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MORFEMI
“MORFEMI” quando sono elementi lessicali e quando sono elementi grammaticali e, infine, unè “FORMATIVO”.altro sinonimoNella morfologia c’è la distinzione tra morfema, morfo e allomorfo:èIl MORFEMA l’unità pertinente a livello del sistema;èIl MORFO un morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante.èALLOMORFO: la variante formale di un morfema, che realizza lo stesso significato di un altroèmorfo equifunzionale con cui in distribuzione complementare. -è ciascuna delle forme diversein cui si può presentare uno stesso morfema, che sia suscettibile di comparire sotto formeparzialmente diverse.-ALLOMORFIA LESSICALE: “spostarsiIl morfema lessicale col significa col significato avvicinandosi verso un luogodeterminato”, quello che troviamo nel verbo venire, appare in italiano nelle cinque forme ven-(in venire, in venuto, in veniamo, ecc.), venn- (in venni, vennero, ecc.),
veng- (in vengo, è, vengono ecc.), vien- (in vieni, viene), ver- (in verrò, verrebbe, ecc.): ciascuna di esse è un allomorfo dello stesso morfema. Diremo allora che il morfema ven- (di venire) si presenta in quattro allomorfi diversi. ALLOMORFIA GRAMMATICALE: -abil, -ibil, -ubil, sono allomorfi di uno stesso morfema, con il valore funzionale di formare aggettivi con un significato di potenzialità (mangiabile, leggibile, solubile, ecc.). L'allomorfia può riguardare sia i morfemi lessicali come nel caso di ven- e sia i morfemi grammaticali come nel caso di -abil. SUPPLETIVISMO: Casi in cui un morfema lessicale in certe parole derivate viene sostituito da un morfema (e quindi rappresentato da un morfo) dalla forma totalmente diversa (e spesso di differente origine etimologica) ma ovviamente con lo stesso significato. Ad esempio, il verbo andare (and-are) al presente indicativo presenta forme come vado, vai (vad-o) (va-i), di diversa provenienza. TIPI DIMORFEMI: Abbiamo 2 tipi di morfemi:
- CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE: in base alla funzione svolta, al tipo di valore che i morfemi recano nel contribuire al significato delle parole.
- CLASSIFICAZIONE POSIZIONALE: basata sulla posizione che i morfemi assumono all'interno della parola e sul modo in cui essi contribuiscono alla sua struttura.
TIPI FUNZIONALI DI MORFEMI: Abbiamo morfemi lessicali e grammaticali:
- LESSICALI: Si trovano nel lessico, nelle parole di una lingua e sono una classe aperta, cioè "liberi", continuamente arricchibile di nuovi elementi. Essi sono morfemi in quanto possono comparire anche isolanti ed avere comunque un significato.
- GRAMMATICALI: Si trovano nella grammatica e costituiscono una classe chiusa, ovvero non "legati", suscettibile ad accogliere nuove entità. Essi sono morfemi cioè non possono mai comparire in isolamento, ma solo in combinazione con altri morfemi.
PAROLA PIENA: Non tale se non contiene un morfema.
lessicale; e un morfema lessicale da solo può costruire una parola piena autonoma.
PAROLE FUNZIONALI: Spesso sono costruite da un solo morfema e sono invece parole vuote, prive di significato lessicale. "affissi" è
MORFEMI GRAMMATICALI: Possono essere chiamati (un affisso ogni morfema che si combini con una radice. Possono essere aggiunti a parole semplici e parole derivate, es. rileggere, soprabito, come parole derivate, es. Rilegatura, leggibilità (leggere-leggibile-leggibilità). Abbiamo diversi tipi di affissi:
Prefissi: stanno prima della radice. I prefissi in italiano sono solamente derivazionali. Sarebbe la negatività (in-).
Suffissi: stanno dopo la radice. Abbiamo suffissi valutativi: attraverso i quali si fa una valutazione "casa". (casa-casina-casetta) la testa sarà
Desinenze: suffissi con valore funzionale.
Infissi: Sono quegli affissi che sono inseriti dentro la radice.
CIRCONFISSI (affissi che sono formati da due parti,
una che sta prima dalla radice e l'altra chesta dopo la radice, e che quindi contengono al loro insieme la radice
Transfissi: si incastrano alternativamente dentro la radice, dando discontinuità sia dall'affisso che dalla radice.
TRASCRIZIONE MORFEMATICA: La forma dei morfemi si può scrivere tra graffe, indicando nella riga sottostante, con opportune sigle e abbreviazioni in maiuscoletto nel caso dei morfemi grammaticali, il loro significato e valore.
ALTRI TIPI DI MORFEMI:
-Morfema sostituitivi: si manifestano con la sostituzione di un fono ad un altro fono. Tali "modulari" morfemi sono anche chiamati alcune volte consistono in mutamenti fonici della radice e quindi sono praticamente da essa inseparabili.
È MORFEMA ZERO: (più correttamente morfo zero), laddove una distinzione obbligatoriamente marcata nella grammatica di una certa lingua viene eccezionalmente a non essere rappresentata in alcun modo nel significante. Un caso tipico il
singolare del sostantivo inglese, che distingue dal plurale in quanto non presenta alcun segnale (boy rispetto a boy-s). È MORFEMA COMULATIVI: un morfema in cui la stessa forma esprime un numero di significati. È AMALGAMA: dato dalla fusione di due morfemi in maniera tale che nel morfema risultante non è più possibile distinguere i due morfemi all'origine della fusione. Un esempio di amalgama in italiano può essere i, articolo determinativo plurale in cui si trovano fusi il morfo-i dell'articolo determinativo /-e quello del maschile plurale. È MORFOMA: rappresentato unicamente da una regolarità strutturale astratta. Lo schema di massima a cui fa riferimento un sistema di morfemi di una certa lingua. TIPOLOGIA MORFOLOGICA: Nella tipologia morfologica le lingue variano a seconda della struttura tipica della parola, della sua segmentabilità o meno in morfi, della presenza più o meno forte di allomorfia.I principali tipi morfologici conosciuti sono quattro: isolante, agglutinante, flessivo, polisintetico.
Due criteri per individuare i tipi morfologici: numero medio di morfemi per parola: indice di sintesi, numero di morfemi per morfo: indice di fusione.
Lingua isolante: ha una morfologia molto ridotta: i diversi significati sono espressi da parole diverse. In questa lingua parola e morfema tendono a coincidere e le parole ad essere invariabili. Le parole della struttura sono molto semplice: ha un solo morfema lessicale. Una lingua spesso è indicata come tipicamente isolante il cinese.
Lingua agglutinante: Ha una struttura della parola molto complessa. Le parole tendono ad essere plurimorfemiche nel senso che le parole constano di una base cui si aggiungono i vari affissi. Nella parola di una lingua agglutinante c'è corrispondenza biunivoca tra forma e significato cioè ad ogni morfema corrisponde un morfo e viceversa. I morfemi hanno un valore unico ed una sola funzione.
(assenza di morfemi cumulativi). Sono parole trasparenti, facilmente segmentali. Le lingue flessive: Invece sono segmentabili con più difficoltà e non c'è corrispondenza biunivoca tra morfi e morfemi. Ha una ricca morfologia (molte categorie sono espresse tramite la morfologia), ha una alta allomorfia e ha una ridondanza (cioè ripetizioni delle stesse marche su ogni costituente di un gruppo di parole). Le lingue polisintetiche e incorporanti: Ha una ricca morfologia. Le lingue polisintetiche sono caratterizzate dalla presenza di molti affissi aggiunti ad un morfema lessicale. Le parole invece tendono a corrispondere a ciò che nelle altre lingue sarebbero intere frasi; le parole sono poco "Incorporante" è trasparenti e sono dei fenomeni di fusione. Mentre caratterizzato da quella particolare relazione che coinvolge almeno 2 morfemi lessicali e che si chiama appunto "incorporazione". È una lingua polisintetiche lo.swahili.I MORFEMI DERIVAZIONALI: Mutano il significato della base cui si applicano, aggiungendo nuova informazione rilevante, integrandolo, modificando la classe di appartenenza della parola e la sua funzione semantica, o sfumandone il senso.
I morfemi derivazionali svolgono una funzione importante: quella di permettere attraverso processi (prefissazione e suffissazione) la formazione di un numero teoricamente infinito di parole a partire da una certa base lessicale. In ogni lingua esiste una lista finita di moduli di derivazione che danno luogo a famiglie di parole.
È FAMIGLIE DI PAROLE: formata da tutte le parole derivate da una stessa radice lessicale.
VOCALE TEMATICA: la vocale iniziale della desinenza dell’infinito dei verbi. Si può ritenere che la vocale tematica abbia un suo significato, in quanto indica l’appartenenza della forma ad una determinata classe di forme della lingua. Ad esempio, "cambiamento" si può analizzare come "cambi-ament-o", "cambi-a-ment-o" oppure...