vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Effetti e cause del mutamento morfologico e sintattico
Alcuni elementi possono conservare la loro forma accanto all'esito stratificazione di livelli grammaticalizzati, e le due forme coesistono o costrutti diversi si sovrappongono (es. be going to, shall, will in inglese); ciclicità e rinnovamento, per essere sostituiti da un nuovo ciclo di grammaticalizzazione (ad es. il "ciclo della negazione" di Jespersen).
Effetti e cause del mutamento morfologico nell'inventario o funzione dei morfemi (es. dei sincretismi fra casi); mutamento nell'inventario o struttura delle classi flessionali (es. del passaggio latino > lingue romanze); mutamento nell'inventario o struttura categorie flessionali (perdita del neutro).
Benveniste: la maggior parte dei mutamenti sono innovanti; conservativi i mutamenti che vedono semplicemente la sostituzione di forme con altre nella medesima funzione.
Mutamento sintattico: il livello sintattico combina e riassume fenomeni che possono ricondursi all'uso di...
elementi morfologici specifici - alla combinazione di elementi nei costrutti - alla strutturazione delle frasi nei periodi. Esso dunque si interfaccia con la morfologia, ed è influenzato dalle funzioni semantiche e comunicative, introducendo una dimensione di vaghezza e opacità che contrasta con la natura lineare e segmentale delle strutture sintattiche e impedendo di predire direzioni e limiti del mutamento. Perciò i fenomeni di grammaticalizzazione, rianalisi ed estensione hanno tutti implicazioni morfologiche e sintattiche, perché nella grammaticalizzazione si verifica un passaggio di classe (aperta > chiusa) e una perdita di autonomia dell'elemento che alla fine non è più analizzabile. Inoltre, a livello semantico-funzionale, assistiamo a una riduzione di significati lessicali a beneficio di quelli grammaticali con conseguente "espansione" di funzioni (in virtù della polisemia del funtivo grammaticale). Il mutamentosintattico coincide spesso con un mutamento tipologico.
RianalisiLa reinterpretazione dei costrutti a livello sintattico è un fenomeno più complesso di quello morfologico, perché meno visibile: interessa infatti la struttura sottostante di uno schema (ex. dell'interrogativa del francese standard, del francese colloquiale e di quello sub-standard come caso di rianalisi senza grammaticalizzazione, da pronome a particella). Un esempio classico di rianalaisi è la formazione nelle lingue romanze del passato prossimo, inesistente in latino. La nascita di questo nuovo tempo verbale implica una diversa analisi ed interpretazione del verbo latino habere, il quale designa il significato di ''possedere, detenere''.
EstensioneFenomeno o processo speculare alla rianalisi: cambia infatti l'espressione superficiale di uno schema senza una modifica vera e propria della struttura sottostante: l'estensione analogica è dunque un cambiamento manifesto.
Ex. in ted. per il caso morfologico della prep. wegen ('per, a causa di'), con il genitivo imposto sinello standard e il dativo considerato un tempo scorretto ma oggi accettabile. Se è vero che la lingua si trova in un costante stato di variazione, in sintassi diacronica è difficile accettare il postulato della "grammatica a priori" chomskiano: è stato proposto così un modello definito "grammatica emergente" in cui la sintassi di una lingua è concepita come insieme non delimitato di forme via via organizzato dai parlanti in base alle esigenze comunicative. Il mutamento semantico-lessicale L'arbitrarietà del segno rende imprevedibili e aleatori i mutamenti che investano il piano del contenuto di una qualsiasi lingua. Ma vi sono vincoli: l'organizzazione strutturata del lessico, i nessi associativi, i meccanismi della memoria, l'interfaccia fra il livello semantico e i moduli morfosintattici.Il significato può cambiare a livello denotativo, connotativo o di registro. L'etimologia, l'onomasiologia (realizzazioni lessicali diverse di un medesimo contenuto/concetto) o la dimensione semasiologica (vari significati assunti da un medesimo significante entro un sistema linguistico dato) possono essere punti di vista per affrontare il mutamento semantico.
Effetti e cause del mutamento semantico:
- Estensione, ampliamento dell'ambito semantico-referenziale d'uso (esempi del latino "panarium" e dei contesti "rivalis", "egregius" e rispettivi esiti italiani)
- Restrizione, ossia specializzazione dell'ambito semantico e dei contesti d'uso (esempio dell'inglese "mete" > "meat")
Gli effetti del mutamento possono elevare il registro o le connotazioni connesse a un termine (esempio "minister"), o all'opposto ridurle (esempio "villanus"). Si verificano inoltre fenomeni opposti come l'iperbole (esempio "kill" in inglese che passa da "colpire, tormentare" a "uccidere").
eliminare nel passaggio lat. > it.) e la litote (ex. il fr. étonnerderivato dal lat. ex-tonare).Tra le cause del mutamento si possono citare: fattori linguistici (sintagmatici o paradigmatici: ex. di pas infrancese); fattori extralinguistici (socioculturali, storici: ex. della denominazione dei pasti in francese einglese); tabu ed eufemismo; prestito. Le tendenze sono inoltre di tre generi: significati basati su situazioniesterne > interne (comprendere, capire nel passaggio dal lat. all’it., e oggi afferrare e ingl. grasp); significatibasati su situazione esterna o interna > situazione testuale e metalinguistica (ex. ingl. observe, whilenell’accezione di ‘benché’); significati basati in modo crescente sull’attitudine epistemica o deontica delparlante nei confronti della proposizione (ex. di magan > may in inglese).
La sociolinguisticaLa sociolinguistica è il settore della linguistica che studia le relazioni tra la lingua e
livelli della lingua, che possono essere scelte dai parlanti in base a fattori sociali come l'età, il genere, l'educazione, l'appartenenza etnica, ecc. Queste scelte linguistiche possono essere osservate e analizzate per comprendere le dinamiche sociali all'interno di una comunità. Un altro concetto importante è quello di varietà linguistica. Ogni comunità linguistica ha le proprie varianti linguistiche, che possono essere diverse a livello di pronuncia, vocabolario, grammatica, ecc. Queste varietà linguistiche possono essere influenzate da fattori sociali e culturali e possono essere studiate per comprendere le dinamiche di potere e identità all'interno di una società. La sociolinguistica si occupa anche dello studio dei cambiamenti linguistici nel tempo. Le lingue sono soggette a evoluzione e mutamento, e questi cambiamenti possono essere influenzati da fattori sociali. Ad esempio, l'adozione di nuove parole o espressioni può essere influenzata da tendenze culturali o da influenze esterne. Infine, la sociolinguistica si interessa anche delle politiche linguistiche. Le decisioni riguardanti l'uso e la promozione di una lingua possono avere implicazioni sociali e politiche. Ad esempio, la scelta di una lingua ufficiale può influenzare l'accesso alle opportunità sociali ed economiche per determinati gruppi di parlanti. In conclusione, la sociolinguistica è una disciplina che si occupa dello studio delle relazioni tra lingua e società. Attraverso l'analisi delle scelte linguistiche, delle varietà linguistiche, dei cambiamenti nel tempo e delle politiche linguistiche, la sociolinguistica ci aiuta a comprendere come la lingua sia un fenomeno sociale complesso e dinamico.livelli dianalisi, che abbiano analoga distribuzione sociale costituisce una varietà linguistica. Ciascuno di questi modi è detto variante. A seconda dei principali fattori con cui correlano, si riconoscono tre tipi di varietà di lingua:
- le varietà diatopiche o geografiche, in cui il criterio di riconoscimento è la distribuzione territoriale, geopolitica dei parlanti.
- le varietà diastratiche o sociali, in cui il criterio di riconoscimento è la posizione sociale, lo strato e il gruppo sociale di appartenenza dei parlanti.
- le varietà diafrasiche o situazionali, in cui il criterio di riconoscimento è la diversità delle situazioni comunicative.
Si possono distinguere a loro volta in varietà di codice, legate all'argomento di cui si sta parlando e varietà di registro, legate a comportamenti come il contesto tra i vari interlocutori.
Comunità e repertori linguistici
L'insieme delle
varietà che possono trovarsi in compresenza all'interno di una comunità linguistica forma il repertorio a disposizione dei parlanti di quella comunità. A sua volta una comunità linguistica è costituita da quelle persone che condividano almeno una varietà di lingue.
Si definisce diglossia la compresenza in un repertorio di almeno due varietà, di cui una si è specializzata ed è usato solo per le funzioni comunicative alte, ufficiali, formali, l'altra si è specializzata e usata solo per le funzioni comunicative basse. Si definisce bilinguismo la coesistenza di almeno due varietà, nessuna delle quali si è specializzata per usi specifici e che quindi possono essere usate entrambe in tutte le situazioni comunicative.
Si possono distinguere 4 tipi di bilinguismo:
- bilinguismo monocomunitario, quando tutti i parlanti di una comunità sono bilingui o pluringui.
- bilinguismo bicomunitario quando la
foggiato con materiale della lingua replica sul modello di un lessema già esistente nella lingua modello. Invece, l'insieme di fatti indicati con l'etichetta di commutazione di codice riguarda i fenomeni che avvengono sul piano del discorso ed è tipico del comportamento di parlanti bilingui. Il termine indica infatti l'uso alternato di due lingue diverse nella stessa interazione comunicativa da parte di uno stesso parlante.
Lingue "di" contatto: le varietà nate dal contatto linguistico
La convivenza all'interno di comunità linguistiche ricche di occasioni di scambio tra parlanti alloglotti, come quelle che si trovano nei porti, ha portato nel corso dei secoli alla formazione di "lingue di contatto". I due tipi principali di varietà di contatto sono le lingue pidgin e le lingue creolo.
Si chiama pidgin una lingua di contatto, nata e sviluppata in ambiti coloniali per scopi comunicativi relativamente ristretti, quali
ente per motivi pratici o professionali.