Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
frame;”---> =L'AMBIENTE ESERCITA UN’INFLUENZA SU DI LUI.
RIFERIMENTO METATESTUALE = Roderick è ancora più agitato e per calmarsi
entrambi, prende un libro “Mad Trist” di Sir Launcelot Canning, in cui un cavaliere
sconfigge un drago. La particolarità sta nel fatto che il racconto è ritmato ed ogni
volta che succede qualcosa nel libro, accade anche nel racconto: ad esempio, cade
lo scudo poi nel racconto viene descritto un rumore che poi si propaga nella casa ,
il rumore che si legge nel testo del cavaliere poi si sente provenire in tutta la casa,
fuori c’è anche una tempesta che metaforicamente è anche una tempesta
interiore.
Usher ad un certo punto impazzisce, perché sono giorni che sente rumori, ( è lady
madeline che si libera dalla bara) = “io so che lei è fuori dalla porta”, Roderick apre la
porta e c’è madeline ricoperta di sangue, si avvicina a Roderick e lo abbraccia e
cadono insieme = Usher muore preso dalla paura, vedendo questo l'io narrante
decide di fuggire e nel momento in cui esce si gira e vede la crepa aprirsi ,e la casa
crollare.
Poe rappresenta corpi che si disintegrano, ma soprattutto menti che si
disintegrano, all’interno di una villa che sembra una mente umana, tant’è che la
personifica. L’inizio della storia è ambientato all’aperto, che rappresenta quindi il
mondo dell’immaginazione.
La descrizione dell’ambientazione fatta di alberi putrefatti e la villa deteriorata
rispecchiano la sua mentalità. Lasciare indietro il cavallo, i servi e il dottore lungo il
corso dell’opera simbolizzano il suo allontanamento dalla normalità quotidiana. La
caduta di cui si parla non è soltanto fisica, anzi rappresenta soprattutto la
disintegrazione psichica che anticipa le correlazioni tra lo stress emotivo e le
malattie dell’organismo che hanno fatto parte del pensiero scientifico di molte
generazioni successive. La caduta della casa Usher presenta un’allegoria della mente
disordinata nella quale la casa stessa può essere intesa come patria dell’assurdità, e
la caduta fisica della casa corrisponde alla disintegrazione di Roderick Usher.
L’analogia si estende a sua sorella Madeline e il suo ritorno dalla cripta sotterranea
rappresenta l’impossibilità di reprimere la follia nell’inconscio.
“The Raven” (1845)
Vi è l’importanza dei suoni (in particolare due suoni sono centrali), it’s a kind of a
jingle (filastrocca).
Riguarda un giovane uomo nella sua casa, ha perso probabilmente molte persone
nella sua vita, e The raven sembra diventare una sorta di ECO delle perdite che ha
sofferto.
La parola “raven” al contrario diventa “never”, che riprende la frase che il corvo dice
nevermore”.
sempre alla fine delle strofe, cioè “
Ricordando la poesia di romantici, quali elementi riscontriamo qui? L’elemento
naturale sempre presente (il corvo), l’importanza dei sentimenti e dell’io lirico che
sembra al centro della narrazione (il poeta romantico presenta i propri sentimenti al
lettore, li “sbrodola”, nella poesia romantica al centro c’è il mondo interiore, i
sentimenti, le emozioni di sé stesso –WORDWORTH, nella Prefazione alle Lyrical
Ballads", sottolinea l'importanza di un linguaggio semplice e naturale nella poesia,
credeva che la poesia dovesse essere il riflesso delle emozioni/ anche la memoria è
un elemento importante della poesia romantica, essa è contenitore di ricordi, di
emozioni che vengono poi rielaborate in a “moment of tranquility”.
POE SI “PRENDE GIOCO” della poesia romantica = non abbiamo un io romantico
pieno che riversa i propri sentimenti sulla natura (“pathetic fallacy”), in questa
poesia abbiamo un animale che, attraverso la ripetizione dello stesso suono (ovvero
della stessa parola, “nevermore”) dà forma alle emozioni, ai pensieri, dell’io lirico, è
l’inverso della poesia romantica.
La visita del corvo che gli ripete sempre la stessa parola, è intenzionale, cioè è un
mezzo che porta l’io lirico a riflettere su ciò che vive = è attraverso domande,
frequenti domande (un altro aspetto romantico, che Poe utilizza in modo ironico). Il
nevermore
“ ” iniziale non ha senso, è l’io lirico che attraverso la ripetizione di questa
parola gli dà significando, riversando il dolore per la morte della sua amata.
PRIMA STROFA: La riga di apertura di questa poesia si rivela piuttosto teatrale;
"once upon… "weak and
iniziando con il classico -" e introducendo un personaggio
weary" che è evidentemente perso nei suoi pensieri. Sembra che qualcuno stia
"delicatamente" bussando alla sua "porta della camera". Borbotta tra sé e sé che
probabilmente dovrà essere un visitatore.
La scena iniziale dipinge un'immagine di mistero e suspense per il lettore = il primo
simbolo è la porta della camera; che simboleggia l'insicurezza. La porta della camera
funziona come qualsiasi altra porta, apre la stanza/casa dei personaggi al mondo
esterno; e noteremo che è anche una rappresentazione delle insicurezze e debolezze
del personaggio.
SECONDA STROFA: il personaggio desiderava che la notte passasse più in fretta,
cercando disperatamente di sfuggire alla tristezza per la perdita di Lenore (sua
amata). Diventa molto ovvio che Lenore fosse una persona importante per lui, poiché
la descrive come una " rare and radiant maiden (fanciulla)", e diventa anche evidente
che era morta poiché ora era "senza nome per sempre" nel mondo.
Il personaggio stesso sta evitando di rispondere alla porta, perché se guardiamo alla
porta che simboleggia le sue debolezze e insicurezze, possiamo facilmente capire
perché avrebbe voluto evitare di aprirsi a qualunque cosa stesse bussando.
Anche la seconda riga di questa strofa prefigura la fine del poema in quanto illustra le
"braci" morenti che proiettano ombre sul pavimento, ritraendo quanto il personaggio
sarà intrappolato nell'ombra della perdita. Cosa ha perso esattamente? Lenore, una
donna che gli era molto cara, è morta, è “senza nome” (sottolineando ancora una
volta il tema della perdita) per lui perché non esiste più nel suo mondo.
TERZA STROFA: Il movimento delle tende gli sembra addirittura “sad” e “uncertain”.
Guardare queste tende frusciare e ascoltare i colpi stava trasformando il suo umore
miserabile e tranquillo in uno di ansia e paura. Per calmare sé stesso e il suo battito
accelerato, si ripeteva che era solo un visitatore venuto a trovarlo in quelle ore tarde e
“niente di più”. I dettagli della stanza e dei suoi effetti personali in tutta la poesia
simboleggiano in modo osservabile i sentimenti del personaggio = questa strofa
dimostra un focus sullo stato emotivo del personaggio. Le tende viola possono
facilmente rappresentare le sue ferite in via di guarigione (poiché il viola è il colore di
un livido che si trova nelle fasi iniziali della guarigione), e sono descritte come tristi e
incerte. Da ciò possiamo notare che la perdita di Lenore lo ha lasciato esattamente
così: triste e incerto.
QUARTA/QUINTA STROFA: chiede scusa "Signore" o "Signora", stava sonnecchiando
e il "bussare" alla porta era così leggero che all'inizio non era nemmeno sicuro che ci
fosse davvero qualcuno che bussava alla porta. Mentre lo dice, apre la porta solo per
trovare nient'altro che l'oscurità della notte. Non trovare nulla dall'altra parte della
porta lo lascia sbalordito. Come aveva potuto sentire il chiaro e continuo bussare alla
porta solo per non trovare nulla di fisico? Poiché egli era struggente per Lenore, gli
viene subito in mente lei, quindi sussurra il suo nome nella notte vuota "Lenore?" e
un'eco sussurra in risposta "Lenore!".
Si aspettava di trovare un visitatore ma invece ha trovato un'oscurità vuota = ciò
espone che l'unico nucleo della sua sofferenza era veramente Lenore.
SESTA/SETTIMA STROFA: di nuovo il personaggio sente picchiettare, questa volta
più forte di prima e questa volta ha l'impressione che il rumore provenisse dalla
finestra. Di nuovo il suo cuore inizia a battere più forte, mentre si dirige verso la
finestra volendo “esplorare” questo mistero. Pallade
Entra un corvo che si posa sulla statua sopra la porta della camera di " "
(conosciuta anche come Atena la dea della saggezza). La cosa interessante da notare
qui è che il corvo si siede su una statua che rivela al lettore che questa sensazione di
perdita e dolore che il personaggio sta provando è letteralmente seduta sulla sua
saggezza, cioè ha sopraffatto il suo pensiero razionale. Pallade Atena è la dea greco-
romana della saggezza e dell'apprendimento. L'approdo dell'uccello sulla statua
implica quindi una sorta di opposizione a tale razionalità
ULTIME STROFE = in precedenza il narratore sperava di ricongiungersi con Lenore
con mezzi soprannaturali; ora improvvisamente percepisce un'altra possibilità, che
potrebbe essere salvato dai suoi ricordi dolorosi con mezzi soprannaturali: il
"nepenthe", una pozione mitologica dell'oblio. Prima il narratore spiegava le parole del
corvo come un apprendimento meccanico da un ex maestro, ora nella sua crescente
mania, prende il corvo sul serio ed è schiacciato quando risponde alle sue suppliche
con "nevermore".
Rapporto Corvo-Personaggio: sempre più ansioso, il narratore chiede al corvo se il
cielo gli darà qualche speranza di rivedere Lenore. L'uccello, come al solito, risponde
"Nevermore". Il narratore chiede di nuovo se lui e Lenore potrebbero incontrarsi
ancora una volta "nel lontano Aidenn" o Eden, ma ancora una volta l'uccello risponde
"Nevermore". Ora furioso e con il cuore spezzato, il narratore urla all'uccello di non
tornare mai più. // Le domande implacabili del narratore, nonostante il fatto che
l'uccello risponda sempre allo stesso modo, mostrano come la razionalità del
narratore non solo abbia fallito nell'aiutarlo a capire l'uccello, ma lo abbia spinto
alla disperazione e quasi alla follia. In primo luogo, nel suo fervore di
comprendere il significato dell'uccello, ha perso di vista il fatto che l'uccello potrebbe
non avere alcun significato, che le sue parole potrebbero essere senza senso. Una
volta che si arrende, la sua mente scivola in una sorta di frenesia in