Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
B.
- L’allele 0 non codifica per un enzima funzionale. I globuli rossi degli individui di gruppo 0
sono quindi privo di antigeni A e B ma presentano un elevata quantità di antigene H.
Anche l’allele H codifica per una glicosiltrasferasi. I soggetti con genotipo hh le cui emazie
sono prive di antigene H sono rare e vengono definite 0Rh Bombay.
Tutti i mammiferi presentano sui globuli rossi un glicano associato alla membrana
plasmatica. Questo è costituito da tre residui glucidici: galattosio, N-acetilglucosamina e
galattosio. A quest'ultimo
viene poi aggiunto un
residuo di fucosio portando
alla formazione dell'antigene
H. Questa struttura viene
ulteriormente modificata da
delle glicosiltransferasi che
portano all'aggiunta di residui
glucidici per formare i diversi
antigeni. Gli individui del
gruppo 0, sono sprovvisti di
tali enzimi e quindi
presentano l'antigene H
“scoperto”.
Nel sistema AB0 esistono
quattro diversi gruppi
sanguigni:
1. Individui con gruppo di tipo 0 non presentano antigene sui globuli rossi, ma, a livello
plasmatico, presentano ambedue gli anticorpi anti-antigene A e anti-antigene B detti
anche agglutinine.
2. Individui con gruppo di tipo A presentano sulla superficie cellulare eritrocitaria antigeni A
e a livello del plasma anticorpi anti-B (agglutinine β).
3. Viceversa individui con gruppo di tipo B avranno sulla loro superficie gli antigeni B e
come anticorpo plasmatico l’anti-A (agglutinine α).
4. Individui con gruppo AB presentano sia gli antigeni A che quelli B e non hanno anticorpi
di questo tipo.
Sistema Kell
Il sistema Kell è costituito da 27 antigeni numerati da KEL1 a KEL 27.
- L’antigene chiamato Kell (K o KEL 1) ha una frequenza del 9% nella popolazione del
NORD Europa.
- KEL2 o k è ad alta frequenza in tutte le popolazioni.
- KEL3 (Kpa) è presente nel 2% della popolazione caucasica.
- KEL4 (Kpb) è ad alta frequenza.
- KEL6 (Jsa) è frequente nelle popolazioni africane.
- KEL 7 (Jsb) è ad alta frequenza.
Patologia Clinica 21
Compatibilità dei gruppi sanguigni
Se un individuo è esposto a un gruppo sanguigno che non è riconosciuto come il proprio, il
sistema immunitario produce anticorpi che possono specificatamente legarsi a quel
particolare antigene e viene sviluppata una memoria immunologica contro quell'antigene.
L'individuo diventa così sensibile a quell'antigene. Questi anticorpi si possono legare ad
antigeni sulla superficie dei globuli rossi trasfusi (o di altre cellule tessutali), portando spesso
a una distruzione di queste cellule attraverso l'intervento di altri componenti del sistema
immunitario.
Reazioni post-trasfusione che coinvolgano antigeni minori e antigeni deboli possono
portare a problemi minimi, incompatibilità più serie possono portare a una risposta più
vigorosa da parte del sistema immunitario con una massiccia distruzione di globuli rossi,
bassa pressione sanguigna e, nei casi più estremi a morte.
Le agglutinine e gli antigeni del sangue pongono delle barriere alle trasfusioni di sangue tra
persone di gruppi diversi. In particolare:
- Gruppo 0 Rh-: data l'assenza di antigeni sui globuli rossi e l'assenza del fattore Rhesus,
questo tipo di sangue può essere donato a persone di qualunque gruppo sanguigno. La
presenza di ambedue le agglutinine nel siero fa sì che gli individui con questo gruppo
sanguigno possano ricevere emazie solo di gruppo 0 Rh-.
- Gruppo 0 Rh+: il fattore Rhesus positivo limita la donazione di questo tipo di sangue
solamente a persone con fattore Rhesus +, indipendentemente dal gruppo sanguigno. Le
persone con questo gruppo sanguigno possono ricevere sangue solo di gruppo 0 (Rh+ o
Rh-).
- Gruppo A Rh-: la presenza dell'antigene A rende possibile la donazione di questo sangue
a persone di gruppo A o AB. Chi avesse questo gruppo sanguigno, data la presenza
dell'agglutinina β nel plasma, potrà ricevere sangue solo da persone di gruppo A- o 0-.
- Gruppo A Rh+: può donare sangue a persone A+ od AB+ e riceverne da 0+, 0-, A+ ed A-.
- Gruppo B Rh-: la presenza dell'antigene B porta questo sangue ad essere donabile solo a
persone di gruppo B ed AB. La presenza dell'agglutinina α nel plasma fa sì che individui
COMPATIBILITA DEI GRUPPI SANGUIGN
con questo tipo di sangue possano riceverne solo da persone di gruppo 0- o B-.
- Gruppo B Rh+: può donare sangue a B+ ed AB+, e riceverne da 0 e B indipendentemente
dal fattore Rhesus.
- Gruppo AB Rh-: può donare
sangue solamente a persone di
gruppo AB, data la presenza di
ambo gli antigeni sui globuli rossi.
L'assenza di agglutinine permette
a chi possiede sangue di questo
gruppo di riceverne da tutti i
gruppi con fattore Rhesus
negativo.
- Gruppo AB Rh+: può donare
sangue solamente ad individui
con sangue AB+ ma può
riceverne da tutti i gruppi,
indipendentemente dal fattore Rhesus.
Patologia Clinica 22
Bisogna sottolineare come normalmente non si trasfonde mai sangue intero, bensì il
preparato di emazie: sebbene lo 0 Rh- sia il donatore universale, le persone che hanno tale
gruppo possono presentare nel plasma anticorpi anti-A e anti B e anti-Rh. Un eventuale
trasfusione col sangue intero contenente tali anticorpi potrebbe causare l’emolisi delle
emazie di una persona di gruppo A, B, AB Rh+.
Tale “filtro” si può applicare anche in altre tipologie di trasfusioni: preparato di piastrine per i
trombocitopenici, trasfusione con il plasma in pazienti con infezioni molto gravi come
polmoniti batteriche che causano ipoalbuminemia.
Ereditarietà del gruppo sanguigno
Nel sistema AB0 esistono tre alleli che sono responsabili del gruppo sanguigno. Gli alleli I e
A
I sono codominanti, quindi si esprimono sempre; l'allele i è recessivo. In particolare in ogni
B
individuo sarà possibile uno solo dei seguenti genotipi:
Gruppo sanguigno Primo Allele Secondo allele
0 i i
A I i
A
A I I
A A
B I i
B
B I I
B B
AB I I
A A
Individui di gruppo 0 hanno 2 recessivi, mentre individui di gruppo A o B possono essere sia
omozigoti (AA-BB) che eterozigoti (A0-B0).
Ereditarietà del fattore Rh
Per quanto riguarda il fattore Rh gli alleli sono due: D (dominante e responsabile dell'Rh+) e
d (recessivo: Rh-). Le combinazioni in questo caso sono solo tre:
Fattore Rh Primo Allele Secondo allele
Rh+ D D
Rh+ D i
Rh- i I
Diffusione dei gruppi sanguigni
La distribuzione nella popolazione varia a seconda delle diverse zone del mondo.
- Ad esempio nei nativi sudamericani si riscontra il 100% di sangue con il gruppo 0.
- Per quanto riguarda l'Europa e Nordamerica dominano rispettivamente i gruppi A e 0.
- Nell’Asia centrale è molto abbondante il gruppo B.
Per quanto riguarda l'Italia si attesta attorno al 40% di persone con il gruppo 0, 36% con il
gruppo A, 17% con il gruppo B e 7% con il gruppo AB.
Sangue universale
La presenza dei vari gruppi sanguigni rappresenta ovviamente un grosso ostacolo nel caso
di trasfusioni. Gli ospedali devono mantenere scorte dei vari gruppi sanguigni e una ingente
scorta di gruppo 0 Rh- da utilizzare quando non si conosce il gruppo del paziente e non si ha
tempo di effettuare le analisi.
Patologia Clinica 23
Test di Coombs
Il Test di Coombs è un test chiamato anche test dell’antiglobulina. Il Test di Coombs è un
test di laboratorio utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi fissati alla superficie dei
globuli rossi oppure anticorpi circolanti che possono in determinate circostanze causare la
distruzione dei globuli rossi. È utilizzato soprattutto per la ricerca di anticorpi diretti contro i
fenotipi secondari (Lutheran, Duffy, Kell, etc.). In base al tipo di anticorpi da misurare vi
sono due tipi di analisi: il test di Coombs indiretto e il test di Coombs diretto.
A tal proposito bisogna ricorda che chi non ha mai effettuato trasfusioni è negativo a alla
maggior parte degli anticorpi dei sistemi sanguigni (eccetto quelli del sistema AB0, definiti
“anticorpi naturali” e praticamente sempre presenti), perché non ha mai incontrato antigeni
del sangue non self. La presenza di tali anticorpi è infatti identificata nei politrasfusi.
I politrasfusi infatti, col tempo, possono aver sviluppato, venendo a contatto con tante
emazie, anticorpi diretti contro antigeni secondari.
Principio di funzionamento - L’agglutinazione
Il principio che questo test utilizza per produrre un risultato è il fenomeno dell’agglutinazione.
Per far sì che dei globuli rossi agglutinino, quindi, è necessario che tra un globulo rosso e gli
altri si creino dei ponti abbastanza lunghi, tali da poter vincere la forza di repulsione delle
cariche negative: questi ponti sono degli anticorpi, specialmente le immunoglobuline della
classe IgM, che sono sufficientemente lunghe. Anche le IgG sono molto importanti per
stabilire fenomeni di imponente immunizzazione ma sono troppo corte per provocare
agglutinazione. Coombs scoprì nel 1945 che, aggiungendo un’antiglobulina, questa si
interpone tra due IgG che si trovano sulle membrane dei globuli rossi, legandoli ad una
distanza maggiore a quella del raggio d'azione della repulsione che questi hanno tra loro.
Il siero di Coombs è quindi costituito da delle antiglobuline, anticorpi di classe IgM, che,
facendo da ponte tra i vari globuli rossi e vincendo la forza di repulsione tra un globulo rosso
ed un altro, causano l’agglutinazione.
Test di Coombs diretto
Viene usato per valutare la
presenza, sulla superficie cellulare
dell’eritrocita, di anticorpi contro
antigeni secondari self: questo può
avvenire nell’anemia emolitica del
neonato (MEN) oppure nelle
patologie emolitiche autoimmuni
(MEA).
Procedimento:
- Si procede con un prelievo di
sangue.
- Si separano le emazie.
- Le emazie si mettono in contatto col siero di Coombs che contiene IgM:
Se sulle emazie sono adesi anticorpi anti Ag secondari, il siero di Coombs fa da ponte da
• un emazie e l’altra, e determina l’agglutinazione e il test è positivo.
Se non ci siano anticorpi adesi sulla superficie delle emazie il siero di Coombs non ha
• dove legarsi e il test è negativo.
Patologia Clinica 24
Test di Coombs indiretto
È il test più utile in medicina
trasfusionale, consente di
visualizzare anticorpi
incompleti o irregolari contro
eventuali antigeni eritrocitari,
presenti nel siero del
ricevente.
Procedimenti:
- Si preleva del siero dal
paziente.
- Il siero viene messo a
<