
una spiegazione per i comportamenti ripetitivi e le “isole di abilità”.
Deficit nelle funzioni esecutive: difficoltà nei sistemi responsabili del controllo e della
pianificazione del comportamento. Le funzioni esecutive consentono, quindi, di pianificare le azioni
volte l raggiungimento di uno scopo, tenendo presente il contesto (es. inibire una risposta o
posticiparla a un momento più appropriato, rappresentarsi un compito…). La comparsa delle prime
competenze delle funzioni esecutive avviene intorno ai 3 anni.
Neuroni specchio: i bambini con autismo riscontrano problemi a livello di comportamento
imitativo. Nel sistema dei neuroni specchio vi sarebbe un’anomala modulazione delle vie necessarie
alla comprensione di come comportarsi in un determinato conteso, una sorta di deficit nella
coerenza centrale.
C RITERI D I A GN O S T I C I
DSM-5 identifica due ambiti dove ricercare i segni e i sintomi del disturbo (devono essere presenti
entrambi):
37 1. Deficit della comunicazione e interazione sociale
2. Presenza di attività stereotipate e interessi ristretti
Vengono descritti quattro sintomi, è richiesta la presenza di almeno due:
- Presenza di movimenti stereotipati o ripetitivi
- Aderenza inflessibile a routine non funzionali
- Interessi ristretti e fissi
- Iper o iporeattività a stimoli sensoriali o inusuali interessi ad aspetti sensoriali
dell’ambiente
Ogni dimensione deve essere poi specificata in relazione alla gravità. Sono presenti tre livelli:
1. Richiesta di assistenza problema sociale caratterizzato solo da un inizio difficile di
interazione. Il soggetto è capace di esprimersi e di rispondere, ma non riesce a sostenere una
conversazione
2. Richiesta di assistenza sostanziale deficit verbale e non verbale mercato, interazione
sociale limitata ad alcuni interessi, comportamenti ripetitivi/fissi interferiscono con i contesti
di vita
3. Richiesta di assistenza molto essenziale per i soggetti i cui deficit descritti sopra sono
molto severe.
Infine il percorso diagnostico deve precisare se il disturbo dello spettro autistico si accompagna a
disabilità intellettiva, disturbo del linguaggio, oppure altri disturbi del neurosviluppo.
Fare diagnosi di ASD con i criteri DSM-5 è complicato in quanto non ci sono sintomi
patognomonici un comportamento (da solo); assenza di comportamento (da solo); anomali nel
comportamento (da solo).
I comportamenti-target possono variare con l’età e il livello di funzionamento, le condizioni
ambientali e l’educazione.
D ( )
IAGNOSI D I S E C O N D O L I V E L LO F UN Z I O N A L E
Formulazione e messa in partica di un preciso e finalizzato piano di intervento. Per fare questo
bisogna osservare delle specifiche aree:
Area delle reazioni comportamentali presenza di comportamenti particolari è uno degli elementi
da osservare. Si tratta di manifestazioni che possono essere penalizzanti non solo per la persona con
l’autismo, ma anche per i suoi familiari. Prima di definirlo comportamento problema però bisogna
definire se il comportamento anomalo danneggia, se è di ostacolo alla persona e se limita di molto
la sua immagine all’interno del contesto. Solo in questo caso possiamo definirlo comportamento
problema. Le stereotipie sono ripetitive e ossessive nei confronti di oggetti o parti del corpo con
funzione soprattutto di autostimolazione. È necessario osservare in modo sistematico la frequenza e,
soprattutto, ciò che precede la sua comparsa e le conseguenze c